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Autore: auroramyth    16/03/2014    3 recensioni
INTRO ORIGINALE DELL'AUTRICE: In un regno fantastico, dove non esistono le macchine e le armi da fuoco, e dove regna la magia, a due principi vengono regalate due schiave sessuali per fare di loro ciò che vogliono, ma una di loro è una guerriera e l’altra una strega! L’amore busserà alle porte di tutti e quattro e farà loro vivere un’incredibile avventura ai confini della realtà… Spero di aver incuriosito un po’! Buona lettura!
...Scritta da Precious Star...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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8 … A Precious Star… Ti voglio un sacco di bene!


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CAPITOLO 10
 
 
- TOM -
 
La mattina successiva ci rechiamo a fare colazione piuttosto tardi, normale visto che abbiamo passato quasi tutta la notte a fare l’amore, coccolarci e parlare del matrimonio, solo verso l’alba abbiamo preso sonno, quindi siamo entrambi molto stanchi, ma felici! Vichy è addirittura euforica: quando entriamo in salotto, dove mamma, Gordon, Bill e Marissa stanno già facendo colazione, lei caccia un urletto entusiasta e corre ad abbracciare Marissa, la quale, alzatasi in piedi per andarle incontro, si ritrova addirittura sollevata da terra di qualche centimetro. “Marissa, oddio, mi sposo, mi sposo!”, le urla con voce carica di emozione Victoria, Marissa risponde più calma e controllata: “Sono felice per te! Te lo meriti! Ehm, rimettimi giù… Preferirei che i miei piedi toccassero terra!”, “Te lo meriti anche tu!”, le dice la mia fidanzata con tono più triste, mentre scioglie l’abbraccio e le permette di rimettersi in piedi, Marissa ribatte prontamente: “Io ho già tutto ciò che voglio…”, “Ma…”, interviene Vichy, “Ssh!”, la interrompe bonariamente Marissa, posandole una mano sulla guancia e un dito sulle labbra, poi torna a sedersi ordinando ad Electra di starsene buona.
Victoria si accomoda di fianco a lei e io mi metto a sedere vicino a mio fratello: oggi mi sembra strano, come se fosse una pentola a pressione pronta ad esplodere, troppo calmo e controllato per essere il solito Bill, cosa c’è che non va? Victoria e Marissa parlano del matrimonio e mamma si intromette nella conversazione: “Tom ti ha dato il suo anello reale?”, Vichy arrossisce un po’ e risponde: “Ehm, sì!”, dicendo così mostra la mano sinistra, che all’anulare porta il mio anello, a mia madre, che sorride beata poi riprende a parlare, dopo aver esaminato attentamente il suo dito: “È largo, vero? Dovrai andare a farlo stringere, se non vorrai perderlo!”, “Un po’ sì, ma non così tanto da perderlo, comunque andrò al più presto!”, dice entusiasta a mamma, poi si rivolge nuovamente a Marissa: “Senti, Tom mi ha detto che se voglio posso cominciare a guardarmi intorno in città per il vestito, mi accompagneresti per aiutarmi nella scelta?”, le domanda fiduciosa, Marissa risponde: “Certo, se mi è permesso!”, si volta verso Bill, come per cercare conferma alle sue parole, mio fratello non si degna nemmeno di guardarla ma risponde duro e seccato: “Non c’è bisogno che domandi a me, Marissa, sai bene che puoi fare quello che vuoi!”, Marissa si rattristisce e risponde in un soffio: “Sono la tua schiava, ho bisogno del tuo permesso per muovermi da sola…”, “Ce l’hai!”, ribatte arrabbiato e lapidario, “Mio signore…”, cerca di dire qualcosa Marissa, ma mio fratello si alza in piedi velocemente, facendo quasi cadere indietro la sedia, ed esce sbattendo la porta, richiamato da Gordon che si mette ad inseguirlo.
