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Autore: Jill_chan    09/03/2014    3 recensioni
Era un piovoso pomeriggio d'estate. I tuoni e i lampi rischiaravano il cielo plumbeo. Non sembrava affatto agosto, ma novembre; l'aria si era rinfrescata grazie a quella perturbazione, l'afa asfissiante di quei giorni era lentamente scomparsa.
Proprio in quel pomeriggio piovoso Daniel e Thomas avevano deciso di dedicare del tempo per loro, per la loro amicizia. Non si vedevano da tempo perché troppo impegnati con le loro rispettive ragazze che per quel pomeriggio erano impegnate in altro.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Temporale estivo 

 

 

Era un piovoso pomeriggio d'estate. I tuoni e i lampi rischiaravano il cielo plumbeo. Non sembrava affatto agosto, ma novembre; l'aria si era rinfrescata grazie a quella perturbazione, l'afa asfissiante di quei giorni era lentamente scomparsa. 
Proprio in quel pomeriggio piovoso Daniel e Thomas avevano deciso di dedicare del tempo per loro, per la loro amicizia. Non si vedevano da tempo perché troppo impegnati con le loro rispettive ragazze, che per quel pomeriggio erano impegnate in altro. 
Thomas aveva chiamato Daniel per sapere se l'amico avesse del tempo da dedicargli, Daniel entusiasta lo aveva invitato a passare il pomeriggio a giocare all'xBox come facevano ai vecchi tempi, quando ancora nessuna ragazza teneva loro separati. 
Alle due trillò il campanello e Daniel si precipitò verso la porta d'ingresso che spalancò sorridendo al ragazzo che vi era oltre. Appena vide Thomas scoppiò a ridere di gusto, il suo amico era fradicio. 

«Che cosa è successo? Sembri un pulcino bagnato.» domandò Daniel ridendo ancora di più quando vide le guance bagnate dell'amico arrossarsi per l'imbarazzo, come sempre accadeva in passato. «Aspetta un attimo qua che ti porto un asciugamano e un cambio.»  

Così dicendo Daniel si diresse verso il bagno e prese un asciugamano pulito, tornò alla porta e lo lanciò a Thomas che una volta afferrato l'asciugamano balbettò un grazie ed entrò in casa togliendosi le scarpe bagnate. 
Seguì l'amico verso la sua camera e una fitta al cuore lo fece sospirare un po'. Da quanto tempo Thomas non metteva piede in quella stanza luminosa nella quale aveva passato la maggior parte dell'infanzia a giocare con Daniel alle costruzioni. Notò appesa alla parete vicina al letto una fotografia che ritraeva entrambi qualche anno prima sorridenti. Daniel teneva in mano un pesce da entrambi pescato e con l'altro braccio teneva stretto a sé per la spalle un Thomas felice.  

«Che ricordi... Mi ero divertito molto in quella giornata al lago a pescare con tuo nonno.» commentò assorto Thomas sfiorando la superficie del vetro che custodiva, proteggeva, quella foto.  

Una maglia e dei pantaloni volarono contro la testa di Thomas che si voltò verso l'amico. 

«Vedi di cambiarti velocemente.» disse Daniel avvicinandosi a Thomas per poi stringergli una guancia fra le proprie dita. 

Thomas, dopo avergli scacciato la mano ridendo, iniziò a spogliarsi riluttante. Lentamente si tolse la maglia umida che passò a Daniel, ma egli la lasciò cadere a terra. 

«Non puoi metterti la maglia asciutta se sei bagnato, tonto!» disse Daniel prendendo l'asciugamano e cominciò ad asciugare la schiena di Thomas che si era un po' irrigidito alla vicinanza del ragazzo. 

«Posso farlo da solo.» protestò Thomas nascondendo il rossore delle guance. 

«Macché! Tu sei lento quanto un bradipo!» così dicendo Daniel gli infilò la maglia dal collo, al resto ci pensò Thomas.  

Si tolse i pantaloni e si asciugò le gambe sotto lo sguardo vigile, forse anche troppo, di Daniel. Indossò i pantaloni in un attimo e sorrise, imbarazzato un po' più di prima, al ragazzo. 

«Andiamo a giocare un po'.» disse Thomas prendendo per le spalle Daniel per andare verso il divano che era in quella stanza. 

