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Autore: Luxus99chan    07/03/2014    4 recensioni
Salve! Questa l'ho scritta giusto stasera!^^ spero vi piaccia u.u perchè nessuno sa esattamente come ha fatto Erza ad uscire dall'Etherion! è.è *spudoratamente Gerza*
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza, Scarlet, Gerard
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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  -Io... Volevo solo che foste felici...-
Erza stava per scomparire lentamente fra le sue lacrime, divorata dall’Etherion, quando sopra di lei, come una speranza di salvezza, una mano entrò nella sostanza, come a volerla prendere.
Erza alzò lo sguardo stupita: alla mano lentamente si aggiungeva un braccio, poi una spalla, un busto. D’un tratto l’intero corpo entrò nell’Etherion, all’interno della stessa sostanza tiepida che stava decretando la fine della vita di Erza.
Poté riconoscere subito quegli inconfondibili capelli blu, dello stesso colore che adornava il braccio di lei nel tatuaggio di Fairy Tail.
-Gerard...- sussurrò, stringendosi le mani al petto, come a volersi proteggere.
 
Gerard aprì piano gli occhi, fino ad allora tenuti chiusi. Le sue iridi avevano lo stesso colore di sempre, niente che potesse testimoniare la sua pazzia durata otto lunghi anni.
-Erza... Che stai facendo?- chiese lui, vagamente sorpreso. Ma nei suoi occhi predominava soprattutto la tristezza, nella quale lei poteva riconoscere il “vecchio” Gerard.
I suoi vestiti erano strappati, il corpo e una parte del braccio erano ricoperti da strane venature azzurre, dello stesso colore di quella specie di universo nella quale galleggiavano.
Erza strinse un pugno, cercando di non illudersi, senza però poter fare a meno di distogliere lo sguardo da lui:- Sto salvando i miei amici.-
Gerard abbassò lo sguardo sulla scena da funerale sotto di loro. I compagni e gli amici di Erza piangevano stretti l’uno all’altro, sotto una pioggia battente che non accennava a diminuire, ma che scivolava sui corpi dei due senza neanche bagnarli. L’aveva ingannata e usata così tante di quelle volte che quando aveva ripreso coscienza, sconfitto da Natsu, aveva capito cosa stava per succedere, e aveva deciso di entrare, per tentare di convogliare il potere magico verso l’alto, salvando Erza e i suoi amici.
Certo non si aspettava di trovarla là. O forse si?
Gerard sorrise, rivolgendosi ad Erza:- Perché non esci da qui? Credo ti stiano aspettando fuori da qui- disse, accennando con la testa la scena sotto di loro.
Erza sentì una gran voglia di chiamare un arma e di colpirlo, colpirlo come non voleva fare anche prima, mentre combatteva con lui:- Cosa vuoi? Mi ha ingannata, deriso, hai tentato di sacrificarmi ad un fantasma che diceva di chiamarsi Zeref, e ora vieni qui, e credi di poter fare finta che non sia successo nulla, cerchi di salvarmi?- gli sputò in faccia, acida e cattiva, con l’intento di fare più male possibile. Si avvicinò per quanto permetteva quel fluttuare senza senso in quel limbo di quel fastidioso colore azzurro, cercando di schiaffeggiarlo.
Si limitò però ad accasciarsi in ginocchio, coprendosi il viso con le mani mentre tratteneva le lacrime che quel giorno non volevano saperne di finirla di scendere.
Perché era tutto successo a lei? Da bambina, a Rosemary, e poi in quello stesso posto otto anni prima. E poi ancora ora, quando sembrava essersi arreso e poi invece era soltanto l’ennesimo trucco, l’ennesimo imbroglio, quando non aveva avuto nessun remore nel cercare di ucciderla, quando non aveva avuto nessun rimpianto sull’aver ucciso Simon.
Le lacrime cominciarono a scenderle lungo le guancie, brucianti di sconfitta, senza che lei potesse davvero farci niente. A ricordarle che per quanto potesse essere forte c’era sempre lui, così lontano da lei ma così vicino, ad abbatterla, a lasciarla cadere.
Sotto di lei, a pochi metri persisteva ancora quell’illusione, con tutti i suoi amici che piangevano disperati per la sua morte. Le lacrime scendevano lungo le loro guance senza nessuna esitazione, e alla fine per loro piangere poteva anche essere liberatorio.
Per Erza invece piangere significava ammettere la propria debolezza, come non le piaceva fare.
Si sentì toccare la spalla, e poi sentì qualcuno sedersi al suo fianco. Gerard si sedette in silenzio, aspettando che fosse lei a dire qualcosa, anche solo un “ti odio”. Invece si sentì abbracciare, e poté sentire qualche secondo dopo le lacrime di Erza bagnarli la camicia mezzo distrutta.  
Se la strinse al petto, sempre in silenzio, mentre sentiva dolorosamente le venature azzurre farsi strada lungo la sua pelle, invadendo il suo sangue e i suoi polmoni.
-Mi dispiace...- sussurrò appena, ma lei lo sentì forte e chiaro, capendo tutto quello che c’era da capire.
Quasi come durante il sonno, dove i sogni lasciavano i posti l’uno all’altro senza lasciare traccia, sotto di loro il funerale di Erza fu sostituito da un nero cupo.
Era questo il funerale di Gerard? Un immensa oscurità, dove nessuno lo avrebbe ricordato. Ma in mezzo, fra il buio, guardando bene, una figura con degli inconfondibili capelli scarlatti piangeva, in silenzio, con la testa fra le ginocchia, le braccia strette intorno alle gambe.
Erza si strinse ancora di più a Gerard, e lui cominciò a ripetere come una litania:- Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace...- cullandola piano e dolcemente, con la testa di lei poggiata sul suo petto.
-Anche a me...- sussurrò appena Erza, prima di venire circondata dalla stessa solita, obsoleta, luce azzurra e bianca. Ma Gerard aveva capito.
 
Erza si risvegliò guardando il manto blu scuro della notte, trovandosi fra le braccia di Natsu, lontano dal punto in cui prima sorgeva la Torre del Paradiso.
Era stato lui a salvarla? Si era scomposta a livello molecolare, era davvero riuscito a prendere una per una le molecole dell’amica in mezzo all’Etherion? Guardò un ultima volta le rovine dell’enorme scoglio dove prima sorgeva la Torre. Cosa aveva fatto dopo che era entrata nell’Etherion?
Era stato Natsu a salvarla? O... Gerard?
Nessuno dei due l’avrebbe mai ricordato.
 
*Nota personale*
Salve! Come va? Allora, v’è piaciuta la fic? *si siede su una poltroncina in pelle accanto al camino acceso*
A me si :3 *qualcuno gli lancia l’Avada Kedavra* (?)
L’idea ce l’avevo da un sacco di tempo, ma l’ho scritta solo ora perché mi sono convinto a scriverla mentre nuotavo :3 -La piscina: il miglior luogo per pensare ai fatti tuoi- u.u
Come avrete capito, è ambientata nel momento in cui Erza piange davanti alla scena del suo funerale, e si vede una mano non identificata entrare nell’Etherion insieme a lei! Poi io ci ho aggiunto del mio è.e 
Dedico la storia a mia nonna che ha avuto la pazienza di leggerla <3 e cito in onore *partono gli applausi del pubblico* Recca-sama che è stata la prima a sentire ‘sta storiella zenza zenzo
Ora vi saluto, mi raccomando recensite eh! Alla prossima storia! Un bacione! 
 
  
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