Lui il campanello d’allarme
l’aveva sentito.
Eccome se l’aveva sentito.
“no, no Robin: stasera per
il tuo compleanno prendiamo la
mia macchina e ti porto dove dico io!”
Solo che scioccamente aveva scelto di
non dare retta alle
proprie sensazioni limitandosi a pensare che toccati ormai i
quarantadue
avrebbe dovuto cercare di fare meno “come papà e
nonno”, se non voleva finire
ad invecchiare mentalmente in modo assolutamente precoce.
Ed era anche per quel motivo che
quando Howard aveva detto
in quel modo lui si era trovato a rispondergli “va bene,
stupiscimi!”. E lui,
impavido ventiduenne sulla macchina sportiva del colore del fuoco, era
venuto a
prenderlo nella sua tenuta esattamente all’ora prevista,
ossia le undici e
mezza di quella sera.
Ecco, anche l’orario
avrebbe dovuto preoccuparlo…
Ed ora erano seduti lì, al
bancone del bar, ed Howard
Lancaster -con il primo drink in mano- stava ridendo come un matto.
«non
c’è niente da ridere!»
borbottò Robin.
«se lo dici tu. Io sto
morendo!»
«…e non ti pare
di aver già bevuto abbastanza?!»
«ma
ciaaaaaaaaaaaaoooo
tesori!!!» due uomini travestiti da ballerine
brasiliane si avvicinarono a
loro «ma che ci fate qui seduti a bere tutti soli, venite a
divertirvi con
noi!»
Ecco, appunto.
Se già di per
sé il senso dell’orientamento di Howard era
normale-un-po’-tendente-al-di-sotto-della-media, le cose
peggioravano se prima
di mettersi al volante beveva qualche bicchiere di non si sa cosa.
Come gli aveva confessato di aver
fatto quando entrati nel
locale si erano resi conto che decisamente
non era quello in cui si era previsto di arrivare, visto che
era pieno di
travestiti coperti di lustrini ed altra gente che Robin Mask da buon
aristocratico consumato considerava decisamente strana
e priva del senso della decenza.
Avrebbe voluto andare via
subito…
«a proposito di
divertimento, non ti andrebbe di conoscerci
un po’meglio in privato, caro?» disse uno di quegli
uomini ad Howard, che sollevò
la mano sinistra a mostrare la fede nuziale.
«spiacente:
sposato!»
Anche l’altro
però sollevò la mano sinistra. «anche
io!»
Altro scoppio di risa da parte del
giovane Mr. Lancaster.
«ma che birichino!»
“Young
man, there's
no need to feel down.
I said,
young man,
pick yourself off the ground.
I said,
young man,
'cause you're in a new town
There's
no need to
be unhappy.
Young
man, there's
a place you can go.
I said,
young man,
when you're short on your dough.
You can
stay there,
and I'm sure you will find
Many ways
to have a
good time!”
Aveva preso sul ridere quella
situazione assolutamente
incresciosa, e dava pure tira a quella gente, così tanto per
divertirsi. Non che
avesse tendenze omosessuali o cose simili, Robin sapeva che il suo
amico non
solo era sposato ma gli piacevano e gli erano sempre piaciute soltanto
le donne…
“che vergogna, due
nobiluomini come noi in un locale per
gay, se lo sapesse mio nonno Robin Grande si rivolterebbe nella
tomba!” pensò “…ma
come fa Howard a non preoccuparsene?!!”
«…adesso che ci
penso hai ragione, dopo devo guidare, bevilo
tu il drink! Dai che è roba buona, fidati».
“It's
fun to stay
at the Y-M-C-A.
It's fun
to stay at
the Y-M-C-A.
They have
everything for you men to enjoy,
You can
hang out
with all the boys ...
It's fun
to stay at
the Y-M-C-A.
It's fun
to stay at
the Y-M-C-A.
You can
get
yourself cleaned, you can have a good meal,
You can
do whatever
you feel ...”
«fidarmi dici?!...dopo
stasera la vedo dura!» borbottò Robin
«guarda dov’è che siamo finiti solo
perché io ho voluto fidarmi!»
«può capitare a
tutti di sbagliare strada…»
«ma
guarda dove
siamo!!!»
«…un altro paio
di drink, per cortesia» fece Howard al
barista, vestito come una ballerina di burlesque.
“Young
man, are you
listening to me?
I said,
young man,
what do you want to be?
I said,
young man,
you can make real your dreams.
But you
got to know
this one thing!
No man
does it all
by himself.
I said,
young man,
put your pride on the shelf,
And just
go there,
to the Y-M-C-A.
