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Autore: SilviAngel    14/03/2014    5 recensioni
Dal primo capitolo: “Lo so, mi manca solo il gilet, la giacca e le scarpe e sono pronto” borbottò Stiles guardando per la prima volta il compagno vestito di tutto punto e fasciato perfettamente da un completo grigio scuro che lo rendeva ancora più bello e affascinante del solito e sospirando continuò “Ora spiegami perché tu devi andare alla cerimonia vestito da figo e io devo sembrare un pinguino”
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio, Sceriffo Stilinski, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Oggi Sposi'
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Cap. 1
 
Stiles se ne stava impettito di fronte allo specchio, imprecando e litigando sottovoce con il cravattino.
Il panciotto era ancora abbandonato sul letto e le scarpe perfettamente lucidate stazionavano in un angolo dietro la porta, sul cui stipite era appoggiato un certo licantropo intento a rimirare il ragazzo – oramai giovane uomo – che amava e che sembrava aver ingaggiato strenua battaglia con il laccio nero.
“Mi dici cosa mai ti avrebbe fatto di male quel povero pezzo di stoffa?” palesò la sua presenza Derek, avvicinandosi così da costringerlo a voltarsi e iniziando a confezionare un perfetto fiocco.
“Questo dannato coso ce l’ha con me”
Il licantropo sorrise, senza ribattere o replicare, ma rubandogli un piccolo bacio a stampo, si allontanò da lui “Forza, muoviti, sei il testimone e non puoi di certo arrivare tardi”
“Lo so, mi manca solo il gilet, la giacca e le scarpe e sono pronto” borbottò Stiles guardando per la prima volta il compagno vestito di tutto punto e fasciato perfettamente da un completo grigio scuro che lo rendeva ancora più bello e affascinante del solito e sospirando continuò “Ora spiegami perché tu devi andare alla cerimonia vestito da figo e io devo sembrare un pinguino”
“Lamentati con lo sposo che ha scelto il suo e il tuo abito”
Stiles, agguantando il panciotto e sventolandoglielo contro, come fosse un’arma impropria, lo minacciò “Guai a te se ti vedo a fare il cascamorto con quelle oche giulive delle damigelle”
“Ma cosa me ne faccio di una damigella in organza e taffettà quando ho il mio pinguino spelacchiato?” lo prese in giro, avvolgendo le braccia attorno alla vita stretta del ragazzo e guadagnandosi un altro sbuffo.
Osservando con maggiore attenzione il viso del figlio dello sceriffo, il moro notò un’ombra che non avrebbe dovuto esservi – a maggior ragione quel giorno – e sfiorandogli una guancia con la punta del naso, portò gli occhi castani nei propri “Mi dici che cosa hai? Sembri triste”
“Non sono triste”
“Sì che lo sei”
“No, non lo sono. Sono solo preoccupato, ecco” e riguadagnando spazio Stiles sciolse l’abbraccio e terminò di vestirsi.
“Preoccupato di cosa? Stiamo per andare al matrimonio del tuo migliore amico”
“Non ne ho la più pallida idea, ok? So solo che ho un groppo in gola di cui non conosco l’origine e”
“Lo sai che continuerete a essere amici” cercò di rassicurarlo Derek tirando ancora una volta le estremità di stoffa, perfezionando così il fiocco del cravattino.
“Lo so, ma non ti sembra troppo presto? In fondo stanno insieme solo da”
“Una vita?” concluse per lui il moro lisciando la stoffa delle maniche della camicia in una lenta carezza e porgendogli la giacca.
“A onor di cronaca, stanno insieme da meno tempo di noi. Forse Kira è incinta, ecco, lo sta incastrando”
“Non lo sta incastrando. Non penso sia il tipo da agire in questo modo. Si sposano perché si amano. Scott non può immaginare la sua vita senza di lei e stop” concluse il licantropo volgendo le spalle a Stiles e incamminandosi verso le scale.
“Si amano” ripeté sottovoce il figlio dello sceriffo, abbassando tristemente lo sguardo.
Rimase immobile in mezzo alla stanza con, tra le dita, la piccola rosa bianca che avrebbe dovuto trovare posto nell’occhiello.
 