“Mi sa che ieri sera non avete risolto niente, eh?”, domando a Marissa appena mio fratello lascia la stanza, lei scuote la testa tristemente poi risponde sconsolata: “A quanto pare no!”, scende un silenzio basito, durante il quale tutti guardiamo la porta dietro la quale sono spariti Bill e il nostro patrigno. Dopo qualche minuto Marissa riprende a parlare con voce straziata: “Non capisco perché si comporti così…”, Simone interviene con tono un po’ acido: “Sai bene perché si comporta così! Dimmi, tu lo ami mio figlio?”, “Sì!”, risponde senza esitazione Marissa, “Allora perché non vuoi sposarlo?”, Marissa distoglie lo sguardo e mormora: “È complicato…”, “Complicato? Io non ci vedo niente di complicato! Lui ti ama alla follia e tu non sei da meno, lui vuole passare il resto della sua vita con te e tu sei felice solo se sei con lui, dunque cosa c’è di complicato?”, Marissa non risponde e inizia a piangere sommessamente, vedo ininterrotte e silenziose lacrime scorrerle sulle guancie ed è straziante, il suo dolore si irradia in tutti noi: “Adesso basta! Non posso più tollerare che mio fratello si comporti da coglione in questa maniera, facendola soffrire come un cane! E se non lo vuole sposare avrà di sicuro le sue ragioni, mamma! Quindi smettetela tutti quanti di tormentarla! Bill per primo dovrebbe darsi una calmata… Non è facendola sempre stare così che la spingerà ad aprirsi con lui, mi pare! Ora vado io da lui e mi sentirà, eccome se mi sentirà!”, grido e mi alzo da tavola ignorando la mia colazione quasi intatta. O cazzo, ma mi sento, mentre parlo?! Cosa sono diventato?!
Spero di trovare Bill al nostro studio, è lì che mi sto dirigendo. Appena entro vedo mio fratello di spalle alla porta che guarda fuori dalla finestra, una mano appoggiata al vetro, il quale riflette la sua espressione straziata e distrutta che quasi rispecchia quella di Marissa di poco fa, quando l’ho lasciata con mia madre e la mia fidanzata, “Gordon, ti prego, non voglio più parlarne, lasciami solo!”, dice disperato, “No, sono io, fratellino!”, gli dico lievemente, avanzando con cautela verso di lui, valutando la situazione e il suo livello di sopportazione di persone attorno a lui mentre sta male. Si volta di scatto verso di me e corre nella mia direzione, facendomi paura! Che cosà vorrà farmi? Picchiarmi? Insultarmi? Va beh, se serve a farlo sfogare sopporterò! Quando arriva tanto vicino da far toccare le punte delle sue scarpe con le mie, mi abbraccia di slancio e mi stringe forte, singhiozzando e lamentandosi: “Perché mi respinge? Perché non mi vuole? Cosa c’è che non va in me da farla scappare così a gambe levate? Cos’ho di sbagliato?”, lo cullo tra le braccia cercando di consolarlo e farlo placare un po’: “No c’è niente di sbagliato o che non va in te, fratellino! Solo cerca di essere più comprensivo! Forse dovreste parlarne a lei con calma e a cuore aperto…”, lo incoraggio, “L’ho fatto! Più volte! E lei ha continuato a dire che è complicato!”, allora se lo dice a tutti è così realmente! “Ha detto lo stesso anche a nostra madre, Bill! Forse c’è davvero sotto qualcosa! Devi parlarne con lei!”, “Non so più che fare, Tom! La amo, cazzo! La amo con tutto me stesso, ma lei non lo capisce!”, mi urla nelle orecchie, stretto nel nostro abbraccio, “Bill, forse più delle parole ha bisogno di fatti…”, lui si scosta di scatto: “Le sto chiedendo di passare la sua vita con me da donna libera e sposata con un futuro re! Esiste un fatto forse più eclatante di questo?!”, “Forse per lei sì, Bill…”, cerco di farlo ragionare, “E quale sarebbe, di grazia?”, mi domanda irritato, “Non lo so io, Bill, non la conosco bene quanto te! E non lo sai neanche tu, a quanto pare, per questo ti ho detto che dovresti parlarne con lei!”, sembra placarsi un po’, “Va bene, le parlerò!”, colgo la palla al balzo, sperando che risolvano in fretta perché quando sta male lui, sto male anch’io! Siamo gemelli, d’altra parte! “Te la mando qui subito!”, “No, le parlerò io dopo, devo calmarmi adesso, ho bisogno di un po’ di tempo da solo!”, io insisto: “Bill, è distrutta, piange come una fontana e nessuno sa come calmarla! Adesso voi mettete da parte il vostro fottutissimo orgoglio e vi parlate in santa pace! Chiaro?”, non aspetto neanche di sentire la sua risposta, scappo letteralmente da lì e torno da Marissa, dicendole: “Mio fratello ti vuole, è nel nostro studiolo!”, lei lacrimante abbassa gli occhi e si incammina lentamente per raggiungere mio fratello.
