Erano passati gli anni delle gioie,
credeva,
erano esaurite le voglie, le doglie,
diceva.
(...)Eppure Ella ricordava,
Ella non voleva dimenticare.
[Dedicata a tutte le donne per la loro festa. Auguri!]
Genere: Malinconico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Erano passati gli anni delle gioie,
credeva,
erano esaurite le voglie, le doglie,
diceva.
Erano passati i tempi dei sorrisi,
le ere dei dolori,
in quella terra in cui la crisi,
morale, personale, portava via i colori.
Eppure Ella ricordava,
Ella non voleva dimenticare,
e in quel posto dove la fantasia volava
il corpo non voleva ritornare.
Ed erano passati giorni, anni,
quando la sensazione del ricordo era la medesima,
non c'erano state urla o danni,
si potrebbe dire "solo una lacrima", l'ennesima.
Ella ritornò dove il cuore tremava ma con la mano scriveva,
quando ancora credeva che la penna l'avrebbe protetta.
E davanti all'esteso campo di lucciole
Ella guardava e, con grazia, sorrideva.
Quella Madonna dal corpo contratto in preghiera
pensava, amava,
e cercava di parlare, ma quando, quella primavera,
uscì dalla cenere, dal cielo cadde rabbia per ciò che in petto portava.
Dalla cenere si diceva fosse uscita,
forse a spalle curve, ad occhi bassi,
a testa calata per l'anima in parte ricucita,
cacciata a suon di beffe, sospiri... di passi.
Ancor più bella diventò la dama,
le pettegole parlavano ma Ella era sorda.
Le chiome raccolte a non cercar la fama,
il libro stretto al petto e dal suo limbo, come salvezza, calava una corda.
Quel laccio poco vistoso scosse la sua pacatezza,
e quando rialzò gli occhi fu il verde che gli altri videro,
il verde delle iridi per la loro leggerezza,
e il rosso della Fenice che rinacque dalle proprie ceneri. Risero.
Quando l'ira celeste cessò, come una colomba scese la fune,
per salvarla, onorarla,
per rapirla dal deserto del suo cuore e le sue dune,
e dal suo limbo la pace l'invase, e sorrise: qualcuno poteva amarla.
N.d.a.
Un augurio speciale a tutte le donne di EFP da Thiare!