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Autore: Scarlet Jaeger    10/03/2014    2 recensioni
"Hisashi si svegliò presto quella mattina, svegliato dai primi raggi di quel sole che, invadenti, filtravano attraverso la tapparella della sua camera andando a battergli proprio sugli occhi.
Si voltò lievemente prima di alzarsi, solamente per non svegliare il ragazzo che beatamente gli dormiva accanto. Si erano addormentati così la sera prima, quando lui lo aveva chiamato pregandolo di passare insieme quella notte che si preannunciava insonne. Era venuto meno ai suoi auto diritti di orgoglio, eppure, nonostante il suo carattere cocciuto, aveva riconosciuto di avere bisogno di lui."
Genere: Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hisashi Mitsui, Kazushi Hasegawa
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dream On Dream On

"Every time i look in the mirror (ogni volta che guardo nello specchio)
All these lines on my face getting clearer ( tutte queste rughe sul mio viso si fanno evidenti )
The past is gone ( il passato è andato )
It went by, like dusk to down ( svanito come il crepuscolo all'alba )
Isn't that the way ( non è questo il modo )
Everybody's got their dues in life to pay ( in cui tutti hanno il loro debito con la vita ) "


Hisashi si svegliò presto quella mattina, svegliato dai primi raggi di quel sole che, invadenti, filtravano attraverso la tapparella della sua camera andando a battergli proprio sugli occhi.
Si voltò lievemente prima di alzarsi, solamente per non svegliare il ragazzo che beatamente gli dormiva accanto. Si erano addormentati così la sera prima, quando lui lo aveva chiamato pregandolo di passare insieme quella notte che si preannunciava insonne. Era venuto meno ai suoi auto diritti di orgoglio, eppure, nonostante il suo carattere cocciuto, aveva riconosciuto di avere bisogno di lui. E lui, nonostante la sconfitta che ancora gli bruciava in petto, aveva lasciato addietro anche il suo di orgoglio, per correre dalla persona che più amava ed odiava allo stesso tempo. Sì perché, il suo attuale ragazzo, era anche il ragazzo che, insieme alla sua squadra, avevano fatto sfumare il suo sogno di andare ai campionati nazionali e quello dei suoi compagni che, oramai al terzo anno come lui, avrebbero dovuto rinunciare al sogno di battere il Kainan. Sogno che oramai era passato di testimone ad Hisashi Mitsui.
Infatti, il bel numero 14 dello Shohoku, sentiva su di sé tutta la responsabilità ed il dovere verso quella partita che si preannunciava difficile; quasi impossibile, a detta di alcuni. Eppure, adesso ci credeva.
Se glielo avessero detto qualche tempo fa evidentemente avrebbe riso in faccia a chiunque, perché il Kainan era imbattuto da oramai 16 anni ed una squadra sconosciuta come la loro non avrebbe avuto nessuna speranza. Eppure, quel sentimento forte che li univa l'aveva tenuta accesa ed avevano battuto il primo ostacolo per la conquista del titolo: lo Shoyo, di cui faceva parte proprio quell'angelo addormentato che dormiva ancora fra le coperte sfatte del suo letto, nudo come si erano lasciati la sera prima, dopo aver fatto del bel sesso per allentare la tensione. Solo Kazushi aveva il potere di rilassare Hisashi Mitsui prima di una partita; solamente quell'angelo dai capelli neri aveva un potere tanto grande.
Eppure, nonostante fosse a pochi centimetri da lui, Mitsui si sentiva ancora inquieto.
Si diresse verso lo specchio che aveva sopra la cassettiera e dopo essercisi appoggiato con le mani, si sporse in avanti per riuscire a vedere tutti i difetti che, secondo lui, animavano quel giovane volto di appena diciotto anni. Troppi,  per averne passati ben due allo sbaraglio. Due anni di cui in quel momento avrebbe voluto perderne conoscenza. Ancora bruciavano dentro il suo cuore ed ancora continuava a darsi dello stupido perché, non solo aveva commesso l'errore di poter semplicemente scappare, ma aveva bellamente evitato qualsiasi sport e quindi il suo giovane cuore adesso risentiva della dovuta resistenza. Hisashi Mitsui, nonostante fosse stato premiato come "miglior giocatore della prefettura", non era in grado di giocare i quaranta minuti puliti di un mach senza risentirne. Non era più come una volta, nonostante il ginocchio fosse in ottime condizioni ed avesse mantenuto la grinta, l'agilità e l'abilità nei tiri da tre punti.
Ancora una volta, a risentirne, era stato il suo orgoglio.

