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Autore: yuliayuli    06/03/2014    0 recensioni
Elena é una ragazza sensibile, facile da manipolare e che si affeziona alle persone molto facilmente. Decisa ad uscire da quel burrone nel quale é entrata per colpa di un ragazzo. Verrà aiutata dal suo migliore amico, Sam. Un ragazzo con il quale sono diventati inseparabili e che si vogliono bene come fratelli. Quello che non sa e che la sua vita sta per fare un giro radicale e che si innamorerà della persona sbagliata.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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E di nuovo ero seduta in quel letto, in quella stanza, in quella casa, che, in questi ultimi anni era diventata quasi casa mia, sopratutto negli ultimi tempi, con tutta la storia di mia madre e Francesco, ormai evitavo quella casa. E di nuovo mi trovavo lí, davanti a quello specchio, mettendomi la matita nera. Io non sono una di quelle ragazze che si trucano come se fossero dei panda, io preferisco truccarmi leggermente, senza impedire alla gente di riuscire a vedere il mio viso, non come le altre ragazze del liceo, che a forza di truccarsi sembrano ormai tutte uguali. Fuori era giá buio, e mi ritrovavo di nuovo osservando quella scrivania disordinata piena di libri e appunti con una scrittura leggermente indecifrabile -¿Ma quanto ci metti ad infilare una maglietta?- Come sempre io ero pronta e lui no. Succedeva ogni sera. Passava ore e ore davanti allo specchio a cercare di sistemare i suoi capelli color carota che tanto odiava, mentre io imparavo a memoria ogni angolo di quella stanza. Vedendo che non rispondeva decisi di mettere in pratticca un trucchetto che non falliva mai, sopratutto  con lui –Oh! Ma che teneruccio e paffutello che eri da piccolo! I tuoi capelli non erano ancora ricci! Che dolce! ¿Me la posso tenere questa foto?- dissi io. E allora parlava.

-¿La smetti di ficcare il naso nelle mie cose private?- rispose lui, facendo finta di arrabbiarsi.

 Finalmente, la porta si aprí e apparse un Sam migliorato, certamente i suoi capelli restavano indomabili, ma quella camicia lo favoriva molto –Oooh! Qualcuno avrá un successone questa notte!- dissi facendolo girare su se stesso. Lui rise, abituato alle mie stupidaggini da ragazza adolescente –¿E allora ne é valsa la pena aspettare?- chiese lui mostrandomi quei occhioni verde scuro.

Se dovessi scegliere un migliore amico in tutto il mondo, certamente sceglierei Samuel. Con lui tutto é cosí semplice, e riesce sempre a farmi sorridere, anche in quei giorni in qui mi chiuderei nella mia stanza e non farei altro che mangiare biscotti e piangere. Lui riesce a farmi uscire dalla mia stanza, e posare la scatola dei biscotti nell armadietto piu alto, chiudendolo sotto chiave. Quella scatola sparí per molto tempo grazie a lui, ritornó solo poco tempo fà, dopo che succese tutta la storia dei miei genitori, ma lui mi aiutó ad escluderla definitivamente dalla mia vita.

-diciamo che dovrai offrirmi da bere- risposi io prendendo la mia borsa dal letto e facendo cenno con la testa di andarcene. Era Venerdí, quasi tutte le settimane andavo da lui per andare in giro e ballare, poi tornevamo a casa sua stanchi morti e ci mettevamo a dormire. Molte persone, soprtautto ragazze e ragazzi del nostro liceo, credono che noi stiamo in sieme, non capiscono che un ragazzo e una ragazza possano essere amici senza che succeda mai niente tra di loro. Tra di noi non é successo mai niente, e forse tempo fa avevo provato qualcosa per lui, prima di diventare amici, ma era subito sparito quel sentimento, e allora la gente crede che a lui non piacciano le ragazze. Ma non é cosí, a lui piacciono le ragazze eccome. Per me lui é come un fratello, anche se non é da molto tempo che ci conosciamo -¿Perché devo pagarti sempre io le bibite? Per qualche motivo ce l’avrai un fidanzato- disse lui mentre scendevamo le scale. Sí, avevo un ragazzo, e mi piaceva un sacco, anche se a volte avevo l’imperssione che tra di noi le cose non andassero come dovevano andare, tutte le volte che soffrivo per colpa sua, lo rivedevo e mi sentintivo piu innamorata che mai. Sam e Carlo non andavano molto d’accordo. Sam riteneva che Carlo mi stesse facendo del male, e non dico che non fosse vero. E Carlo era geloso della mia amicizia con Sam, non gli piaceva che dormissimo insieme. Ma intanto era una cosa che facevamo sempre e  non ci sembrava strano. La prima volta che ero andata a dormire da lui, aveva detto che avrebbe dormito per terra, ma tornammo così stanchi che ci addormentammo nello stesso letto senza pensare neanche a quello che facevamo, e da allora facevamo sempre cosí.

