Non serve a niente nascondere l'evidenza se poi lo si è veramente.

Dico,innamorati. O almeno io lo sono. Perchè non so se lui provi niente per me,non so nemmeno se io stia tra i suoi pensieri,perchè lui spesso lo è dentro ai miei,è sempre il benvenuto.

Dubito anche che pensi mai a me,perchè il suo sorriso c'è l'ho stampato davanti ai miei occhi ovunque mi trovi. Sento ancora la sua voce nei miei timpani,sento ancora quel “ciao” di quando ci siamo visti,di quando abbiamo passato tutto il tempo insieme instancabilmente,spensierati.

E quel “ciao” quando ci siamo salutati promettendoci di rivederci,di sentirci;come quelle sere che passavamo a raccontarci le nostre passioni musicali,i nostri problemi avuti nelle medie appena finite,entrambi prossimi per le superiori. Per un nuovo mondo,una nuova svolta.

Il nostro ultimo saluto di persona risale a quel mattino fresco e soleggiato quando ci siamo abbracciati per ritornare a casa,in un villaggio turistico. Ero arrivata lì col pensiero che sarebbe stata una di quelle settimane dove sarei stata tutto il giorno sul lettino a cuocermi sotto al sole,oppure a farmi il bagno e nuotare liberamente nell'oceano tra i pesci che riflettevano i colori dell' estate.

Invece non fu così.

Camminavo da sola sulla spiaggia deserta del villaggio.

Il vento muoveva delicato i miei capelli biondi facendoli ondeggiare verso la riva.

Alla mia destra c'era il mare che abbracciava la piccola sfera di fuoco in uno spettacolare tramonto e a sinistra gli ombrelloni chiusi insieme alle sdraio. Le ombre di quest' ultime si fecero sempre più lunghe e slanciate,finchè non mi rigirai verso la luce che ora scompariva nell'immensa distesa blu. Sconsolata ma anche scocciata,feci retromarcia ma imprevedibilmente mi scontrai con qualcuno che stava correndo.

-Scusa!- mi fece lui preoccupato

Io,pertanto,rimasi ferma inebetita davanti al suo viso che mi guardava preoccupato. Dio,era la bellezza in persona. Un angelo caduto dal cielo,anzi,un angelo senza ali che correva sulla spiaggia ascoltando l'Ipod. Osservai il suo fisico per un attimo,giusto per rendermi conto di chi avevo davanti. Magro,alto e slanciato;gli addominali e i pettorali erano appena scolpiti nel nudo della sua pelle,le gambe di un atleta e le braccia di una qualsiasi statua del Michelangelo. Le sue mani poco più grandi delle mie e il suo profilo quello di un ragazzo della mia età;barba appena accentuata,sopracciglia cespugliose e nere,scurissime come i capelli,riposti a mo' di una piccola onda da surf che si rialza di lato. E poi,le sue labbra carnose rosee,risaltano tra la scura peluria della barbetta. Infine mi buttai nei suoi occhi,un pozzo senza fondo che mi attiravano verso una vana meta,ignota. Era probabile che mi ero persa troppo sul mio obiettivo perchè ad un tratto la sua bocca mi chiese

-Tutto apposto?- chiese togliendosi una cuffietta

-Ehm... si- deglutì a fatica,ancora allibita

-Sicura? Hai un'espressione...strana- mi ripresi subito rispondendo come innervosita

-Si,si,si. Sto bene,non mi hai fatto male,veramente!- sorrisi,il ragazzo mi rispose facendo lo stesso mostrandomi i suoi bei denti bianchi,perfetti.

-Ok. Sarei curioso di conoscere il tuo nome. Puoi dirmelo?- sorrise ancora a labbra serrate,formando delle fossette ai lati della bocca. Non mi persi in nient'altro e,con tutto il fiato che avevo risposi:

-Perrie- abbassai la vista per terra,imbarazzata.

Ci scommetto i suoi piedi che sto facendo una figura da deficente

alzai di poco la mia mira mi accostai su un punto fisso proprio sotto al suo ventre.

-Il mio invece è Zayn- stupida,mi ricomposi concludendo

-Oh che bel nome. Ehm...ascolta,ora devo proprio ritornare che i miei sono in pensiero per me- la sua espressione si fece seria

Ho rovinato tutto

-Fai parte del villaggio poco prima di questo stabilimento,giusto?-

-Sì-

Oddio,no,non può essere.

-Quindi non mi sbagliavo,ti avevo vista in giro qualche volta,ma non ero sicuro che fossi tu. Allora ci rivediamo-. Non feci in tempo a salutarlo che si rimise le cuffie e partì correndo e salutandomi

-Alla prossima,ciaooo!- e si voltò per la sua strada.

-Ciaoo!- feci io.

Mi voltai guardandolo per un po' mentre correva via rimettendosi la cuffia,però mi rigirai e proseguì per la via verso il ritorno.

Mi accorsi solo adesso che avevo il cuore che per poco non distruggeva la mia gabbia toracica,battendo all'impazzata. Camminando,il vento mi fece compagnia con i suoi sospiri e sbuffi.

Questo non fu niente,altri piccoli fatti avrebbero condizionato la mia “vacanza”.