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Autore: sweetlove    30/06/2008    5 recensioni
Finalmente, per Bulma e Vegeta arriva il momento della luna di miele... ma sarà una vacanza molto particolare, poichè trascorsa dopo quindici anni di convivenza e due figli di dodici e un anno... Se la caveranno?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bra, Bulma, Trunks, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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mare
La casa sulla spiaggia
Capitolo 2°


***


Quando il sole filtrò attraverso le tende bianche della camera da letto, provocando nel dormiente una smorfia di fastidio per quel risveglio dal retrogusto acido, erano già passate le otto e dieci.
Vegeta provò a voltarsi dall'altro lato, ma la stanza, che possedeva due ampie finestre su ogni lato, era comunque illuminata, anche se adesso il sole non gli arrivava direttamente in faccia.
Aprì lentamente gli occhi. Ciò che vide subito, o meglio non vide, era Bulma. Doveva già essersi alzata. Gli bastò poco per capire che anche i loro figli erano svegli, poichè udiva dal corridoio le risatine gorgoglianti di Bra e quelle di Trunks.
"Corri, Bra, prendi la palla!" Diceva il più grande, e subito, al rimbalzare del giocattolo sul pavimento di legno, partiva lo scalpiccio dei piedini della piccola, ridente e gioiosa, mentre il più grande le batteva le mani.
"Palla!" Esclamava poi la bimbetta, tornando dal fratello e rimettendogli la palla in mano.
"Sì, brava! Bravissima!" e giù di nuovo a ridere.
Vegeta si mosse ancora prima di tirarsi sù. Ammise che quella donna aveva avuto davvero una buona idea a portarli tutti in quel posto... aveva dormito come mai aveva fatto in vita sua, quella notte. E gli pareva strano di non sentire i ragazzini litigare, o meglio, Bra piagnucolare e trunks borbottare per la onnipresente e invadente sorella.
L'uomo scostò poi le coperte e si alzò, senza prima aver sbadigliato. Andò prima in bagno, infilandosi subito sotto la doccia, poi, appena uscito, si accorse di non sentire più i figli in corridoio, ma in compenso veniva dalla cucina un gradevole odore di dolci.
Si vestì in fretta e scese le scale, incalzando poi la porta della cucina, dove vide, seduti a tavola, i due marmocchi intenti il primo a strafogarsi di ciambelle, la seconda farsi la doccia con il latte e i biscotti sbriciolati.
"Ciao papà!" Trunks non smise di mangiare, ma sorridente salutò suo padre che vedeva stranamente di buon umore.
"Ciao..." Rispose lui, come sempre, senza sorridere nè dare attenzioni in più ai bambini.
"Papino!" disse Bra, mentre l'uomo le si sedeva accanto per afferrare anche lui qualcosa da mettere nello stomaco.
"Dov'è vostra madre?" Chiese poi al figlio maggiore, versandosi del caffè.
"Al negozio, è uscita appena prima che tu scendessi. Dice che non abbiamo niente in casa e che deve fare acquisti e ti lascia detto che devi occuparti di Bra finche lei non torna."
Il ragazzino scaricò quel fiume di parole senza nemmeno smettere di masticare e guardando un attimo e con disgusto la sorellina che si era praticamente rovesciata sulla magliettina intima tutta la poltiglia da lei precedentemente creata. Ora batteva le manine fiera della sua opera e schizzando di qua e di là piccoli frammenti di biscotto liquefatto. Il vassoio del seggiolone era ormai diventato giallastro e viscido.
Anche Vegeta la guardò, pensando alle parole di Trunks.
"E io dovrei occuparmi di Bra in queste condizioni?" Disse, più per se stesso. Anzi, solo per sè stesso, poichè Trunks, poggiata la tazza nel lavabo, si stava ora dirigendo verso la porta di servizio per uscire in spiaggia. Fù quindi fuori in meno di trenta secondi, per evitare di dover intrattenere la piccola fino al ritorno di sua madre.
Vegeta restò solo, o meglio in compagnia di Bra che si stava già scocciando di starsene seduta, anche se il contatto viscido con quella poltiglia la divertiva molto.
Suo padre la guardò di sbieco, pensando a come avrebbe fatto a ripulirla da capo a piedi. In più, adesso, proveniva dal suo pannolino un odore decisamente diverso da quello di latte e biscotti.