Sam ed io amevamo ballare e andare in discoteca, invece al mio ragazzo non piaceva, dieceva che era stressante e che si annoiava. Per ciò molte delle volte lui non veniva, ma a volte faceva uno sforzo per stare un pò con me, cosa molto rara in lui. Diciamo che era il tipo di ragazzo del quale tutte le ragazze si innamorano e che tutte le ragazze odiano. Lui faceva così, a volte sembrava che io fossi propio invisibile davanti ai suoi occhi, passavo giorni, per fino settimane senza vederlo, anche perchè lui andava in un altro liceo. Carlo diceva che era atroppo occupato, e che gli dispiaceva se non potevamo vederci. Intanto, io arrivavo per fino ad odiarlo, a decidere di lasciarlo, così, prendevo appuntamento con lui, decisa a dirgli tutto e a lasciare le cose chiare tra di noi. Ma poi arrivavano i suoi baci, le sue carezze, le sue false parole, e il mondo spariva a c’eravamo solo noi due.

Certamente a Sam piaceva darmi la colpa e dire che ero io la scema che non avevo il coraggio di lasciarlo, e sicuramente era vero –Non credo che venga questa notte- dissi io cercando di sembrare indifferente, di solito funzionava, ma certamente non con lui, non con Sam. Mi passò il suo braccio per le spalle, cercando di darmi conforto. Eramavo già arrivati alla strada e stavamo camminando nel buio –Secondo me, lo fa apposta, così devo pagarti io le bibite- disse cercando di fare comparire un sorriso sulle mie labbra, ma ormai era troppo tardi, ero gia precipitata in quel buco nero nel mio cervello composto da tutti i dubbi che riguardavano Carlo –Secondo me, mi sta tradendo- buttai lì, stufa di tenere quelle parole rinchiuse nel mio stomaco.

Sam mi guardò negli occhi e sospirò - Ele… Non devi credere tutto quello che dice la gente- disse finalmente. Non mi piaceva il mio nome, ma a sentirlo dire da lui non sembrava così brutto –Io… non so più cosa credere- c’erano dei rumori riguardo la mia relazione, ragazze del liceo che ferquentava Carlo  dicevano che lui mi stava tradendo, e non con una, ma con molte ragazze. Ovviamente, all’inizio non ci avevo fatto caso, ma a mano a mano che il tempo passava, quei rumori crescevano, diventando igni volta piu solidi e credibili. Io lo amavo, forse troppo. Lui fu il mio primo amore, e sicuramente anche quello piu doloroso –Se c’è un deficente in questo mondo capace di tradire te, certamente quello è Carlo, ma credo che abbia gia capito che si metterebbe nei guai facendoti del male. Ah no aspetta, il male te lo ha gia fatto!- rispose Sam mezzo scherzando, mezzo dicendo sul serio. Quelle parole non mi fecero tanto male come mi aspettavo ma certamente Sam si procurò un bel pugno sul braccio. Si lamentò. Era un esagerato.

Mi accorisi che stavamo arrivando al posto dove saremmo andati a ballare e decisi di cambiare argomento, dato che non volevo essere triste là dentro. Andai a sistemarmi i capelli nel bagno della discoteca e mi osservai allo specchio. Vidi solo una ragazza apparentemente normale, castana, con dei capelli lisci, a molte ragazze piacevano, ma io li trovavo molto normali. Degli occhi neri che avrei preferito che fossero blu, e delle labbra sottili con un po di rossetto rosa chiaro che quasi non si notava. Elena. Quella sono io.

Tornai alla pista da ballo e vidi Sam con le nostre bibite, aveva una faccia strana –¿C’è qualcosa che non va?- chiesi distrattamente bevendo un pò dal mio bicchiere. Lui si limitò a bere dal suo bicchiere e fissare qualcosa nel vuoto dietro di me –Indovina chi si è degnato di venire a vederci…- disse facendo un cenno con il capo, indicando qualcuno dietro di me. In quella frazione di secondo pensai a tutte le persone possibili, tranne a lui, l’ultima e la prima persona che velvo vedere in quel momento. Mi voltai, e lo vidi, mi stava salutando con la mano, e mi faceva segno di venire. Non dissi niente, lasciai andare la mia bibita da qualche parte dietro di me, sperando che ci fosse Sam a prenderla e corsi da lui imbambolata e stupida, come succedeva ogni volta che ci incontrevamo. Le nostre conversazioni erano sempre uguali. Ciao amore! Come stai? Diceva, e mi baciava. Bene, te? Dicevo io, staccandomi un pò da lui, con la speranza di poter parlare un pò. Rispondeva con un altro bacio. Mi dispiace se non ci saimo potuti vedere fino ad oggi. Diceva. Ma sono stato troppo occupato. Si giustificava. Io lo perdonavo, e lo baciavo.

E allora Sam mi domandava com mai io non smettessi di baciarlo se volevo parlare con Carlo. Il fatto e che io volevo, ma il mio corpo non  rispondeva. I suoi baci erano così perfetti ed eccitanti che  passerei tutta una vita a baciarlo. Quello era uno dei suoi peggiori difetti, che mi stava uccidendo.

  
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