Gènesi

- Nonna, mi racconti ancora quella storia?
Le sue labbra sottili si incresparono in un sorriso, accentuando le fossette incavate nelle guance di un viso che la vecchiaia aveva decorato con fitte rughe, mentre i miei enormi occhi neri la guardavano eccitati in attesa di una risposta che conoscevano già.
Mi guardò con dolcezza e con una mano mi accarezzò la fronte scostandomi i ricci ribelli che scompigliati che mi sfioravano le ciglia obbligandomi a battere gli occhi più volte.
- Ma certo piccolo angelo.
Mi sistemò le coperte assicurandole sotto il materasso, poi prese la solita seggiolina di legno dove spessi fili di paglia si intrecciavano formando un comodo sedile ormai consunto dal tempo, dove ogni sera, dopo avermi messa a letto, mia nonna si sedeva e accarezzandomi la fronte mi raccontava la stessa storia fino a quando,sprofondando in un dolce sonno, non chiudevo gli occhi abbandonandomi a quegli strani sogni che che occupavano le mie notti fin da quando ero nata.

“C’era il Nulla. Buio, vuoto e tenebre occupavano ogni cosa. Non esisteva rumore, non esisteva luce e non esisteva vita. Il tempo sembrava non scorrere mai. Poi vi fu il Cambiamento, poiché solo le cose che Esistono possono cambiare col tempo, e il Nulla esisteva, e Chrònos, il tempo, plasmò Dio dal Nulla.
Dio era il complemento del Nulla. Laddove c’era oscurità, Dio era luce. Laddove c’era silenzio, Dio era parole. Laddove vi era il vuoto, Dio era Essenza e da questa Dio creò la Vita.
Dapprima creò Lùcifer, una concentrazione di Essenza quasi pari alla sua, con il compito di portare la luce lì dove vi erano le tenebre, ma fu allora che Chrònos vacillò poichè l’Equilibrio fra il Nulla e l’Essenza fu perturbato.
Per ripristinarlo Chrònos fu costretto a suddivire Dio e Lùcifer in due dimensioni differti.
Fu così che Lùcifer, il portatore di luce, divenne il guardiano delle tenebre, e Dio, la prima Essenza, il guardiano della luce.
Vi era di nuovo equilibrio e i due guardiani decisero di creare nuove vite a loro immagine e somiglianza con meno Essenza per non conturbarlo.
Con l’aiuto di Chrònos crearono dunque una nuova dimensione dove Dio divise il firmamento dalle acque e da queste fece emergere le terre. Lùcifer portò la luce nelle tenebre attraverso la Luna e le stelle incastonate nel firmamento e Chrònos generava il cambiamento che mutava le notti in giorno e viceversa.
Una forte energia si diramava nella terra, nelle acque e nel cielo nutrendoli di Essenza che generava Vita, ma laddove vi era vita, per le leggi dell’Equilibrio, doveva esserci la Morte e da questa, Chrònos, generava il cambiamento che riportava la Vita.
Di giorno, il cielo risplendeva di luce e illuminava le bellezze di quella terra nutrita dall’acqua cristallina che la irrigava dando vita ad un’immensità di piante diverse che coloravano sia la terra emersa sia i fondali  di fiumi e laghi. Queste nutrivano piccole vite che moltiplicandosi, nascendo, vivendo e morendo, mantenevano l’equilibrio. Le creature di Dio vivevano nel giorno e temevano le tenebre poichè senza luce non potevano vedere e ciò che non poteva essere visto era temibile. Al contrario le creature di Lùcifero vivevano nelle tenebre e abituate a non vedere, vivevano di percezione.
Chrònos continuava a generare il cambiamento e con questo vi era Evoluzione. 
Le creature che vivevano nella luce, svilupparono intelletto e conoscenza, generato da tutto ciò che potevano vedere, mentre le creature che vivevano nelle tenebre svilupparono i sensi che accentuavano la percezione permettendogli di orientarsi nelle tenebre come le creature di Dio nella luce.