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Autore: _Lilien_    11/03/2014    1 recensioni
Sorride, mostrandomi i denti perfettamente bianchi e dritti grazie all'apparecchio.
-diventa la mia ragazza- il mio cuore perde un battito.
-Claudia- tento, ancora sdraiata sul prato con lei addosso -siamo migliore amiche da anni, non possiamo rovinare..- poggia un dito sulle mie labbra, zittendomi.
-proviamoci- tenta.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                                                                                                   1. Vorrei una ragazza, solo che non ce l'ho.
 
 
Eravamo distese sul retro del giardino di casa mia. Mamma era ancora a lavoro, quindi eravamo completamente sole.
Tenevo il libro di chimica sullo stomaco, cercando di concentrarmi sulle varie formule. Ai miei occhi, tutto quello era arabo antico.
La testa bionda cenere si mosse sulle mie gambe. Era passata una mezz'oretta da quando gli occhi della ragazza erano stati coperti dalle palpebre, privandomi di osservare delle bellissime iridi color cioccolata.
-buongiorno- sussurro, mentre la ragazza si volta dalla mia parte, sbadigliando -meno male che dovevi aiutarmi con i compiti- la rimprovero, ridendo.
-scusa- mormora con voce roca -stanotte non ho dormito per niente- si mette dritta con la schiena -e poi oggi c'è una bella giornata di sole- alza il viso al cielo.
Già, era stranissimo che ad ottobre ci fosse tutto quel sole su Londra.
-in ogni caso, sei ancora in tempo per aiutarmi- gli mostro il libro, sorridendo.
Ricambia il sorriso, strofinandosi un occhio. Di quel passo, non avrei finito per quella sera.
-sai invece cosa potrei fare?- chiede lei divertita.
Aggrotto la fronte, curiosa della sua geniale idea -dimmi- gli suggerisco.
Si volta nella mia direzione, sistemandosi sulle ginocchia -farti il solletico- si avventa sui miei fianchi.
Il libro di chimica fa un volo sul prato, mentre continuo a lottare contro le dita di lei posate sui miei fianchi.
-Claudia- la richiamo, con le lacrime che minacciano l'uscita -ti prego- rido.
Sono stesa sul prato, quando la ragazza si accomoda meglio sul mio corpo per continuare la tortura -cosa mi dai in cambio?- chiede divertita.
-tutto- rispondo prontamente, contorcendomi per liberarmi dalla presa di lei.
Si blocca, abbassando il suo viso vicino al mio -tutto?- fa eco della mia affermazione.
Con una mano asciugo una lacrima finita sulla guancia destra. Annuisco -lavare la macchina non vale però- l'avverto.
Sorride, mostrandomi i denti perfettamente bianchi e dritti grazie all'apparecchio. 
-diventa la mia ragazza- il mio cuore perde un battito.
-Claudia- tento, ancora sdraiata sul prato con lei addosso -siamo migliore amiche da anni, non possiamo rovinare..- poggia un dito sulle mie labbra, zittendomi.
-proviamoci- tenta.
 

 
                                                                                                   2. Vorrei una ragazza che mi amasse, nonostante le mie imperfezioni.
 
 
-sto ingrassando- mormoro davanti lo specchio di casa mia.
Claudia alza la testa  dal letto e mi squadra da capo a piedi -sei perfetta invece- si appoggia sui gomiti, per guardarmi meglio.
-non è vero- ribatto, girando su me stessa -guarda che fianchi mi stanno venendo sù- la fisso dallo specchio.
La ragazza si mette in piedi, venendo nella mia direzione. Mi abbraccia da dietro e appoggia la testa nell'incavo del mio collo -hai fame?- mi chiede poi.
Aggrotto la fronte -ti ho appena detto che sto ingrassando e tu mi chiedi se ho fame?- la rimprovero. A cosa stava pensando?
-andiamo da Nando's?- sembra non aver capito quello che avevo detto poco prima.
-Claudia- mi giro, ancora tra le sue braccia -non sono come te. Tu, più mangi e più dimagrisci- mi esce un tono con un velo di tristezza.
-hai ragione, meglio il Mc Donald- dice convinta, stringendomi di più a sè.
La guardo bene e quando sto per aprire bocca per ribattere, mi anticipa.
-sei perfetta così, non voglio uno scheletro per ragazza- fa una pausa -io ti voglio così-.
Le sue morbide labbra si appoggiano sulle mie delicatamente. Non c'era niente di malizioso in quella ragazza.
Passo le braccia dietro il suo collo, assaporando ogni centimetro di quella bocca.
Si stacca.
-Mc drive- dico -mi scoccia scendere dall'auto- ammetto, arruffando il naso.
La risata di Claudia riempie la mia stanza.
 

