Serie TV > Violetta
Ricorda la storia  |      
Autore: blackswam    14/03/2014    2 recensioni
Nuova coppia scritta da me.
La Brodway e Camilla.
"E' un sentimento che ti torce il cuore e ti succhia l'anima.
Il tuo corpo viaggia senza anima spinto soltanto dal desiderio di abbracciarla, vederla e imprimere ogni suo gesto, ogni suo sorriso nella memoria."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Camilla
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Innamorarsi è bene, ma non innamorarsi è meglio?





E' un sentimento che ti torce il cuore e ti succhia l'anima. Il tuo corpo viaggia senza anima spinto soltanto dal desiderio di abbracciarla, vederla e imprimere ogni suo gesto, ogni suo sorriso nella memoria.

Il respiro diventa pesante, le gambe tremano come impazzite e impaurite, la testa si accalda e una moltitudine di idee, pensieri, e memorie che invadono il cervello. Le orecchie rosse e tra di essere quasi poteva sembrare che uscisse un fumo. Il fumo generato dal troppo insistere a pensare quella determinata cosa.

Le labbra si fanno secche, con la lingua cerchi di bagnartele, ma un attimo dopo scopri che si asciugano e ritorni al punto di partenza. Le mani attorcigliate cercano calore a vicenda, si stringono in un morbido abbraccio cercando sollievo l'uno nell'altro.

Gli occhi marroni scuro, prima guardano fisso il soggetto in questione e l'attimo dopo si abbassano come per nascondersi e vergognarsi. Si sentiva come una sottospecie di stalker e la cosa la rendeva nervosa tanto da provocagli mal di pancia. Senso di paura. La paura è la nemica degli uomini.

E' l'unico sentimento di cui non ti puoi fidare perché ti manda in una cattiva strada. Ti porta a credere cose che non sono veritiere, ti porta a isolarti nell'oblio e non ti permette di vivere serenamente.. Ciò la cara Camilla ci aveva vissuto per tanto tempo. Tanto che ormai era diventata la sua migliore amica.



****


Camilla Torres. Diciotto anni. Un corpo magro e alto, capelli rossi e occhi marrone scuro. Ragazza semplice nel carattere, ma sbarazzina nel vestire.

Semplice nel senso che ti giudica basandoti su pochi tratti. Non resta ferma a squadrarti e vedere ogni tua mossa per capire che tipo di persona sei. Riesce a darti tutta l'amicizia che possiede con soltanto pochi minuti che la conosci, con il suo carattere sempre allegro e il suo look sbarazzino riesce a darti quella serenità che tanto aspettavi.

Riesce a farti sorridere nei momenti di sconforto, riesce a farti dimenticare la parola dolore e ciò senza fare tanta fatica. E' una ragazza ingenua che vive ancora nel mondo della favole. Aspetta che qualche principe la porti via nel suo castello, ovviamente come mezzo di trasporto una carrozza, per poi sposarsi e avere tanti bambini.

La giovane fanciulla vive in una piccola casa con tre fratelli. La madre è deceduta da poco mentre il padre lavora come fioraio sotto casa sua. Il soldi sono troppo pochi per sfamare quattro figli e il padre stesso e in qualche modo cercano di arrangiarsi. I più piccoli hanno il compito di andare a scuola e aiutare il padre nel negozio, mentre i più grandicelli spettava cercare un lavoro.

Camilla faceva parte della prima categoria. Per adesso stava aiutando il padre con il negozio insieme al suo fratello di dieci anni. La cosa sarebbe durata soltanto quell'anno visto perchè il quadrimestre stava per finire e con ciò anche la scuola e quindi successivamente poteva concentrarsi soltanto sul lavoro. Non sapeva di preciso cosa fare, magari avrebbe aiutato ancora un altro po il padre oppure avrebbe raccolto soldi cantando per strada.

Abbiamo omesso una parte molto importante. Camilla faceva parte della scuola One Beat, la quale erano ammessi ragazzi di talento. La nostra protagonista era una di questi ragazzi e il suo talento consisteva nel canto oltre a sapere suonare vari strumenti. Era molto fiera di far parte di quella scuola tanto che mette anima e corpo su tutto quello che fa.

