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Autore: Wise girl    09/03/2014    2 recensioni
Niente Dei mostri e robe del genere solo Annabeth e Percy nel mondo reale.
La storia ha come protagonista la figlia di Annabeth che dovrà accettare un cambiamento che le sconvolgerà la vita.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

Okay allora innanzi tutto ciao.

Questa storia potrebbe presentarsi come una noia e forse lo sarà, ma se vi ho incuriositi almeno un po’ lasciatemi una recensione anche dicendo solo “ No guarda che non è proprio il tuo campo”.


Prologo



Mi presento: mi chiamo Emily Ansom, vivo a San Francisco, ho 15 anni e sono figlia di Sean Ansom e Annabeh Chase, non sono altissima e non riesco ad accettarlo, mi consola il fatto che ho ereditato i capelli biondi di mia madre anche se gli occhi no, perché i miei sono marroni scuro e quelli di mamma di un grigio intenso.


Che altro dire... Ah si, i miei sono "divorziati" anche se non credo che sia il termine adatto, non ho mai conosciuto mio padre, ha lasciato la mamma non appena ha saputo che era incinta, a 18 anni.


Eh si, si fa presto a rimanere incinta: una sbronza, sesso senza le precauzioni adeguate e il gioco è bello che fatto! Perché è questo che sono io, uno sbaglio, non dovevo nemmeno nascere, ma andiamo avanti.


Sono cresciuta con mia madre, aiutata da un suo vecchio amico Grover Underwood, un ragazzo sudamericano con i capelli marroni e ricci, che porta una simpatica barbetta affusolata sul mento.


Solo all'età di 13 anni ho scoperto che Grover non era il mio padre biologico, ma neanche il fidanzato di mamma, in primo luogo per il mio cognome e secondo perché mi pareva strano non vederli mai fare le coccole.


Mi ricordo ancora il giorno in cui ho scoperto questo fatto: ero appena rientrata dalla scuola non troppo triste per il mio 7 preso in grammatica.


"Emily dobbiamo parlare..." disse mia mamma con voce triste.


"Cosa c'è?" domandai un po’ allarmata vedendola seduta sul divano con Grover ( che allora credevo papà ) a fianco.


"Dai siediti" aggiunse Grover indicandomi con un gesto una sedia vicino al divano. Io la presi e dopo averla posizionata davanti al divano mi sedetti.


"Ho fatto qualcosa di male?" ridomandai.


"No tesoro è che...tu insomma...sai come nascono i bambini?" Riuscì a chiedermi.


"Beh...si" risposi leggermente in imbarazzo.


"Bene okay ecco... Sai che per fare un bambino ci vuole sia un uomo che una donna e prima che.."


"Mamma arriva al punto per favore!" La pregai.


"Grover non è tuo padre" affermò.


Rimanemmo tutti zitti fino a qualche secondo dopo, quando io mi alzai e corsi in camera.


Eh si, non proprio uno dei miei ricordi migliori, per uno davvero bello dovrete aspettare qualche mese della mia vita.


  
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