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Autore: MiaBlack    07/03/2014    13 recensioni
SORPRESI? Felicity viene prelevada da casa per una cena tra donne, ma cosa si nasconde dietro questa cena? è veramente solo una cena con THea e Sarah o c'è sotto qualcosa? Una piccola fermata a Verdant e poi via...
"cioccolata, panna e fragole, non c’è niente di più buono al mondo, forse... "
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BUON COMPLEANNO k_Gio_
 
Sorpresa…
 
Okay sono pronta, gelato in mano, dvd infilato nel lettore, divano con tanto di coperta e tazza con cioccolata calda sul tavolino, decisamente questo è tutto quello che voglio dopo una giornata di lavoro come quella di oggi, lo so gelato e cioccolata calda non è l’accoppiata più gettonata del mondo, ma… ehy fa freddo, la cioccolata calda sta sempre bene con questo tempo, la scelta del gelato invece… beh tutti sanno che il gelato è la migliore cura contro la depressione.
Mi sono appena seduta sul divano che qualcuno pensa bene di suonare alla mia porta, non ho nessuna intenzione di alzarmi da questo divano. Lo scacciatore suona ancora  e io lo ignoro, prima o poi se ne andrà ne sono sicurissima, infatti come previsto il campanello smette di suonare, pace. No, non mi è dato di stare in pace, ora che il campanello ha smesso di emettere quel fastidioso suono è partito il mio cellulare, lo afferro e guardo chi è, un gemito di disappunto mi esce dalle labbra, ma perché non posso essere lasciata in pace per un benedetta sera, non chiedo tanto, chiedo solo una sera tutta per me.
-Pronto? – rispondo controvoglia, okay, sono felice che stia bene, sono stata la prima a sostenere che dovevamo dire alla sua famiglia che era viva, ma decisamente la sua presenza all’interno del covo la trovo ingombrante e questo non dipende dal fatto che stia con Oliver, voglio dire sono una persona adulta non mi abbasso a detestare qualcuno solo perché sta con il ragazzo con cui vorrei stare io.
“Ehy, dove sei?” dove vuole che io sia?
-A casa. – rispondo, il film continua ad andare e io lo so seguo ascoltando appena la voce all’apparecchio.
“E allora apri!” il campanello suona di nuovo con più insistenza di prima, non ci posso credere che diavolo ci fa lei sotto casa mia? Sbuffando mi tolgo la coperta da sopra le gambe e vado ad aprire la porta, che accidenti vorrà?
-Finalmente. – esclama quando apro la porta, davanti a me c’è Sarah e Thea, che accidenti ci fanno loro insieme, ma soprattutto perché sono qui?
-Cosa c’è? – chiede lasciando che le due entrino in casa mia, inizialmente pensavo che Sarah fosse venuta per qualcosa che riguardava il lavoro, ma se c’è anche Thea non credo che c’entri nulla Arrow.
-Usciamo quindi è meglio se ti vesti. – annuncia Thea tutta contenta, credo di non capire, se loro escono io cosa c’entro?
-Noi tre, usciamo stasera quindi tu, ora vai in camera e ti metti qualcosa di molto carino… - mi spiega Sarah facendomi voltare e spingendomi verso la mia camera.
-E di corto… mi raccomando sexy. – aggiunge Thea, la sua voce mi raggiunge prima che io possa chiudere la porta di camera.
Apro l’armadio e guardo quello che possiedo, qualcosa di carino e sexy? Io non ho nulla del genere, sposto i vestiti uno dopo l’altro e continuo a studiarli, niente da fare, ho solo i miei soliti vestiti che uso per andare a lavoro, non si possono certo definire sexy.
In un angolo dimenticato anche da Dio, trovo una sacca porta abiti nera, che accidenti ci fa quella sacca nel mio armadio? È talmente schiacciata contro il legno che quasi la confondevo con l’armadio, la estraggo incuriosita, non mi ricordava proprio di averla, tiro giù la zip e rimango a bocca aperta, da quando ho una cosa del genere nel mio armadio? Davanti a me ho un abito rosso fuoco, la gonna è decisamente corta, sul fianco sinistro c’è una spilla da cui parte un drappo di stoffa rossa che forma l’unica spallina dell’abito, è uno splendore, lo estraggo dalla sacca e vedo che attaccata alla gruccia c’è un biglietto.
 
Sarai una meraviglia.
Con affetto
Mamma
 
Ecco spiegata la provenienza di questo abito. Mi tolgo la tuta e mi infilo l’abito sperando che mi stia bene, mi avvicino allo specchio e mi trucco, niente di elaborato un trucco leggero con le gradazioni del nero per completare il tutto sciolgo i capelli e metto un paio di sandali neri.
 