 
 
- BILL -
 
Merda, quanto sto male! Non riesco a capire perché mi rifiuti sempre! Ma me lo farò dire, mio fratello ha proposto di parlarci ed è quello che farò! Sento la porta aprirsi, mentre fisso ancora fuori dalla finestra, e poi la voce di Marissa giunge labile alle mie orecchie: “Mio signore, mi cercavi…”, ecco, cominciamo bene! Già mi fa incazzare ancora prima di cominciare a discutere! “Smettila, Marissa! Smettila di chiamarmi in quel modo, non lo sopporto da te!”, le dico infuriato, girandomi a guardarla, lei abbassa lo sguardo e mi dice: “Mi dispiace… Bill…”, bene, così va meglio! “Marissa, arrivo subito al sodo: io ho bisogno di sapere!”, lei mi guarda per un instante negli occhi, poi li abbassa ancora, il cane ai suoi piedi uggiola, “Cosa hai bisogno di sapere?”, “Di te, di noi… perché mi rifiuti, cosa posso fare per farti cambiare idea su di me e per farti capire che saremmo entrambi molto felici con un matrimonio… Come vedi le cose che ho bisogno di sapere sono molte, ma questa volta voglio una risposta Marissa! Non girarci intorno e dimmi onestamente cosa pensi, perché altrimenti rischio di impazzire!”, la mia voce è debole e tormentata, sono disperato e lei lo sente! Scoppia a piangere e corre ad abbracciarmi, glielo lascio fare e ricambio la sua stretta con forza, quasi a volermi fondere con lei, “Ti amo, Bill, ti amo davvero! Ma non posso!”, no, non ancora questa frase, ti prego! Me l’hai detta anche ieri sera! “Perché non puoi, Marissa? Perché?”, la stringo come se ne andasse della mia vita, ma lei si divincola e cerca di separarsi, controvoglia la lascio andare, “Sono una strega!”, cos’è questa? La sua spiegazione? “Sì, Marissa, questo l’avevo notato!”, le dico sarcastico, “Non puoi sposare una strega, Bill! Non dopo tutto quello che è successo in passato tra la tua gente e la mia! Anche se ormai si sarà sparsa la notizia che è stata tutta opera di quel manipolatore schifoso di Marcus, la gente non ha dimenticato! Finché si tratta di avere una strega come schiava è un conto, possono anche sorvolarci sopra, ma se si trattasse di avere una strega come sposa è un altro, Bill, soprattutto per te che sei il principe! Non lasceranno correre, ti si rivolteranno contro, sia streghe e stregoni, sia il tuo popolo!”, è per questo che non vuole sposarmi, perché teme il giudizio della gente?
“Io non credo che sia così, Marissa! La gente ti adora! Mi arrivano lettere da sudditi che chiedono entusiasti quando e se per caso ci saranno le nozze tra noi due, capisci? Non è affatto come la vedi tu! E poi streghe e stregoni non potrebbero che essere felici del fatto che la loro regina ritorna a regnare, no?”, “Non sono così convinta, Bill! La tua gente ha paura di me!”, “No, la mia gente ti venera!”, la contraddico, poi mi viene un’idea: “Se ti dimostrassi che le cose stanno come dico io, mi sposeresti, poi? Avresti qualche altro motivo per rifiutarmi?”, lei scuote la testa e io mi rassereno un po’! Bene, piccola! A breve sarai mia! So che la gente ti ama, so che vorrebbe vederti al mio fianco per sempre… e te lo dimostrerò!