Daniel accese la tv e l'xBox, si soffermò a fissare lo scaffale dei giochi per qualche minuto. 

«A cosa vuoi giocare?» domandò voltandosi verso Thomas. 

«Ho voglia di giocare a Left 4 Dead 2...» parlò esitante. 

«Come vuoi.» 

Daniel inserì il disco nel vano che si richiuse con un lieve click e il gioco partì. 
Passò il joystick a Thomas, ma quando il ragazzo lo afferrò non lo lasciò per un po'. Thomas si fermò a guardare Daniel confuso, gli lanciò un'occhiata interrogativa e si mordicchiò il labbro come solito era abituato a fare quando si sentiva a disagio o sotto pressione o nervoso. 

«C'è qualcosa che non va, Daniel?» domandò, infine, Thomas. 

«Rivolgo la domanda a te: c'è qualcosa che non va, Thomas?» 

Thomas trasalì un attimo e poi tornò a indossare la sua solita maschera di amico, sorrise a Daniel e fece un segno con il capo per comunicare all'amico che andava tutto bene e di non preoccuparsi. Daniel lo squadrò ancora qualche minuto poi alzò le spalle. 

 

*** 

 

Giocarono per tutto il pomeriggio divertendosi come tempo prima accadeva. Daniel abbracciava forte Thomas quando vincevano. Ridevano e scherzavano come se non fossero mai passati quegli anni in cui non avevano avuto il tempo per stare insieme. 
Thomas alzò lo sguardo verso la sveglia digitale sul comodino e constatò che erano ormai quasi le sette di sera. Sospirò afflitto all'idea di dover rincasare e ritornare a quella monotona e noiosa vita. Thomas desiderava non doversi nuovamente separare da Daniel, desiderava di potergli stare vicino. 

«Devo tornare a casa...» parlò Thomas sospirando. 

«Oh... Perché non rimani a dormire qua?» propose Daniel sorridendogli. 

«No... Mi dovrei vedere con...» rifiutò l'invito tristemente e cercò di spiegare, ma Daniel glielo proibì. 

«Rimani qua, con me. Non tornare da lei.» pregò Daniel. 

Gli afferrò le spalle e lo spinse contro il proprio petto, lo strinse a sé. Thomas si domandò come mai quella situazione stesse avendo quei risvolti, il suo cuore galoppava nel petto freneticamente, il respiro quasi gli moriva in gola. 
L'aria, che da prima era leggera e allegra, si tramutò in tempesta, proprio come quella che imperversava fuori da ore. La luce andò via e calò il buio nella stanza talmente era scuro il cielo coperto dalle nubi, un fulmine rischiarò la stanza e il boato fece tremare le finestre. Thomas sussultò impaurito, i temporali lo spaventavano fin da quando era piccolo. 

«Non voglio che lei ti possegga. Ricordi la nostra promessa? L'avevamo fatta quel giorno al lago. Ricordi?» 

«Ricordo, ricordo... Ma sei stato tu il primo a non mantenerla. Ti sei messo con quella lì, non sai quanto io ci sia rimasto male!» gli urlò quasi contro Thomas. 

Aveva il viso arrossato e gli occhi lucidi, gli tremavano le labbra e le spalle. La tempesta non solo aleggiava nella stanza e imperversava fuori, in quel momento la tempesta era anche all'interno del cuore di Thomas che tentava inutilmente di tenere a bada quei sentimenti furiosi, impetuosi che cercavano una via d'uscita. Per troppo tempo li aveva custoditi là dentro, era arrivato il momento di dar loro voce. 

«No! Sei stato tu a non mantenerla per primo! Ti ho visto con una ragazza, eravate al parco e io stavo venendo a casa tua!» Daniel accusò a propria volta Thomas. 

«Ma che cosa dici? Era mia cugina quella ragazza!» sbottò Thomas arrabbiato. 

«Quindi ho sbagliato tutto?» domandò sconvolto Daniel. 

«Già... Siamo degli idioti.» commentò Thomas ridendo tristemente. 

Daniel lo tirò a sé e lo abbracciò forte, gli accarezzò la schiena e poi i capelli. Thomas appoggiò la testa sul petto di Daniel e si rilassò ad ascoltare il battito del cuore; abbracciò i fianchi dell'amico. Con la mente ripercorse i ricordi di quella  giornata passato al lago. 