Era innegabile che ciò che legava Scott e Kira fosse amore. Stavano insieme da poco meno di quattro anni, convivevano da poco più di sei mesi e, nonostante ciò, Stiles non poteva evitare di contaminare la felicità che avrebbe dovuto provare con il rimuginare sul fatto che lui e Derek stavano insieme – tra i vari tira e molla – da più tempo e convivevano già da un paio di anni.
Se l’amore aveva condotto il suo amico e la fidanzata a sposarsi, vi era la mancanza di un sentimento altrettanto forte alla base del fatto che al dito di Stiles mancasse ancora quell’inutile, fastidioso e pacchiano cerchietto di metallo luccicante?
 
Avevano una bella casa, ciascuno il proprio lavoro, il branco più sgangherato dell’universo, ma, in modo completamente assurdo, a Stiles un po’ mancava il fatto che non ci fosse stato un matrimonio di mezzo, il proprio matrimonio, a voler essere precisi.
Non era di certo una ragazzina e non vi aveva mai fantasticato sopra – o almeno non si era mai trovato a farlo prima di essere informato delle intenzioni di Scott di convolare a nozze – ma ora, a volte, si chiedeva come Derek avrebbe potuto chiederglielo.
Forse qualcosa di stucchevole e romantico? No, non riteneva fosse appieno lo stile del compagno.
Forse qualcosa di orrendamente ufficiale come una cena con lo sceriffo e Peter in un ristorante in centro? Inorridiva al solo pensiero.
Forse una domanda – la domanda – buttata lì, con tranquillità, durante la colazione la domenica mattina? Forse sì.
Vittima di questi pensieri, si ritrovò a sorridere, fissando il vuoto, perso nella sua fantasia.
Vedeva ogni volta Derek, bello come il sole e impacciato come non mai, rigirarsi una scatoletta tra le mani, mentre le parole faticavano ad uscirgli dalle labbra ancora più del normale e, sempre, Stiles rispondeva “Sì, sì, mille volte sì” prima ancora che la domanda fosse completata, saltandogli al collo e baciandolo forte.
 
“Papi?” la voce preoccupata di Oliver arrivò dalla soglia della camera e sorridendo il giovane uomo alzò lo sguardo, incrociando quello del figlio.
“Dimmi piccolo”
“Papà Derek ci aspetta di sotto e dice che se non ti sbrighi, ti lasciamo qui”
“Arrivo” e, camminando verso il bambino, continuò “ma come siamo belli oggi”
“Sì, sono bellissimissimo. Me lo ha detto papà, anche se questa cosa qui” si lamentò Oliver, tenendo tra le dita la cravatta “stringe e mi da fastidio. Lui ha detto di farlo per zia Kira e allora lo faccio” terminò regalandogli un favoloso sorriso.
“Hai ragione. Oggi dobbiamo essere tutti belli per zia Kira e zio Scott” e, chinandosi, lo prese in braccio, dirigendosi poi di sotto.
“Ti dico un segreto” bisbigliò il bimbo portando la mano a circondare la bocca dopo averla avvicinata all’orecchio di Stiles “papà Derek ha detto che sei bellissimissimo anche tu”
 
Arrivati di sotto, vennero accolti da Derek che, già sulla soglia di casa, attendeva impaziente “Forza, Stiles lo sai che devi andare da Scott e dato che oggi sono buono, ti lascio la mia auto, almeno non dovrai arrivare davanti alla chiesa con quel catorcio che ti ostini a chiamare macchina”
“Non offendere la mia piccola” borbottò ridendo “e accetto solo per non darti un dispiacere” terminò agguantando le chiavi che il compagno gli porgeva.
“Su spicciati” ribatté il moro chiudendo la porta alle loro spalle e, percorso il vialetto fino alla strada dove e dopo aver preso Oliver dalle braccia di Stiles, si separarono “Ci vediamo in chiesa”
“Sì, magari” disse tra i denti il figlio dello sceriffo, immaginando quella frase detta in tutt’altra circostanza.
“Che hai detto?” domandò il lupo.
“Nulla di importante” rispose sorridendo e aprendo la portiera.
 