Per adesso facciamo un passo avanti parlando del presente. Camilla quella mattina di Domenica stava lavorando al negozio e stava sostituendo il padre che era corso a fare una commissione. Stava sfogliando un rivista seduta comodamente sulla sedia dietro al bancone. Il rumore della porta la scosta dal suo stato di trans e da essa entra un signora, un anzianotta. Portava un capello rosa che le nascondeva i capelli bianchi, un vestitino lungo a fiorellini e un paio di sandali marroni e un paio di occhiali da sole che gli coprivano gli occhi.

" Buongiorno" saluta educatamente la vecchiarella togliendosi capello e occhiali.

" Desidera?" domanda divertita Camilla guardando la signora che nel frattempo non si era resa conto del tono divertito della ragazza.

" Un mazzo di garofani bianchi e per piacere vorrei avere un bigliettino." chiese cortese la signora.

Camilla prende ciò che ha ordinato porgendo alla signora carta e penna. Camilla guarda divertita la mano della signora che cercava di scrivere il biglietto anche se non sapeva scrivere.

" Volete che lo scriva io?" domanda Camilla.

" No, posso farcela."

Lo sguardo di certezza e convinzione lascia spiazzata Camilla. Erano anni che non vedeva più quella forza sul suo viso.

" Bene. Ecco a lei." Camilla porge alla donna il mazzo di fiori che dopo aver pagato se ne va senza però prima aver annusato i fiori.

La rossa stanca di stare ferma a sfogliare riviste oppure giocare a parole crociate decide di continuare il compito d'esame che gli era stato consegnato da Pablo.

Scrivere una canzone che trasmette noi stessi, ciò che siamo e che vorremmo essere.
-Bella domanda. Io chi vorrei essere?

Lentamente Camilla inizia a canticchiare una melodia che aveva invaso la sua mente già da molto tempo. Picchietta la matita sul quaderno, batte i piedi a ritmo con la mano mentre con la voce da vita a quella melodia.

"Ya sé donde quiero ir.Ya tengo claro que quiero decir..."

La sua voce entra in sintonia con i battiti della penna e nel gamba che patteva sul pavimento.

"Es un estado que me hace bien. Viene de golpe y me vas a entender..."

La voce della ragazza viene interrotta, non solo perchè non sapeva come continuare la canzone, ma anche perché qualche entrato dalla porta stava applaudendo.

" Brava. Bella voce." lo sconosciuto non può fare almeno di esprimere la sua ammirazione.

"Ehm, grazie. Desidera?" domanda Camilla ancora imbarazzata.

"Vorrei un mazzo di rose. Le più carina che avete." il sorriso dello sconosciuto mette ancora più soggezione la povera Camilla.




-Ma che vuole questo? E' qui da mezz'ora.

Con molto precisione lo sconosciuto era entrato dalla porta circa venti minuti fa, aveva ricevuto i fiori cinque minuti dopo, e quindi cosa ci faceva ancora li?

" Scusami, vuole qualcos'altro?" domanda Camilla cercando un modo di scrollarsi di dosso il suo pesante sguardo.

" No, sono apposto." sorride ancora lo sconosciuto.

" Bene. Allora la inviterei ad uscire. Tra pochi minuti devo chiedere a menochè tu non voglio dormire qui." mentì Camilla cercando di farlo allontanare.

" Okay, ma domani ritornerò. Mi piace questo negozio." e senza dare un modo di far replicare la ragazza corre via in gran corsa.

-In che guai mi sono cacciata?



***


Il giorno dopo il ragazzo, come promesso si era ripresentato. Camilla sfortunatamente quel giorno era di turno. Il fratellino era impegnato a fare compiti e il padre era li ad aiutarlo. Era senza scampo. Cerca in qualche modo di dimenticare la presenza dell'altro cercando di concentrarsi sulla canzone. Però la pressione di quello sguardo era troppo per lei.

" Scusa, ma se non sei qui per comprare qualcosa puoi anche andartene." sbottò Camilla arrabbiata.

" A che canzone stai lavorando?" domanda lo sconosciuto non dando peso al tono arrabbiata della ragazza.

" Ho detto esci fuori di qui!" esclama ancora più forte la rossa.

" Non è male. Hai già trovato la musica?" domanda ancora il ragazzo ingnorando il suo urlo isterico.