Mi avvicino a lei e le prendo il viso tra le mani, poi la bacio, intensamente, persuasivo e possessivo. La voglio, è mia, e lo sarà per sempre! La prendo in braccio e lei avvolge la mia vita con le sue gambe, la porto a sedersi sulla grande scrivania di mogano, facendole posto con una manata, gettando a terra molto di quello che c’è sopra, fogli e oggetti, e faccio l’amore con lei così, sul mio tavolo, in modo disperato e rude, decisamente poco romantico, ma lei non si lamenta e a me va bene così! Ho la testa abbandonata sul suo ventre e le lascio delicati baci sulla pelle, mentre lotto con il mio respiro per farlo tornare regolare, lei mi accarezza i capelli e mi stringe le spalle tra le sue cosce, le mie braccia le circondano, ad artigliarle la pelle per non farla separare da me e le sue gambe intrecciate dietro la mia schiena a stringermi in una piacevole morsa. Lei geme e si dimena un poco: “Che c’è?”, le domando sollevando la testa quel tanto per vederle il viso: “Ho qualcosa sotto la schiena che mi da fastidio, non so che cosa sia…”, lei si inarca e io le faccio passare una mano sotto, ops! C’è un fermacarte sotto di lei! Lo estraggo e glielo mostro, lei ride: “Ecco cosa mi stava forando una vertebra allora!”, sghignazzo: “A quanto pare…”, poi un pensiero mi fa tornare serio: “Lo hai avuto sotto la schiena per tutto questo tempo? Anche mentre facevamo l’amore?”, lei sembra pensarci bene: “Ehm, sì, a quanto pare, ma non l’ho sentito, prima, ero distratta! Me ne sono accorta solo ora!”, poi fa un sorriso divertito e mi stringe i capelli forte, fino a farmi male, in una mano: “Ehi, selvaggia! Ahi! Fai male!”, lei ride sguaiatamente e la sua risata fa vibrare tutto il suo corpo e tremare anche me, sdraiato su di lei: è contagiosa e ben presto mi ritrovo a ridere anch’io, forse anche un po’ di sollievo per aver finalmente chiarito come stanno le cose tra noi.
Mi districo da quell’abbraccio di membra nude e sfinite e la faccio rimettere in piedi, poi la prendo in giro, notando il macello che abbiamo fatto su quella scrivania, Tom mi ammazzerà, poco ma sicuro! “Guarda che hai combinato ai miei documenti! Sono tutti stropicciati e in disordine! Sei proprio una ragazza cattiva e dispettosa!”, lei mi risponde allo stesso tono: “Tu guarda che hai fatto a me! Sono tutta accaldata e scompigliata! Sei un ragazzo arrogante e pervertito!”, la guardo maliziosamente: “Mmm, mi piace averti accaldata e scompigliata! E sì, sono pervertito, mi ami anche per questo, piccola!”, lei si finge triste e rammaricata: “Vero, purtroppo!”, rido e la stringo tra le mie braccia, dandole un tenero e delicato bacio sulla tempia che la fa rabbrividire di piacere e aggrapparsi di più a me. Così, piccola, voglio sentire quanto mi vuoi, quanto hai bisogno di me! Mi scosto, prima che il mio amico là sotto si risvegli per un altro round e le dico: “Forza, andiamo da Victoria e Tom, se non sbaglio dovete darvi da fare per il matrimonio! Conoscendo mio fratello vorrà compiere al più presto il grande passo, ora che ha avuto il coraggio di esporsi, perciò non avete molto tempo! Vi accompagniamo noi, oggi, poi quando sceglierete il vestito da sposa ci andate con mia madre o da sole, va bene?”, lei annuisce entusiasta, i suoi occhi brillano di felicità e contentezza e io mi sento bene, sapendo di essere io a renderla così!
