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Autore: Ashura_exarch    06/03/2014    1 recensioni
La lotta fra bene e male non ha mai l'esito certo, e questa storia lo dimostra.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non posso fuggire da quest'inferno

Ho provato così tante volte

Ma sono ancora rinchiuso qui dentro

Qualcuno mi tiri fuori da quest'incubo

Non posso controllarmi

Il ragazzo cammina. Più che camminare barcolla. La sua andatura a zigzag lo fa sembrare ubriaco, quando in realtà e perfettamente sobrio. E' anche troppo sobrio. Nella sua testa si sta infatti combattendo una battaglia, una battaglia dalla quale sa già che uscirà sconfitto. O almeno una parte di lui sarà sconfitta.

 

Che importa se tu non puoi vedere il mio lato più oscuro?

Nessuno cambierà mai quest'animale che sono diventato

Aiutami a credere che non sia il vero me

Dietro alla sua facciata da ragazzo per bene, si cela un essere oscuro, un essere oscuro di cui lui e soltanto lui è a conoscenza. La sua anima è stata sempre rosa dall'oscurità e dalla pazzia, anche se fin'ora ha saputo resistere. Fin'ora.

 

Non posso fuggire da me stesso

Ho mentito così tante volte

Ma c'è ancora furia dentro

Qualcuno mi tiri fuori da quest'incubo

Non si può dire che gli manchi qualcosa, anzi, la vita è stata anche troppo generosa con lui. E forse è proprio questo, l'avere tutto e di più, che ha cambiato qualcosa in lui. Nella luce vede il buio, nel bene vede il male, nelle verità vede le menzogne e nella vita vede la morte. Ovviamente lo pensa solo lui (solo una parte di lui, per la precisione), e ciò lo costringe a mentire continuamente. Negli anni tutte quelle menzogne si sono trasformate in una nera poltiglia al suo interno, e adesso quella melma immonda è venuta a reclamare il suo posto nell'anima, quel sottile strato che è l'essere.

 

Che importa se tu non puoi vedere il mio lato più oscuro?

Nessuno cambierà mai quest'animale che sono diventato

Aiutami a credere che non sia il vero me

Qualcuno mi aiuti a domare quest'animale che sono diventato

Aiutami a credere che non sia il vero me

Qualcuno mi aiuti a domare quest'animale

Le sue gambe cedono, si appoggia al muro. L'esito dello scontro è chiaro: la follia si sta impossessando di lui. Per quanto poca ce ne sia rimasta, la sua coscienza lotta ancora contro quelle tenebre, una lotta disperata destinata alla sconfitta.
Digrigna i denti, il mal di testa si fa più forte. E' così che sente gli scontri, come un forte mal di testa. Il capo gli scoppia, e vorrebbe prendere a testate il muro per far cessare il dolore. Il bianco dentro di lui sta svanendo, per cedere il posto al nero.

 

Qualcuno mi aiuti ad attraversare quest'incubo

Non posso controllarmi

Qualcuno mi svegli da quest'incubo

Non posso fuggire da quest'inferno

E' quasi finita. L'ultimo barlume di speranza se n'è andato. Ormai l'esito della battaglia è scritto, e in un ultimo gesto disperato il ragazzo si porta le mani alle tempie, per tentare di scacciare le tenebre. E' conscio che è tutto inutile, ma la disperazione fa da padrona.
Pensa che non possa finire così, che ha troppe cose importanti da fare per lasciarsi corrompere adesso. La pazzia però non decide quando e come prendere possesso della mente, lo fa e basta, e adesso ce l'ha quasi fatta.

Che importa se tu non puoi vedere il mio lato più oscuro?

Nessuno cambierà mai quest'animale che sono diventato

Aiutami a credere che non sia il vero me

Qualcuno mi aiuti a domare quest'animale che sono diventato

Aiutami a credere che non sia il vero me

Qualcuno mi aiuti a domare quest'animale

Il ragazzo urla. Urla e urla, fino a che la voce gli va via. Un urlo disumano riecheggia nell'aria.
Il bene ha perso. La sanità mentale è morta. Il male ha vinto. La follia è il re della mente.
L'urlo si spegne lentamente, fin quando il ragazzo chiude piano la bocca. Le sue labbra si deformano in un ghigno satanico, fin quando i muscoli gli fanno male per il tale sforzo. I suoi occhi sono animati da una nuova luce. Se si guardano bene, nelle iridi azzurre si può notare qualche riflesso rosso.
Si alza, lentamente, e con quel sorriso stampato in volto e gli occhi spalancati e fissi davanti a sé, continua a camminare, come se non fosse successo niente.

  
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