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Autore: _Marta Gasparon_    06/03/2014    1 recensioni
Manca ormai poco perché Joey raggiunga il suo Pacey all'altare.
In attesa del gran giorno, la giovane rivive intanto nella sua mente alcuni ricordi per lei significativi. Non si faranno inoltre attendere piacevoli sorprese, insieme alla preziosa vicinanza delle persone a lei più care. Mentre attraverserà emozionata la navata della chiesa, cogliendo tra i presenti i visi commossi degli amici di una vita, rivolgerà poi un dolce pensiero alle persone lontane fisicamente, ma comunque sempre presenti nel suo cuore.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Joey sembrava una principessa. L'abito alla greca che aveva scelto, pur nella sua semplicità era incantevole: le valorizzava il fisico e le conferiva una grazia ed una eleganza particolari.
Aveva raccolto i capelli in un bellissimo chignon tempestato di minuscoli boccioli di rose bianche e aveva poi alle orecchie dei preziosi orecchini scintillanti che un tempo erano appartenuti a sua madre. Era stata sua sorella a farglieli avere proprio quella mattina stessa:

- La mamma sarebbe stata tanto felice per te, tesoro. Sai, quando apriva il suo portagioie, e io guardavo incantata tutto ciò che conteneva, mi confidava sempre che le sarebbe piaciuto indossassimo questi nel giorno del nostro matrimonio, proprio come fece lei - disse Bessie indicando alla sorella due bellissimi brillanti luccicanti che teneva sul palmo della mano. - Direi che è arrivato il tuo turno, - aggiunse poi con evidente commozione.
Gli occhi di Joey si riempirono improvvisamente di lacrime. Quanto avrebbe voluto che sua madre si materializzasse magicamente per stringerla forte e per condividere con lei anche solo metà della gioia che provava in quel momento.
- Mi manca così tanto... -
Bessie sospirò, cercando di allontanare la malinconia che la stava assalendo poi, presa la mano della sorella, la aprì con dolcezza, poggiandovi i due meravigliosi orecchini e disse: - Con questi la sentirai ancor più vicina a te, anche se lei, in fondo, non ci ha mai abbandonate. E' sempre stata qui, insieme a noi -.
Una lacrima bagnò il viso di Joey al pensiero di quel destino crudele che le aveva portato via sua madre troppo in fretta. La ricordava sempre come una donna buona, intelligente, generosa con tutti e tanto desiderosa di aprire un B&B, un piccolo sogno che, nonostante la determinazione che l'aveva sempre caratterizzata, la malattia non le aveva permesso di portare a compimento.
Lo avevano fatto per lei le sue figlie, insieme al contributo fondamentale di Pacey il quale, compreso quanto le due sorelle credessero in quel progetto, aveva dato anima e corpo lavorandoci duramente. Ed era stato proprio in quel periodo, in cui lui e la sua Joey avevano iniziato a vedersi e a frequentarsi con regolarità, che qualcosa era incredibilmente iniziato a cambiare nel loro rapporto, fino a sfociare in quel Vero Amore che, a loro insaputa, li avrebbe presto tenuti insieme per la vita.

