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Autore: Hypnotic Poison    12/03/2014    5 recensioni
C'era qualcosa di nuovo nell'aria, Ichigo lo sentiva. Stavano cambiando alcune dinamiche della loro vita quotidiana al Caffè, e lei non poteva fare a meno di notarlo. [...] E poi venne il giorno delle foto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Page Six











C'era qualcosa di nuovo nell'aria, Ichigo lo sentiva. Stavano cambiando alcune dinamiche della loro vita quotidiana al Caffè, e lei non poteva fare a meno di notarlo. Ma forse era la primavera, era sempre la primavera. Altrimenti non vi avrebbero scritto così tante canzoni.

Meglio la primavera che l'estate, si disse con un brivido, riaggiustandosi un ciuffo troppo lungo della frangia che le pizzicava l'occhio mentre continuava imperterrita a strofinare con un panno uno dei tanti tavoli del Caffè.

Anche quella mattina mancavano all'appello sia Ryo che Zakuro. Certo, non era una novità che non si facessero vedere, chi occupato da ricerche astruse e chi da set fotografici e cinematografici, ed entrambi accomunati da un'indomabile passione per l'asocialità. Il problema, agli occhi della rossa, era che da qualche tempo a quella parte sembravano mancare molto più spesso, e sempre incredibilmente assieme. E non capiva perché solo a lei questa cosa appariva strana.

O forse era perché nessuna delle altre ragazza badava a Ryo quanto lei.

Tossicchiò, spostandosi ad un altro tavolino per non dare troppo a vedere quanto persa nei suoi pensieri in realtà fosse. La disturbava parecchio che nessun altro mostrasse curiosità riguardo alla questione, che sicuramente non era normale. Sì, d'accordo, tutti sapevano che Zakuro e Shirogane fossero molto amici e che avessero molte cose in comune, ma non era abituale per nessuno dei due passare così tanto tempo in compagnia dell'altro... o in compagnia di qualcuno, davvero. L'americano aveva una soglia di sopportazione di circa quindici minuti massimo, venti se proprio si trattava di qualcosa di divertente, e la modella ringhiava non appena il suo spazio vitale veniva invaso più del previsto.

Allora perché erano giorni che, ogni volta che si incrociavano al locale, finivano sempre per borbottare sommessi in un angolo, ad annuire segretamente e passarsi cose sui cellulari? Perché, le rare volte ormai che si potevano incontrare entrambi al locale, andavano sempre via insieme, cercando di non farsi notare, dalla porta sul retro e prima degli altri?

Non che lei li stesse spiando, ovviamente. Era solamente diventata brava ad osservare le cose, tutto qui.

Ichigo, dovresti smetterla o ti andrà a fuoco il cervello.”

Alzò di scatto la testa alla voce annoiata di Minto, seduta allo stesso tavolo di sempre, il suo servizio di porcellana preferito elegantemente arrangiato sul tavolo.

Ehm... Minto-chan?” deglutì incerta, arrotolando lo straccio tra le mani “Non... non ti sembra che ci sia qualcosa di strano?”

L'unica cosa strana è che Retasu non abbia imparato niente da te,” sospirò l'altra, sfogliando una rivista “Da quando ha conosciuto quel Hisashi non fa altro che passare del tempo con lui e chiedere permessi.”

Ichigo lasciò passare la velata offesa, domandandosi se Minto, da fan accanita di Zakuro, stesse evitando la questione, o se davvero era lei stessa ad essere diventata paranoica.

-Paranoica per Shirogane, ah!- si disse, avviandosi verso la cucina -Sono molto più matura di così, e poi non è che mi interessi così tanto.-




E poi venne il giorno delle foto.

Ichigo era in ritardo, come al solito, quella mattina più distratta del solito; si era rovesciata il latte dei cereali sulla gonna, era dovuta andarsi a cambiare e si era infilata i vestiti al contrario, uscendo di corsa aveva sbattuto contro la buca delle lettere rovesciando metà del contenuto della sua borsa per terra solo per rendersi conto di aver lasciato le chiavi in casa ed essere quindi chiusa fuori.