Quando finalmente siamo pronti e abbiamo messo a parte Tom e Victoria del nostro progetto per la giornata ci avviamo tutti e quattro, cinque con Electra, a piedi per la città. Niente cavalli e niente scorta, oggi: so quanto la gente ci ami, perciò difficilmente qualcuno verrà a farci del male, e poi così ho la possibilità di mescolarmi tra a gente e dimostrare a Marissa che amano anche lei e Victoria. Appunto, appena giungiamo in centro e le ragazze cominciano a guardarsi intorno per i negozi, la gente comincia ad avvicinarsi. La stretta di mano di Marissa si intensifica, come se avesse paura, e probabilmente è così: tutti si saranno accorti che non vestono come schiave, in modo semplice e poco ricercato, ma come nobili libere e ricche. Io ricambio la sua stretta per cercare di rassicurarla. Una signora che stringe sua figlia di circa dieci anni per mano ci si avvicina e si rivolge a Marissa: “Mia signora, mia figlia vorrebbe tanto farti una domanda, le è permesso?”, vedo Marissa sconcertata, a bocca spalancata e occhi sgranati: te l’avevo detto piccola che per loro non sei una schiava ma la mia degna compagna! Lei si volta a guardarmi e io annuisco incoraggiante con un sorriso rassicurante e dolce sulle labbra: “Ehm, certo! Cosa vuoi chiedermi, piccolina?”, così dicendo Marissa si libera della mia stretta e si china un po’ per arrivare a livello del viso della bambina, questa chiede con gli occhioloni marroni grandi e luccicanti: “È vero che sei una strega? La mia amica non ci crede, dice che non è vero! Ma io so che sei una strega perché a me piacciono le streghe e quindi se mi piaci tu devi essere per forza una strega! Mi fai una magia?”, Marissa ride di gusto al discorso contorto della bambina e le domanda: “Prima che io ti risponda, dimmi una cosa: la vedi quella ragazza lì, per mano al principe Tom?”, la bambina annuisce: “Ti piace lei?”, “Sì!”, risponde entusiasta la bambina, vedo Victoria intenerirsi e stringersi dolcemente al fianco di mio fratello: “Allora per te anche lei è una strega?”, le domanda lievemente ma con curiosità Marissa, la piccola risponde: “Sì!”, Marissa ride di nuovo, poi si inginocchia proprio di fronte alla bambina, sotto lo sguardo allibito della madre che non si sarebbe mai aspettata un gesto tanto umano da parte delle nostre compagne, un gesto che indica di volersi mettere alla pari, al suo stesso livello, e che non è molto solito per la famiglia reale, e le risponde: “Delle due solo io sono una strega! Ma lei ti piace comunque anche se non lo è, quindi devi capire che non tutte le persone che ti piacciono, solo per il fatto che ti piacciono, sono streghe o stregoni, quindi non voltar loro le spalle quando scopri che sono qualcosa di diverso da quello che ti sei aspettata, meritano comunque il tuo affetto, mi capisci?”, la bambina annuisce, ammaliata dalle parole sagge della mia ragazza, poi Marissa continua: “Bene, allora, che magia vuoi che faccia?”, la bambina si entusiasma: “Puoi farmi diventare i capelli verdi?”, Marissa ride di nuovo, estasiata, e lei annuisce divertita, la mamma si preoccupa e domanda: “Ma non è per sempre, vero?”, Marissa si rivolge a lei, alzando lo sguardo, e scuote la testa rassicurante, vedo la donna esalare un sospiro di sollievo, poi Marissa si rialza in piedi e le dice: “Va bene, ti darò i capelli verdi per un ora, poi torneranno normali, va bene? Così magari hai il tempo di andare da quella tua amica e dire che è stata Marissa, la strega, a farteli venire così, eh?”, la bambina saltella tutta contenta e ride, Marissa si fa più seria e dice: “Ora devi lasciare un attimo la mano della tua mamma, altrimenti verranno verdi anche a lei e devi prendere le mie!”, le tende le mani e i suoi occhi si fanno fosforescenti, vedo la mamma della bambina spaventarsi un po’, e fare un passo indietro, portandosi dietro anche la bambina, Marissa le sorride e le dice: “Non preoccuparti, non succederà nulla a tua figlia, a parte il cambiamento momentaneo del colore dei capelli!”, un mucchio di gente si è fermata dal fare le proprie commissioni per guardare la scena, la bambina si incammina sicura da Marissa e appoggia le sue piccole mani su quelle di Marissa: “Ora, piccolina, non ti spaventare! Saremo avvolte da una grande luce che quando se ne andrà avrà cambiato il colore dei tuoi capelli, va bene? Però mi raccomando, tranquilla, altrimenti potrei sbagliare e invece di verdi diventano bianchi, o grigi, o arancione carota, o blu, o altro, eh?”, la piccola ride e fissa negli occhi la mia ragazza, “Non ho paura!”, le dice temeraria, Marissa sorride e dice in un soffio: “Bene! Almeno tu…”, poi la luce di sprigiona dal suo corpo e avvolge lei e la bambina, la gente emette un “oh!”, prolungato, finché tutto finisce, la luce scompare, gli occhi di Marissa ritornano blu e i capelli della piccola sono verde erba! Tutti esplodono in un applauso e io mi irrito un po’: ehi, non è mica una prestigiatrice del circo! Non è a questo che serve la sua magia! Non solo, almeno!