Joey era riuscita a raggiungere la chiesa con soli venti minuti di ritardo (quasi d'obbligo per una sposa) e, durante il tragitto in macchina, aveva dovuto più volte chiudere gli occhi e respirare a fondo, poiché sentiva il suo cuore battere all'impazzata man mano che lei e Bessie si avvicinavano alla meta.
Giunte a destinazione, le due ragazze trovarono il padre che, palesemente nervoso, le attendeva accanto all'ingresso principale. Il completo che portava gli donava molto e lo ringiovaniva di qualche anno: dopo non poche indecisioni, la scelta era ricaduta su un gessato molto raffinato, impreziosito da una cravatta color avorio che riprendeva il medesimo colore delle righe presenti su giacca e pantaloni. Indossava inoltre una camicia bianca, insieme ad un paio di scarpe nere in vernice e infine, dalla piccola tasca superiore della giacca, spuntava fuori un fresco tulipano bianco.
Appena vide arrivare la macchina, Mike Potter andò subito ad accogliere la sua amata Joey e, piangendo per l'emozione, dopo averle detto quanto era bella, e quanto assomigliasse a sua madre, la prese sottobraccio per accompagnarla fino all'altare, dove l'avrebbe poi affidata all'uomo della sua vita.
Gli invitati avevano già preso posto; dall'esterno si udivano le note di una dolce melodia che la sposa aveva appositamente richiesto per quando avesse fatto il suo ingresso in chiesa. Con una mano teneva il profumato bouquet che Gail, la madre di Dawson, le aveva preparato unendo insieme i fiori più belli del suo giardino, mentre con l'altra stringeva tesa il braccio del padre.
Appena furono entrati, procedendo con andatura lenta e aggraziata, Joey sentì improvvisamente decine di occhi puntati su di sé. Arrossì per l'imbarazzo, non riuscendo, per più secondi di seguito, ad alzare lo sguardo dalla punta dei suoi piedi poi, fattasi coraggio, la giovane drizzò testa e schiena, cercando di attraversare la navata con più naturalezza e rilassatezza possibile, anche se con estrema fatica, visto che le gambe le tremavano per l'agitazione.
Tra i numerosi presenti scorse quasi subito Andie, tutta sorridente, la quale teneva tra le mani una macchina fotografica, nel tentativo di immortalare in qualche scatto quegli attimi indimenticabili. Un paio di file più avanti notò invece Gail, insieme alla figlia minore, sempre più somigliante a lei, e poi ancora Audrey, con in braccio il suo bambino, avuto un anno prima con il batterista della sua band, che la osservava con estrema tenerezza. Nelle prime file, incrociò lo sguardo di Jack, insieme a quello visibilmente commosso dei suoi suoceri, e in mezzo a loro stava Amy, sempre più bella man mano che cresceva, che allungava il collo stando in bilico sulle punte dei piedi, nel tentativo di vedere meglio la splendida sposa. Appena la guardò, Joey non potè non rivolgere un pensiero a Jen, a quella giovane amica che, superata una prima fase di diffidenza e antipatia nutrita nei suoi confronti, aveva poi imparato a conoscere e ad apprezzare per davvero.
A lei aveva confidato quel bacio che Pacey le aveva rubato inaspettatamente e che le aveva fatto mettere in discussione i suoi sentimenti. Si era stupita nel vederla poco sorpresa dalla notizia: era come se da tempo Jen Lindley avesse già percepito che qualcosa stesse cambiando, che le parti giocate sino a quel momento non sarebbero più state le medesime. E aveva ragione: tutto sarebbe stato inevitabilmente diverso.
Joey avrebbe voluto trovarla tra gli invitati, avrebbe voluto poterla abbracciare almeno per quell'occasione e ringraziarla per gli insegnamenti che le aveva trasmesso e di cui aveva cercato di far tesoro.
In quel riaffiorare spontaneo di ricordi, pensò poi a Mitch: lui e la madre di Dawson erano stati per lei un esempio positivo, una prova di come l'amore vero sia una forza straordinaria capace di superare ogni ostacolo, anche apparentemente insormontabile.
Pensò inoltre a Evelyn, la nonna di Jen, mancata un anno dopo la scomparsa dell'amata nipote, e infine a sua madre, che si augurava potesse essere felice per la donna che era diventata.
Anche chi non c'era più aveva costituito un pezzo importante del puzzle della sua vita; ognuno, a modo suo, le aveva infatti donato qualcosa e, nonostante la nostalgia che ogni tanto le prendeva la bocca dello stomaco, Joey si consolava al pensiero che quelle persone lontane fisicamente, ma pur sempre presenti nel suo cuore, la accompagnassero vigili e silenziosi lungo il percorso della vita, ovunque si trovassero. E confidava fosse così anche in quella occasione speciale che stava vivendo.
Dopo aver fatto vagare un po' la mente, i grandi occhi di Joey cercarono ansiosi il suo uomo.
Pacey stava in piedi sull'altare, di fronte al sacerdote, con le mani incrociate dietro alla schiena. Faticava a star fermo, tanto che continuava a tamburellare un piede sul pavimento, gesto che tradiva un certo nervosismo e, più la sua dolce metà si avvicinava a lui, più il suo cuore gli sussultava in petto.
Quanto era bella... La amava più della sua stessa vita e per lei avrebbe fatto qualunque cosa.
Anche il giovane Witter, in quel giorno tanto speciale, era particolarmente attraente. Suo fratello Doug e l'amico Jack erano stati i suoi consiglieri di fiducia nella scelta del completo da indossare: piuttosto classico nel taglio di giacca e pantalone, un po' meno nel colore, visto che aveva optato per un verde scuro molto fine. La camicia era invece di un verde un po' più chiaro, che ben si abbinava a quello della giacca, mentre la cravatta e le scarpe erano nere.
Poco distanti da lui, ai due lati dell'altare, stavano poi le due coppie di testimoni che Pacey e Joey avevano voluto accanto. La giovane non aveva avuto dubbi: aveva immediatamente pensato a Dawson, la sua “anima gemella” – come si erano definiti dopo la morte di Jen, momento che aveva causato tanto dolore in tutti quelli che l'avevano conosciuta e che le avevano voluto bene, ma un momento anche che, in qualche modo, aveva portato i suoi più cari amici a interrogarsi e a definire finalmente con chiarezza i loro ruoli e rapporti reciproci – e naturalmente a Bessie la quale, subito dopo la scomparsa della madre, e con il primo arresto del padre, si era presa cura di lei, dimostrando quotidianamente una forza e un coraggio invidiabili.
Pacey aveva invece scelto come suoi testimoni Doug e Gretchen, i quali si erano sentiti lusingati dell'affettuoso pensiero che egli aveva avuto nei loro confronti. Entrambi, durante la lunga fase della sua adolescenza, avevano condiviso con il fratello minore le gioie, ma anche i dispiaceri che l'amore per Joey avevano comportato.
Sapevano quanto quel sentimento Pacey non l'avesse mai provato per nessuna ragazza prima, e sapevano anche quanto egli fosse cambiato proprio grazie ad esso, tanto che in cuor loro speravano che il Vero Amore – perché non avevano dubbi, lo era – potesse un giorno trionfare.
Appena la bellissima sposa raggiunse l'altare, suo padre le prese la mano, accompagnandola verso quella dell'amato, il quale faticava a credere che tutto stesse accadendo realmente.
Mike Potter si fidava di Pacey, gli era sempre piaciuto. Gli bastava guardare gli occhi vivi e luminosi di Joey quando gli parlava di lui, per comprendere quanto si amassero. Era più che certo che il giovane Witter si sarebbe preso cura di sua figlia, che l'avrebbe amata, rispettata e protetta ogni giorno, e proprio tale consapevolezza gli donava una gran pace al cuore.
Pacey restò con gli occhi fissi su di lei per più secondi, senza riuscire a distaccarli, incapace di muoversi finché Joey, intuito il momento un po' critico per lo sposo, non gli strinse forte la mano come per scuoterlo. Quante prove generali avevano elaborato entrambi nella loro testa: Pacey improvvisamente si ricordò di dover alzare il velo della sposa. Nonostante le mani un po' impaurite ci riuscì, dunque avvicinò lentamente la bocca al suo orecchio, sussurrandole delle dolci parole che sentiva di volerle dedicare prima di scambiarsi le promesse: - Sei tutto ciò che desidero - e così dicendo, poggiò delicatamente le sue labbra sulla guancia di lei.

