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Autore: _Sarettola_    27/06/2008    1 recensioni
" per ogni fiala di sangue regalato, un fan è guadagnato " ma se questa volta la donaione impostagli, gli portasse qualcosa di più di una semplice ammiratrice? se gli portasse il vero amore?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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sangue regalato amore trovato

 

Sangue regalato…

Amore trovato…

 

 

Il moro strinse gli occhi convulsamente ricordando la frase che il fratello gemello gli aveva detto prima di partire per l’ospedale:

per ogni fiala di sangue regalato,

un fan è guadagnato!!!”

si… certo… come no…

intanto era lui che non sopportava per niente la vista del sangue ed era sempre lui che ora stava lì ad aspettare che l’infermiera gli forasse la pelle e iniziasse a dissanguarlo lentamente

-si rilassi Signor Kaulitz- gli venne detto

-come faccio???- rispose lui stringendo, o meglio stritolando, il bracciolo della poltroncina su cui stava seduto

-respiri profondamente…ecco…finito!!!-

Il ragazzo aprì dapprima un occhio solo per verificare che “l’operazione” fosse davvero conclusa, poi aprì anche l’altro e tirò un sospiro di sollievo.

-ora signor Kaulitz le conviene andare al bar che si trova al piano superiore e ordinare qualcosa di molto, molto zuccherato- gli consigliò l’infermiera dai capelli chiari raccolti in una stretta crocchia, vedendo il colore decisamente pallido di Bill e così fece il ragazzo. Prese le scale mobile che portavano al piano di sopra e si sedette ad  un tavolino del bar dopo aver ordinato una cioccolata con la panna e triplo zucchero.

-scusa posso???- chiese una voce femminile.

Lui istintivamente alzò lo sguardo è incontrò quello della sua interlocutrice; era la ragazza più carina che avesse mai visto: i suoi capelli color castano chiaro e leggermente mossi erano legati in una coda bassa ricadente sulla spalla sinistra e gli occhi color nocciola erano perfettamente incastonati nel viso dai lineamenti fini e dalla carnagione chiara quasi pallida.

-certamente- rispose il moro scostandole appena appena la sedia accanto alla sua.

Lei sorrise per ringraziarlo e, sedutasi, ordinò al barista di portarle la solita spremuta d’arancia con una spruzzata di cannella; a quanto pareva era una cliente assidua del bar dell’ospedale, ma non di certo per malattia, lei era così bella, si ritrovò a pensare Bill.

-ah...dimenticavo...- aggiunse poi la brunetta dandosi una lieve pacca sulla fronte e distraendo il suo compagno di tavolino dai suoi pensieri –io sono Samantha,ma tutti mi chiamano Sammy, tanto piacere-

-ah…ehm…io sono Bill- rispose lui prima di stringerle la mano che le parve fragile come cristallo.

Passarono meno di dieci minuti prima che la brunetta salutò Bill e il barista di nome Ruggero, per andare in chissà quale ala dell’edificio a salutare chissà quale malato di sua conoscenza

 

***

 

Erano passati esattamente quattro mesi da quando era entrata in ospedale per la sua strana anemia da cui era lentamente e faticosamente guarita; ed ora eccola lì, di fronte alla villa di chi per tutti quei mesi le aveva donato il sangue per scacciare quella malattia che l’aveva costretta a continue trasfusioni.

Per l’occasione si era vestita il più carina possibile che poteva:

una dolcevita bianca spuntava da un maglioncino nocciola tagliato sotto il seno in tinta con la gonna che le arrivava al ginocchio.

Si sistemò meglio la coppola di lana panna e la sciarpa in tinta, mentre fantasticava su che aspetto potesse avere il “suo consanguineo”.

Suonò il campanello emozionata a tal punto che quando qualcuno dall’altra parte del citofono rispose quasi non le uscirono le parole di bocca e dovette schiarirsi la voce

-ehm…sono qui per Bill Kaulitz…è in casa per caso???-chiese Sammy leggendo il foglio che le avevano rilasciato all’ospedale su sua richiesta…non sapeva perché ma qual nome le ricordava qualcuno, ma non avrebbe saputo dire chi - Non ho avvertito e…-

-certo!!! Arrivo subito- rispose il Kaulitz interrompendola con tono dolce – mi vesto e arrivo…intanto entra pure nel giardino-

Le fu aperto il cancello e lei fece come le aveva detto la voce rimanendo impressionata dal verde curatissimo di quel posto; attese ancora qualche minuto in cui credette di svenire per l’emozione, poi la porta principale della casa si aprì e per la seconda volta rivide quegli occhi del suo stesso colore e circondati da un pesante e alquanto affascinante trucco nero fumo e fu così che si rincontrarono:i due ragazzi che si erano visti per la prima volta al bar di un ospedale, ora erano di nuovo uno di fronte all’altra, imbarazzati ed emozionati allo stesso tempo.

-Tom ci aveva quasi azzeccato- sorrise Bill mentre andava incontro alla sua Samantha che in contemporanea avanzava verso di lui pensando esattamente la stessa cosa:

“per ogni fiala di sangue regalato

L’amore ho trovato!!!”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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