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Autore: mughetto nella neve    07/03/2014    4 recensioni
" [...] « La Winter Cup si avvicina » si limitò a commentare l’ombra del Seirin, mantenendo il viso chino, quasi si fosse fatta messaggera di morte. Nella sua mente le figure delle sue ex-compagne di squadra continuavano ad affollarsi, sovrapponendosi una sull’altra, generando una gran confusione fra ricordi e parole. Kuroko sbarrò gli occhi colta da quei pensieri, da quei volti che sempre di più si facevano chiari causandole dolore e disperazione man mano che i giorni passavano.
In cuor suo, la ragazza sapeva che non sarebbe mai riuscita a dimenticare e perdonare tutto quello che era successo alle medie. Era il suo limite. Non poteva guardare avanti senza, ogni tanto, perdersi nella contemplazione di quei giorni lontani.
[...] "
[ Fem!AU | Fem!KagaKuro ]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I movimenti di Kuroko sul campo da basket erano agili e veloci, rassomigliavano a quelli di un felino che cavalcava coraggiosamente la savana per avventarsi sulla preda. I suoi capelli rossi, splendidamente raccolti in una coda alta, ondeggiavano qua e là quasi fossero un nastro di una qualche ginnasta; Kuroko li osservava affascinata, nel più completo silenzio.
Ora che la sera era finalmente giunta su Tokyo e gli allenamenti di basket si erano conclusi, le due ragazze si erano incontrate in un anonimo fast-food. Ormai era la prassi. Kagami si stava lentamente abituando alla figura di Kuroko al suo fianco e, sebben ancora sobbalzasse nel sentirla parlare alle sue spalle, si poteva dire soddisfatta di quella nuova amicizia. Temeva che in quel nuovo mondo – perché, sì, il Giappone correva su un filone del tutto opposto a quello dell’America – non sarebbe mai riuscita ad andare avanti senza pensare a Tatsumi e a quello che era successo fra di loro; Kuroko era apparso quindi come una cometa ai suoi occhi, una silenziosa cometa dai capelli azzurri che si divertiva a guardarla giocare.
« Hai intenzione di continuare a guardarmi così per altro tempo? » mugugnò infastidita la giocatrice lasciando cadere a terra il proprio pallone, prendendo ad osservare infastidita l’amica a bordo campo. Questa scosse la testa, quasi rassegnata, e poi si sistemò un ciuffo dei suoi capelli dietro l’orecchio.
Kagami considerò la cosa veramente elegante e femminile – qualcosa che lei non sarebbe mai riuscita a fare.
« Il basket di Kagami-san è sempre incredibile »  rivelò a bassa voce la giovane chinando la testa leggermente in avanti, quasi fosse imbarazzata. Nonostante la sua espressione fosse rimasta neutra, facendo sembrare il tutto quasi una presa in giro, Kagami percepì fin troppo facilmente la natura di quel commento. Era semplicemente entusiasta di quel suo basket e non tentava nemmeno di nasconderlo.
« Scema » brontolò la diretta interessata voltandosi di spalle per mascherare il viso leggermente arrossito, non notando le labbra dell’altra leggermente piegate in un sorriso divertito. Kagami passò la mano sopra la fronte, asciugandosi il sudore che continuava a secernere, rendendo sudicia e appiccicosa la propria maglietta. « Oggi sei distratta. A cosa pensi? »
Ne seguì il silenzio.
Il vento prese a soffiare per il campetto, muovendo leggermente i capelli e i vestiti leggeri di entrambe. Kuroko chinò leggermente il volto in avanti, celando il proprio sguardo dietro la frangetta: non poteva permettere che Kagami riconoscesse la sottile e pungente angoscia che stava man mano prendendo il suo corpo. L’altra, intanto, si era di nuovo girata verso di lei e aveva preso ad osservarla interrogativa.
« La Winter Cup si avvicina » si limitò a commentare l’ombra del Seirin, mantenendo il viso chino, quasi si fosse fatta messaggera di morte. Nella sua mente le figure delle sue ex-compagne di squadra continuavano ad affollarsi, sovrapponendosi una sull’altra, generando una gran confusione fra ricordi e parole. Kuroko sbarrò gli occhi colta da quei pensieri, da quei volti che sempre di più si facevano chiari causandole dolore e disperazione man mano che i giorni passavano.
In cuor suo, la ragazza sapeva che non sarebbe mai riuscita a dimenticare e perdonare tutto quello che era successo alle medie. Era il suo limite. Non poteva guardare avanti senza, ogni tanto, perdersi nella contemplazione di quei giorni lontani.
« Hai paura che non saremo pronte? O che Aomine sia troppo forte? Quella tipa è davvero odiosa! Chi si crede di essere? La Prima Donna? Tsk. Non siamo mica all’opera! È un campo di basket questo! Mica il teatro! Che si vada a fottere lei e i suoi deliri di onnipotenza! » brontolò seccata Kagami appoggiando le mani sui fianchi e prendendo a ragionare su quella strana ragazza che aveva visto, si e no, due volte. L’aveva immediatamente giudicata antipatica, nonché altezzosa e spocchiosa; certo, il suo basket era fenomenale, ma c’era un limite a tutto a quell’egocentrismo!