La cerimonia ebbe inizio.
Tutti gli invitati stavano in silenzio, come desiderosi di assaporare appieno quell'atmosfera speciale che si era venuta a creare non appena la coppia si era presa per mano sull'altare: quei due, insieme, trasmettevano delle sensazioni uniche che, anche il più distratto, non avrebbe potuto non percepire. La loro unione era davvero invidiabile, tutti ne erano consapevoli; Dawson stesso aveva dovuto ammetterlo, constatando quanto la sua piccola Joey, quella che appariva all'improvviso in camera sua dopo essersi arrampicata su per quella scaletta arrugginita, simbolo della loro amicizia, un po' cinica e scontrosa col mondo circostante, da tempo non esistesse più.
Joey era infatti cresciuta, era diventata una donna, e l'aver scelto Pacey come compagno per la vita ne era stata la conferma, poiché egli, per lei, aveva rappresentato un amore più consapevole e maturo, diverso da quello più timoroso e innocente nutrito per Dawson quando era ancora una ragazzina.

- Sì, lo voglio, - pronunciò Pacey con voce ferma e sicura, lanciando un sorriso sghembo alla sua dolce metà.
- Sì, lo voglio, - disse emozionata Joey, felice come non si era mai sentita prima.
Tre semplici parole che avevano però un valore immenso.
- Lo sposo può baciare la sposa! -
Pacey non se lo fece ripetere due volte.

  
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