 
                                                                                                   3. Vorrei una ragazza che mentre studio, mi fissi, mi prenda i capelli e faccia i boccoli con le mani.
 
 
-Claudia- la richiamo, guardandola con la coda dell'occhio -mi deconcentri- l'avverto.
Sorride, continuando a divertirsi con i miei capelli.
Era da un pò che teneva tra le mani una ciocca dei miei capelli, facendosela girare tra le dita in modo giocoso.
-smettila- dico cercando di sistemarmi un ciuffo.
Ricade subito dopo davanti ai miei occhi, facendomi sbuffare.
La piccola mano di Claudia la afferra delicatamente, portandomela dietro l'orecchio. Sorride, soddisfatta.
Le sue dita scendono sui miei occhi, ripercorrendo il loro contorno -così grandi- mormora, persa a fissarli intensamente. La sua mano scende ancora, sfiorando il naso -così piccolo- sorrido flebilmente. La mano scende ancora di più, finendo sulle mie labbra -così perfette- ripassa il loro contorno.
Mi mordo l'interno della guancia, presa dalla bellezza di lei che ho davanti. Si avvicina, rompendo la piccola distanza che ci divideva.
-sai di buono, non smetterò mai di dirlo- mormora sulle mie labbra.

 
 
                                                                                                   4. Vorrei una ragazza che mi sfiorasse le mani, mentre mi guarda negli occhi.
 
 
Le nostre dita si incrociano perfettamente -sono fatte l'una per l'altra- sussurra di fronte a me, non scollando i suoi occhi dai miei.
Sorrido, girandomi a guardare Giulia stravaccata sul divano -tutto bene, tesoro?- chiedo.
La ragazza alza la testa che aveva affondato nel cuscino -no- sbiascica, per poi ritornare con la faccia al suo posto di prima.
Mi volto verso Claudia che alza le spalle, inconsapevole di cosa avesse l'amica.
Stringe la mia mano, costringendomi ad alzarmi dalla sedia dove ero seduta, ed aiutandomi a mettermi sulle sue gambe.
Passa un braccio attorno alla mia vita, attirandomi a sè con fare protettivo.
-c'entra una ragazzo?- chiede Claudia, mentre la mia mano si posa sulla sua, sul mio stomaco.
-no- farfuglia.
-un ragazza?- tento io.
La mora alza la testa, fissandomi sbalordita. Sento gli occhi divertiti di Claudia dietro me.
-c'entrate voi due- sbotta, mettendosi seduta sul divano -è da quando ho messo piede in cucina che continuate a sbaciucchiarvi e dire cose tenere- si strofina un occhio -fate venire il diabete-.
La mia risata si unisce a quella della mia ragazza.
-esistono posti chiamate 'camere da letto'- ci sfotte -rinchiudetevi lì dentro e applicate la teoria dell'ape e del polline-.
Sento le guance andare a fuoco. La mia mano stringe quella di Claudia.

 
 
                                                                                                   5. Vorrei una ragazza da chiamare ogni sera, per raccontarle la mia tremenda giornata a scuola.
 
 
-com'è andato il compito, amore?- sorrido, smettendo di giocare con il calzino del mio piede destro. Mi aveva chiamato amore? Era la prima volta che mi chiamava con quel nome.
-Linda, ci sei?- scuoto la testa, cominciando nuovamente a giocare col calzino.
-è stato una merda. La Stoner ci odia e ci ha messo le cose più difficili che potesse trovare su quel maledetto libro- sbuffo, cambiando piede.
Il letto fa uno strano scricchiolamento, segno che avrei dovuto cambiarlo da lì a poco. Tengo il cellulare stretto tra l'orecchio e la spalla, per arrivare a sistemare la calza quasi cadente dal mio piede.
-poi c'è di mezzo anche il ciclo- divento rossa alla sua affermazione.
-anche il ciclo- faccio eco delle sue parole. La sento sorridere. Forse aveva notato il velo di timidezza nella mia frase.
-vengo a casa tua e vediamo un film?- mi capiva al volo.
-eh, magari- mormoro, alzandomi dal letto ed infilandomi le pantofole da casa.
-arrivo subito- mette giù, mentre sul mio viso compare un sorriso ebete.

