Le strade della capitale plegiana non gli erano mai sembrate così piene, allegre e festose.
Spostare la festa nazionale della Plegia il giorno del compleanno del suo ex re era stata proprio una trovata assurda del nuovo re, c’era da dirlo.
Chissà perchè l’aveva fatto?
Si stava burlando di lui? O voleva forse far scomparire quella data dai cuori della sua nuova gente, risollevandola?
Probabilmente la prima. Era difficile che i re plegiani riuscissero ad agire per il bene del loro paese nel modo esatto, prima di essere detronizzati.
Doveva essere una specie di maledizione.
Gangrel si chiese perché si fosse accorto di amare la sua gente così tanto dopo aver perso il trono, perché l’avevano creduto morto.
Tutti lo credevano. Forse era meglio così. La sua gente sembrava molto più felice senza di lui. E ne avevano tutta la ragione.
Gangrel era d’accordo con loro.
Era un bastardo che avrebbe meritato nient’altro che la morte.
Piegò le sue labbra in un ghigno addolorato, mentre, incappucciato ed irriconoscibile a tutti, si voltò, allontanandosi, con la morte in cuore, da quella che era stata la sua casa ed il suo regno.

-…Mi dispiace tanto.-