Londra Brucia.
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Londra vive, pulsa, respira, muore, Londra brucia.
Sa di pelle e fumo e di rivoli di sangue nei canali di scolo, e di alcool e caffè nero, e di passi ticchettanti come pioggia.
Londra è disgustosa come gli occhi di uno stupratore, come un alcolista che vomita a bordo strada e un padre che sputa con rabbia sulla figlia.
Londra è disgustosa e Jim ama Londra, perché Jim è il fumo che riempie i polmoni della città e che le graffia la gola, è l'alcool che le annebbia la mente e le rigira lo stomaco, è l'ombra che segue le ragazze nei vicoli e taglia loro la gola.
Jim è Londra, e Londra è Jim, e la città non brucia solo perché lui non vuole, e gli basterebbe uno schiocco delle dita, e sarebbe solo cenere e la sua risata che rotola nell'aria e a terra, su tutto quello che è rimasto, invasiva come i fumi di scarico che corrono e muoiono sull'asfalto, rossa e nera come un omicidio, attraente come il peccato.
Perché Jim è Londra e Londra è Jim, e Jim tiene il suo cuore in mano, e lo stringe un po' troppo forte, e Londra urla ogni volta che una goccia di sangue e petrolio cade a terra, e Jim ride, perché sa, lui sa tutto, e sa che la città è sua, e ogni volta che l'odore della polvere da sparo ristagna nell'aria un'altra fiamma si alza e i suoi occhi diventano più scuri, e Jim ride sempre più forte, perché il cuore di Londra è il suo e lui non ne ha più uno, perché il rumore dei suoi passi è come whiskey troppo forte che anestetizza i sensi e fa girare la testa, perché Londra è sua e sua soltanto.
Jim possiede Londra, e Londra brucia fra le sue mani e Jim ride guardando le fiamme.
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Salve gente! Era da un po' che pensavo di scrivere qualcosa su Jim, che è in assoluto il mio personaggio preferito, e questa mi è venuta di slancio mentre ero, appunto, a Londra, e faceva fin troppo freddo per scrivere qualcosa di allegro.
E Londra non è orribile, è bellissima, ma shhhh.