Serie TV > The Vampire Diaries
Ricorda la storia  |      
Autore: Atlantide08    09/03/2014    0 recensioni
La setta e i problemi derivati da essa sono un lontano ricordo. Tutto è ritornato alla normalità a Mystic Falls. Damon ha rotto con Elena e non è tornato sui suoi passi, Stefan ne ha approfittato ed Elena al solito è nel mezzo. Un'Elena umana, ma non troppo.. un Damon in modalità parzialmente "off" e uno Stefan sempre un pò troppo "Elena-dipendente".
Dal testo:
Elena: "..del resto casa mia non c’è più perchè l’ho bruciata e onestamente non me la sento di costruirne una nuova, non da sola.. voglio dire, lo vorrei fare con la persona che mi starà accanto amandomi per tutto il resto della mia vita, condividere con lui i miei progetti, le mie speranze, il mio futuro, ma sostanzialmente il problema è che non so chi sia questa persona...
E mentre ti scrivo questa frase, caro diario, mi sento terribilmente in colpa perché a fatti io in questo momento sono una persona “sentimentalmente impegnata”.. con Stefan."
STORIA REVISIONATA!!
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sono passati ormai due mesi da quando a Mystic Falls le cose sono tornate alla normalità: nessuna organizzazione strana che complotta contro i vampiri, virus mortale per i vampiri debellato, vita da college ripresa completamente, corsi da seguire, pomeriggi passati a studiare, esami da superare, feste a cui partecipare quasi ogni sera.

Bonnie è tornata ad essere una strega “mortale”, Jeremy sta frequentando l’ultimo anno di liceo,  Matt è diventato socio unico come gestore del Mystic Grill, Caroline è sempre la solita vampira iperattiva maniaca del controllo,  divisa tra il suo non-amore per Klaus e il suo profondo affetto per Tyler, Nadia è morta (morta per davvero), Katherine è scomparsa, non abbiamo avuto la prova definitiva della sua reale dipartita da questo mondo, pertanto non me la sento di dire che è morta (non sarebbe la prima volta che finge di esserlo per poi riapparire dopo 145 anni…), e poi ci siamo noi, il “trio” delle meraviglie: io, Stefan e Damon.

Stefan ha ripreso possesso di tutti i suoi ricordi, ma non ha sofferto poi molto per il fatto che io l'ho lasciato per stare con suo fratello, in quanto io e Damon non siamo più una coppia da quando lui ha deciso per l’ennesima volta che non “mi meritava” e per diciamo “dimostramelo” è tornato ad essere in parte il Damon menefreghista ed egoista di quando ci siamo conosciuti, dico “in parte” perché anche se dice di essere in modalità “off”, vale a dire senza rpovare emozioni, sta sempre molto attento che a nessuno di noi venga fatto un torto, è sempre in allerta, insomma ci protegge alla sua maniera, cioè indossando la sua maschera dell’indifferenza e del cinismo pesante.

Per ciò che mi riguarda, c’è da dire che quando Katherine è stata buttata fuori dal mio corpo, io sono “rinata” a metà tra l’essere di nuovo una semplice umana e l’essere una creatura con doti sovrannaturali: non ho più i canini tipici dei vampiri e posso girare liberamente alla luce del giorno anche senza l’anello, ma la mia vista e il mio udito sono rimasti amplificati come quando ero un vampiro; ho mantenuto anche una forza ed una resistenza maggiori rispetto ad un semplice umano, ma sono sicuramente mortale; le mie ferite non si rimarginano più da sole ed entro breve e la mia “dieta” è prettamente umana, non ho più bisogno di sangue per sopravvivere; insomma.. non so bene nemmeno io cosa sono, se non un miscuglio non bene definito!! Le mie capacità le sto scoprendo pian piano, man mano che mi trovo ad affrontare le diverse situazioni quotidiane.

