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Autore: Black Spirit    08/03/2014    5 recensioni
Sono passati anni da quel maledetto giorno.
Ma tu ancora non ti sei svegliato.
Ti prego svegliati.
Torna indietro.
Torna da noi.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Duncan, Gwen, Nuovo Personaggio | Coppie: Duncan/Gwen
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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“Un giorno tornerai da me.

Un giorno tornerai da noi.

Un giorno tornerai, lo so.

Ne sono sicura.

Per questo ti aspetto.

Per questo ti aspettiamo.

Perché un giorno ti sveglierai e ci saluterai con quel tuo solito ghigno menefreghista dicendo “Ehi che mi sono perso?” facendo finta che non ti importa niente ma con le lacrime agli occhi che ti tradiranno.

Che ci faranno capire quanta paura hai avuto.

Quanto ti siamo mancati.
Per questo io aspetto.

Per questo noi aspettiamo.

Perché so che tu stai tornando da noi.

Perché so che combatterai con le unghie e con i denti per farlo.

So che tu tornerai da noi.

SO che non smetterai mai di combattere per noi.

So quanto tu sia forte.

So che non ti arrendi mai.

Hai solo bisogno di tempo e noi te lo daremo.

Hai tutto il tempo che vuoi.
Noi ti aspettiamo.

Io ti aspetto.

Ma ci manchi comunque.

CI manchi ogni giorno in ogni momento.

Sai Charlie sta crescendo bene...

È sempre più bello ogni giorno che passa.

Ogni giorno ti assomiglia di più.

Ogni giorno vedo nei suoi occhi la stessa luce che c'era nei tuoi e mi commuovo un po'.

Perché so quanto nostro figlio sia stupendo e vorrei che lo conoscessi.

Ora ha quindici anni sai?

Ed è un combina guai proprio come te.

Mi fa diventare pazza ogni giorno ma io so che in fin dei conti è un bravo ragazzo.

Buono nell'anima.

Dio è veramente identico a te.

In ogni aspetto.

Ha il tuo carattere.

Ha il tuo aspetto.

È quasi doloroso guardarlo.

Nostro figlio ti assomiglia moltissimo veramente moltissimo, amore mio.

Ogni volta che lo guardo mi sembra di star guardando te.

Ha i tuoi occhi.

Ha la tua bocca.

Ha i tuoi capelli.

Ma ha il mio talento.

Ed è incredibilmente bravo sai?

Anche più bravo di me.

Tu avresti detto che è impossibile.

Adoravi i miei disegni...

Sai lui ti ha fatto mille ritratti.

Te ne fa uno ogni volta che lo porto a trovarti.

Sai non lo porto sempre con me...

Ogni tanto mi limito a venire qui dopo il lavoro a parlare un po' con te.

A Charlie non lo dico.

Vorrebbe venire anche lui.

Ma ogni tanto ho bisogno di parlare con te.

Ogni tanto ho bisogno di stare un po' sola con mio marito.

Solo per raccontarti la mia giornata.

Solo per farti compagnia.

Solo per vederti.

Per stare un po con te.

Sai Charlie ha tappezzato una parete di camera sua con i tuoi ritratti...

So che dovrei farglieli togliere.

So che è una cosa un po' strana.

Ma non posso togliergli quei disegni.

Non posso perché è il suo modo per conoscerti.

È l'unico modo che ha.

Era troppo piccolo quando sei entrato in coma per ricordarsi di te.

Ma ti stima.

Ti stima tanto.

Il suo papà che per salvarlo si è buttato contro un auto senza pensare a cosa sarebbe potuto capitargli.

Sa che il tuo era amore.

Vero amore.

Solo quello ti avrebbe spinto a buttarti sotto un auto.

Lui lo sa.

Ma non sempre questo basta a dargli la forza necessaria a vivere con questo peso.

Nostro figlio è un ragazzo forte ma non è indistruttibile.

Ogni tanto lo sento piangere nel cuore della notte.

Quando succede vado in camera sua e lo abbraccio stretto.

Abbraccio nostro figlio lasciando che mi bagni la camicia da notte.

Lasciando che sfoghi tutto il suo dolore.

È in quei momenti che mi racconta quanto si senta in colpa.

In quei momenti mentre piange lui mi parla del terribile senso di colpa che lo distrugge nel profondo.

Nostro figlio...

Pensa che se non fosse stato per lui tu non saresti in coma.

Pensa che se non fosse stato così stupido da rincorre quella stupida palla in mezzo alla strada tu staresti bene.

Ogni volta che lo dice lo stringo più forte e lascio che le sue lacrime si mischino alle mie.

Non è colpa sua io lo so.

Tu lo sai.

Ma lui è triste comunque.

Svegliati presto, Duncan.

Tuo figlio ha bisogno di te.

Io ho bisogno di te.

Torna da noi, Duncan.

Torna a casa.

Torna.

Ci manchi tanto.

Mi manchi tanto.
Ti amo, Duncan.”


La donna smise di parlare mentre una lacrima le attraversa il viso andando a depositarsi su una delle sue ciocche di capelli non più blu.

Seguita da altre mille.

Il marito le mancava terribilmente.

Dal giorno in cui quella macchina lo aveva investito facendolo entrare in coma.

Lo amava così tanto.

Si era sacrificato per loro figlio.

Si era fatto investire per salvare lui.

Ma avrebbe voluto che si svegliasse subito.

Charlie aveva bisogno di un padre.

Lei di un marito.

Entrambi avevano bisogno di Duncan.

Angolo autrice
Questa storia è dedicata a mio fratello, è morto prima che io nascessi e rimpiangerò per tutta la vita di non averlo conosciuto.
  
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