Esco velocemente dalla camera e torno in salotto dove Sarah e Thea sono sedute a guardare il film che vorrei vedere io.
-Bel film. – dice Thea continuando a guardare lo schermo.
-E’ un classico che non passa mai. – rispondo indifferente mentre guardo Richard Gere sullo schermo, quell’uomo anche se vecchio è decisamente sexy.
-Non è che speri… - inizia Sarah.
-Non sono un idiota, so distinguere la realtà da un film, e poi sono una segretaria non una prostituta. – dico, non ho nessuna intenzione di intavolare questa conversazione con qualcuno tantomeno con lei. Chiudo la televisione, ma non tolgo il dvd se riesco a liberarmi presto da questa serata improvvisata torno e mi finisco il film.
-Oh mio Dio sei fantastica! – esclama Sarah guardandomi, mi volto per vedere se mi sta prendendo in giro, ma sembra sincera, devo smettere di essere prevenuta nei suoi confronti, non è male, è solo più fortunata di me.
-Grazie. – rispondo imbarazzata.
-Okay, direi di andare. Visto che Roy mi ha mandato un messaggio e prima di andare a cena devo passare dal locale, dici qualcosa a proposito della luce, che non c’è. Andiamo. – Thea è concentrata sul cellulare mentre usciamo di casa.
-Mi volete spiegare dove andiamo?- chiedo siamo salite in macchina e siamo partite le due parlottano tra di loro e io mi sento tagliata fuori.
-Al Verdan un attimo e poi a cena fuori. – risponde Thea sorridendomi, questo l’avevo capito, ma è il perché che mi sfugge.
-Perché stiamo andando a cena fuori? – chiedo.
-Così, volevo fare un uscita tra ragazze e ho pensato a voi due, lavoro tutte le sere e me la merito una serata libera. – spiega Thea con un gran sorriso, potrei anche crederle, se non fosse che ha la stessa faccia da poker di suo fratello.
-Sei capace di mentire come tuo fratello. – ribatto mentre mi appoggio al seggiolino, ricordo bene le prime bugie che mi ha rifilato perché lo aiutassi con il suo lavoro da vigilante ed erano veramente pessime, Thea forse è un po’ più brava, ma rimane comunque che non le credo.
 
Finalmente arriviamo al Verdan, conosco ogni singola via che circonda il locale ormai quel posto è diventata la mia seconda casa.
-Venite con me, vi prego, magari in tre riusciamo a sistemare il casino che ha combinato Roy. – roteo gli occhi, ma non mi lamento, non avevo nessuna voglia di rimanere sola con Sarah, scendo e ci avviamo all’ingresso principale. Il locale è completamente al buio, Thea apre la porta ma l’interno rimane comunque buio, dal vicolo proviene una luce tenue che proietta solo una linea di luce all’interno, insufficiente per illuminare l’intero posto.
-Sei sicura di aver pagato la bolletta? – chiedo facendo un paio di passi rimanendo nella zona di luce. Il buio fitto sparisce in un secondo, le luci si accendono tutte contemporaneamente e io rimango accecata per un istante.
-AUGURIIII!! – la parola viene praticamente urlata da ogni parte, quando finalmente mi abituo alla luce rimango a bocca aperta, attorno a me c’è un sacco di persone e tutte vestite a festa, c’è pure uno striscione.
Ma che giorno è oggi?
-Io l’ho sempre detto, Oliver ti fa lavorare troppo se non ricordi nemmeno che giorno è oggi. – Thea mi si avvicina e mi abbraccia comprensiva. Il mio cervello intanto lavora a super velocità e arriva alla conclusione: Oggi è il mio compleanno! Come cavolo ho fatto a dimenticarmene? Semplice ero troppo presa da ignorare le frecciatine di Isabel, dal trovare il nostro cattivo di turno e… a già come dimenticare dal battere al computer tutti i resoconti che Oliver mi ha lasciato sul tavolo ieri. Beh mia madre certamente non mi ha aiutato visto che non mi ha nemmeno chiamato.
-Auguri teroso! –
-Mamma? – chiedo sorpresa, che accidenti ci fa lei qui?
Capelli corti e scuri, occhi azzurri come i miei e un abito nero che le sta divinamente, decisamente io e mia madre ci somigliamo molto, se non fosse per le rughe potremmo essere scambiate per sorelle.
-Sapevo che ti sarebbe stato divinamente, ti piace il mio regalo? – apro e chiudo la bocca, ecco come è apparso nel mio armadio, me l’ha messo lei.
-Quando?- chiedo fissandola.
-Questo pomeriggio, non volevo che tu lo vedessi per sbaglio, così l’ho messo all’ultimo minuto.-
Avrei un altro milione di domande da fare a mia madre, ma purtroppo essendo la festeggiata vengo interrotta per poter salutare gli altri invitati e posso garantire che di invitati ce ne sono anche troppi, Roy, Moira, Walter, Lance, addirittura Allen è stato invitato, mi fermo a scambiare qualche parola con loro.
Sarà un ora buona che sono qui e ancora non ho parlato con tutti, ma mi sto dando da fare, sorrido e ringrazio tutti. Finalmente sono riuscita anche a incrociare Diggle e Lyla mi fermo e prendo il bicchiere che Dig mi porge, alcool, decisamente una buona soluzione.
-Ciao! – esclamo i due mi guardano e mi fanno gli auguri facendomi sorridere.
-Sorpresa? – mi chiede Lyla, annuisco.
-Decisamente, non mi ero neanche accorta che era il mio compleanno.- ammetto i due ridono, ormai sono un caso perso, in tutto questo casino ancora non sono riuscita a incrociare Oliver, ma sicuramente non l’ho incrociato perché non c’è. Dig mi guarda mentre mi osservo attorno, niente non riesco proprio a vedere.
-Se stai cercando un certo ragazzo con un debole per gli archi non è qui. – lo sapevo. Mi volto sfoderando la mia migliore faccia da poker, che è migliore di quella di Oliver o di Thea, guardo Diggle negli occhi, a lui non posso nascondere niente, ma non ammetterò così facilmente che stavo cercando Oliver.
-Veramente cercavo Allen, volevo convincerlo a ballare. – rispondo candidamente, mi guardano entrambi poco convinti, ma io sbatto gli occhi e metto su la mia migliore espressione angelica.
-Eccolo, vi lascio. – mi allontano e raggiungo Allen che si lascia trascinare in pista solo sotto la costrizione di: è il mio compleanno non puoi dirmi di no.  È un ricatto pessimo ma funziona sempre.
 
