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Autore: Fe_lonetta    15/03/2014    1 recensioni
Wìll si trovava disteso in quella soffitta con gli occhi chiusi e il respiro corto, si trovava li dove le loro labbra si erano incontrate per la prima volta.
Spero vi piaccia.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: William Herondale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angolo Autrice:  Ciao a tutti. Questa storia l’ho scritta dopo aver letto tutti e tre i volumi di “Shadowhunters le origini”. Una mattina mi sono svegliata con in testa la canzone di Arisa che si intitola “la notte”, e da questa è nata l’idea della storia. Vi consiglio quindi di ascoltarla mentre leggete.

LA NOTTE

Wìll si trovava disteso in quella soffitta  con gli occhi chiusi e il respiro corto, si trovava li dove le loro labbra si erano incontrate per la prima volta. Dove lui, in un misto di felicità e paura, l’aveva sfiorata, desiderata ma respinta.

Si ricordava la confusione nel suo sguardo, quando lui gli aveva detto di andarsene, di lasciarlo solo. E quando lei se ne fu andata iniziò a piangere di disperazione, lui non poteva amare perché non poteva essere amato.

E questo lo distruggeva, aveva già perso molto: la sua famiglia, la sua infanzia di bambino amato da tutti. Lui si era dovuto far odiare per colpa di quella maledetta maledizione era destinato a stare solo; anche dopo aver trovato la donna che più amava a questo mondo. Dopo quell’episodio anche solo guardarla gli faceva male, non riusciva a fingere con lei; quando poi aveva creduto di averla persa per sempre trovandola distesa in una pozza di sangue si era lasciato andare a quella disperazione di quando perdi la persona amata e lei lo aveva visto e capito.

In preda alla paura scappò, corse da Magnus chiedendo aiuto, non voleva più perdere nessuno dopo sua sorella Ella, dopo quella colpa voleva almeno salvare lei. Ma nel frattempo doveva allontanarla fino a che non avrebbe trovato una cura alle sue angosce.

Quando finalmente fu libero, quando le sue preghiere furono ascoltate corse da lei; dalla sua Tess. Confessandole tutto il suo amore tutta la sua passione per lei.

Quel giorno, Will, non lo dimenticherà mai, la felicità di dire finalmente “ti amo” lo faceva tremare. E quando lei lo guardò lui capì quanto ormai era tardi. Lei non lo amava, lei amava Jem il suo parabatai.

Notte dopo notte la sua mente lo portava a quei momenti dove lei lo guarda con i suoi bellissimi occhi grigi, mentre magari lo stava rimproverando per qualcosa che lui faceva. Solo per quello, solo per essere guardato, solo per poterla guardare.

La notte è sempre più difficile, il silenzio, l’oscurità, la solitudine lo mandavano a quei momenti, a quelle parole non dette che avrebbe voluto tanto dire. Prima di sapere che Jem, il suo migliore amico; praticamente fratello, lo aveva preceduto chiedendola in moglie.

E questo senso di colpa lo uccideva, pensava a quanto la volesse a quanto la desiderasse ma al contempo pensava a lui. Al suo parabatai, che di felicità ne aveva avuta ben poca, e questo gli doveva. Doveva lasciagli quella piccola dolcezza nella breve vita che ancora gli rimaneva.

Solo in quella soffitta, Will, cercava tutte le notti la risposta a mille domande, ma ne cercava una che lo portasse a lasciarla libera. Anche se lui, libero, non lo sarebbe mai stato lui. L'avrebbe sempre amata qualunque cosa facesse la sua mente era rivolta a lei.  

  
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