I'm sure
they can
help you today!”
«oooh, ma quindi avete
sbagliato locale eh?» gli domandò
quest’ultimo mentre lo serviva «non siete i
primi!»
«e non saremo neanche gli
ultimi. Al di là di tutto comunque
è un bel posto, tenuto molto bene…»
«la
pianti di
blaterare?!» sbottò l’inglese
mascherato. Howard gli passò anche gli altri
due drink.
«andiamo, Robin! Se ci
pensi bene questa faccenda è
assolutamente comica…»
«comica
un corno! Che
avrebbe detto mio nonno se avesse saputo…?»
“It's
fun to stay
at the Y-M-C-A.
It's fun
to stay at
the Y-M-C-A.
They have
everything for you men to enjoy,
You can
hang out
with all the boys ...
It's fun
to stay at
the Y-M-C-A.
It's fun
to stay at
the Y-M-C-A.
You can
get
yourself cleaned, you can have a good meal,
You can
do whatever
you feel ... ”
Howard sollevò un
sopracciglio facendo un sorrisetto.
«ah Robin,
Robin…i quarantadue anni si fanno sentire eh?»
La considerazione lo fece ammutolire.
«…che vuoi dire?»
«che stai già
iniziando ad invecchiarmi mentalmente! Davvero,
giusto tuo nonno avrebbe potuto
prendersela così tanto per una faccenda come
questa!» diede un’occhiata alle
spalle dell’amico
«…c’è quello col vestito
argento che ti sta puntando, credo…»
gli avvicinò ancora di più i drink
«andiamo amico…non costringermi ad iniziare
a chiamarti nonnino!»
«ma non ci provare
sai?!» Robin prese in mano uno dei drink
finendolo in un paio di sorsi
«”nonnino”…a quarantadue anni,
nonnino! Tsk!»
«ecco, questo è
lo spirito giusto!» esclamò Howard
guardandolo finire anche gli altri drink ed ordinarne altri due.
Inutile dire
che essendo più abituato a bere vino -e non troppo- che
altro, dopo quelli
Robin Mask era già bello che sbronzo.
Quanto a lui invece,
l’unico segno della bevuta pre-guida
era stato lo sbagliare strada!
“Young
man, I was
once in your shoes.
I said, I
was down
and out with the blues.
I felt no
man cared
if I were alive.
I felt
the whole
world was so jive ...
That's
when someone
came up to me,
And said,
young
man, take a walk up the street.
There's a
place
there called the Y-M-C-A.
They can
start you
back on your way. “
«dai, dai! Tu e il tuo
amico venite a ballare!» eccolo che
si faceva avanti, l’uomo col vestito argento, e trascinava
Robin in pista.
Con l’ennesima risata anche
Howard H.R.J. Lancaster li
raggiunse, più che altro per preservare
l’integrità
dell’amico…
“It's
fun to stay
at the Y-M-C-A.
It's fun
to stay at
the Y-M-C-A.
They have
everything for you men to enjoy,
You can
hang out
with all the boys ...
Y-M-C-A...
you'll
find it at the Y-M-C-A.
Young
man, young
man, there's no need to feel down.
Young
man, young
man, get yourself off the ground.
Y-M-C-A
... you'll
find it at the Y-M-C-A.
Young
man, young
man, there's no need to feel down.
Young
man, young
man, get yourself off the ground.
Y-M-C-A
... just go
to the Y-M-C-A.
Young
man, young
man, are you listening to me?
Young man,
young man,
what do you wanna be!”
Di foto ne scattò diverse,
quella sera, di Robin che ballava
Y.M.C.A. …e tanto che c’era se ne fece scattare
qualcuna anche lui. A ricordo
di una serata completamente assurda, per così dire.
Già si immaginava quante
gliene avrebbe dette Robin il
giorno dopo, nonostante il mal di testa!...
«…falle
sparire!!!»
«come
on, che ieri
sera ti sei divertito anche tu alla fine!»
«…in che
senso?!»
«Y-M-C-A!!!...nanananana,
Y…! M-C-A-A…» canticchiò
Howard
mimando le mosse «e ti sei rivelato un ballerino non
c’è male!»
«che figura…che
figura!» si disperò l’altro
«non deve
venirlo a sapere nessuno!»
«tranquillo, sei in una
botte di ferro…»
Ma le foto Howard le tenne eccome!...
Non ce ne sarebbe bisogno, ma a scanso di equivoci voglio sottolineare che tale testo -scritto proprio così per ridere- non intende offendere e/o denigrare in alcun modo omosessuali, travestiti etc. etc.