 
 
                                                                                                   6. Vorrei una ragazza che si facesse battere alla playstation solo per darmi sazio.
 
 
-non ci credo- butta il joystick sul divano -sei la prima persona che mi batte- dice divertita.
-stronza- sbotto, spingendola meglio sul divano -l'hai fatto apposta a perdere- lascio perdere il telecomando -ti avrei battuto lo stesso- mi siedo sulle sue gambe, sorridendo.
-non ci sono dubbi- mi prende in giro, guardandomi di sottecchi. Sbuffo, alzando gli occhi al cielo.
Le sue braccia si allungano verso me, tirandomi sul suo corpo in modo protettivo -la mia piccolina- dice, per poi baciarmi la fronte.
Cala il silenzio, interrotto solo dal rumore dell'acqua che continuava a sbattere contro le finestre della cucina.
-hai mai dato un bacio sotto la pioggia?- mi chiede dopo una manciata di secondi.
Mi allontano dal suo collo profumato, guardandola negli occhi -no- rispondo confusa.
-bene- mi sposta dalle sue gambe -proviamolo- mi tira per una mano verso la veranda. La apre ed esce per prima, tirandomi subito dopo lei al freddo.
Le goccioline cominciano a caderci addosso, ma questo non sembra infastidire la bionda.
Prende il mio viso tra le mani e accorcia immediatamente la distanza. Il mio primo bacio sotto la pioggia.

 
 
                                                                                                    7. Vorrei una ragazza che quando sono giù, mi tiri le guance e mi faccia una viso da cucciolo.
 
 
-me lo fai un sorriso?- tenta, poggiando le dita agli angoli della mia bocca per poi alzarli fino a formare un sorriso-
-no- dico schietta, spostandole le mani dal mio viso -sono arrabbiata con te- incrocio le braccia al petto, voltandomi a guardare da un'altra parte.
La mano di Claudia si posa sotto il mio mento, costringendomi a girarlo e così fissarla negli occhi.
-quella ragazza poteva essere anche miss universo, ma tu resti sempre la più bella- se ne esce.
Sbuffo, cercando di rimanere seria il più possibile. Non poteva incantarmi con certe parole.
-non sapevi staccargli gli occhi di dosso- metto sù un broncio, offesa.
I suoi occhi passano dai miei occhi, alle mie labbra -non sai quanta voglia ho di baciarti- sussurra poi.
-Claudia, sono arrabbiata- le rinfresco la memoria.
-e sei anche più sexy- con le braccia, mi avvicina al suo bacino, stringendomi in un abbraccio -perdonami- sussurra poi sui miei capelli -io voglio solo te- il cuore sembra uscirmi dal petto.
Mi allontano, non potendo più trattenere le lacrime che minacciavano di uscire -io ti odio- mi accascio per terra-sei una fottuta stronza- sorride della mia reazione -ed io ho paura di perderti-.
Mi abbraccia forte -non ti lascio andare- sussurra, accarezzandomi i capelli.
 
 

                                                                                                   8. Vorrei una ragazza con cui farmi milioni e milioni di foto con facce stupide e mi dicesse cose dolci.
 
 
-guarda il naso che ti è venuto qui- mi prende in giro, mostrandomi una foto.
-detto da una che ancora fa il muso da papere nelle foto- gliene mostro anche io una.
Sorride -muso da papere?- chiede confusa.
-si- annuisco imitandogli la posizione della foto. 
Scoppia  a ridere, tenendosi la pancia -fai battute pessime- diventa seria subito dopo.
-cosa?- rido a mia volta.
-hai tre secondi per scappare- scherza, ridendo.
-se no?- la sfido, dall'altro capo del divano.
-oh, lo vedrai- ammicca -uno..- comincia a contare.
Scatto dal divano, cominciando a muovere velocemente i piedi -tre- urla, alzandosi di conseguenza.
-dov'è finito il due?- chiedo divertita, correndo verso le scale.
-avevo fame- ride anche lei alle mie spalle. 
Le sue lunghe braccia avvolgono il mio bacino, alzandomi dal pavimento e stringendomi al suo petto -presa- ride al mio orecchio.
Scalcio con l'intento di liberarmi, ma tutto è inutile. Entra nella mia stanza, accompagnata dalle nostre risate. Mi getta sul letto e quando rotolo girandomi, si accomoda sul mio corpo baciandomi delicatamente -adesso si fa a modo mio- la sua mano entra furtivamente sotto la felpa larga che indosso.
Scoppio a ridere come una pazza, soffrendo il solletico.
 

