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Autore: Commy    16/03/2014    3 recensioni
"Derek mi aveva intimato di non seguire il branco quando sarebbero andati a cercare il rifugio degli Alpha da poco arrivati a Beacon.
Gli ho dato ascolto?
Ovviamente no, non lo facevo mai.
Avrei dovuto?
Probabilmente sì, ma se l'avessi fatto adesso non sarebbe cambiato nulla, sarei ancora lo sfigato che aiuta il branco perché riesce solo a cacciarsi nei guai e non riesce a trovarsi degli amici normali."
E' così che la storia di Stiles comincia. Forse avrebbe dovuto dare ascolto al suo Alpha perché da lì in poi vi sarà una successione di eventi, piacevoli e non (più non), che cambieranno quel ragazzino logorroico che tutti amiamo.
Se volete saperne di più avventuratevi nella prima ff su Teen Wolf di questa nevrotica, pervertita e strana ragazza che è la sottoscritta.
Genere: Angst, Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Monster







Sangue.

Sangue ovunque.

Il tappeto, il divano, le tende e il vetro della finestra sporchi di rosso.

In mezzo alla stanza una bara, la bara di mio padre.

E' solo colpa tua, Stiles. Hai ucciso prima tua madre ed ora me. Come ti fa sentire questo Stiles?”

E' mio padre che lo dice, ma io l'ho davanti agli occhi ed è fermo, immobile, morto nella sua bara. E' una voce fuori campo, eppure è come se qualcuno mi stesse sussurrando quelle parole velenose direttamente nei timpani.

Stiles?” E' un bisbiglio.

Stiles?” E' un richiamo.

Stiles!” E' un grido.

 

Quella notte mi svegliai sudato, tremante e in lacrime.

 

Quella notte mi svegliai come tutte le notti precedenti.

 

Da quando non mi sfogavo più con Derek avevo costantemente questo incubo e, anche se lui aveva provato a convincermi di farlo rimanere la notte per parlare, gli avevo detto che stavo bene. Non so bene perché lo feci. A volte penso che fosse un modo per punirmi perché, nel profondo, pensavo davvero che fosse colpa mia.

 

Avevo una stanza tutta mia a casa McCall e speravo che Scott, durante il sonno, mettesse in pausa i super-sensi da licantropo o il solito “Sto bene.” non avrebbe sortito alcun effetto.

 

Mi coricai nuovamente nel letto e, constatando che erano solo le quattro di mattina, chiusi gli occhi tentando di dormire almeno altre due ore.

 

Non riuscendoci volsi lo sguardo al soffitto e aspettai.

 

*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*

 

Era ora: dovevo andare a scuola e sembravo un morto vivente.

 

Saltai colazione con la scusa del ritardo, mi vestii e saltai in macchina con Scott in parte a me.

 

Quando arrivammo a scuola il moro si assicurò, per la miliardesima volta, che stessi bene e che me la sentissi di riprendere le lezioni.

 

Mentre attraversavamo i corridoi mille sguardi si posavano su di me e questo mi irritava: non volevo impietosire la gente, dovevo far vedere loro che ero forte. Forse volevo convincermi di essere forte.

 

*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*

 

Le prime due ore passarono abbastanza tranquillamente, anche se il Branco mi trattava come se fossi un invalido, finché non ci fu l'intervallo.

 

Io, Scott e Isaac uscimmo dalla classe di matematica e, dirigendoci verso i nostri armadietti, ci separammo.

 

Stavo prendendo il libro di letteratura, quando una mano si posò sulla mia spalla. Mi voltai sorridente e vidi Sarah.

 

-Dobbiamo parlare.- Disse seria.

 

-”Dobbiamo parlare.”- La scimmiottai.

 

-Hai il coraggio a parlare dopo quello che è successo? Dopo che Deucalion ha ucciso mio padre?!- L'ultima frase la sussurrai.

 

-Stiles, non capisci. Credi davvero che Deucalion abbia rinunciato a te solo perché Kalì è morta? Credi davvero che non approfitterà del primo momento in cui sei solo? Più diventi forte, più lui ti brama... Volevo solo avvertirti.-

 

-Bene, hai finito?-

 

Lei annuì.

 

-Fanculo.- E detto questo, sbattei l'anta dell'armadietto e mi diressi in aula.

 

*°*°*°*°*°*°*°*°*°*

 

Stavo guidando verso la villa degli Hale quando mi si bucò una ruota.

 

-Merda.-

 

Scesi dall'auto e cominciai a correre.

 

Ad ogni rumore che percepivo il mio cuore perdeva un battito: ero in constante allerta da quando avevo parlato con Sarah, non avevo voluto sembrare spaventato, ma il fatto di poter essere nuovamente soggiogato da quel pazzo mi terrorizzava.

 

Ormai conoscevo la Riserva come le mie tasche e riuscivo ad aggirarmi senza inciampare o perdermi ma quando sentii una risata persi la concentrazione e caddi rovinosamente.