Ed eccomi qui, seduta sul davanzale della finestra di camera mia a scrivere sul mio diario.. un’abitudine che da vampira avevo un po’ perso, bhè non proprio camera mia, diciamo che è la mia camera in casa Salvatore.. del resto casa mia non c’è più perchè l’ho bruciata e onestamente non me la sento di costruirne una nuova, non da sola... lo vorrei fare con la persona che vorrà starmi accanto amandomi per tutto il resto della mia vita, condividere con questa persona i miei progetti, le mie speranze, il mio futuro, ma sostanzialmente il problema è che non so chi sia questa persona...

E mentre ti scrivo questa frase, caro diario, mi sento terribilmente in colpa perché a fatti io in questo momento sono una persona “sentimentalmente impegnata” con Stefan.

Stefan appena ha riacquistato la memoria ed ha preso coscienza che ero single perché Damon mi aveva lasciata, ha ricominciato a tallonarmi, a rivolgermi attenzioni su attenzioni, complimenti, carinerie e io... bhè ho resistito per un po’, ma col passare del tempo di fronte al suo estremo romanticismo e al suo mai estinto profondo amore per me (associato alla totale indifferenza che Damon ha mostrato nei miei confronti), sono capitombolata di nuovo tra le sue braccia.
Nonostante però l'essere ritornata con Stefan, di mia spontanea volontà, io lui non riesco ad unirlo a quell’immagine presente nella mia mente nella quale io "costruisco" la mia nuova casa, la mia nuova vita, c’è qualcosa che mi blocca e in cuor mio so che questo qualcosa, è in realtà qualcuno proprietario di due occhi freddi colore del ghiaccio, che ahimè conosco fin troppo bene , solo che mi sono imposta di andare avanti e questa volta manterrò fede a questo proposito, quindi questo qualcuno è in automatico escluso

“Elena? Sei qui?” la testa di Stefan fa capolino dalla porta della mia camera-in-prestito

“Sì, scusa, stavo scrivendo..” gli rispondo con voce un po’ sommessa, perché in realtà non voglio che lui sappia che sono tornata a riempire le pagine del mio diario, ma ormai mi ha scoperta
 
Stefan infatti naturalmente nota subito il particolare del diario e mi domanda preoccupato
“Tutto bene?” avvicinandosi a grandi passi a me, che non mi sono mossa di un millimetro, perché voglio mantenere il mio diario ben lontano da lui, consapevole che a lui quello che ho appena scritto non farebbe molto piacere.

Questo suo avvicinarsi repentino un po’ mi infastidisce e rispondo velocemente alla sua domanda implicita
“Sì Stef, tutto bene. Ho ricominciato a scrivere perché ho iniziato una nuova vita, è un nuovo inizio per me...non so se mi sono spiegata..” farfuglio consapevole che è una mezza verità: mezza perché io lo considero sì un nuovo inizio, ma sono cosciente che Stefan non rientra completamente in esso.

“Ho capito amore, non ti preoccupare. Sono felice di essere il testimone del tuo nuovo inizio” mi sorride, si avvicina a me e mi dà un tenero bacio sulle labbra, bacio che io approfondisco un po’ per la necessità che in questo momento ho di smettere di pensare che non è lui ciò che voglio, lui mi asseconda sorpreso e felice del mio gesto inaspettato.
Purtroppo la vocina della mia coscienza è più forte e interrompo bruscamente il bacio, lasciando Stefan un po’ sconcertato per il mio sbalzo repentino di umore.

“Andiamo, Caroline è già arrivata e sai che non le piace aspettare!” mi incita cercando di mascherare il suo sconcerto

“Ok, andiamo a organizzare questa festa!” lo ringrazio mentalmente per non avermi chiesto il perchè del cambiamento repentino di umore, ripongo il mio diario nel cassetto, richiudendo lo stesso in maniera che se qualcuno dovesse riaprirlo prima di me, io me ne accorgo: applico un metodo veloce e semplice suggeritomi da Ric molto tempo fa, a pensarci bene, nella mia vita “precedente”.

Scendiamo nel grande salone di casa Salvatore, tenendo le distanze fra di noi, ancora non abbiamo reso pubblica la nostra “nuova” storia, noto che ci sono già tutti, pronti a ricevere le direttive da Caroline. La festa da organizzare è un semplice falò, ma visto che è Caroline ad averlo voluto organizzare, dovrà essere il più bel falò di tutti i tempi!!