La fame gli passò subito, e benchè, per dispetto, avrebbe voluto lasciare tutto com'era per dispetto a sua moglie, non resistette e, tenendola a distanza di venti centimetri dal suo corpo, prese Bra e la portò nel bagno, dove la infilò nella vasca e la ripulì velocemente.
"Fai abbastanza schifo, mocciosetta..." Le disse, scherzando a modo suo.
"'Chifo! Papà 'chifo!" Intonò lei, prontamente, avendo imparato una nuova dolcissima parolina.
A lavoro terminato Vegeta riprese la bambina, ora vestita e profumata, e si avviò sulla spiaggia anche lui, dove già Trunks era seduto e impegnato a giocherellare con un cane, un bassotto bianco con chiazze marroni.
A metà strada, il Saiyan poggiò la bimba a terra e non appena la vide sedersi si allontanò di nuovo e tornò sotto il portico, sedendo su una sdraio e osservando il mare con calma. Fù, dopo venti minuti, il rumore di un motore a distrarlo. L'air car con la quale avevano viaggiato il giorno precedente era stata nuovamente parcheggiata sul vialetto e adesso Bulma, con addosso dei vestiti leggerissimi, scendeva calma e tranquilla, non prima, però, d'aver dato un ultimo tiro alla sua sigaretta.
Quando vide Vegeta, gli sorrise.
"Si può sapere dove sei stata?" Chiese quest'ultimo, vedendola aprire il porta bagagli e prendere due enormi sacchetti di carta marrone, ricolmi di beni alimentari e non.
"A fare la spesa, per caso Trunks non tel'ha detto?" Rispose Bulma, non avendo capito che nel tono del marito c'era un tocco d'irritazione.
"Mi hai lasciato con la mocciosa in condizioni pietose..." Ribattè Vegeta, alzandosi dalla sedia e scendendo i gradini, incrociando così la moglie.
"Sù, non lamentarti sempre... dai, prendi quei due pacchi di pannolini e portali di sopra, per favore."
Vegeta non aveva voglia, quel giorno, di litigare più di tanto. Così, dopo uno sbuffo quasi impercettibile, come detto dalla donna prese la merce e tornò in casa, salendo le scale e depositandola lì. quando riscese, l'auto era già richiusa e Bulma era già intenta a riporre nei giusti posti tutti i cibi, lattine e scatole.
"Bra si è fatta di nuovo lo shampo con la colazione?" Bulma sembrava divertita, ma non lo mostrò del tutto, non volendo irritare l'uomo più di quanto fosse già riuscita a fare.
"Sei molto divertente, sai? Sembrava uscita dalle sabbie mobili!"
"Sù, tesoro... è una bambina, è normale che lo faccia! Ma dov'è?" La donna si guardò un pò intorno, risquotendosi immediatamente e restando con un barattolo di pesche in mano.
"Sulla spiaggia, con Trunks."
"Da sola? Vegeta, questo è un luogo che non ancora conosciamo bene... mi preoccupa saperla da sola con Trunks, anche se è sempre molto attento. Ma potrebbe distrarsi e..."
"Sei paranoica, non può succedere nulla con Trunks, o lo hai scordato?" Si avviò di nuovo verso il portico, ma andò quasi a sbattere contro Trunks, o meglio contro Bra, che lui teneva in braccio.
Li scrutò bene per un attimo. Sembravano tranquilli, ma molto, molto accaldati.
"Vostra madre è dentro" Disse solo, poi li superò e tornò alla sua postazione, stavolta con tutta l'intenzione di rilassarsi e schiacciare un pisolino.
Trunks restò un momento a guardarlo mentre si sdraiava, poi sistemò meglio la sorella tra le sue braccia, che stava lentamente scivolando giù, e procedette verso la madre.
"Ciao tesorini, tutto bene?" Disse questa, vedendoli.
"Fa caldo mamma... e io mi annoio da solo..." La lagna di Trunks, che lei si aspettava già dalla sera precedente, arrivò.
"Tesoro, sono sicura che riuscirai a divertirti anche qui. Guardate cosa vi ho preso..." La donna, sorridente, tirò fuori da un sacchetto giallo due piccoli pacchetti trasparenti e Trunks, vedendone il contenuto, quasi nun buttò a terra Bra per afferrarlo.
"Così potrete anche fare il bagno." Concluse Bulma, aprendo un altro pacchetto contenente dei pannolini impermeabili per la figlioletta.
"Mamma sei geniale!" Le gridò il primogenito, che corse ad abbracciarla. Poi lo vide correre di sopra e Bulma, felice di aver fatto qualcosa per i suoi figli, prese la più piccola e seguì Trunks per poter cambiare anche lei.
