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Autore: Fanelia    14/03/2014    10 recensioni
L'amore arriva leggero, sulle ali del vento, quando meno te lo aspetti...
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Semplicemente, noi
 

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È stata una lunga, bizzarra giornata.
Per sgombrare la sua cantina e la soffitta, da tutti quegli oggetti di cui non ha più bisogno,ha organizzato una piccola vendita di beneficenza. Beneficenza, sì, perché ha deciso di devolvere alla chiesa del quartiere quanto guadagnerà.
Al calare del sole, soddisfatto di aver venduto quasi tutto e di aver racimolato un bel gruzzoletto, è intento a riporre sugli scaffali del garage le uniche cose che sono rimaste invendute. Un aiuto inaspettato è giunto, per cui non è solo, e le due mani in più che lo hanno coadiuvato sin dal primo mattino, non si tirano indietro nemmeno nel momento di rimettere tutto in ordine.
Forse, dovrebbe cogliere quel segnale, ma è troppo impaurito, troppo imbrigliato in quelle regole sociali che limitano, impongono, senza guardare in faccia nessuno.
Un libro gli scivola di mano, toccando terra.
Ma una mano, veloce almeno quanto la sua, raggiunge quel volume e le dita si sfiorarono.
Due paia di occhi si scrutarono, timidamente, mentre le guance arrossiscono, manifestando un imbarazzo che non ha mai notato prima.
Sente il calore divampare nel proprio petto e il battito accelerare in maniera incontrollata, mentre una strana consapevolezza, molto lentamente, si fa strada nel suo cuore.
Possibile che non abbia mai capito, che abbia sempre frainteso, che non abbia mai sperato, osato?
Guarda quelle labbra che ha desiderato a lungo di poter baciare e la brama cresce, insieme alla paura di fare un passo falso.
Quante volte le ha fissate, sognando, immaginando di poterle sfiorare, di poter accarezzare quel corpo che agognava così tanto da fare male?
Ma la troppa attenzione posta nel non dare a vedere, non fare capire, non ha mai  consentito alla nebbia che ottenebra i suoi occhi di dissiparsi e svelare come stanno realmente le cose.
Improvvisamente, la distanza fra loro però è diminuita, per colpa del fato, del destino, o solo di un’entità al di sopra di loro che, forse stufa di attendere due persone così poco intraprendenti, ha deciso di fornire loro la giusta occasione.
Le mani ancora a sfiorarsi, sospese a mezz’aria, nell’attesa che una delle due pedine possa trovare il coraggio, la forza, di manifestare ciò che sente, ciò che l’ha divorata fino a quel momento rischiando di farla impazzire.
E poi una mano, finalmente, una mano temeraria, si sposta e copre quei centimetri che la separano da quel volto che ha sempre voluto… sì, voluto poter accarezzare, baciare, venerare.
Oh, no, non che non abbia paura, ma sente di doverlo fare, come spinto da un qualcosa di incontrollabile, come se una forza superiore ha preso il sopravvento sulla sua mente e sul suo cuore, per fargli raggiungere quella meta tanto agognata ma tanto temuta.
Non osa guardare i suoi occhi, non prima di aver preso un profondo respiro, ma ciò che vi vede, quello è stupore, di certo non odio o disprezzo. Non è  paura né orrore. È un sorriso quello dipinto su quelle dolci labbra di miele, quelle carnose e rosse labbra che fremono almeno quanto le sue di potersi congiungere in un incontro.
Ed è quello che avviene, senza controllo, perché le bocche si fondono, finalmente, in un bacio che sa di mille e una emozione.
Timore, sì, quello di essere rifiutati.
Paura, sì, quella per le convenzioni sociali.
Ansia, sì, quella di aver frainteso.
Desiderio, sì, quello di poter assaporare l’incontro di corpi, di anime e non solo quelle labbra che ormai ne hanno spazzato via le remore.
Amore, sì, proprio l’amore, perché entrambe le persone coinvolte sono certe di essere innamorate.