"All the things come back to you ( tutte le cose ti tornano indietro )"

Si sporse ancora di più per vedere il suo riflesso nitido attraverso gli espressivi occhi blu che, in quel momento, tradivano un profondo odio per sé stesso. Eppure non era il momento di farsi prendere dai dispiaceri di un passato che oramai era solamente passato. Doveva guardare al futuro; aveva una partita da vincere ed una promessa da mantenere al signor Anzai, al suo capitano, ai suoi compagni, al suo ragazzo e, soprattutto, a sé stesso. Forse, se avesse vinto quella partita, un po' di fiducia in sé stesso sarebbe tornata. Forse, perché nell'animo tormentato di una persona non sai mai cosa ruota. Così come nessuno, neanche lui, sapeva come fare per far cessare quel tormentoso tremolio nelle braccia. Pensò che forse era per via della solida stretta che aveva inconsapevolmente accentuato allo stipite degli angoli della cassettiera e dei muscoli apparentemente in tensione ma, nonostante avesse cercato di rilassarsi, non ci era riuscito.
Si voltò di nuovo alla ricerca della pelle bianca del compagno attraverso le candide lenzuola, scorgendone il volto rilassato così espressivamente diverso dal suo.
<< Ho distrutto il tuo sogno, eppure mi sorridi così amabilmente anche mentre dormi. Dimmi come fai, Kazushi... >> Soffiò fra le labbra vicino al suo orecchio ma nonostante le parole, Hasegawa non sembrava intenzionato a svegliarsi. Così, con un triste sorriso ad illuminargli il volto, Hisashi si sedette nella sua parte di letto ancora calda. Rimanendo nudo così com'era si portò i gomiti alle ginocchia ed iniziò a pensare.
Tremava. Forse per il freddo o forse per lo stato d'animo attuale, fatto sta che doveva, da li a poco, tornare ad essere Hisashi Mitsui dello Shohoku, un giocatore dal sangue freddo pronto a toglier di mano al Kainan il titolo di "campione".
Ma la domanda era sempre la solita:
"Sei sicuro di farcela?"
Ma invece che darsi dello stupido sapendo la risposta, sentì due braccia che gli circondarono la vita, calde come se fosse veramente l'abbraccio di un angelo.
Il suo angelo dalla "maglia verde".
<< Pensieroso? >> La voce di Hasegawa giunse alle sue orecchie ancora impastata dal sonno ma, nonostante quello, armoniosa e priva di rancore. Sapeva, nonostante la domanda, cosa passasse per la testa al suo tormentato ragazzo e, nonostante nessuno dei due fosse bravo a parole, fece l'unica cosa che gli sembrò plausibile in quel momento per cercare di distoglierlo dai brutti pensieri.
Circondandogli ancora la vita con le braccia se lo portò di nuovo al centro del letto, sdraiandolo nel posto dove pochi secondi prima era sdraiato lui. Hisashi poteva ancora sentirne il calore a contatto con le lenzuola ed il profumo prorompente della sua acqua di colonia a contatto col cuscino, mista alle gocce di sudore che avevano perso la sera prima durante il rapporto. Quel letto profumava di loro. Su quel letto Kazushi Hasegawa era stato solamente il suo ragazzo e non il numero sei dello Shoyo. Allora, dopo aver assaporato ancora a lungo i baci del suo uomo, finalmente comprese.
In campo Hisashi Mitsui doveva solamente essere la guardia dello Shohoku e non l'ex teppista tornato in campo con la paura di non farcela. Doveva dare fondo a tutte le energie, anche se quello voleva dire ritirarsi dal gioco dieci minuti prima. Anche se non avrebbe retto per l'intero match, avrebbe dato fondo a tutte le sue carte così, una volta fuori, non avrebbe avuto nessun tipo di rimpianto.
Sì, grazie a lui adesso aveva capito. Anche senza delle vere e proprie parole, avevano entrambi compreso. Non gli servivano i discorsi; non gli serviva piangersi addosso per sfogare i suoi dubbi. Bastavano i baci di Kazushi ed il suo amore a farlo tornare sulla retta via, ed in quel momento tutto quello che doveva fare era dargli la sua immensa riconoscenza.
<< Grazie... >> Gli mimò a fior di labbra, sfiorandogliele con le sue al ritmo di quella parola così aggraziata e sentita.
Di nuovo, la sua indole trasportatoria aveva portato il suo ragazzo nell'ego dell'eccitazione, dove l'ago della bilancia pendeva dalla sua parte. Tutto era dalla sua parte, meno le lancette dell'orologio.
Ma poteva anche andare a farsi fottere il tempo; sarebbe arrivato sullo scadere dei minuti ed avrebbe sicuramente preso una strigliata da Akagi o da Anzai, ma aveva bisogno del suo personale supporto in quel momento.
Aveva bisogno di riprendere in mano sé stesso e sentirsi sibilare nell'orecchio le sue parole d'incoraggiamento.
<< Vai Hisashi, vai e fai vedere al Kainan quanto vali. >>
Lo inondò con quelle parole trasportatrici, dette con voce talmente sensuale che Hisashi non ci mise altro tempo per venire. Aumentò il ritmo, facendo sì che l'altro serrasse le sue gambe attorno alla sua vita con un gesto che voleva significare incitazione.
Quando venne, inondandolo con il suo seme, gridò una sola e semplice parola che fece aprire in un sorriso luminoso il suo amante.
<< Vincerò! >>