“Ciao a tutti. Scusate il leggero ritardo!” mi sento in dovere di scusarmi, anche se in realtà non ce n’è alcun bisogno.

“Alla buon’ora!” Caroline mi fulmina con lo sguardo “Allora… Matt tu ti occuperai dei rifornimenti delle bibite, Jeremy invece cercherà la giusta location..” continuò imperterrita a dare direttive a tutti noi, a me è toccato il procurarmi tante targhette su cui scrivere i numeri da 1 a 1000, targhette che distribuirò, una a ciascun ospite partecipante al falò, per “l’esilarante” lotteria che avrà luogo durante il falò, il cui unico scopo è quello di ripulire le cantine delle varie persone da oggetti inutili, per vederle poi affibbiate a qualcun altro e gioire per essere riusciti a liberarsi di quello “stupido ed inutile” oggetto in particolare nel momento dell’estrazione.

Damon, nonostante è presente nella grande sala, non è stato preso in considerazione da Caroline, e credo che per lui sia solo un gran sollievo: non è molto amante di questo genere di feste, soprattutto se ad organizzarle poi è proprio Caroline. Senza darlo a vedere, lo osservo: sta ascoltando tutto nella più totale indifferenza, riempiendosi e svuotandosi il bicchiere con il bourbon meccanicamente, quasi annoiato o forse… affamato; da quando è in questa particolare modalità “off”, il bere sangue direttamente da una fonte umana è per lui all’ordine del giorno, e lo soddisfa sempre con una ragazza diversa; quello che non mi è chiaro è se i brividi che mi percuotono da capo a piedi a questo pensiero, siano di disappunto per il suo comportamento poco nobile o se siano di invidia perché vorrei essere io al posto di quelle ragazze.
Mi do mentalmente della stupida subito dopo aver formulato quest’ultimo pensiero.

La riunione termina ed ognuno di noi si dilegua ad eseguire il proprio compito. Saluto Stefan con uno sguardo carico di sottintesi, al falò abbiamo deciso che riveleremo la nostra storia a tutti gi altri insieme. Vado in centro e mi procuro le targhette e i fogli su cui scrivere i numeri. Torno a casa, stampo i numeri sui fogli,mi armo di forbici e mi siedo sul divano, con le gambe distese in avanti e la schiena appoggiata al bracciolo, a terminare il mio lavoro. Scelgo il divano perché è decisamente più comodo rispetto alla sedia e visto che dovrò tagliare ed inserire nella rispettiva targhetta mille numeri, dovrò star seduta per molto tempo.

Sono molto concentrata sul mio lavoro di taglio ed infilo, ma la sua presenza la percepisco subito, non appena mette il piede fuori da camera sua; lo sento scendere le scale, scendere nello scantinato, aprire il frigorifero e bere una sacca di sangue e lo trovo strano perché è la prima sacca che beve da due mesi a questa parte, poi lo sento risalire e finalmente lo scorgo con la coda dell’occhio entrare nel salone e dirigersi al suo banco del bourbon; lo guardo di sfuggita con la coda dell’occhio; per tutti questi mesi, da quando mi ha lasciato, io gli ho riservato lo stesso trattamento che lui ha riservato a me: ci ignoriamo il più possibile se siamo soli come adesso e ci trattiamo il più freddamente possibile quando ci sono come testimoni terze persone (Stefan incluso), all’apparenza quindi è un rapporto superficiale e minimo, dico all’apparenza perché io comunque passo la maggior parte del tempo sfruttando i miei super sensi, in particolare l’udito, per captare ogni suo minimo gesto, ogni sua minima frase; lo so che è un comportamento infantile, ma è solo la base di partenza del mio proposito di “andare avanti”: pian piano mi sforzerò di ascoltarlo sempre di meno, di cercarlo sempre meno di sottecchi finchè non farò più a caso a lui e alla sua presenza, lo devo fare gradualmente perché un taglio netto ( come lui ha invece attuato con me) non lo reggerei, non che non ci ho provato, ma quando ho provato ad attuarlo non ho dormito per tre giorni e tre notti di fila, facendo preoccupare tantissimo Stefan e mi sono dovuta giustificare con lui prendendo la scusa dell’ansia da esame (non potevo certo dirgli che era suo fratello la causa del mio malessere!).