Barba incolta a sfiorare, solleticare, graffiare un viso delicato, mentre labbra fameliche fanno rabbrividire entrambi.
Un’attesa lunga un’eternità, un’esigenza lacerante e la volontà di andare oltre, la paura che sia troppo presto, che qualcuno possa decidere di tirarsi indietro.
E poi, delle mani sapienti si avventurano verso i bottoni di quella camicia, slacciandoli uno a uno, con lentezza, senza titubare, perché ormai non ce n’è bisogno.
Lui sussulta quando, per la prima volta, quelle dita gli sfiorano il petto, con dei gesti posati, quasi studiati. Il desiderio gli infiamma lo sguardo e le viscere, mentre può sentire la propria eccitazione rifletterglisi su tutto il corpo, ma non lascia andare quelle labbra, quei cappelli che accarezza, quel collo che ha coperto di baci, quei lobi con cui si sta divertendo a giocare. Oh, sì, perché si sta anche divertendo, ammettiamolo.
E poi, finalmente, le sue mani si posano su quel tanto agognato corpo che gli ha regalato sogni bollenti per diverse notti, le sue dita, titubanti, si avventurano su per quella maglietta, poi finalmente la sfilano, in un gesto quasi doloroso, perché è costretto a staccare le proprie labbra da quella pelle che lo ha reso dipendente.
Si scrutano, scoperti a metà, mentre lui si fa strada su quella pelle e inizia a stuzzicare i piccoli bottoncini scuri che lo adornano e che rispondono, perché il trasporto è forte, totalizzante, per entrambi.
Un gemito gli sfugge, ma cerca di trattenerlo, perché forse si vergogna, o forse no, chissà, ma le emozioni sono troppo forti e la sua voce ha la meglio, sfuggendo a quella trappola in cui ha cercato di ingabbiarla.
Sente un mezzo sorriso, quasi compiaciuto e le guance avvampano, nuovamente, ma dubita che si possa notare, talmente si sente bruciare dal desiderio.
E poi, la lingua, audace, impertinente, sfiora il bordo dei suoi pantaloni e lui sussulta, di stupore.
Mentre subisce, inebetito e stordito da quel caleidoscopio di sensazioni che lo stanno destabilizzando, sente il bottone dei pantaloni venire slacciato e la zip scendere, lentamente, accompagnata da un mano che, seppur a contatto con i suoi pantaloni, sfiora inevitabilmente la parte di lui che pulsa di desiderio.
In quel momento, si rende conto che chi sta di fronte a lui ha ancora indosso buona parte dei vestiti e finalmente anche lui si fa coraggio.
Le sue mani, ancora tremanti, ma di desiderio, di paura, di una voglia infinita, spropositata, quasi senza senso, e sicuramente senza ormai vergogna, si avventurano su quei pantaloni corti che sono sorretti da un semplice elastico. Il suo lavoro è meno gravoso e ci mette ben poco a liberarne l’altra persona, che rimane in intimo, come lui, con gli occhi sognanti e un desiderio folle di proseguire.
Mani vaganti prendono il controllo ed esplorano senza pudore quel tempio che ha tormentato le sue notti.
Pelle delicata, profumata, sfiora l’incavo, creato dalla clavicola, con la lingua e questa volta è un’altra voce quella a gemere di piacere.
Uno sguardo veloce e un ringraziamento alla fortuna.
Il materassino da mare è rimasto lì, invenduto e lo aveva persino gonfiato!
Così si azzarda a guidare l’altra persona, spingendola con gesti delicati, qualche metro più in là, che poi soccombe poi alla lieve pressione da lui esercitata, una volta giunti vicino alla meta.
L’intimo ancora indosso è solo un impiccio, così mani intraprendenti, birichine, iniziano a giocare con l’elastico, mentre lui freme e si vergogna, perché sa che, quando non ci sarà più modo di nascondere, il suo desiderio sarà evidente, pulsante, vibrante e non potrà più fermarsi.