Tempo dieci minuti, tutti e tre, Bulma compresa, erano in costume.
"A papà non l'hai preso il costume, mamma?" Le chiese Trunks, affiancandola per le scale.
"Certo, ma deciderà lui quando metterlo e usarlo..." Rispose con naturalezza, facendo spallucce.
Trunks corse subito fuori, arrivando con i suoi boxer nuovi a tuffarsi subito in acqua, mentre la donna, Bra ancora in braccio, sostò accanto a Vegeta per un attimo.
"Stai dormendo?" Mormorò.
"Come potrei con questo baccando..." Si riferì alla corsa appena terminata del figlio, proprio vicino alla sua testa.
"Se vuoi puoi mettere il costume anche tu... non stai sciogliendoti dal caldo?"
"Abbastanza" Rispose.
Vide Bulma scendere i gradini e poggiare Bra sulla sabbia. "Corri, stai vicino a Trunks..." La sentì dire, poi tornò da lui.
La vide sistemarsi sulla sdraio lì accanto, accostata alla sua.
"Che pace che c'è qui..." Mormorò poi, respirando a pieni polmoni quell'aria salmastra, rilassante e anche un pò stancante.
"Non mi manca per niente la città... starei qui per sempre..." Aggiunse, voltandosi verso Vegeta. Questo osservava con occhi semi chiusi i figli giocare a riva. Nel giro di due minuti, Bra era già caduta tre volte, ma l'aveva vista rialzarsi e riprendere a corricchiare senza indugi.
Si accorse solo dopo un pò di tempo che Bulma era andata a posare il capo sulla sua spalla, chiudendo gli occhi e sospirando. Solo allora si accorse che con quel costume addosso c'era da stare attenti... non l'avrebbe mai ammesso, ma per un attimo gli era mancato il fiato! Adesso aveva i suoi seni sotto gli occhi e se ne stava lì, sdraiato, a contemplarli, quasi fossero stati un canale televisivo o una rivista.
Erano meno interessanti, ora, i giochi dei bambini.
Ringraziò il cielo di non aver addosso il costume da bagno, qualche momento dopo, poichè nei pantaloni già sentiva che quell'osservazione stava diventando fin troppo pericolosa.
La scostò, quindi, per alzarsi, con tutta l'intenzione di andarsene di sopra. Se solo non ci fossero stati Trunks e Bra, quella zona era perfetta per lasciarsi andare, anche sotto un portico, così, al vento... non passava nessuno, le case circostanti erano tutte disabitate in quel periodo, la cittadina distava di circa due chilometri.
Ma con la prole a meno di venti metri, la cosa, non era affatto possibile.
"Dove vai?" gli chiese, però, contrariata.
"Di sopra." Rispose, evasivo.
"E perchè?"
"Mi va e basta..."
Restò seduto qualche attimo, cercando di riprendersi un pò. Sentiva che lo stare seduto lo aiutava a rilassarsi, adesso.
"Sei un pò strano, cos'è ti da fastidio che sia venuta a tenerti compagnia?" Bulma parve seccata, si era anche lei messa a sedere.
"Non dire idiozzie..." Rispose l'altro.
"Possibile che dobbiamo litigare anche in vacanza?" Scattò Bulma, afferrando il pacchetto delle sigarette poggiato sul tavolino lì accanto.
"Lo chiami litigare tu questo? Io no..."
Vegeta si calmò, tornò a sdraiarsi anche se l'eccitazione era sempre dietro l'angolo.
"Sei strano" continuò Bulma, respirando profondamente quel tabacco ed emettendo poi una nuvoletta di fumo.
"Se la pensì così, fai pure..." Concluse definitivamente Vegeta. Ora più che mai stava svenendo dal caldo...
"Sei sudato" Riprese poi la donna "Vai a metterti il costume...".
Adesso era con le spalle al muro. O sarebbe soffocato dal caldo, o l'avrebbe presa e portata di sopra, fregandosene di ogni decenza.
Optò però per un altra soluzione. Un bella doccia fredda...
Quella sera avrebbe dato sfogo ai suoi istinti. Peccato, però, che Bulma non dormisse con il costume...



Continua...


N.D.A.
Ragazzi, grazie a tutti per aver letto questo mio secondo capitolo e ringrazio anche coloro che hanno recensito il primo!
kutai, sonietta87, Angelo Azzurro, Umpa_Lumpa e veggylink94 siete magnifici! Grazie!
Continuo a dire che per chi vuole c'è qui il mio contatto msn (sweetlove_80@hotmail.it). Sono sempre in cerca di amici! (Sono una chiacchierona!)
Ciao e al prossimo Capitolo!

Sara
   
 
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