“Noto che Barbie ti ha affibbiato un lavoro d’alto concetto..” la sua voce, sarcastica, ma pur sempre rivolta a me, mi riscuote dallo stato di finta-concentrazione in cui mi ero immersa e mi spiazza un pochino

“Ce l’hai con me?” gli chiedo sorpresa ed alzando i miei occhi quel tanto che basta per incontrare i suoi lo vedo sorridermi sghembo e decido di passare al contrattacco
“Da quando hai deciso di rivolgermi nuovamente la parola?”

“Non ho mai smesso”mi risponde deciso sostenendo il mio sguardo accusatorio e per farmi sentire ancora più fuori luogo prosegue domandandomi con aria strafottente “E’ un problema per te rispondere?”

Decido in un millesimo di secondo di non dargliela vinta
“No, nessun problema per me. Solo che non sono un oggetto che puoi usare quando ti pare, quindi non ho nessuna intenzione di intavolare qualsivoglia discorso con te, soprattutto adesso, e questo nell’ottica deliberata di farti dispetto o meglio soprattutto adesso per ripicca, visto che sono due mesi che il tuo discorso più lungo rivltomi è stato < ciao >” gli rispondo asciutta e torno a concentrarmi sul mio lavoro facendogli intendere che non voglio una sua risposta in merito.

“Lo sai che quando ti arrabbi, ti trovo molto più sexy” la sua è un’affermazione non una domanda, infatti prosegue deciso “Devo dedurne che mi stai provocando apposta..”

Perdo completamente le staffe
“Ma che diamine ti viene in mente, eh Damon?! Io ti starei volutamente provocando!! E per ottener cosa eh?? Sesso?? Non sono così disperata Damon, ti sei montato un po’ troppo la testa! Scendi dal piedistallo e torna sulla terra!!” gli urlo dietro.

Lui per tutta risposta appoggia il bicchiere di bourbon sul tavolino, si avvicina al divano fissandomi negli occhi e mantenendo i miei occhi incatenati ai suoi quasi per sfidarmi, senza però darmi la possibilità di leggere in essi le sue vere intenzioni, mi solleva le gambe e si siede mollemente sul divano accompagnando poi nuovamente le mie gambe verso il basso fino ad appoggiarle alle sue cosce. Fatto ciò distoglie il suo sguardo per puntarlo sul camino acceso e afferma determinato
“Non cerchi sesso da me, so benissimo che non sei quel genere di ragazza. Ma stai cercando di attirare la mia attenzione, perché mi vuoi

“Mi sono arrabbiata con te perché, come ti ho detto tre secondi fa, non puoi ignorarmi per mesi interi e poi pretendere che di punto in bianco io ritorni a rivolgerti la parola come se non fosse successo niente. Non ti voglio Damon, in nessun senso. Sono andata avanti e se per te adesso è diventato un problema questo mio ignorarti, bhè..non mi riguarda” cerco di usare un tono sprezzante per rendermi più convincente ai suoi occhi.
Per tutta risposta lui chiude gli occhi e sospira, un lungo sospiro e poi ricomincia a parlarmi, questa volta con un tono meno strafottente, tenendo però gli occhi chiusi
“Certo, siamo tornati a < sarà sempre Stefan >” si lascia sfuggire un sorriso amaro “Al falò farete il grande outing con gli altri, vero?” è una domanda chiaramente retorica, il suo sapere di me e Stefan mi lascia di stucco, non capisco come lui lo abbia capito, io e Stefan in sua presenza siamo sempre stati a debita distanza l’uno dall’altra.
Lo vedo che riapre improvvisamente gli occhi puntandoli dritti nei miei, leggendoci la confusione che quella sua affermazione ha causato in me. Dopo qualche secondo, mantenendo incatenati i miei occhi afferma
“Pensavi davvero che non lo avessi capito? Non dal tuo comportamento ovviamente. Stefan è tornato a ingellarsi accuratamente i capelli, cosa che faceva in questa maniera solo quando stava con te, ergo..” lascia la frase a metà, ma quello che a me interessa non è il gel dei capelli di Stefan

