Haruka non sapeva neppure come si fossero trovati in quella situazione, Makoto che dormiva vicino a lui e Nagisa con Rei  dormivano nella stanza a fianco, okay, erano rimasti tutti e 3 a dormire da lui dopo aver giocato ai videogiochi e mangiato.
Dalla stanza affianco provenivano dei risolini sommessi, forse gli altri due si stavano divertendo.
Lui non riusciva a dormire, ma faceva finta di farlo, il suo istinto gli disse di girarsi di lato, verso Makoto.. questi aveva gli occhi spalancati e lo fissava, era inquietante, forse era una specie di sonnambulo, si spaventò ma fece finta di nulla, non voleva sapere il perché lo osservava, chiuse gli occhi e fece finta di dormire, come se non si fosse accorto di nulla.
Makoto del canto suo stava osservando Haru, stava pensando di rivelarglieli.. forse era giunto il momento, erano anni che si conoscevano, erano anni che lui ne era innamorato, forse Haru non avrebbe neppure capito, ma tentare non gli costava nulla.
-Haru..- Disse a bassa voce, le pareti erano sottili, non voleva che gli altri due sentissero quella cosa.
Haru fece finta di nulla, forse l’avrebbe lasciato dormire, ma probabilmente non era così visto che Makoto prese a parlargli.
-Haru.. senti mi sa che mi sono innamorato di te.- Gliel’aveva detto, non sapeva neppure se fosse sveglio, ma gliel’aveva detto.
Il delfino aprì gli occhi, ed era stranamente sorpreso, non era la sua solita espressione impassibile, no.. questa volta era veramente sorpreso.
Makoto arrossì lievemente, quindi Haru era sveglio.. ora che sapeva quali erano i suoi sentimenti.. bhe voleva avere una risposta, quindi gli parlò.
-Tu.. tu cosa provi?- Makoto lo continuava a guardare, ma Haruka non accennava a parlare. –Bhe si insomma.. capisco che è una cosa improvvisa, ma voglio sapere se per te è lo stesso.-
Haru provò a rispondere più volte, ma non sapeva cosa dire, i risolini sommessi che provenivano dalla stanza accanto lo distraevano, aveva fin troppi pensieri in testa. –Non è così, tu non provi nulla per me, ti sbagli.- disse il ragazzo, non poteva credere ai sentimenti dell’amico, non che a lui dispiacesse che fosse “gay” a lui quelle etichette non erano mai piaciute, e poi bho, a lui il suo amico non dispiaceva neanche come persona.
-Non sto scherzando Haru.. Dammi una risposta perfavore.- Makoto sembrava triste, non poteva credere che il suo amico non provasse nulla per lui, dopo tutti quegli anni..
-Non mi dispiaci.- Haruka se ne uscì così, non era una risposta soddisfacente vista la faccia che fece Makoto, lo fissò a bocca lievemente aperta. –Il che non vuol dire però che tu mi piaccia in quel senso, ma non vuole neanche dire che mi fai schifo, semplicemente non mi dispiaci.- questo lasciò Makoto ancora più confuso, quel “non mi dispiaci” cosa voleva dire? Voleva dire che forse ci avrebbero potuto provare?
-Questo vuol dire che devi avere delle prove?- gli chiese d’un tratto, non aveva neanche tanto senso quella frase, ma quando Haru annuì, Makoto si avvicinò ad Haruka per provare a baciarlo, sperando sempre che lui non si tirasse indietro.
Haruka rimaneva fermo, okay, forse stava correndo il suo amico, ma non li avrebbe visti nessuno, quindi poteva provare, magari avrebbe capito cosa provava alla fin fine.
Accadde, le loro labbra si toccarono, le trovò morbide, le labbra del biondo erano piacevolmente calde, per nulla screpolate, egli ricambiò il bacio esitante, quando però l’amico gli leccò le labbra lui aprì gli occhi come se fosse sorpreso, ma schiuse la bocca per poi richiudere gli occhi e cercare di godersi quel bacio, anche se gli sembrava molto strano.
Quando le loro labbra si staccarono Makoto aprì gli occhi, guardava il moro lievemente su di giri, però lui era calmissimo, come al solito se non l’avesse conosciuto avrebbe detto che non gli era importato nulla di quel bacio, ma una strana ruga di espressione vicino al labbro di Haruka gli fece capire che non gli aveva fatto schifo, anzi, forse l’essersi staccati l’aveva intristito, quindi fece per avvicinarsi nuovamente alle sue labbra e quando si toccarono si rese conto che le risatine erano cessate e sentì dei passi avvicinarsi alla stanza, non fecero a tempo a staccarsi, Nagisa e Rei entrarono nella stanza e li colsero sul fatto, i due ragazzi li guardarono shockati, ma non uscirono, anzi, Nagisa disse qualcosa che sembrava quasi un “finalmente!” mentre Rei sistemandosi gli occhiali bofonchiava qualcosa sul fatto che lo sapeva già.