Quindi non era stato con il migliore degli umori che aveva sorpassato l'edicola appena fuori dal parco, quella copertina rossa splendente che aveva catturato la sua attenzione.

Aveva camminato all'indietro come nei film, pensando che sicuramente si era sbagliata ed aveva confuso i due in prima pagina con qualche altro viso estremamente familiare.

E invece no.

Lì, sulla carta lucida e morbida, stavano Shirogane e Zakuro, le pance coperte da un enorme titolone che gridava allo scoop, i visi sorridenti inclinati l'uno verso l'altra mentre camminavano.

Ichigo sentì lo stomaco che le si girava al contrario, come se avesse ricevuto un secchio d'acqua in testa; afferrò convulsamente il giornale (Tokyo Today, si chiamava, come se i cittadini non avessero che da preoccuparsi di chi usciva con quell'impertinente di Shirogane!), aprendolo nelle pagine centrali per poter vedere tutte le altre foto scattate.

Riconosceva vagamente il luogo, sapeva che era una delle zone più eleganti della città e non si stupiva che Zakuro la frequentasse, meravigliosa nel vestito nero che le arrivava al ginocchio ed un cappotto leggero di cotone per proteggersi dalla brezza serale. In molte foto il suo braccio era appeso a quello di Ryo, altrettanto elegante e maledettamente mozzafiato, che rideva e le sussurrava nell'orecchio e la faceva salire in auto.

Signorina, se vuole leggere il giornale, lo deve comprare!”

La voce del giornalaio la distolse dalle mille teorie che si stavano affannando nella sua mente; tolse il borsellino dalla borsa e ne tirò fuori delle monetine, che quasi lanciò con rabbia verso l'uomo.

Arrivederci,” borbottò scontrosa, allontanandosi battendo i piedi lungo il sentiero del parco.

Non aveva assolutamente voglia di andare al Caffè, in quel momento, e vedere Shirogane e la sua faccia da schiaffi. Però almeno aveva le prove che non stava diventando pazza e fissata. Erano lì, nero su bianco, ed attendevano una spiegazione.

Da chi l'avrebbe potuta avere, però? Zakuro certo non era incline a parlare dei fatti suoi, ed Ichigo non aveva voglia di essere sbranata. Quella ragazza poteva essere davvero terrificante.

D'altro canto, affrontare Shirogane voleva dire ammettere che a lei importava qualcosa di lui.

Oh, ma che sto dicendo!” gemette “E' ovvio che non mi importa niente di quel pomposo so-tutto-io! Come se fossi in competizione con Fujiwara-san!”

Lanciò uno sguardo alla rivista che teneva arrotolata in mano, e dovette sospirare sconsolata: non è che si potesse competere poi molto con la modella...

-Magari potrei chiedere a Minto,- si disse riprendendo a camminare verso il locale -Certo, così dovrei sorbirmi battutine a non finire per tutti i giorni che mi restano da vivere... magari potrei chiedere ad Akasaka-san, lui ne saprebbe sicuramente qualcosa... oh, ma mi vergognerei troppo a parlarne con lui!-

La campanella della porta coprì l'ennesimo sbuffo della ragazza, che degnò solo di un'occhiata veloce il saluto delle amiche.

Oh, si stava cacciando in guai grossi se stava per ammettere a se stessa di essere gelosa. Non le era mai passato per la testa che Ryo potesse essere interessato a qualcuna, visto che se ne stava sempre rintanato in camera sua lontano da tutto e tutti; né poteva negare che le attenzioni che le dedicava le dispiacessero... sapeva che lei e Shirogane non avevano mai raggiunto l'amicizia che lui aveva con Zakuro, ma cavolo, lui sicuramente non si comportava con la modella come invece faceva con lei.