Due ore dall’inizio di tutto, i miei piedi chiedono pietà, mi avvicino al bar in cerca di sostegno e di qualcosa da bere. Allen si è dileguato con il terrore di essere costretto a ballare ancora, in tutto questo tempo di Oliver nemmeno l’ombra, per un secondo mi ero illusa che ci fosse anche lui, ma devo essere realista, a Oliver non interessa.
-Pensierosa? – mi chiede Sarah sorridendomi e passandomi un bicchiere pieno di qualcosa di colorato.
-Ehy, grazie. – sorseggio il drink è più buono rispetto a quello che ho bevuto fino ad ora, non so cosa sia ma mi piace.
-Thea mi ha spedito a chiamarti, arriva la torta. – finisco il mio drink e seguo Sarah un po’ traballante, non avrei dovuto bere così tanto.
Dal retro arriva Thea seguita da Roy e Dig che portano un mega dolce con tanto di candeline, per fortuna ci sono solo due candeline simboliche. Tutti attorno a me cantano e io arrossisco.
-Soffia ed esprimi un desiderio. – desidero, desidero… Desidero che Oliver sia qui con me. Chiudo gli occhi e soffio, come sprecare un desiderio, apro gli occhi e scorgo Oliver in mezzo alla folla che mi guarda sorridente, batto le palpebre e torno a guardare il punto dove l’ho visto, ma non c’è più, lo cerco ma non lo trovo, devo essermelo immaginato.
Il dolce viene tagliato.
-Forse non dovrei dirtelo.. – Sarah mi guarda seria, e ora che succede?
-Cosa?-
-Ci siamo lasciati. –
-Mi dispiace… - okay, ero gelosa, ma non gli avrei mai augurato di lasciarsi, io voglio che Ollie sia felice.
-Non sono stupida, vedo come lo guardi e vedo come lui guarda te. Vai da lui.- la guardo a bocca aperta, l’ho sempre detto che Sarah non era male.
-Beh, mi sa che ti sbagli, non è nemmeno venuto alla festa. – mi guarda dispiaciuta, vedo che vorrebbe aggiungere altro, ma Thea arriva insieme a Roy, mia madre, Moira, Dig e Lyla.
-Io mi chiedo che fine abbia fatto.- guardo Thea.
-Dai Amore, sai come è fatto. – risponde subito Roy che prende le difese del disgraziato che si è messo contro Thea.
-Si, ma prima organizza tutto e poi non si presenta non è da lui, adora le feste!- continua Thea, aspetta, torna indietro, ha detto organizza? Chi ha organizzato tutto? Io pensavo fosse stata Thea.
-Non sei stata tu ad organizzare la festa? – chiedo sorpresa, tutti mi guardano come se fossi un idiota, Dig scuote la testa in segno negativo, mentre mi sorride divertito.
-No, Oliver ha organizzato tutto, gli ho dato una mano, ma è stata una sua idea. – ora sono veramente senza parole, Oliver mi ha organizzato una festa di compleanno?
-Si farà vivo Thea, magari è arrivato e non l’abbiamo incrociato, c’è talmente tanta gente. Forza cerchiamolo. – Roy porta via la ragazza e il gruppetto si disperde, rimaniamo solo io, Sarah, Diggle e Lyla e tutti mi fissano.
-Oliver c’è. – ammette Dig. È qui? E perché non l’ho visto.
-E’ giù al covo. Vai da lui.- Sarah mi mette in mano un piatto con due forchette e mi sorride.
-Grazie. – dico prima di scomparire nel retro e andare giù al covo, devo solo stare attenta a non ammazzarmi per le scale.  Con attenzione apro la porta e la richiudo senza far rumore, le luci sono accese e sento il solito rumore della barra di ferro, segno che si sta allenando.