La bambina ride e tutta contenta fa giri su se stessa ammirandosi i capelli verdi, la mamma sorride divertita e la folla è ammaliata. Marissa ritorna da me e io la prendo di nuovo per mano, poi lei si rivolge alla bambina e le dice: “Ti conviene affrettarti se vuoi convincere la tua amica, i tuoi capelli torneranno normali fra un’ora esatta!”, lei prende per mano la mamma e comincia a correre tra la gente, probabilmente starà andando davvero da quella sua amichetta a raccontarle la sua storia. Una ragazza della mia età circa le si avvicina e le domanda esitante: “Se puoi fare questo allora l’aspetto che mostri alla gente non è quello vero? Come sei nella realtà?”, Marissa aggrotta la fronte e le risponde: “Sono così come mi vedi, io non cambio nulla di me, anche perché come ho già detto alla bambina, gli aggiustamenti fisici sono momentanei, non si possono mantenere per sempre, perciò tanto vale essere se stessi, no?”, questa giovane donna si illumina tutta e le dice: “Allora sei questa incredibilmente bella rossa dagli occhi blu elettrico, la pelle di porcellana e i capelli indomiti e selvaggi, che vedo davanti a me?”, Marissa è sempre più spiazzata: “Ehm, sì, ma mi sembra stano che mi trovi bella! Io sono più inquietante che bella, metto paura in genere!”, lei scuote la testa e sorride: “Si dicono tante cose di te, Marissa, la strega, anche che eri la regina della tua gente molto tempo fa, ma nessuno di noi ha paura di te! Sappiamo che se nostro signore, il principe Bill, sta con te in questo modo, lo fa perché sei una donna che lo merita e noi ne siamo fieri! Amiamo i nostri principi, fanno tanto per noi, e a noi piace vederli felici, e se questo è dovuto a voi, a noi sta bene! Anche se molte di noi speravano di essere al vostro posto e vi invidiano un po’, siamo contente lo stesso!”, tutti emettono urli di incitamento e di espressione del loro essere concordi con le sue parole, oddio, quasi mi commuovo! È difficile che la gente si lasci andare spesso a tali dimostrazioni di affetto, anche perché quasi sempre siamo con la scorta, ma quando capita è bellissimo! Hai visto, Marissa? Amano anche te, piccola! “Victoria, tu eri una guerriera, vero? Si dicono tante cose anche su di te e la gente ti stima perché sei una combattente: dai l’idea di una che si rialza dopo una caduta più forte di prima!”, Victoria sorride felice e dice con voce forte e chiara: “Ti ringrazio per queste parole, ringrazio tutti voi per il vostro sostegno!”, una frase da vera regina! Brava, Victoria!