 
                                                                                                   9. Vorrei una ragazza che mi accompagnasse al ballo della scuola e ballasse con me tutto il tempo, ripetendomi quanto sono bella.
 
 
Sento la porta della mia stanza aprirsi. Cerco distrattamente di posare la cipria nella mia pochette.
-Dio, quanto sta crescendo la mia piccola- delle braccia coperte da un vestito nero avvolgono la mia vita. Delle umidi labbra si posano sulla guancia. Sorrido.
-sono pronta- l'avverto, alzando gli occhi allo specchio e beandomi della bella immagine che ho davanti. Io, lue. Non c'è cosa più bella di questa.
-l'auto è fuori- risponde, staccandosi.
Mi fa uscire per prima da casa, apre lo sportello dell'auto e lo richiudo una volta che sono comoda sul sedile.
Mette in moto con destinazione la nostra scuola. La mia unica preoccupazione era che qualche sua amica me l'avesse tenuta lontana per tutta la sera.
Le porte della palestra sono spalancate, si sente la musica già dal corridoio. La mano di Claudia si intreccia alla mia, sorridendomi quando mi volto verso di lei.
Al centro della sala c'è la palla da discoteca, sulla destra il tavolo delle bibite, sulla sinistra dei tavolini e delle panche.
-vuoi ballare?- mi chiede lei al mio orecchio. Annuisco.
Sento le occhiate di tutti mentre percorriamo la breve distanza che ci divide dalla pista. q Saluto qualche amica  da lontano, tornando a ridere con Claudia al mio fianco.
La ragazza mi fa fare un giro sotto il suo braccio, posando poi le mani sui miei fianchi. Allungo le mie braccia fino a posarle sulle sue spalle -sei bellissima- apre finalmente bocca.
La musica è lenta ed arrosisco, abbassando il volto. La rialza con una mano, spostandomi una ciocca di capelli caduta disordinata sulla fronte -ti amo-.
Mi fermo dai miei movimenti, ogni cellula del mio corpo sembra aver smesso di funzionare correttamente.
Le sua labbra si posano sulle mie, lasciandomi sognare anche per quella sera.
-ma questo vestito è troppo corto- ridacchio, imbarazzata.
 

 
                                                                                                   10. Vorrei una ragazza che per svegliarmi mi dia baci sulla guancia.
 
 
-forza amore, un altro giorno insieme- sento sussurrare al mio orecchio.
Mi giro dall'altra parte, senza aprire gli occhi. Mormoro qualcosa di incomprensibile.
-vuoi che inizio col solletico?- spalanco gli occhi, mentre Claudia si lascia andare ad una risata di gusto.
-no, grazie- esco da sotto le coperte, entrando nell'aria gelida che areggia nella stanza.
Sento il mio polso essere preso con forza, ritrovandomi subito dopo nuovamente sul letto.
-dove vai?- ride, prima di lasciarmi un bacio.
-a farmi una doccia- rispondo con fare ovvio.
-in questa casa siamo abituati a risparmiare. La facciamo insieme?- tenta.
Sorrido, lasciandogli un pugno giocoso sul petto e rimettendomi dritta con la schiena -scema-.
Mi alzo, incamminandomi verso il bagno, che in cinque minuti si riempie di una nuvoletta bianca, dovuta all'acqua brucente che lasciavo scorrere lungo il mio corpo.
Chiudo il getto d'acqua, cercando l'asciugamano che mi ero preparata. 
-cerchi qualcosa?- riconosco la voce di Claudia da dietro la tendina.
-il mio asciugamano- dico secca.
Ridacchia -esci, così ti aiuto- alzo gli occhi al cielo, divertita.
Apro la tendina, uscendo un piede dalla vasca. Sento lo sguardo della ragazza su tutto il mio corpo.
-sei perfetta- gli do le spalle, permettendogli di appoggiarmi l'asciugamano.
Al contrario di quanto avessi pensato, sento le sue labbra percorrere ogni centimetro della mia pelle. Chiudo gli occhi, respirando a fatica.
-sono fortunata a poter dire che sei mia- sussurra, prima di mordicchiare il mio orecchio -ti ho già detto che ti amo?- le chiedo, sorridendo.
Sorrido anche lei -un paio di volte, stanotte- mi giro, afferrando l'asciugamano e passandomela sopra il seno.
Le sue labbra premono contro le mie ancora una volta.
 

