LORO SONO DI CASA... ALL'INFERNO

Sam e Dean camminavano a passi svelti e decisi. I loro sguardi erano duri e trasudavano tensione. Le spalle erano rigide mentre impugnavano con decisione uno il pugnale di Ruby, l'altro la lama angelica di Castiel.

L'odore acre li avvolse insieme al buio. La poca luce veniva da delle fiaccole accese, che sembravano messe lì per indicare la via che conduceva all'Inferno. Senza dire una parola, i due fratelli continuarono la loro marcia, tenendo le orecchie ben tese per captare ogni minimo rumore, ogni minimo segnale di pericolo.

E infine, eccola, la porta dell'Inferno. Era alta poco più di un paio di metri, di legno scuro, con dei bassorilievi in avorio che mostravano i sette peccati capitali. Le figure stilizzate sembravano trasudare dolore, lo stesso che suscitavano verso chiunque volgesse gli occhi in quella direzione.

Dean lanciò uno sguardo di intesa al fratello. Sam annuì ed entrambi strinsero ancora di più la presa sull'elsa della loro arma.

Con il cuore che gli martellava nel petto, il maggiore dei Winchester appoggiò il pugno sulla porta, all'altezza della Lussuria. Ci fu un piccolo ma distinto colpo sordo.

Il cuore dei due cacciatori perse un battito quando la porta si aprì davanti a loro.

Sulla soglia, a scrutarli con cipiglio sarcastico, c'era Crowley che, sopra il completo scuro, indossava... una parannanza?

« Salve ragazzi » asserì, scuotendo la testa « Potevate avvertire, no? Mettevo su il caffè » si fece di lato per farli passare « Tanto siete di casa qui all'Inferno»