 

-Finalmente sei tornato a scuola, iniziavo a pensare che fossi uno smidollato e che avessi deciso di intraprendere una vita da eremita chiuso nella tua cameretta a piangere!- Urlò Deucalion, pochi metri davanti a me.

 

Solo il vederlo scatenò in me la trasformazione in licantropo e ciò scatenò sul viso dell'alpha un ghigno che mi fece venire la nausea: quell'uomo mi faceva schifo, era colpa sua se mi era successo tutto questo, se ero diventato un muta-forma che non sa controllarsi, se si erano rivelati i poteri da druido mettendo in ulteriore pericolo le persone che amavo, era lui l'assassino che mi aveva tolto mio padre.

 

Non avevo mai pensato, neanche per un secondo, che Scott, Derek o gli altri del branco fossero mostri ma per lui non trovavo parola più adatta.

 

-Sarah ti avrà detto che ti volevo ancora no? Credo di aver aspettato abbastanza, non credi?- Disse avvicinandomisi lentamente.

 

-Io ti ucciderò!- Urlai con tutta l'aria che avevo nei polmoni.

 

-Dovesse essere l'ultima cosa che faccio, ti strapperò il cuore dal petto e guarderò i tuoi occhi spegnersi e dopo tutti mi acclameranno per averli liberati dalla tortura che è la tua esistenza!- Continuai mentre la terra tremava leggermente.

 

-Oh abbiamo tirato fuori le palle?- Gridò lui a sua volta trasformandosi completamente.

 

Era uno spettacolo raccapricciante: non era come quando Peter si era trasformato una volta uscito dall'ospedale, Deucalion era ancora parzialmente umano ma gli occhi erano completamente rossi e risaltavano maggiormente, in contrasto con il pelo nero pece che lo ricopriva completamente, i lineamenti ampiamente trasfigurati.

 

-Non puoi battermi insulso ragazzino! Potrai essere potente quanto vuoi ma io lo sono di più! Ora arrenditi e unisciti al branco o farai una brutta fine: mi sono stancato di te.- Ringhiò e, anche se il volume della voce era notevolmente basso, un brivido mi percorse l'intero corpo.

 

-Deucalion, ti ricordavo più figo. Sarai forte quanto vuoi ma sei proprio brutto!- Disse Muso ponendosi tra me e l'alpha.

 

-Il cavaliere che è qui per salvare la sua damigella in pericolo, presumo. Scusa ma non conosco il tuo nome: non ci hanno mai presentati.-

 

Anche se i due stavano conversando tranquillamente la tensione si poteva tagliare con un coltello e, immaginavo, Muso stava perdendo tempo per accumulare energia.

 

Il riccio stava per risponde quando anche Derek ci raggiunse.

 

-Derek, che bella sorpresa! Anche tu qui? Spero che non ti dispiaccia se inizierò con il riccio.-

 

Neanche il tempo di sbattere le palpebre che lo scontro fra Deucalion e Muso era già in corso e, se non avessi avuto i sensi da lupo ad aiutarmi, non sarei riuscito a seguirne il filo: i movimenti erano rapidissimi e le mosse di entrambi venivano parate dall'altro. Ogni tanto l'alpha ringhiava dove Muso lo toccava e si vedeva la pelle ustionata che, sfortunatamente, guariva in pochi secondi.

 

Dopo vari minuti che lo scontro continuava senza dar segno di un perdente o un vincitore Derek prese il posto di Muso.

 

A quel punto andai nel panico più totale mentre mi accorgevo dell'energia che avevo assorbito che mi rendevo conto che Derek non ce l'avrebbe mai fatta con l'altro alpha.

 

Partii immediatamente verso lo scontro, li raggiunsi, presi Deucalion per le spalle e lo sbattei a terra con tanta forza da provocare delle crepe nel terreno. Sentivo l'energia e l'adrenalina scorrermi nelle vene e non riuscii più a controllarmi: lasciai andare tutta la rabbia che avevo provato verso quel mostro, tutto il dolore che le sue azioni mi avevano provocato e lasciai che il mio lupo si sfogasse. Gli tiravo un pugno dopo l'altro sul viso, gli ruppi un braccio ma lui era più forte e con una testata mi fece cadere in terra.

 

Riuscì a rifilarmi un solo gancio destro che Derek gli si buttò addosso e finirono a qualche metro di distanza dove muso pose le mani attorno alle tempie di Deucalion.

 

L'alpha urlò di dolore e quello fu il grido più raggelante che abbia mai sentito: riuscivo quasi a percepire il dolore e la disperazione mescolati in quel richiamo d'aiuto. Come se una molla scattò nel mio cervello, mi misi a correre ed atterrai Muso. Non avevo idea di perché lo feci, avevo solo pensato che fosse la cosa giusta da fare e che così Deucalion non avrebbe più sofferto.

 

Sentii Derek che veniva sbattuto contro un albero e svenne poi Deucalion mi si avvicinò e mi sussurrò all'orecchio un “Bravo ragazzo.” che odiai nello stesso momento in cui raggiunse i miei timpani.

