Meanings.

Sherlock aprì gli occhi di scatto,
il respiro pesante.
Lo aveva fatto di nuovo,
quell’incubo che sembrava perseguitarlo.
“John era disteso a terra, nel bel mezzo di una pozza di sangue, gli occhi senza vita. L’unico suono che Sherlock riusciva a sentire era quello del suo stesso urlo. Poi, vedeva nelle sue mani una pistola; subito dopo del sangue, come fotogrammi.”
E qui si svegliava,
incapace di resistere oltre.
Magnussen aveva visto giusto, anni fa.
John era, e rimane tutt’ora, il suo punto debole.
Questa sera è più preoccupato del solito,
tanto che non sa resistere alla tentazione di dare una sbirciatina nella sua camera.
Neanche il suo amico sembra tranquillo, le coperte che si muovono in continuazione, seguite dagli sbuffi.
«John?»
La voce bassa di Sherlock arriva chiara a John, che si blocca.
«Posso entrare? So che sei sveglio.»
John sospira, come rassegnato.
«Certo, vieni»
John ha gi’ scansato le lenzuola per fagli spazio,
ma Sherlock lo guarda interrogativo, non è sicuro di cosa intenda con quel gesto.
Quando Sherlock si decide a entrare nel letto di John, c´è tensione.
«Come mai sei sveglio, John?»
«Troppi pensieri. Tu?»
A questo, Sherlock non può rispondere, così da far sbuffare l´amico.
«Cerca di dormire, Sher.»
Ma di dormire, proprio non gli riesce, al contrario di John,
che piano piano, nel sonno, si sta accoccolando sul petto di Sherlock,
il naso che strofina sul tessuto della maglietta di quest´ultimo, all´altezza della clavicola.
Sherlock è teso, ma cerca di lasciarsi andare, e lo stringe a sé.
È la prima volta dal divorzio da Mary che lo sente suo.
Completamente suo.
Ed è bellissimo.
Con il sole alle porte, entrambi si riscuotono,
ancora avvinghiati, ancora abbracciati.
«Sherlock, che vuol dire tutto questo?»


©


(pensato per avere un seguito. forse ci sarà, forse no. mette tra i preferiti e/o seguite e/o ricordate per aggiornamenti.)