E così quelle mani, finalmente, lo liberano e il suo organo svetta desideroso di attenzioni, attenzioni che quelle mani sapienti non si disdegnano certo di dare. Lievi carezze si alternano a gesti più energici, mentre lui soggiace e si lascia trasportare via da quelle onde che si infrangono nel suo io, rendendolo quasi succube.
E poi, quasi inaspettatamente, decide di prendere il controllo. Sono le sue mani questa volta a vagare verso quel quadrato di stoffa di troppo e, con un semplice gesto, sfila quei boxer.
Sì, boxer. E in quel momento Mark e James si trovano finalmente nudi, ad armi pari, a guardarsi e scoprirsi, mentre mani insaziabili toccano l’altro, regalando gemiti arrochiti e facendo crescere quella necessità di unione a dismisura.
La bocca di James si fa sempre più audace e si avvicina pericolosamente all’obbiettivo, dopo aver giocato e stuzzicato i capezzoli di Mark.
E Mark, che non aveva mai capito nulla, è meravigliato da quella situazione, ancora stupito che sia stato James a fare il primo passo.
Eh sì, che avevate capito?
Un gemito roco, quasi cavernoso, sfugge a quelle labbra gonfie e arrossate, lucide e pulsanti, quando la bocca di James si stringe attorno al suo desiderio, facendolo scomparire temporaneamente. Il calore, l’umidità di quella bocca sono una lieta dimora per Mark che inizia a tremare e bramare di più, mentre l’altro comincia quel movimento quasi meccanico, con cui gli regala un immenso piacere. Si diverte James, e sorride compiaciuto, per nulla sorpreso di quell’epilogo. Sapeva, non aveva mai dubitato, ma non aveva mai fatto la mossa, nel timore di venire rifiutato, perché comprendeva, dallo sguardo impaurito di Mark, che lui non fosse pronto. E mentre lo sente irrigidirsi e quasi strillare il suo nome, si dedica con tutto se stesso al membro del suo partner che turgido e umido, chiede di più.
Ci gioca con la lingua, per poi passare a baciarlo e a disegnare forme immaginarie, col solo fine di sentire Mark soddisfatto. E poi, quando meno se lo aspetta, è proprio Mark a capovolgere la situazione, con una mossa quasi atletica, ribalta le posizioni e lo rende l’oggetto delle sue attenzioni.
James è più disinibito, ma lui non scherza, ha atteso e desiderato troppo a lungo, così gioca con il partner, ripagandolo con la stessa moneta.
Si concentra prima sui lobi, mordicchiandoli, per poi passare ai capezzoli e scendere in una scia umida dal petto al ventre. Si fermai a pochi centimetri dal punto che darebbe maggior soddisfazione a James, per risalire verso il viso, concedersi un altro bacio mozzafiato, prima di ripercorrere la strada al contrario.
Le sue labbra accarezzano gentilmente il membro del ragazzo, facendolo gemere e lamentarsi, perché James é pronto, ma attende pazientemente che lo sia anche Mark. Attende che sia lui a fare la prima mossa, non volendo spingerlo oltre, nonostante lo desideri talmente tanto da non essere sicuro di riuscire a contenersi ancora a lungo.
Sente il cuore battere, il sangue scorrergli veloce nelle vene mentre la passione divampa.
Le labbra di Mark gli danno piacere, un piacere già provato, già sperimentato, ma con lui sembra essere diverso. E così, quando quella bocca si impossessa del suo sesso pulsante e lo spinge sempre più velocemente verso l’apice, sta quasi per perdere il controllo, quando ribalta nuovamente le posizioni. Lo fissa negli occhi, come a voler fugare ogni traccia di dubbio, di timore, come a voler essere certo che sia quello che anche l’altro vuole realmente. Una scintilla negli occhi del ragazzo gliene da la conferma e così, lentamente, tenendo a freno la propria bramosia, per non causargli dolore, si fa strada in lui, cercando di essere delicato.