Non era giusto, ecco, avrebbe potuto darle un po' di preavviso...

Avrebbe voluto sbattere la testa contro al muro nel realizzare ciò che stava pensando, ma l'oggetto delle sue disgrazie era appena comparso nel Caffè, cellulare all'orecchio e casco in mano come suo solito. Era talmente calmo e rilassato che il nervosismo di Ichigo salì ancora di più; lei si stava rodendo il fegato perché lui faceva il cicisbeo, e doveva anche sopportarselo felice e contento come se niente fosse?

Nossignore, non era ciò che Ichigo Momomiya faceva.

Lo seguì lungo le scale, furente, e si intrufolò dietro di lui in camera prima che potesse chiudere la porta.

Ehilà, Ichigo,” esclamò allegro, e quello bastò ad insospettirla. Da quando in qua Ryo Shirogane era allegro?

Senza troppi complimenti, gli mise il rotocalco sotto al naso: “Cosa significa questo?”

Ryo alzò le sopracciglia: “Non credo che siano affari tuoi.”

Certo che sono affari miei,” replicò lei.

Il biondo abbozzò un ghigno: “Sei gelosa, Momomiya?”

Con un autocontrollo che non sapeva di possedere, Ichigo scosse la testa, parlando con cipiglio: “No. Ho solo paura che questa... cosa possa sconvolgere tutta la situazione qui al Caffè, e che il segreto di Zakuro-san, che può rilassarsi solo qui senza essere seguita da una flotta di paparazzi, possa essere scoperto.”

Poté giurare di vedere l'ombra del disappunto coprire il bel volto del ragazzo: “Siamo capaci di gestire la questione, grazie.”

Il tono era definitivo, e lei dovette trattenersi dal tirargli il giornale in testa.

Come volete voi.”

Marciò fuori dalla camera, tirandosi dietro la porta e facendola sbattere così tanto che vide Keiichiro e le altre sobbalzare.

Ehm... Ichigo?” domandò tentennante il pasticcere “Va tutto bene?”

Una meraviglia,” sibilò inviperita “Vado a buttare la spazzatura.”

Attraversò a passo deciso la sala, ignorando totalmente il sacchetto nero del pattume; l'unica cosa che in realtà voleva buttare era quel maledetto giornale ormai accartocciato dalla sua mano sudaticcia.

Il caso volle che Zakuro stesse varcando la soglia proprio nel momento in cui Ichigo aprì la porta per uscirne; e la rossa era talmente adirata che si arrischiò addirittura a lanciare un'occhiataccia alla modella, prima di dirigersi stoica verso una delle panchine lungo il sentiero.

Non ricordava l'ultima volta che si era sentita così arrabbiata; avrebbe voluto davvero tirare fuori gli artigli e graffiare il bel visino di Shirogane così da cancellare tutta la sua altezzosità.

Anche se l'ultima volta che aveva avuto una reazione da gatto non era andata tanto bene.

Emise un gemito strozzato, dandosi della stupida. Possibile che dovesse reagire così? Ci fosse almeno stato qualcosa di concreto tra lei e quell'imbecille, allora sì.

Oh, andiamo. I segnali ci sono stati, Momomiya.

Sì, mancava soltanto che Minto facesse le veci del suo grillo parlante.

Se tu e Ryo foste meno testardi, forse sarebbe più facile chiarirsi.”

Zakuro era comparsa di fianco a lei, splendente come il sole. Ovvio che Shirogane la preferisse.

Scusami tanto, Zakuro-san, ma non credo tu sia la persona più adatta a fare le prediche sulla testardaggine.”

La modella rise, sedendole accanto e prendendole gentilmente la rivista arrotolata: “Posso spiegarti.”

