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Autore: cath_onthehills    16/03/2014    2 recensioni
Trunks è ormai grande, ed è partito per una vacanza di cinque giorni con Marron, la sua ragazza. Aspettando il suo ritorno, Bulma ripensa a quando il ragazzo era solo un bambino.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bulma, Trunks
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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[Premessa dell'Autrice: Anche questa One-Shot è nata in seguito a una role del mio GDR che mi ha dato l'opportunità di riflettere sui sentimenti di Bulma come madre nel momento in cui il suo Trunksie comincia davvero a diventare un uomo.]

 
Bulma sospirò, finendo di salire le scale che portavano al primo piano della C.C., dove erano situate le camere da letto. Anche quel giorno aveva passato ore chiusa in laboratorio, senza uno scopo preciso. In realtà, aveva preferito lasciare per un attimo da parte il lavoro tecnico che attendeva soltanto lei per essere completato. Si trattava dell'ennesimo nuovo modello di automobile che la sua azienda sarebbe andata a produrre di lì a pochi mesi. Ormai era tutto ultimato, mancavano solamente gli ultimi dettagli, e per questo motivo non se ne preoccupava più di tanto. In quei giorni, aveva preferito accumulare qualche riunione in più con i soci esteri, in modo che Trunks non dovesse tornare immediatamente al lavoro dopo la breve vacanza.
La donna iniziò ad avanzare in corridoio, mentre un leggero e malinconico sorriso le scivolava sulle labbra. Il suo Trunksie, il bambino che aveva cresciuto con tanta attenzione e affetto, era ormai diventato un uomo. Lo sapeva, certo, e già l'aveva designato come suo vice-presidente. Si fidava di lui, e non aveva esitato un attimo ad affidargli quel compito.
Tuttavia, negli ultimi tempi le cose erano leggermente cambiate, soprattutto da quando aveva iniziato la sua relazione con Marron. Oh, Bulma adorava quella ragazza che, essendo figlia di due dei suoi più cari amici, aveva praticamente visto crescere, e si fidava abbastanza di Diciotto per avere dubbi sui suoi valori. Eppure, ormai aveva realizzato di non essere più l'unica donna nella vita del suo Trunksie. Era giusto, lo sapeva bene, e lei era contenta che le cose tra i due ragazzi stessero andando così bene, ma non poteva negare che quello era un passo ulteriore nella crescita del figlio.
Si fermò davanti alla porta aperta della sua camera ed entrò, osservandosi intorno. La stanza era pronta per il ritorno del ragazzo: il letto fatto, le lenzuola pulite, la scrivania riordinata, i pavimenti lustri. Mosse qualche passo, finché non raggiunse il letto, e si sedette, sospirando. In un attimo nella sua mente rivide quella stanza quando era ancora una cameretta: l'angolo in cui aveva deciso di sistemare la culla, la finestra sotto la quale vi era il fasciatoio, la sedia sulla quale aveva passato ore insonni per allattare o semplicemente calmare quel frugoletto che teneva tra le braccia. E ancora, improvvisamente vide la scrivania coperta dai libri di scuola, le sedie nascoste sotto i panni dell'allenamento, il pavimento cosparso dei giocattoli che non venivano mai riposti nella cesta in fondo al letto.
Bulma sorrise davanti a tutti quei ricordi. Improvvisamente sentì qualcosa di bagnato che le attraversava una guancia, raggiungendo l'angolo delle labbra e fermandosi, lasciando un gusto leggermente salato. Alzò rapidamente una mano, portandosela agli occhi per asciugare quelle lacrime, per poi scuotere la testa in modo da allontanare quella improvvisa tristezza. Il suo ometto era diventato un uomo, e doveva esserne solo felice. E lo era, davvero, perché Trunks le aveva solo dato modo di essere orgogliosa di lui.
Si alzò, annuendo convinta e con un sorriso più deciso. Doveva andare a prepararsi per la cena, perché i ragazzi sarebbero tornati di lì a poco. Si chiuse la porta alle spalle, dopo aver controllato ancora una volta, con un'occhiata fugace, che tutto fosse in ordine.
Oh, non vedeva l'ora di riabbracciare Trunks. Perché era inutile: nonostante il tempo, nonostante la consapevolezza che era cresciuto, nel cuore di Bulma sarebbe stato per sempre il suo bambino.
   
 
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