La ragazza sbuffò risentita, ricordandola la recente partita persa. Gliel’avrebbe fatta pagare! L’avrebbe distrutta sul campo di battaglia e le avrebbe fatto rimangiare quelle insulse dichiarazioni sul fatto che l’unica che poteva battere era lei! Ma dove credeva di stare? Ad Hollywood?
La risata divertita di Kuroko la fece tornare in sé, concentrando di nuovo la sua attenzione sul corpo dell’amica che aveva preso ad avvicinarsi a lei. Sembrava improvvisamente più sollevata, quasi avesse trovato la risposta a qualche sua domanda.
« E che hai da ridere? » sbottò stizzita Kagami piegandosi leggermente su di lei, sforzandosi di non mostrarsi imbarazzata da quella sempre maggiore confidenza. Oltre a Tatsumi, non aveva mai avuto grandi amiche, quella misteriosa nanerottola era la prima.
« Kagami-san è divertente » parlò dolcemente Kuroko passando una mano sulla guancia dell’altra ragazza, tirando via qualche goccia di sudore che continuava a rigare quel volto dai tratti duri e virili. Un tenero sorriso si lasciò intravedere sul suo volto, quasi fosse un gioiello scoperto nella roccia. « Se Kagami-san mi promette che rimarrà divertente così per sempre, rimarrò al suo fianco fino alla fine »
La diretta interessata strabuzzò gli occhi difronte ad una simile dichiarazione. Non riuscì a trattenersi e ben presto il suo volto divenne di un rosso quasi color pomodoro; Kuroko, da parte sua, non batté ciglio. Sembrava intenzionata a voler ricevere una conferma, non si sarebbe mossa di lì se non gliela avrebbe data. E Kagami, questo, lo aveva capito fin troppo bene. Nonostante l’aspetto gentile e mediocre, quel corpicino nascondeva un’autentica guerriera pronta ad imbracciare le armi e scendere sul campo; serrò quindi i pugni e le mostrò un sorriso spavaldo.
« Non so chi tu abbia incontrato in passato, ma io sono una che non si lascia influenzare dal tempo e dalle persone. Quella che sono sempre sarò. » dichiarò mostrando un pugno con sicurezza, quasi a voler testimoniare quanto detto con una prova di forza. Non temeva di poter essere giudicata dall’altra ragazza, sapeva che l’avrebbe presa immediatamente sul serio e non le avrebbe più permesso di rimangiarsi quanto detto.
Kuroko dispiegò le sue labbra in un sorriso sereno, così luminoso da poter rasentare il chiarore fugace della luna e delle stelle.
« Allora, Kagami-san, da oggi io ufficialmente la tua Ombra »
Improvvisamente il tempo smise di scorrere, fermando i propri orologi su quello scambio di sguardi che sembrò infuocare entrambi gli animi delle ragazzi.
Chissà, magari un giorno Kuroko sarebbe riuscita a dirle cosa realmente provava nei suoi confronti. Le avrebbe stretto le mani e le avrebbe detto quanto tenesse a lei e a quel sorriso vittorioso che le dedicava a fine partita. E, forse, l’altra avrebbe anche contraccambiato i suoi sentimenti rendendola la persona più felice del mondo.
Per ora, però, le bastava bearsi di quel sorriso ottimista che la ragazza le dedicava.
 
'Cause you'll be in my heart 
Yes, you'll be in my heart 
From this day on 
Now and forever more 
You'll be in my heart 
No matter what they say 
You'll be here in my heart, always 


 
~Il Mughetto dice~
A me loro due piacciono in tutte le salse.
Sono una splendida coppia e spero di essere riusciti a gestirli bene anche in chiave femminile. Sebbene non abbia svelato i loro nomi; a mio parere, Kuroko si chiamerebbe Tetsuna mentre invece Kagami continuerebbe a chiamarsi Taiga. Spero di essere riuscita ad intendere le piccole, seppur significative, differenze caratteriali con le loro controparti maschili: mentre Kuroko si mostra più deciso e pronto alla sfida contro la Generazione dei Miracoli, Tetsuna è ancora molto sofferente. E lo stesso vale per Taiga che ancora pensa ad Himuro (qui, naturalmente, chiama Tsumi).
A dir la verità ho voluto scrivere di qualcosa di leggero, ambientato prima della Winter Cup, che potesse rappresentare quanto fossero pure e innocenti queste fanciulle prima che scoppiasse la Guerra ( perché, sì, in chiave femminile il Campionato saprebbe di crisi isteriche premestruali e strani fiorellini che spuntano senza una ragione ).
Grazie per aver letto.
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