 
 
                                                                                                   11. Vorrei una ragazza che, quando sono in punizione, bussi a casa mia e con una scusa banale stia con me tutto il pomeriggio.
 
 
Qualcuno bussa alla porta della mia stanza -avanti- urlo, prima di gettare una stupida rivista di gossip ai piedi del letto.
Una chioma bionda entra nella stanza, richiudendo la porta alle sue spalle.
-buongiorno- sussurra, prima di baciarmi sulle labbra e poi sedersi sul mio letto, di fronte a me.
Ride, forse per il mio viso sorpreso.
-ho detto a tua madre che domani sarei partita per la gita e così si è convinta a farmi entrare- mi anticipa.
Sorrido, per poi tornare nuovamente triste. Mi lascio cadere sui morbidi cuscini del mio letto.
Sento Claudia sdraiarsi accanto al mio corpo, giocando con la pelle del mio fianco, uscita da sotto la maglia.
-dai, non fare così- mi stampa un bacio sulla guancia.
Doveva partire per una gita con la classe per dieci giorni, non ce l'avrei fatta senza lei.
-ti chiamerò ogni giorno, ci sentiremo sempre- mi consola, giocando con le labbra.
Chiudo gli occhi, lasciandomi sfiorare ancora un pò.
Sento il letto muoversi, le ginocchia di Claudia vengono sistemate lungo i miei fianchi, stringendomi sotto il suo corpo contro il letto.
Mi lascia leggeri baci, cominciando a riempire anche il mio viso -Claudia- rido, divertita.
Continua, staccandosi solo per aprire bocca -ti amo- dice.
La guardo dritta negli occhi -anche io ti amo- si abbassa, baciandomi dolcemente.
 

 
                                                                                                 12. Vorrei una ragazza che mi chiamasse alle tre di notte solo per dirmi la più minima sciocchezza.
 
 
-Linda- mi giro nel letto, cercando di non aprire gli occhi -Linda- tenta ancora, smuovendomi con più emergenza.
-che c'è, Claudia?- apro un occhio, sbadigliando in conseguenza.
-ti amo- mi guarda, ancora assonnata.
-era questo che dovevi dirmi?- mi lamento, sistemando meglio il cuscino sotto la mia testa. Prendo una comoda posizione.
-non prendo sonno- sbadiglio ancora una volta.
-conta le pecore- mormoro, abbracciando il cuscino. Chiudo gli occhi.
-sposami- mi ci vuole qualche secondo prima che la mia mente rielabori l'intera frase.
-cosa?- scatto sul letto, mollandole una testata in pieno sul viso -scusa- mi affretto ad aiutarla, mentre il naso comincia a gocciolare. Tremo al pensiero di averle fatto del male.
-vieni con me- la tiro verso il bagno; apro il rubinetto e bagno un pezzo di carta, poggiandolo poi sotto il naso di Claudia.
-spiegami questa sparata- mormoro poi, cercando di non alzare troppo il tono e svegliare gli altri.
-io ti amo, tu mi ami..sposami- dice con voce nasale.
-ti ho dato proprio una bella botta- rido. 
Mi blocca per un braccio -sono seria, sposami- mi guarda dritta negli occhi.
-io..io..- tentenno, impaurita.
-devi dire solo si- mi incoraggia.
Lo guardo negli occhi, prendo un lungo respiro.
-io..- abbasso lo sguardo.
-lo sapevo- rialzo il volto, con un mezzo sorriso: le sue mani sono entrambe nei capelli, nervosa -lo voglio- urlo, per poi gettarmi tra le sue braccia.
Sono la persona più felice del mondo adesso.
 









 
  
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