“Perché hai detto < non dal mio comportamento ovviamente >? Cosa intendi di preciso con < ovviamente >?” lo incalzo

Damon si fa serio, nei suoi occhi sparisce ogni ombra di dubbio e ogni ombra di malizia
“Intendo che il tuo reale comportamento, quello che nascondi a tutti meno che a te stessa, dimostra chiaramente che mi vuoi Elena. Quando tendi l’orecchio per sentire come e se mi muovo, quando mi guardi di sottecchi..” Damon scuote leggermene la testa, un po’ divertito
“Quello che non capisco Elena è perché tu stia continuando caparbiamente in questa tua farsa, stai solo prendendo in giro me, te stessa e soprattutto Stefan e io non te lo posso permettere, dopotutto è mio fratello. E non riattaccare con la storia che sei andata avanti e io sto delirando.. sai benissimo che non è così e comunque" Damon fa una pausa e punta i suoi occhi nei miei scavando nella mia anima "Non dimenticarti che io ti sento nella stessa maniera in cui tu senti me, sai benissimo che il nostro legame è sempre stato diverso da tutti i legami che abbiamo avuto e che abbiamo con tutti gli altri”

Non so come ribattere, perché in realtà non posso ribattere: ciò che Damon ha appena detto è la pura verità: posso ignorarlo e non parlargli, ma non potrò mai non sentirlo e non mi potrò mai illudere che lui non mi senta nella stessa maniera. E’ un dato di fatto.

Sento girarmi forte la testa e ringrazio di essere già seduta, diversamente sarei caduta a terra per la figuraccia appena fatta. Mi sorride fiero
“Hai perso le parole?”

Si sta divertendo a prendersi gioco di me, che in questo momento sono completamente alla sua mercè,  priva di ogni barriera di difesa, barriere che in questi mesi con fatica ho eretto tra me e lui per cercare di schermarmi il più possibile, per non farmi più ferire da lui, per riuscire a tagliarlo fuori da me, dalla mia vita; in mezzo secondo lui è riuscito ad abbattere tutte le mie difese “Dannazione!” mi ritrovo a pensare sconfitta. Due lacrime mi scendono sulle guance, due dannatissime lacrime che non sono riuscita a trattenere e che lui ha prontamente notato.

“Vattene Damon. Per favore” gli dico distogliendo i miei occhi dai suoi, fissandoli in un punto non ben definito del fuoco che sta ardendo nel camino

Stranamente pare che lui abbia deciso di assecondarmi, ripete lo stesso gesto di quando si è seduto, questa volta però alzandosi dal divano, ma piuttosto che andarsene si avvicina al mio viso chinandosi in avanti, mi mette una mano sotto al mento e mi obbliga a guardarlo nuovamente negli occhi
“Ho ucciso Aron perché lo volevo morto. Se tornassi indietro lo rifarei. Puoi chiamarla gelosia, ma io preferisco vederla nell’ottica del < vince il predatore più forte in natura >. Tu sei mia. In tutti i sensi Elena. Non smetterò mai di lottare per saperti al sicuro, a qualunque prezzo, purchè sia io il solo a pagarlo. Stefan è un ripiego per te, non posso permettere che lui paghi il prezzo delle mie scelte”

Stordita da quelle parole pronunciate freddamente, ma ben calcolate e ad effetto immediato, trovo dentro di me il coraggio di ribattere
“Tutti i miei prossimi ragazzi sarebbero un ripiego Damon! Cosa farai eh?!? Li ucciderai tutti?!? O mi obbligherai a stare sola per tutta la vita, perché sono tua?!? Che razza di ragionamento egoista!”