“Posso stringere la mano alle vostre due compagne?”, chiede intraprendente la ragazza a entrambi, Tom annuisce e lascia la mano di Victoria, io spingo Marissa a fare un passo avanti, verso la ragazza, lei tende una mano a Victoria, che la afferra, e poi, a passo sicuro, vanno dalla ragazza per scambiarsi una stretta di mano, presto un mucchio di gente ne approfitta per farlo e sento mio fratello avvicinarsi: “Ho capito adesso cosa avevi in mente quando hai detto che non volevi la scorta, bella trovata, fratello! Dimostrarle quanto amino loro perché amano noi per convincerla che è un bene sposarti! Sei diabolico, a volte, fratellino!”, mi sussurra all’orecchio mio fratello. Rido sguaiatamente e gli rivolgo uno sguardo di complicità che lui ricambia, poi mi avvio da Marissa e le avvolgo le spalle da dietro, poi mi rivolgo alla folla: “Signori e signore, credo che per oggi le abbiate coccolate a sufficienza! Adesso è bene che torniamo ai nostri affari, abbiamo molto da fare oggi!”, la gente annuisce, saluta e comincia a disperdersi, io faccio voltare Marissa verso di me e le lascio un casto bacio sulle labbra, tra gli urli isterici ed entusiasti dei rimasti, “Hai visto, piccola, anche loro ti amano!”, mi punta un dito sul petto e mi rimprovera: “L’hai fatto apposta, Bill Kaulitz! l’hai fatto apposta, hai pagato questa gente per mettere in piedi questa scenetta!”, eh? Ma questa è matta! “Oddio, Marissa, non essere ridicola! Come avrei potuto organizzare una cosa del genere se sono stato con te tutto il tempo! È successo e basta! Certo un po’ io centro perché sapevo che la gente se ci avesse visto senza scorta si sarebbe sentita più libera di avvicinarci e così è stato! Questo è il mio unico contributo! Lo giuro su quello che vuoi!”, lei mi sfida con lo sguardo: “Saresti disposto a fare un giuramento magico, che implica la morte se si mente, per dimostrarlo?”, “Anche subito, che devo fare?”, le dico sicuro, guardandola intensamente negli occhi, lei dopo un po’ sembra convincersi e si getta tra le mie braccia. La gente che assiste alla scena fischia e urla, un segno di incitamento e approvazione che ci commuove, Tom e Victoria si baciano scandalosamente sensuali, lì, in mezzo a tutti quei passanti che continuano a guardare divertiti e a incoraggiarci di darci dentro, mentre io e lei continuiamo a stringerci tra le braccia e a prenderli in giro per la loro incapacità di contenersi.
Ad un certo punto Marissa urla: “Tornatevene in stanza, voi due!”, Tom si scosta di scatto e la guarda male: “Sei antipatica, Marissa, e pure una guastafeste! Andiamo, che è meglio!”, afferra la mano di Victoria e la trascina in avanti, costringendola ad una corsetta per stare dietro alle sue lunghe falcate: “Tom, aspetta, ma che ti prende?! Vai piano!”, gli urla dietro, lui sbuffa come un bambino, che ridicoli! Io e Marissa ridiamo ancora, poi, ci affrettiamo per star loro dietro! Pranziamo in un magnifico localino in centro e trascorriamo il pomeriggio tra chiacchiere, risate e progetti. Quando torniamo a casa le due hanno un’idea piuttosto chiara di come vogliono il posto e gli addobbi e si mettono d’accordo per organizzare tutto durante la cena, mamma le supporta in ogni cosa e da loro carta bianca per tutto, Tom è alle stelle e non smette di fissare ammaliato la sua fidanzata, e anch’io sono felice, tutto sommato! È stata una bella giornata!
 
 
My Space: sono imbarazzatissima! Avevo promesso di essere più puntuale ed ecco che fine ho fatto: sono ancora più in ritardo. Dannazione, sembra che questa storia di Precious Star, aka Debby, non voglia trovare la sua naturale conclusione! Uff… ad ogni modo questo è il penultimo capitolo… enjoy it!
Passo a ringraziare le mie nuove lettrici: Berta chiara che ha aggiunto la storia tra le preferite, BellatrixX_Lenormal, Jasmb e Mysticbaby98 che l’hanno aggiunta tra le seguite. Quattro nuove ragazze! Come sono emozionata!!!! Grazie anche a tutte voi che leggete solamente.
Un grande, grandissimo, enorme grazie va a Engel_Aranel, _Vesper_ e Alice Varn per aver commentato il precedente capitolo e non avermi abbandonato nonostante il ritardo epocale!
  
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