" E' per la scuola e no non ho ancora trovato la musica."

-Ormai è inutile parlare con quell'idiota. Meglio assecondarlo magari se ne va sul serio.

" Magari potrei darti una mano. Sai e dai ieri che cerco di dare melodia alla tua canzone. Ho registrato lo musica in questo CD." il ragazzo alza la mano mostrando il CD in questione. " Posso?" si avvicina al PC sempre con la vigilanza della ragazza. La musica parte.

Una melodia al dir poco perfetta. Si riusciva a cantare ed era in perfetta sintonia con le parole della canzone.

" Allora?" domanda speranzoso il ragazzo.
L'orgoglio della ragazza era forte, ma la musica era bella sul serio. Sarebbe stato un peccato non usarla. Al diavolo l'orgoglio. " Passabile. Hai talento." ammise difficilmente Camilla.

" Grazie. Ah, non mi sono ancora presentato." porge la mano verso di lei facendo un lieve inchino " Brodway Nascimento. Con chi ho il piacere di parlare?"

" Camilla Torres."



***


Le giornate continuarono così. Ogni giorno si vedevano per parlare dell'arrangiamento della canzone e nulla più. Brodway era un ragazzo simpatico, ma troppo farfallone per i gusti della rossa.

Era un vero playboy e si capiva anche solamente parlando con lui, ma l'indizio più efficacie era che quando era insieme a lui riceveva messaggi e chiamata da ragazze diverse. In quei momenti Camilla aveva capito di non esporsi più lontano dall'essere colleghi. Erano passate due settimane e passo dopo passo i due sono riusciti a scoprire i loro segreti e le loro rispettive storie.

Brodway Nascimento. Diciotto anni. Pelle abbastanza scura, capelli cortissimi e scuri e occhi marrone scuro e intenso. Alto e snello. Come abbiamo già accennato prima è un tipo simpatico, ma un vero playboy per quando riguarda le ragazze.

Non possiamo definirlo senza cuore e neppure una persona superficiale, anzi è socievole e romantico, ma quando si tratta di donne la situazione è diversa. Non riesce a conoscere la differenza tra giusto e sbagliato. Tutto qua. Anche lui proviene dalla stessa scuola di Camilla e ciò li ha uniti a formare un gruppo.

" No, così non mi piace."

Per l'ennesima volta Camilla ricancella le parole sul suo black notes. Erano ore che stava nella stanza di quest'ultima seduti rispettivamente una sul letto mentre l'altro sulla sedia.

Brodway si alza sulla sedia urlando verso la rossa: " Senti questa!"

"Ahora te toca a ti.Ya tienes claro que debes decir? " Brodway comincia a cantare il motivetto accompagnato dal battito del piede sul povimento.

Camilla lo asseconda continuando al suo posto.

"Es alegría y es de bienestar.Van compitiendo en ser superstars."

I due si danno il cinque e riprendono a scrivere. Camilla porta la matita sull'orecchio e si stende a braccia aperte sul letto. Si sofferma a guardare il soffitto cercando di prendere spunto su qualsiasi cosa si muovesse e che esistesse.

In poco tempo le ore passarono e la canzone era quasi finita. Brodway e Camilla erano molto soddisfatti di loro stessi e avevano deciso di festeggiare e cenare insieme. Sapevano che conclusa la canzone le possibilità di vedersi sarebbero state poche. L'unica cosa che li accumunava era la passione per la musica poi non avevano nulla in comune, o almeno nessuno aveva mai parlato così profondamente dell'altro.

Brodway e Camilla entrano nel ristorante e si accomodano in un tavolo per due. Ordinano qualcosa da bere e da mangiare. Tutto leggero l'indomani dovevano essere pronti per l'esame.

" Nervoso per domani?" attacca bottone Camilla mentre sorseggiava la sua acqua continuando a guardarla aspettando una sua risposta.

" Non proprio. Sono ormai abituato ad esibirmi, il palcoscenico è il mio mondo. Te invece?"

Camilla rigira davanti a se il bicchiere d'acqua guardando attraverso il suo riflesso.

" Non è esattamente paura. Non so come spiegarlo. Non ho timore di salire sul palco, neppure di cantare davanti a tutti, però ho timore di fallire e di deludere tutti."

" Tutto qui?" domanda scettico Brodway.