“Tu puoi avere chiunque al tuo fianco, che non sia mio fratello semplicemente perché Stefan percepisce che tu sei mia, ma ancora non ne ha coscienza; purtroppo non ci metterà molto a rendersene conto ed allora ne soffrirà e conoscendolo se ne andrà per lasciarmi libero di stare con te. Non posso permettere che ciò accada”

Scuoto la testa incredula
“Così preferisci rinunciare piuttosto che lottare, eh Damon?!?” calco di proposito enfatizzando il verbo < rinunciare > ben sapendo che per lui è un colpo basso, infatti i suoi occhi cominciano a fiammeggiare di ira nei miei

“Non. sto. rinunciando.” Mi ringhia contro

“Invece è proprio quello che stai facendo. L’hai detto tu stesso: io sono tua, ma non stai facendo niente che mi dimostri che tu stia combattendo per me, l’oggetto del tuo desiderio, anzi mi stai allontanando e in questo modo stai rinunciando ad avermi, stai rinunciando a ciò che vuoi Damon”

“Tu non capisci”

“No, sei tu che non capisci Damon!” adesso sono davvero molto arrabbiata “Perché non vuoi che io ti aiuti ad affrontare i tuoi < fantasmi >, ad affrontare le conseguenze del tuo comportamento in passato?”

“Perché è il mio passato. Non posso permettere che tu diventi il bersaglio di tutte le mie malefatte passate e stando con me, lo saresti senza dubbio” una sfumatura di tristezza gli attraversa gli occhi
“Non mi lasci altra scelta: lascia Stef stasera stessa o ti prometto che domani mattina me ne andrò e lui verrà con me per non far più ritorno, non finchè tu non esalerai il tuo ultimo respiro”

“Non lo farai” rispondo purtroppo non troppo convinta

“Se è l’unica soluzione per saperti al sicuro, lo farò. Sei libera di scegliere Elena, puoi lasciarlo come ti ho suggerito o puoi continuare la tua farsa, in ogni caso io avrò ciò che desidero. Come vedi non ho affatto rinunciato”

Uno spiffero d’aria e sento Stefan entrare in sala rendendomi conto contemporaneamente che Damon è ancora chinato su di me, a meno di cinque centimetri dal mio volto, una scena che a Stefan avrei voluto evitare per ovvie ragioni
“Che sta succedendo qui?” domanda tra l’arrabbiato e il confuso

Damon non accenna a muoversi da quella posizione equivoca ed io rimango quindi < schiacciata > tra lui e il divano, mi sorride divertito ben sapendo quali sono i miei pensieri in questo momento
“Niente Stef. Stavo spiegando ad Elena perché sarebbe meglio che non continuiate la vostra relazione” disse Damon con una calma disarmante.

Dopo aver sganciato la < bomba > Damon finalmente si rimette dritto con la schiena e senza più degnarmi di uno sguardo si gira e si incammina per lasciare la sala, per lasciarci modo di chiarire presumo. Stefan lo guarda interrogativo e anche un po’ arrabbiato, Damon per tutta risposta gli tira una pacca sulla spalla dicendogli “Non c’è di che, fratello!” ed esce dalla nostra visuale.

Stefan mi si avvicina e si siede sul bordo del divano
“Cosa intendeva dire Damon esattamente?” mi chiede serio ed allarmato.

Ed ora, cosa gli rispondo io? Potrei dare tutta la colpa a Damon, come peraltro lui mi ha suggerito fra le righe di fare, dicendogli che se non lo lascio, questa notte sarà l’ultima che passeremo insieme, visto la chiara volontà espressa poco prima dal fratello maggiore..e non dubito affatto che Damon farà ciò che ha detto, lui non parla mai per niente.. ma appena formulo questo pensiero realizzo anche che risulterei falsa e poco credibile nel pronunciare questa accusa.
Io voglio rompere con Stefan perchè mi sto sforzando di amarlo, mi sto sforzando di andare avanti, ma non lo voglio realmente.