Il nonno di Daniel li aveva portati al lago per pescare un po'. Daniel come sempre in qualsiasi cosa facesse era bravo e imparava velocemente. Thomas diversamente era impacciato nei movimenti e non sapeva bene come tenere in mano la canna da pesca però il nonno pazientemente gli insegnò qualcosa. Dopo la mattinata passata a pescare, Daniel e Thomas decisero di fare una passeggiata nel bosco lungo il sentiero che era vicino al lago. Dopo qualche ora di cammino giunsero ad una radura, al centro dello spazio aperto c'era un tronco di albero e vi sedettero sopra per riposarsi un po' e per fare merenda con le more e i mirtilli che avevano trovato lungo il sentiero. Dopo minuti di silenzio Daniel parlò a Thomas, pregò l'amico di fare una promessa importante, cioè di stare per sempre insieme. Thomas era molto imbarazzato, ma accettò di mantenere quella promessa che fu sigillata con un bacio a fior di labbra. 

Da tempo entrambi i ragazzi avevano capito di non volersi solo bene, che c'era qualcosa di più nella loro amicizia. Da bambini però non compresero bene quel sentimento che li univa, ma all'età di quindici anni ebbero chiaro tutto e perciò fecero quella promessa purtroppo non mantenuta per colpa di uno stupido malinteso che si era creato. Ovviamente il malinteso non aveva fatto morire quel sentimento profondo, anzi, in qualche modo, era riuscito a renderlo più forte. 

Thomas alzò un po' il volto verso quello dell'amico e si avvicinò alle sue labbra che sfiorò timidamente. Daniel sorrise e prese il volto di Thomas fra le mani e rese più profondo quel contatto di labbra. Le lingue si accarezzarono dolcemente e lentamente, le mani percorsero i corpi dei due amanti ritrovati.  

«Thomas...» sospirò Daniel sulle labbra del suo non più amico. 

«Devo dirti qualcosa di importante.» Thomas parlò frenetico preso dal nervosismo che lo rendeva ancora più vulnerabile alle carezze di Daniel, che si stava deliziando ad osservare quel volto arrossato. «Daniel... Mi piaci da tempo e sapere che stai con quella ragazza mi fa soffrire. Ho cercato di dimenticarti e di usare la mia ragazza come tua sostituta, lo so... Sono una persona orribile, giocare con i sentimenti di una persona...» le parole gli uscirono dalle labbra come un fiume in piena.  

Una volta finito di mettere a nudo i propri sentimenti, Thomas attese la risposta di Daniel. Il ragazzo ridacchiò un po' e lo strinse a sé forte. Thomas rimase interdetto e si lasciò abbracciare senza ricambiare perché troppo sconvolto dalla reazione di Daniel. 

«Lo so, lo so da tempo di piacerti. L'ho subito notato, Thomas. Anche a me piaci, ecco perché ti ho chiesto di fare quella promessa.» parlò, infine, Daniel.  

A quelle parole Thomas scoppiò in lacrime e si strinse contro al ragazzo che da tempo amava, Daniel abbracciò forte l'amico e gli baciò i capelli, poi gli afferrò il volto e lo baciò lentamente assaporandosi il gusto dolce della sua saliva e godendosi la morbidezza di quelle labbra che tanto aveva desiderato baciare un'altra volta. 

Mentre i due amanti si godevano uno il calore dell'altro, la tempesta fuori imperversava proprio come nei loro animi i sentimenti vorticavano impetuosi. Il vento fuori ruggiva, mentre i loro sospiri rimbalzavano contro le pareti della stanza. La pioggia cadeva, mentre le gocce di sudore imperlavano e impreziosivano i corpi dei due amanti.










Buonasera gente! (^O^)

La Jill_chan ovviamente si è messa a scrivere una One-Shot a caso perché ha così tanto tempo da perdere e NON deve aggiornare le altre due sue storie. MACCHÉ!

Vi è piaciuta questa One-Shot? 
Questo è solo un esperimento per vedere se me la cavo anche a scrivere cose non p0rn o violente o angst e co.
Spero che vi sia piaciuta e vi ringrazio in anticipo per averla letta e magari anche recensita.

Adesso vi saluto, buona serata!

Un bacio dalla vostra Jill_chan ~



 

 

   
 
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