Ichigo si strinse nelle spalle e scosse la testa: “No, davvero, lo capisco. E non sono affari miei. Se è una cosa che entrambi volete e non danneggerà gli unici momenti di tranquillità che ti puoi godere qui al Caffè, allora... insomma, lo sapevamo tutti che voi due eravate molto amici, anzi, mi stupisco che non ci abbiate pensato prima...”

Ichigo,” Zakuro le mise una mano sulle sue per fermare quel fiume di parole “Non è assolutamente come pensi tu. Questa,” ed indicò il giornale “E' tutta una messinscena.”

La rossa si voltò di scatto verso di lei, sgranando gli occhi: “Una... che?”

Una finta, è tutto programmato. Tra me e Ryo non c'è niente.”

Ma... perché?”

L'altra scosse le spalle: “Ho chiesto a Ryo di aiutarmi, perché sapevo che di lui mi posso fidare. Un po' serviva pubblicità anche per il mercato estero, un po' per distogliere l'attenzione da altre cose... e persone.”

Oooh, la glaciale Fujiwara ha una cotta per qualcuno!” scherzò Ichigo, dandole un'amichevole spinta con la spalla, ormai davvero più leggera “Ce lo dovrai presentare!”

Lei rise ancora: “Forse. E... mi dispiace che tu ci sia rimasta male. Credevo che Ryo te l'avrebbe detto.”

Ichigo aggrottò la fronte: “Perché avrebbe dovuto? Non sono mica affari miei.”

L'occhiata penetrante che le lanciò Zakuro la fece arrossire parecchio, e si schiarì la gola.

Comunque, è tutto risolto. Non volevo darti l'impressione di essere arrabbiata con te, onee-san.”

Nessun problema.” le strinse la mano un'ultima volta, e ritornò dentro al locale.

Ichigo sospirò forte, l'umore leggermente ristabilito. Era ancora arrabbiata, però. Shirogane non mancava mai di farle dispetti del genere, e lei non riusciva a capire il perché.

O forse lo sapeva benissimo ma non aveva ancora voglia di ammetterlo a se stessa. Voleva davvero dargliela vinta?

Come da copione, la sua irritante voce le arrivò alle spalle: “Guarda che ti pago per lavorare, non per fare la bella statuina.”

Per quello che mi paghi, guadagnerei di più a chiedere l'elemosina facendo la bella statuina.”

Ryo rise di cuore: “Oh, ma guarda, oggi la gattina morde.”

Si lasciò cadere sulla panchina, a qualche centimetro da lei, le mani in tasca e lo sguardo fisso avanti.

Sei un cretino.” osservò Ichigo, piatta.

E tu la solita scema che corre a conclusioni sbagliate.” replicò lui.

Rimasero entrambi a fissare il parco davanti a loro, in silenzio. Poi Ryo scivolò un po' in avanti, decisamente rilassato, e si voltò verso di lei: “Allora, Ichigo,” iniziò malizioso, avvicinando il viso al suo “Che ne dici, vuoi andare a farti fotografare un po' in giro con me?”

Lei sbuffò, alzandosi dalla panchina ed allontanandosi di qualche passo mentre nella sua testa lo malediceva a ripetizione. Poi ci ripensò, e si voltò.

Shirogane,” attirò la sua attenzione, un inarcarsi di sopracciglia “Chiedimelo domani.”











Non è uno dei miei lavori migliori, lo so. Quando l'ho immaginato nel dormiveglia era molto più divertente, ma si sa, poi ci si scorda sempre tutto alla mattina. ^_^ E comunque c'è un bellissimo spiraglio di lieto fine!

Ho spezzato il cuore alla mia Beta perché pensava fosse collegato a I just called, invece no. In realtà lo potete quasi considerare collegato a Heat Wave :)

Il titolo si riferisce alla “pagina sei”, ovvero la pagina dei gossip e chiacchiere varie del New York Post :)

Grazie a chi leggerà, commenterà, ecc ecc :) Trovatemi su FB! :D

Bacioni,


Hypnotic Poison










   
 
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