Quello che voglio è svegliarmi domani mattina tra le braccia del mio ragazzo, poter respirare il suo dolce profumo, svegliarlo dandogli piccoli e dolci baci leggeri su tutto il suo petto, salendo piano piano fino al collo, al mento, allo zigomo, sugli occhi e poi giù sulle sue dolci labbra, vorrei sentirlo sorridere felice di questo mio modo di svegliarlo, e sentire il suo abbraccio stringersi intorno alla mia vita, per poi sussurrarmi dolci parole di ringraziamento.
E’ con quel ragazzo che vorrei comprare una nuova casa e plasmarla insieme a  lui per incominciare così la nostra nuova vita insieme, il nostro futuro che è lì alla porta che ci aspetta.

E c’è solo una persona che io considero il < mio > ragazzo, perché è solo lui che sento per davvero.
So che al momento lui non la pensa esattamente come me, ma so anche che il suo comportamento distaccato e meschino è solo una maschera assurda che gli serve per proteggermi, perché la sua priorità è sempre stata il proteggermi, proteggermi come solo lui sa fare e soprattutto sa fare < alla sua maniera >.

Sospiro un po’ scoraggiata, Damon è fatto così: prendere o lasciare. Io, la scelta l’ho già fatta un sacco di tempo fa, ancora prima di diventare un vampiro, ancora prima di prenderne io stessa coscienza. Lo prendo. L’ho lasciato una volta quando pensavo che lui e Stefan stessero per morire per via della morte di Klaus, preferendo ascoltare la ragione e non il cuore ed è stato l’errore più grande che io abbia mai fatto in tutta la mia vita, me ne sono resa conto solo molto, molto dopo.

Ma adesso, adesso non commetterò lo stesso errore: non lo lascerò un’altra volta e se per ri-prendermelo è necessario assecondarlo ora, lo asseconderò.
Guardo Stefan che aspetta ancora la mia risposta, so cosa voglio dirgli, ma le parole che escono dalla mia bocca non seguono il mio pensiero
“Pretende che io ti lasci, perché è geloso, diversamente domani stesso ti porterà via da Mystic Falls, via da me”

E’ ufficiale: mi odio. Odio me stessa perché non affronto mai le cose come dovrei realmente affrontarle, come penso sia più giusto affrontarle. Mi costringo a correggere il tiro, non lo lascerò andare, non questa volta e Damon dovrà fare a modo mio questa volta.
Le parole che pronuncio dopo non le urlo, tanto so che lui sta ascoltando la conversazione tra me e Stefan
“Dannazione Damon! Perché?!? Perché ti sento così nitidamente e prepotentemente dentro di me?!? Perché ti amo così tanto?!?”

Stefan mi guarda sbalordito giustamente è arrabbiato e confuso, ma io continuo imperterrita a rivolgermi a Damon, ignorandolo
“Contento Damon?! Ho rotto con Stefan nel peggiore dei modi, hai ragione, hai ottenuto ciò che volevi! Ma da adesso dovrai fare a modo mio…”

Damon appare all’ingresso del salone e mi guarda sfidandomi,non mi faccio intimorire e finisco la frase ricambiando l’intensità del suo sguardo
“…diversamente, quanto è vero che ti voglio, quanto è vero che tu senti ciò che io sento e viceversa, bhè.. ti farò sentire cosa vuol dire per un’umana come me, ricevere una coltellata dritta nel cuore..”

Dagli occhi del < mio > ragazzo fuoriescono delle vere e proprie fiamme di ira dirette a me, l’ho sfidato apertamente e nella maniera peggiore: minacciandolo di togliermi la vita con le mie stesse mani. Se questa è l’unica leva che posso usare per fargli affrontare le cose a modo mio, non ho paura di usarla. E lui lo sa.


________________________________________________________________


Angolo Autrice
Bhè, che dire? Nella mia mente era nata una scena che volevo condividere (quella del divano per intenderci), ma vi assicuro che lo sviluppo della storia l’avevo immaginato completamente diverso!  Molto più soft e più romantico.. cosa ne pensate di quello che ne è uscito invece?
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Atlantide08