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Autore: Cost Black    10/03/2014    1 recensioni
"Cominciai a piangere e anche il mio stesso pianto mi spaventò! Era pieno di disperazione ed era troppo, troppo reale! Mio marito mi sfiorava ormai. Non avevo via di scampo. Sentivo il suo respiro, la demoniaca puzza di alcol, sulla mia pelle. E i suoi occhi rossi erano a pochi millimetri dai miei. Mi chiamava, mi chiamava con la voce del diavolo, mentre la lama con cui era stato ucciso George mi sfiorava la gola."
Genere: Dark, Drammatico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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IL PIANTO
 
Perdonate, perdonate lui e me per ciò che abbiamo fatto! Entrambi siamo stati spinti ad agire da forze sconosciute e letali, siamo brave persone, non dubitatene! Non sono io la vera assassina, Dio mi è testimone! Non sono stata io a spargere tanto sangue, nonostante le mie mani ne siano intrise!
Appena poco tempo fa avevo tutto e ora non mi rimane più nulla se non una condanna a morte! Oh voi che leggete, cercate di comprendermi anche se ciò che ho fatto è imperdonabile!
Esporrò a voi i fatti in modo che mi possiate giudicare! Ma rammentate lo strazio col quale scrivo queste parole e il dolore che il ricordo mi procura! Neanche ora, che sto per morire, riesco a capacitarmi dell'accaduto!
Può tanto orrore essere reale?! Tutto iniziò in una serata di qualche settimana fa, ahimè, com'ero ancora felice, come mi preoccupavo di problemi insignificanti per colmare il tempo! Avrei mai immaginato che poco dopo ci sarebbe stato solo dolore e disperazione?! Mio marito tardava a rincasare e io decisi di mettere George, il mio piccolo e amato George, nella sua culla, dato che stava per cadere in un profondo sonno. Rimasi qualche secondo a guardare quella creaturina di solo un anno, vidi quei suoi occhietti azzurri pieni di vita chiudersi per l'ultima volta e non riuscì a fare a meno di sorridere. Il ricordo di questo mi porta al pianto, perché avevo tutto, avevo proprio tutto! Se solo uno di quei vecchi scienziati di Londra trovasse un modo per annullare le azioni compiute! Mi misi a letto anche io, senza sapere cosa mi avrebbe aspettato, cosa sarebbe successo! Mi svegliai di soprassalto quando la notte era ormai inoltrata.
Dapprima non capì a cosa era dovuto quel risveglio improvviso e richiusi gli occhi, senza però riuscire a prendere sonno. Dopo qualche altro secondo, sentì il pianto del mio bambino.
Se avessi saputo degli orrori che avrei trovato nella culla!
Oh, mi sarei guardata bene dall'alzarmi! Eppure, inconsapevole di ciò che avrei visto, mi alzai e percorsi a passo lento il corridoio che mi avrebbe portata alla camera di George. Non avevo motivo di stare in guardia, capitava più volte che il piccolo si svegliasse durante la notte.
Mi parse però strano che mio marito non fosse ancora rincasato nonostante la tarda ora. Come potevo sapere che era a casa da molto, da molto più di quanto pensassi?! Mentre camminavo sentì il pianto di George farsi più agitato, no, non era più un pianto, era un urlo straziante! Solo all'inferno sentirò un urlo talmente raccapricciante, quando finirò tra i traditori della famiglia! Entrai nella camera e vidi.
Non avessi mai varcato quella soglia! Con le parole non riuscirei mai a descrivere l'orrore che avevo davanti: mio marito, il mio beneamato marito, cingeva un coltello da macellaio nella mano destra, dal quale colava un terribile liquido rosso.
E nella mano sinistra... Dio mi perdoni! Nella mano sinistra teneva la testa di George! Non c'era più vita negli occhietti di quella creatura, nel suo volto era impressa un'indelebile e agghiacciante espressione di terrore e dolore insieme, della vivacità del bambino non v'era più neanche l'ombra! Immaginate se una creatura, che voi stessi avete generato, venisse decapitata dal vostro amato! Mi tappai gli occhi con le mani, incapace di osservare il sangue del mio bambino tingere il tappeto di rosso.
Ma  la tortura non era terminata: sentì qualcosa sfiorarmi il volto e fui costretta dal buonsenso ad aprire gli occhi, nonostante non desiderassi altro che morire. Notai che il mio vestito si era sporcato di sangue e orripilata, vidi mio marito che mi lanciava oggetti contro e in un primo momento pensai fossero cuscini.
Ma allora da dove poteva venire il sangue del quale ero sporca?!
Dio mi perdoni, allora capì! Quelli che mi venivano lanciati contro, non erano cuscini, ma pezzi del mio bambino! Mi girai, terrorizzata e a terra riuscì a riconoscere una mano e un piede! Quegli stessi che il giorno prima avevo accarezzato con dolcezza, ora giacevano a terra in un mare di sangue.
Guardai di nuovo mio marito.
Si era alzato, lasciando la testa di George a terra e si stava avvicinando a me.
Corsi in cucina, impaurita e lì presi un coltello.
Che mi capiate! Non sapevo cosa fare o come difendermi, non riuscivo a espellere dai miei pensieri l'immagine degli arti e della piccola testa di George che venivano verso di me e che venivano brutalmente distrutti dal loro stesso creatore! Non passò molto prima che mio marito mi raggiungesse in cucina. Barcollava e teneva i suoi occhi puntati su di me, con un sorriso maniacale dipinto sul volto.
Oh quegli occhi! No, non erano i suoi, non gli appartenevano!
Come quello sguardo, quel sorriso maligno! Il diavolo viveva dentro di lui, lo si poteva vedere chiaramente attraverso quegli occhi rossi come l'inferno, come il sangue del mio bambino!
Cominciai a piangere e anche il mio stesso pianto mi spaventò! Era pieno di disperazione ed era troppo, troppo reale!
Mio marito mi sfiorava ormai. Non avevo via di scampo. Sentivo il suo respiro, la demoniaca puzza di alcol, sulla mia pelle. Ed i suoi occhi rossi erano a pochi millimetri dai miei.
Mi chiamava, mi chiamava con la voce del diavolo, mentre la lama con cui era stato ucciso George mi sfiorava la gola. Ma poi fu lo stesso diavolo a optare per un finale ancor più orribile di quello!
Senza che io lo volessi, il coltello che avevo in mano andò a infilzarsi nel ventre del mio compagno, dando vita a una nuova fontana di sangue.
In quello stesso momento il diavolo sembrò abbandonare mio marito, soddisfatto della sua opera. Mormorò tre parole, che contribuirono ad accrescere la mia disperazione.
Lì, a terra, immerso nel sangue, mi chiese scusa e con un filo di voce disse di amarmi! Caddi a terra e cominciai a piangere ed a urlare fino a quando persi i sensi.
Mi risvegliai qui, in questa cella, dove i fantasmi continueranno a torturarmi fino alla morte! Ma Dio sa che non sono colpevole, che Lucifero aveva preso il controllo di me!
Voi che leggete e che rimanete orripilati sapendo che questa è la realtà di fatti e non una storia di un fantasioso scrittore, comprendetemi, spiegate a Dio che dovrebbe accogliermi nel suo paradiso!
Ma lo so, lo so che finirò all'inferno, tra i traditori della famiglia! Perdonatemi!
Vado verso la morte con le mani rosse di sangue.