-Quindi è qui che ti nascondi. – dico fermandomi in mezzo alla stanza, la sorpresa gli fa scivolare la sbarra dalle mani e lo vedo precipitare verso il terreno, chiudo gli occhi, non voglio assistere alla caduta, per fortuna il rumore che arriva alle mie orecchie non è quello di una persona che cade e si ammazza, ma è il famigliare suono delle scarpe che atterrano sul pavimento.
-Felicity, che ci fai qua? – mi chiede sorpreso.
-Dovrei essere io a chiedertelo, prima mi organizzi una festa e poi nemmeno ti presenti? – mi avvicino fingendomi arrabbiata.
-Io ecco…- inizia, forse deve essere incoraggiato, voglio proprio sapere cosa si inventa.
-Tu? Continua sono curiosa… -
-Ho visto che ti stavi divertendo e non volevo… - dice lui imbarazzato, senza guardarmi.
-Oliver, guardami mentre mi parli. –
-Mi dispiace.- ammette. Mi siedo sul bordo del tavolo e appoggio il dolce sul ripiano in mezzo a noi, prendo entrambe le forchette e ne porgo una a lui.
-Vuoi? – chiedo indicandogli il dolce, sorride e prende la forchetta.
-Grazie.- mangiamo in silenzio il dolce, cioccolata, panna e fragole, non c’è niente di più buono al mondo, forse solo la cioccolata e la panna sopra gli addominali di Oliver, ma questi sono dettagli.
-Oliver… - mi faccio coraggio, si ferma con la forchetta in bocca e mi guarda è così buffo che non posso fare a meno di ridere.
-Che ridi?-
-Sei buffissimo! – dico continuando a ridere, mi guarda e si toglie la forchetta di bocca.
-Grazie, per la festa… - aggiungo dopo un attimo di silenzio.
-Per una volta ho fatto io qualcosa per te. – ci sorridiamo e torniamo a mangiare il dolce, c’è rimasta l’ultima fragola, sto per prenderla quando lui la inforchetta prima di me.
-Ehy, la volevo io… - metto il broncio puntando la fragola.
-Tardi, dovevi essere più veloce. –
-Dovresti darla a me. – insisto, mi sento una mocciosa di cinque anni, ma non mi interessa, Oliver non sembra infastidito da questo mio comportamento, sembra più che altro divertito.
-E perché dovrei? –
-E’ il mio compleanno e dovrei avere tutto quello che voglio. – ci pensa su un attimo poi sembra convincersi e mi porge la fragola, la mangio prima che lui possa ripensarci.
-Ti sei sporcata.- muovo la mano per pulirmi le labbra, ma Oliver mi ferma.
-Aspetta.- mi fermo e lascio che lui mi pulisca, ma invece di prendere il fazzoletto che tengo in mano, vedo il suo viso avvicinarsi al mio, le sue labbra si posano sull’angolo della mia bocca dove c’è la panna e sento la sua lingua leccarmela via, arrossisco.
-Hai ancora della panna, proprio qui. – la sua bocca è a pochi centimetri dalla mia lo vedo avvicinarsi, al diavolo, gli vado incontro, finalmente sento le sue labbra sulle mie, la sua lingua accarezza le mie labbra che si aprono per farla entrare, il bacio si fa intenso, le nostre lingue si rincorrono, si scontrano e combattono, è una guerra silenziosa dove nessuno dei due vuole perdere. Ci stacchiamo, le nostre fronti si toccano mentre riprendiamo fiato senza allontanarci.
-Buon compleanno Felicity. – sorrido, questo è il miglior compleanno di sempre.
 
Fine
 
Eccomi… che dire.. la storia è venuta fuori così per caso, perché l’altro giorno k_Gio_ mi ha detto che oggi è il suo compleanno e quindi mi sono messa a pensare ed è uscita fuori questa cosa, non è niente di eccezionale, corta e tranquilla, vorrei farvi notare che per la prima volta mi è venuta fuori una one shot U.U me veramente orgoglio di me.
Spero vi piaccia.
Fatemi sapere in tanti!
Bacio
Mia Black
   
 
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