Malox e Nirvana
Ben poche volte, nel corso della tua breve vita, sedici
anni appena, ti sei lasciato sopraffare dalle tue stesse emozioni e questo non
perché tu sia una persona dall’animo freddo e calcolatore,
tutt’altro, ma perché possiedi un autocontrollo formidabile,
perché taci qualcosa di estremamente
importante, sia a te stesso che alle persone che ti stanno intorno e che ti
vogliono bene.
Ma
rallegrati, perché ora che sei riuscito a sputtanarti con le tue stesse
mani, ora che il segreto non è più tale, ora che non hai
più nulla da perdere, ora non ci sarà più bisogno di
mentire, di fingere...
Già ti senti più leggero, vero?
Sapevi che non ce l’avresti
fatta, che non avresti resistito, ma hai voluto provare ugualmente, guidato
dalla tua innata testardaggine e, com’era prevedibile, alla fine sei
crollato.
Non ne potevi più, vero?
Non ne potevi più delle sue chiacchiere idiote,
delle sue lamentele inutili, ma soprattutto non ne
potevi più del beato menefreghismo che ti riservava, quel suo fare
dannatamente egoistico ed egocentrico che aveva finito per soffocarti, per
darti la nausea.
Al centro del mondo c’erano solo lui ed i suoi problemi,
per te non c’era spazio ed i tuoi problemi, gravi o meno che fossero, non erano minimente degni della sua attenzione, in
nessun caso.
Hai sopportato e sopportato,
sperando che il malox ti placasse il mal di stomaco e
che i Nirvana ti curassero l’anima, ma alla fine ogni tua resistenza
è stata vana, oltre che folle.
E
se né il malox, né i Nirvana riescono a
rimettere a posto la situazione allora, credimi, sei davvero incasinato.
-Ho diciotto anni, Manuel! Diciotto anni e ancora non ho
mai baciato nessuno! Comprendi la gravità della cosa?- ti fece Stefano, il tuo migliore amico, e tu che per ascoltarlo
c’eri sempre alzasti le spalle.
-Ma
che te ne frega, scusa? Prima o poi succederà e
comunque...si può sapere perché diavolo fai questo genere di
discorsi? Neanche fossi una ragazzina di undici anni
che sogna il principe azzurro che viene a prenderla sul cavallo bianco...piuttosto,
Stefano, torna tra noi miseri mortali e vedi di trovarti un lavoro che tua
sorella...- non ti dette neppure il tempo di finire la frase.
-Ma
chi se ne frega di andare a lavorare! Insomma Manuel, ti dicevo
che orami sono quasi due settimane che sto con Elena ed è un miracolo se
riesce a darmi un bacio sulla guancia! Che era timida lo sapevo, ma non credevo
che aspirasse a diventare suora!- e rise della su
brutta battuta, mentre tu pensasti per l’ennesima volta a quanto fosse
immaturo per avere due anni più di te che, nonostante le apparenze, eri
stato sempre molto meno superficiale, meno leggero.
-Oh, avanti Stefano, ognuno ha i suoi tempi, non essere
egoista con lei! [almeno con lei!] Se le vuoi davvero bene
allora saprai aspettare, anche se sarà dura resistere...- quanta forza
di volontà usasti per pronunciare quelle parole? Non solo sapevi
ascoltare tutti i suoi drammi amorosi, ma sapevi anche come consigliarlo al
meglio, e tutto questo anche se ti eri scoperto ad amarlo; amarlo
nel pieno senso della parola, sia spiritualmente, sia carnalmente. Quante volte
te lo eri immaginato nell’atto di denudarsi e quante volte te lo eri sognato ad occhi aperti, nudo sotto la doccia, mentre la
tua mano destra ti dava quel piacere che in lui avresti dovuto provare amplificato
milioni e milioni di volte? Eppure Stefano era il tuo
migliore amico e tu non potevi rovinare tutto, a costo di passare sopra i tuoi
stessi sentimenti, come non saresti mai riuscito a guardarlo in faccia e a
confessare ogni dannatissima emozione. L’amore è qualcosa di
bello, non c’è alcun dubbio, ma il più delle volte riesce a rovinare anche le amicizie più salde, Manuel
l’aveva già capito ed era soprattutto per questo che taceva. Il
fatto, poi, che fossero due ragazzi non lo aiutava di
certo.