Salve a tutti!
Spero che il racconto vi sia piaciuto, inanzitutto. Inizialmente era un testo che ho dovuto scrivere per scuola, ma dato che ha suscitato molta ammirazione (e anche abbastanza terrore) tra i miei compagni, ho deciso di riportarlo anche qui.
Spero che decidiate di recensire, per me sarebbe molto importante, ma ovviamente non siete obbligati, neanche io ho sempre voglia di recensire ciò che leggo. 
E' la mia prima One Shot, ma spero che susciti un pò di interesse in qualcuno. Come avrete notato, mi rifaccio a Poe, almeno in questo manoscritto. Lo trovo uno dei più grandi scrittori inglesi, forse il mio preferito. 
Non scrivo sempre secondo il suo modello, ma per questa storia trovavo che la prima persona fosse la più adatta.
Mi rendo conto che forse gli argomenti affrontati sono un pò duri, ma ci tengo a specificare che l'idea originale è presa da un mio sogno (si, sogno cose del genere). Ovviamente poi ho rielaborato il tutto in base a ciò che ricordavo, dando un pò di senso alla storia. 
Che altro dire? Penso di aver finito. Non sono molto brava con i commenti alle mie stesse opere, nonostante sia una grande sostenitrice dell'efficacia dell'autoanalisi. Lascio a voi il giudizio e le critiche, che sono accolte a braccia aperte.

                                                                                               A presto

                                                                                                              Cost
  
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