Il professore di letteratura inchiodò davanti a casa McCall e, ancora soprappensiero, raggiunse l’ingresso dove, accanto alla porta aperta, un sorridendo Isaac accoglieva gli invitati.
“Ehi Stiles, finalmente! Scott sta perdendo la testa. Se continua così sarà la sposa a dover aspettare lui all’altare”
“Allora corro di sopra e vado a dare un’occhiata” e, superandolo, in pochi passi raggiunse le scale e poi la camera dell’amico.
“Hai già cominciato a prendere a testate il muro o sono arrivato in tempo?” cercò di sdrammatizzare il castano venendo trafitto da un’occhiata per nulla divertita di Scott.
“Non c’è nulla di divertente. Ma cosa diavolo credo di fare? Io sposarmi? Ma se a malapena riesco a trovare due calzini uguali al mattino”
“Bene allora, da oggi in poi avrai Kira che ti aiuterà e tu aiuterai lei ogni volta che rischierà di capitombolare a terra. Respira Scott e pensa, davvero vuoi rinunciare a questo qualcosa in più che avrai da domani?“
“Ma appunto è un qualcosa in più che anche se non c’è, non toglie nulla all’amore che provo per lei e”
“Lo so, ma se non toglie e non aggiunge nulla, perché rinunciarci? È un modo per condividere il sentimento che vi unisce con tutte le persone che vi vogliono bene. So che non è necessario, ma è bello”
“Come mai così saggio?” lo canzonò Scott sollevando un angolo della bocca, mentre iniziava anche lui a litigare con il cravattino “Ehi, come hai fatto a venire a capo di questa trappola?”
“Io sono sempre saggio e, per quello, ci ha pensato Derek. Credo sia già di sotto, vuoi che lo chiamo?”
“Mi faresti un favore” lo supplicò con gli occhi da cucciolo che sfoderava di tanto in tanto.
Appena prima che il figlio dello sceriffo sparisse in corridoio, il futuro sposo lo bloccò “Dimmi che ti sei ricordato di prendere gli anelli?”
“Certo, per chi mi hai” e senza finire la frase Stiles iniziò a tastare con cura tutte le tasche a sua disposizione e, sentendo con sollievo la solidità della scatoletta, la prese in mano, mostrandola all’amico.
 
Pochi minuti dopo un altro perfetto cravattino era stato annodato e, sfruttando il fatto che Stiles si stesse occupando di Oliver cercando di evitare che si sporcasse ancor prima di essere arrivato in chiesa, Derek, nascondendo poco e male la preoccupazione, domandò “Senti, per caso hai notato qualcosa di strano in Stiles?”
“Di strano?” ripeté Scott.
“Sì, è tutta la mattina che è stranamente pensieroso. Mi sarei aspettato agitazione e ansia, ma non questo” spiegò il beta.
“Io non ho notato nulla, mi spiace. Prima mi ha fatto un discorso sul matrimonio e i sentimenti, a ben pensarci, un discorso molto sentito, ma nulla più”
Derek annuì e, porgendogli per l’ennesima volta le proprie congratulazioni, uscì dalla camera, rimuginando sulle parole del ragazzo.
A casa loro, convenne Derek, Stiles si era mostrato dubbioso sul matrimonio e poi davanti a Scott tutto era cambiato. Non riusciva a comprendere cosa mai passasse per la mente del ragazzo.
Arrivato in giardino, dove la maggior parte dei parenti e amici di Scott si erano riuniti, vide il compagno rincorrere Oliver, cercando di farlo stare buono, ma con risultati assai scarsi.
   
 
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