Ci impiega un po’, a entrare, e sente i gemiti dell’altro, così si ferma, ma Mark lo prega di continuare. Con maggiore delicatezza prosegue, fino a quando, ormai dentro, comincia a muoversi adagio, lasciando che l’altro si abitui alla sua presenza. La sola sensazione del proprio sesso avvolto e accolto dalle membra calde dell’uomo che ha sempre desiderato lo fa fremere e poi, quando sente i primi mugolii dell’altro, inizia a muoversi con maggior decisione, maggior forza, lasciandosi sfuggire gemiti arrochiti, intervallati da dolci parole che rivolge gentilmente al suo amante. Sì, perché Mark non è mai stato così bello come in quel momento, come nell’istante preciso in cui ha scelto di concederglisi, facendogli tremare il cuore per la forte emozione.
Anche Mark inizia a gemere, sempre più rumorosamente, mentre le spinte vigorose dell’altro lo portano in un’altra dimensione.
Le gioie dell’amore fisico sono qualcosa di incommensurabile se accompagnate dal sentimento.
Perché lui sa di amare James, se ne è reso conto la prima volta in cui ha incrociato quegli occhi neri, quegli stessi occhi di brace che lo stanno sapientemente guidando verso il piacere estremo.
Carne contro carne, pelle contro pelle, desiderio nel desiderio, è ciò che sono loro in quell’attimo di gioia, cristallizzato nel tempo.
E poi geme, gemono ambedue, perché un calore si diffonde in entrambi nel momento in cui toccano il cielo con un dito e Mark si sente inondare da un liquido caldo. Emette un urlo di piacere, anche lui, mentre delle scosse percorrono i loro corpi e le labbra grate di James gli sfiorano il collo in una delicata carezza.
James che ha emesso un suono bizzarro, un gemito arrochito, carico, talmente straripante da essere quasi inumano, spaventoso. Sì, perché anche lui ha desiderato Mark da sempre, da quando i loro occhi si sono incontrati la prima volta, e quella brama era cresciuta giorno dopo giorno, divampando come un incendio.
James si ritrae lentamente e si sdraia accanto a Mark, non prima di avergli dato un bacio colmo di passione, di soddisfazione e di felicità.
Mark lo guarda, incredulo, e gli sorride.
Mark e James che in quel garage hanno trovato la forza, il coraggio di dar retta al proprio cuore, alle proprie pulsione, Mark e James che per lungo tempo si sono finti amici.
Il silenzio di quel momento è interrotto solo dai respiri dei due ragazzi che inizialmente si alternano, poi, quasi così come è avvenuto ai loro cuori, si sincronizzano diventando un unica melodia. La pace e la quiete li accoglie entrambi fra le proprie braccia.
Mark non ci può ancora credere e, mentre osserva quel bellissimo corpo giacere accanto a sé, teme quasi di svegliarsi e scoprire che sia solo un sogno. Si sente leggero, come se un grosso peso gli fosse stato tolto dal cuore. Ma una mano di James che gli si poggia sul ventre e lo accarezza dolcemente, lo riporta alla realtà, dandole consistenza.
James sorride fra sé e sé e una strana sensazione di appartenenza gli scalda il cuore.
Non si è mai reso conto della forza di ciò che prova per quel ragazzo dagli occhi blu, i capelli perennemente arruffati e la barba incolta. Sapeva di amarlo anche prima, certo, ma non di amarlo così profondamente. Solo quando le loro anime si sono incontrare, se ne è realmente reso conto, motivo per cui sorride, e si gode quell’attimo di eterna beatitudine, e pensa a loro:
Mark e James, semplicemente, Mark e James.
 









Nda: Ringrazio Michelle per il banner, Zarina per il titolo, Faith per l'ispirazione!
È il primo vero tentativo slash, spero che sia riuscito bene.
Mi spiace solo che, dovendo per forza segnalare il genere di coppia, si rovini il gioco-confusione appositamente pensato, ma spero riuscita ad apprezzarla comunque.
   
 
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