Camilla lo guarda interrogativa. Cosa sta a significare tutto qui? " E' soltanto perché hai poca fiducia in te stessa. Camilla tu sei una forte riuscirai a diplomarti e a sfamare la tua famiglia. Non puoi pensare solo a questo." continua dicendo Brodway accarezzandole le mani.

" Grazie per il tuo supporto."



****


Il mattino seguente a scuola era sempre la stessa storia. Ragazzi affollati difronte al palazzotto agitati per l'esame. Francesca e Natalia, le sue migliore amiche, le corrono incontro abbracciandola come per darle supporto. Loro l'esame già l'aveva dato ottenendo ottimi risultati. In questi ultime settimane non hanno avuto modi di vedersi oppure per parlarsi per colpa del lavoro e della canzone.

Tanto è vero che quando videro Brodway venire verso la sua direzione rimasero allibite.

" Tra poco tocca a noi. Mi raccomando non ti bloccare a inizio canzone. Ne varrà della mia reputazione. A dopo marmocchia." e prima di andarsene gli da un leggero puffetto sulla fronte.

" Idiota." pronuncia Camilla imbronciata soprattutto perché adesso doveva raccontare tutto a quella due scalmanate.



Dire che era esausta e distrutta non era esagerato. Quando Nata e Francesca ci mettevano potevano essere davvero pesanti. La rossa si lascia cadere sulla poltroncina aspettando bellamente il suo turno. Cerca con lo sguardo Brodway.

Doveva essere li per circa cinque minuti altrimenti niente esame. Inutile dire che i cinque minuti era passati e di Brodway neanche l'ombra. L'ansia inizia a prendere il sopravvento quando Pablo la invita a salire sul palco.

Prendo il microfono e lentamente senta la musica partire. La parole era morte e non volevano uscire.

-Che cosa mi sta succedendo? Perché il mio cuore batte forte? Cos'è quest'ansia improvvisa?

Tutti la guardavano preoccupati.

- Voglio morire. Mi sto rendendo ridicola davanti a tutti. Basta ci rinuncio.

" Camilla mi fido di te.! Quindi anche tu abbi più fiducia in te stessa." una voce forte arriva dalla porta della sale.

Brodway la guardava con le braccia incrociate appoggiato allo stipite della porta.
" Stupida risolvi in fretta la faccenda dell'esame che devi dirti una cosa importante."

Un sorriso nasce sul viso di Camilla che ripartita la musica inizia a cantare.

"Ya sé donde quiero ir
Ya tengo claro que quiero decir
Es un estado que me hace bien
Viene de golpe y me vas a entender

Ahora te toca a ti
Ya tienes claro que debes decir?
Es alegría y es de bienestar
Van compitiendo en ser superstars.

Ya siento la energía
Que buena compañía
Se siente el escenario
Y el grito necesario

Euforia te da la gloria
Grita! la gente grita
Canta! siente la euforia
Por que asi queremos cantar!"

La voce di Camilla si mischia con la musica. Il ragazzo, progettatore di quest'ultima, era rimasta incantato ad ammirare la ragazza davanti a se.

"Mi talento me hace ser quien soy
Y esa euforia nace en mi interior
Cuando me llega el tiempo de cantar
Ya no hay quien me pare
Quiero disfrutar!

Ya siento la energía
Que buena compañia
Se siente el escenario
Y el grito necesario.

Euforia te da la gloria
Grita! la gente grita
Canta! siente la euforia
Por que asi queremos cantar."

Terminata la canzone la rossa scende dal palco abbracciando forte il ragazzo vicino alla porta.

"Grazie" sussurra nel suo orecchio. Dove solo lui poteva sentirlo. Lui ricambia l'abbraccia sussurrando a suo volte nel suo orecchio.

" Mi piaci stupidina."

" Ah si, è tutto quella ragazze che in questi giorni ti sei vantato di avere?"

" Mentivo o quasi. Da quando ti ho conosciuta non sono più uscita con nessuna. Giuro."

" Mmh... e chi ti dice che anche tu mi piaccia?"

" Te lo si leggere negli occhi. Sei pazza di me."

" Si pazza. Pazza ad amare un idiota come te."



Fine.
  
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Violetta / Vai alla pagina dell'autore: blackswam