Prima di iniziare vorrei ringraziarvi. Grazie del tempo che
impiegherete per leggere questa fan fiction ma soprattutto grazie a xXx
Veleno Ipnotico xXx per avermi sopportato e supportato. I tuoi consigli
sono stati molto utili, come del resto la tua revisione. Spero ti piaccia, ma
soprattutto piaccia, la storia. Però, prima che vi avventuriate nella lettura
vorrei farvi alcune precisazioni:
1)
Non troverete mai scritto il nome Tremotino, penso
che Rumplestilskin sia molto più affascinante e suoni meglio.
2) Rumple è
il modo con cui Belle lo chiama, in italiano sarebbe Tremo… direi che, a mio
parere, Rumple
risulti
molto più affettuoso e dolce di Tremo.
Tanto
tempo fa, in un paese lontano lontano, un giovane
principe viveva in un castello splendente. Benché avesse tutto quello che
poteva desiderare il principe era viziato, egoista e cattivo. Accadde però che
una notte di inverno una vecchia mendicante arrivò al castello e offrì al principe
una rosa in cambio di un riparo dal freddo pungente. Lui, che provava
repulsione per quella vecchia dal misero aspetto, rise del dono e la cacciò. Ma
lei lo avvertì di non lasciarsi ingannare dalle apparenze, perché la vera
bellezza si trova nel cuore. Il principe la respinse di nuovo e in quel momento
la bruttezza della mendicante si dissolse ed apparve una bellissima fata. Il
principe si scusò, ma era troppo tardi, perché lei aveva visto che non c'era
amore nel suo cuore e per punirlo lo tramutò in un orrenda bestia e lanciò un
incantesimo sul castello e su tutti i suoi abitanti. Vergognandosi del suo
aspetto mostruoso la bestia si nascose nel castello con uno specchio come unica
finestra sul mondo esterno. La rosa che gli aveva offerto la mendicante era
davvero una rosa incantata e sarebbe rimasta fiorita fino a quando il principe
avesse compiuto 21 anni. Se avesse imparato ad amare e a farsi amare a sua
volta prima che fosse caduto l'ultimo petalo, l'incantesimo si sarebbe
spezzato; in caso contrario sarebbe rimasto una bestia per sempre. Con il
passare degli anni il principe cadde in preda allo sconforto e perse ogni
speranza... chi avrebbe mai potuto amare una bestia?
-La Bella e la Bestia-
***
Caro
Padre,
Ho più
volte riscritto questa lettera, temevo che le mie stesse parole potessero
sembrarvi manovrate da Lui, ma vi assicuro che non lo sono. So quanto può
sembrarvi strano ma credo che Rumplestilskin stia cambiando. Credevo fosse solo
una bestia senza cuore ma un suo gesto… un suo gesto mi ha aperto gli occhi.
Un
ladro di nome Robin Hood si era intrufolato nel castello alla ricerca di una
bacchetta magica; un gesto tanto eroico quanto folle, poiché Lui se ne accorse.
Ho provato ad implorare perché lo lasciasse andare ma le mie parole erano come
fumo; il Signore Oscuro condusse il ladro nelle segrete e lo torturò, così, per
ore.
So
cosa state pensando padre, che quello che ha fatto sia orribile e sono
totalmente in accordo con voi ma vi chiedo ancora qualche minuto di pazienza e
capirete tutto.
Quello
che stò per dirvi forse non vi farà sorridere ma non potevo lasciarlo morire.
Se stava rubando un motivo doveva pur averlo. Approfittai di un momento in cui
l’Oscuro era fuori dal castello per scendere nei sotterranei e liberare il
ladro. Ovviamente, per via dell’accordo che avevamo stipulato, rifiutai di
andare con lui. Potete immaginare la sua furia quando, tornato al palazzo,
trovò le segrete vuote. Mi costrinse a seguirlo nella foresta di Sherwood,
dovevo vedere con i miei occhi la fine che facevano i ladri che provavano a
derubarlo. Quando trovammo il suo carro, capì la motivazione che lo aveva
condotto a rischiare la vita per una bacchetta magica: la sua amata stava
morendo e con lei anche il loro bambino.
Avrebbe
potuto colpirlo, avrebbe potuto ucciderlo, si era munito di un arco che non
mancava mai il bersaglio; eppure la freccia si incastrò nel legno del loro
carro. Capite padre?! Lo lasciò andare. Ma
quello non fu l’unico gesto che mi fece ricredere: Sapendo della mia sconfinata
passione per i libri, mi regalò una biblioteca ( ma io credo che lo abbia
fatto, in parte, per scusarsi del suo pessimo comportamento).
Non vorrei annoiarvi con inutili dettagli, vi basti sapere
che la mia permanenza in questo castello non è così oscura come prevedevo.
Gettate nel fuoco le mie precedenti lettere, poiché l’uomo che vi ho in
precedenza descritto non corrisponde al vero. Nel suo cuore, così pieno di oscurità,
ho potuto scorgere la luce.
Con Amore
Belle.
***
Rumple se ne stava seduto su una sedia e sospirava, non per noia,
non per amore, quanto per rassegnazione. Lui era la Bestia, lui era il Signore
Oscuro, lui era l’abile ingannatore o almeno questi erano i soprannomi che si
era, con fatica, guadagnato. Tutti lo consideravano Male, tutti tranne lei.
Lei, che aveva rinchiuso nelle segrete; lei, che aveva costretto più volte a
pulire sul pulito; lei: Belle. Piegò accuratamente la parte finale del foglio
separandolo dal resto della lettera.
Con
Amore
Belle.
Rilesse quelle ultime parole e sospirò nuovamente. Non aveva mai
visto una calligrafia tanto ordinata quanto perfetta, adorava il modo in cui
arricciava leggermente l’estremità della R che aveva usato per scrivere il suo
nome. Aprì il cassetto della sua scrivania in legno e vi adagiò il foglio di
carta con la dedica di Belle. Sorrise, per la prima volta dopo tento tempo,
notando come la calligrafia sull’ultimo foglio fosse esattamente identica agli
altri su cui lo aveva posto. Quando Rumple chiuse il cassetto, si ritrovò ad
osservare le precedenti lettere di Belle, sapeva che rubarle al corriere era un
gesto orribile, ma la curiosità di leggerne il contenuto era stata troppo
succulenta da non sfruttarla… oh certo, poi non le avrebbe permesso di avere
contatti esterni.
Rumple se
ne stava seduto su una sedia e sospirava. Non per noia. Non per rassegnazione.
Quanto, forse, per amore.