-Capisco che ognuno ha i suoi tempi, ma lei ci sta mettendo
davvero troppo!- s’interruppe un attimo e tu lo guardasti percorrere
pensieroso e a grandi passi la piccola camera per poi sedersi sul letto accanto
a te -E se cambiassi ragazza? Ho sentito dire che quella Carla è piuttosto sveglia, forse con
lei potrei anche andare oltre un semplice bacio, non credi?- quelle parole ti
fecero infuriare, ti mandarono letteralmente su tutte le furie, ma la tua
maschera, induritasi con il tempo, seppe resistere, anche se a fatica, e non
lasciò trapelare nulla né dai lineamenti del volto, né dal
tono di voce.
-Non ti credevo così
immaturo Stefano...- gli dicesti stanco del suo comportamento, del suo
menefreghismo, che a quanto pareva, non era destinato solo a te -se quella
ragazza non ti interessa, se non provi nulla per lei,
se non la ami mi spieghi
perché ci stai insieme?- gli chiedesti nuovamente nonostante avessi una
paura terribile di conoscere la risposta.
-Ehi! Vacci piano con le parole! Amare alla nostra
età è un verbo, un’azione tropo grande, troppo impegnativa!
Insomma, dovremmo pensare solo a divertirci, non credi?- deve essere stato più o meno a quel punto che la tua maschera ha
cominciato ad incrinarsi, che hai capito perché le cosa tra voi non
avrebbero mai potuto funzionare, nemmeno da amici.
Il tempo era passato per entrambi, ognuno aveva avuto i
suoi alti e bassi, ma dire solo che Stefano s’era montato la testa
significava sottovalutare la situazione. E alla grande
anche.
-Comunque sia il mio è un problema serio più
di quanto tu non voglia ammettere! Insomma, se non mi
tolgo di dosso questa dannata verginità
diverrò un vero e proprio zimbello! Come il protagonista di quel film
che a quarantenni non aveva ancora assaggiato le gioie del sesso!- ti disse
serio tu sospirasti,sempre più infastidito.
-Eh già! Questo si che
è uno di quei problemi seri che affligge l’umanità! Altro
che le guerre, i bambini che muoiono di fame, i prepotenti che sfruttano la
prostituzione per arricchirsi e la mafia che chiede il pizzo a persone che non
riescono a fare la spesa! Grazie per avermi aperto gli occhi! D’ora in
poi mi batterò solo per la causa “troviamo qualcuna che la dia a
Stefano!”- lui ti guardò malissimo, come a volerti fulminare.
-Uffa, che palle che sei Manuel! Potresti cercare anche di
aiutarmi invece di fare tanto lo spiritoso! E’ sempre così, quando
ho un problema su di te non posso mai contare!- furono
quelle parole a mandarti il sangue alla testa: tu che per lui c’eri
sempre stato, tu che avevi sempre cercato di aiutarlo nel migliore dei modi,
anche se questo significava dover soffrire, tu che per lui avevi sacrificato
per troppo tempo te stesso.
In quel preciso istante ti rendesti conto che era arrivato
il tuo momento.
Per una volta nella vita almeno hai voluto essere tu a fare
la parte dell’egoista.
-Insomma, io voglio solo baciar...- non potè finire
la frase che si ritrovò le tue labbra sulle sue, la tua
lingua che si muoveva furiosa nella sua bocca. Lo buttasti giù sul suo
letto, senza troppi complimenti, troppo occupato a rendergli l’egoismo
che t’aveva dato a piene mani.
Eccotelo!
Eccotelo il tuo fottutissimo primo bacio del cazzo! Sei
contento adesso? Sei contento?
Sei stato egoista, ti sei preso a forza il sapore delle sue
labbra sulle tue, ma hai avuto la decenza di fermare quelle tue manacce da
chitarrista che erano andate già ad insinuarsi sotto il velo leggero
della sua maglietta.
Sei stato egoista, ma fino ad un certo punto; gli hai
rubato un bacio, ma non hai voluto umiliarlo.
Non gli hai detto nulla, hai solo staccato le tue labbra
dalle sue e te ne sei andato sotto una pioggia estiva
che ha confuso le sue mille gocce con le tue lacrime per farti camminare a
testa alta.
Quand’è successo tutto questo?
Quattro, cinque ore fa?
Dio,
è come se fosse passata una vita intera...
Guarda Manuel, una nuova alba sta sorgendo la fuori ed ha
in bocca il sapore del malox e la voce meravigliosa
di Kurt Cobain.
Fine.
Non volevo che fosse una one-shot triste, volevo semplicemente che lasciasse l’amaro
in bocca...ci sono riuscita? Fatemelo sapere, mi raccomando!
Vostra Isi.