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Autore: Claw    29/06/2008    3 recensioni
Continuo la camminata nell’ormai cimitero…dove l’edera inizia ad invadere il terreno…e petali cadono come lacrime dal cielo per ogni vittima del massacro…
Genere: Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Marluxia, Xemnas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cammino, macerie intorno a me, il sangue cola da tutti i muri…sembra ci sia stato un assalto, una banda di malviventi, di pazzi senza coscienza…invece ci sono io…lucido e insensibile.

Occhi vuoti, calpesto i cadaveri, gocce colpiscono il pavimento…sangue cola dalla mia falce, stretta ancora in mano, come unico appiglio alla non-esistenza…al di fuori di tutto ciò.

Mi colpisce e mi trapassa…un proiettile…una pistola…un sopravvissuto…

Lascio cadere lo sguardo sul foro nel soprabito, al cuore…o almeno in quello spazio…alzo la testa…occhi vitrei.

Lascia l’arma e spalanca la bocca, un urlo squarcia il cielo già cupo e grigio, il terrore, ha paura…sentimento…e il ricordo d’ira ancora si impossessa di me…un boato e tutto nuovamente tace…

Il palazzo è crollato, un solo colpo di falce ha raso al suolo i pochi isolati rimasti integri…e dell’uomo…solo l’anima nell’Ade e il sangue sulla lama e il viso…lecco accuratamente il sangue attorno alle mie labbra, nel disperato tentativo di provare ancora il terrore che poco prima lo faceva raggelare nelle vene…

Non esisto…ma sono un mostro…privo di emozioni e di ripensamenti…

Continuo la camminata nell’ormai cimitero…dove l’edera inizia ad invadere il terreno…e petali cadono come lacrime dal cielo per ogni vittima del massacro…

Singhiozzi…volto la testa…non ne ho ancora abbastanza?!

Singhiozzo…passo, singhiozzo…passo, gemito…passo, la porta viene abbattuta da un mio calcio, ed il piede va a poggiasi in una pozzanghera scarlatta…

Una bambina vi siede, davanti al corpo aperto della madre con in braccio un fagottino…devo averla colpita di striscio…alza lo sguardo e mi vedo riflesso in enormi cieli blu.

Le lacrime le impediscono la parola, ma le parole non servono…tutto si vede in quegli occhi così tristi e sconsolati…si chiedono mille perché che rimarranno senza risposta…perché la sua felicità termina in questo medesimo giorno…perché le è negata un’infanzia…perché così, a otto anni uno sconosciuto, dal viso fine, dai profondi occhi neri, dal soprabito chiazzato e dagli stravaganti capelli rosati debba impugnare una falce e distruggere una città…

Fiori variopinti nascono attorno alla bambina, colori tropicali e profumi inebrianti tentano con fluidità di consolarla, di ghermirla in un tenero abbraccio…un ultimo abbraccio…e la falce si alza.

Oscurità e pace lo circondano, tutto è finito…ma fino a quando? Fino a che il Superiore non avrà altre sadiche curiosità?

Perché lui…sì…era l’unico che non dava conto al suo aspetto, né al suo elemento…era l’unico che vedeva cosa c’era dietro alla rosa scarlatta: bella copertura, profumata e dolce, ma dalle spine dolorose e spietate.

Percorreva il castello silenzioso a notte fonda, dal suo aspetto…chiunque poteva rabbrividire e distogliere lo sguardo…tutti tranne lui.

Lo attendeva sulla cima del suo altare, guardava e adorava l’enorme luna a forma di cuore che stagliava il cielo; giratosi sorrise al suo Sicario, quasi potesse divertirsi a vederlo cosparso di sangue e brandelli di carne.

Come se nulla fosse l’uno tese la mano e l’altro gli porse…un cuore, ancora caldo, appena strappato al petto di una bambina di otto anni…

“Un cuore disperato…”

Mormorò a voce profonda e piatta, priva di alcuna emozione…

“Puro e giovane…”

Disse l’altro alzando un sopracciglio argentato, con una nota di scherno…

Si inchinò e discese a passi svelti la scalinata…

Non poteva continuare…non poteva farlo…doveva impedire altre follie…sotto il comando del mostro…anche se entrambi erano simili…

Doveva agire…e rovesciare il comando…il sovrano, e con esso l’Organizzazione.

Sparì tra mille petali e Oscurità…attendendo il momento della rivolta…dopo la quale…forse…avrebbe pianto.

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Oookkey!

Per riprendermi dall'evidente fallimento dell'ultima poesia "La Stanza Bianca" sono tornato con questa!

Marluxia, ormai è evidente, è il mio chiodo fisso, il mio idolo!

Nella Ficcy ho dimostrato come possa essere un Nobody armato di falce e con ordini da seguire!

Asciugate le lacrime e commentate!

Claw

   
 
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