"Dream on, Dream on, Dream on ( sogna, sogna, sogna )
Dream until your dream comes true ( sogna finché il tuo sogno diventa realtà )
Dream on, Dream on, Dream on (sogna, sogna, sogna )
Dream until your dream comes thrugh ( sogna finché il tuo sogno non si avvera )"

E quella partita fu come un sogno. Un sogno quasi raggiungibile ma che, ad ogni punto che segnava il Kainan, sembrava sempre più irraggiungibile.
Sempre più vicino quando segnava quei tre punti come missili e sempre più lontano quando glieli facevano sotto il naso.
Quella partita per la conquista del campionato era stata come calcare le nuvole del paradiso invece che il lucente parquet del palazzetto, ma nella sua lingua voleva dire più o meno la stessa cosa.
Ed erano andati avanti affinché in quei quaranta minuti avessero potuto raggiungere il sogno a cui tutta la squadra aspirava. E non solo.
Eppure, quel sogno non si era avverato in quel frangente, nonostante fosse ancora presente negli animi e nei cuori dei giocatori dello Shohoku. Nel suo cuore.
Ma non si rattristò Hisashi, perché la speranza non era ancora morta e le qualificazioni non erano finite. Non dovevano più perdere, non erano ammesse sconfitte, ma era sicuro che ce l'avrebbero fatta; che ce l'avrebbe fatta perché, a calmare il suo spirito ardente, c'era il suo angelo dai capelli neri.
Fine


°°°

Colei che scrive:
Salve a tutti e ben trovati anche in questa "pazzia". Sì, io la reputo pazzia (in senso buono, ovviamente), perché è la prima volta che scrivo di Hisashi in tema Yaoi ed, essendo il mio personaggi preferito, ho avuto sempre paura di trattarlo xD Boh, ho sempre avuto un blocco. Poi, grazie sempre a Slanif, alla quale dedico questa breve song fic, ho scoperto anche questa "nuova" coppia e mi sono detta: non male!
Quest'oggi ha fatto tutto il resto. Sarà che stanotte non ho dormito per andare al Pisa Cusplay, praticamente dopo aver fatto nottata (xD furba eh?), e la mia mente era già partita di suo, ma le due ore in treno hanno fatto il resto. Ascoltando questa canzone degli Aerosmith (il titolo della storia è il titolo della canzone :3 ) ho iniziato a pensare, pensare, macchinare, inventare, fino a che non ne è uscito quello che avete letto. Ovviamente sono le 3 di notte ed io ho voluto terminare a tutti i costi il lavoro per non perdere l'ispirazione u.u Quindi, spero di avere fatto un buon lavoro e senza troppo macello, specialmente riguardo gli errori, visto che il mio caro amico programma ha deciso di non collaborare e non segnarmi le parole sbagliate col controllo dell'ortografia u.u (ne riparleremo faccia a faccia, caro programma!).
Quindi, non mi resta che salutarvi ed aspettare un vostro parere :3
Un bacione a tutti/e!







  
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