 

Era stato sicuramente l'asservimento a farmi fare quello e il pensiero che, se non fosse stato per me, ora l'alpha sarebbe morto e tutti i nostri guai sarebbero finiti mi fece infuriare. Aiutai Muso ad alzarsi mentre guardavo Deucalion dritto negli occhi. Sfortunatamente i gemelli arrivarono insieme a Sarah, probabilmente attirati dall'urlo del loro alpha, e si posero tra noi e il mostro.

 

-Ragazzi, Stiles mi ha salvato la vita! E' così debole da sottomettersi all'asservimento e buttare a terra un am-

 

-Stai zitto! Chiudo quella bocca o vengo lì e te la strappo!- Urlai ormai frustrato e stanco morto di tutta questa storia.

 

-Ma se non sei neanche riuscito a lasciarmi morire?! Come potresti farmi del male?- Domandò sarcastico.

 

Il silenzio calò mentre mi arrendevo all'idea che aveva ragione: non avrei mai potuto fargli veramente male finché l'asservimento mi legava a lui. Stavo per cedere, stavo per arrendermi sul serio quando Muso mi mise una mano sulla spalla.

 

Ha ragione: tu non puoi ucciderlo, ma io sì. Mi hai visto e ho abbastanza energia per completare ciò che ho fatto. Quando mi staccherò partirai ed attaccherai i gemelli e la ragazza e li ucciderai Stiles. Io andrò da Deucalion e finirò ciò che ho cominciato. Decidi tu se risparmiare la vita ai ragazzi.

 

Ebbi meno di un secondo per assimilare ciò che era successo che Muso staccò la mano dalla mia spalla e, contemporaneamente, partimmo all'attacco.

 

Aidan si mise per primo sulla mia strada e feci per colpirlo in viso con un pugno ma, quando lo raggiunsi, lo feci cadere con una ginocchiata in pancia. Subito Ethan mi venne addosso e iniziò a colpirmi ripetutamente ma io ero più forte così lo sollevai e lo sbattei contro un albero abbastanza forte da farlo svenire sul colpo.

 

Appena giratomi Sarah mi tirò un calcio sul torace e sentii delle costole rompersi ma, quando Aidan mi corse incontro con gli artigli sfoderati, mi concentrai e non diedi peso al dolore lancinante: gli presi il volto tra le mani e con un colpo secco gli ruppi il collo.

 

-Questo è per mio padre.- Dissi sorpassando il suo corpo e dirigendomi verso Sarah che stava in piedi davanti a me ma non accennava a volermi attaccare.

 

-Non voglio uccidervi, Sarah.- Dissi io, invertendo la trasformazione.

 

-Non sembrerebbe.- Commentò lei alludendo al corpo di Aidan dietro di me.

 

-Lui aveva ucciso mio padre, se lo meritava. In quanto a voi, quando sarà morto Deucalion, potrete andarvene e non tornare. Per favore.- La pregai io.

 

In fondo mi era stata vicina quando mi avevano trasformato e non aveva fatto fisicamente male a nessuno ed io non ero un assassino: non volevo uccidere nessun altro.

 

Lei prese Ethan in braccio e sparì nei meandri della Riserva.

 

Mi girai per vedere se Muso avesse bisogno di aiuto me sembrava che tutto andasse per il meglio: Deucalion a terra che non riusciva neanche più ad urlare e Muso più concentrato che mai, finché Renè spuntò fuori dal nulla e lo atterrò.

 

Il riccio urlò di frustrazione e cominciò a combattere con la rossa e sembrava più forte che mai.

 

Deucalion intanto si stava rialzando e rimasi immobilizzato: ero stremato e non sarei riuscito a combattere contro di lui, inoltre sembrava essere indistruttibile. Cercai di non pensarci i gli andai incontro. Fortunatamente Derek si era ripreso e, senza indugiare, bloccò nuovamente Deucalion e gli strappò il cuore.

 

Il tutto fu così veloce che quasi non me ne resi conto e, quando assimilai cos'era appena successo, mi sentii più leggero che mai, come se le preoccupazioni mi avessero abbandonato in quel preciso momento.

 

Mi voltai per vedere Muso che rompeva il collo a Renè e l'adrenalina mi abbandonò, caddi in ginocchio e piansi.

 

Era un pianto di gioia, il pianto di un ragazzo che in quelle settimane aveva visto troppa violenza, troppa brutalità e troppa ingiustizia per una vita intera. Era un pianto liberatorio e, mentre la vista mi si appannava per via delle lacrime, Derek mi abbracciò unendosi a me.

 

*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°

 

Stava calando la sera quando raggiungemmo villa Hale e quando il branco ci vide ci fece sedere in salotto e ci obbligò a raccontare tutto.

 

Parlò solamente Muso e scoprii che al resto del branco era stato obbligato a rimanere alla villa quando Derek percepì le mie urla e quelle di Deucalion e che era rimasti in pena per tutto il tempo.

 

A quel punto però era tutto finito e io avevo solo voglia di dormire.




OH MIO DIO SCUSATE! MI DISPIACE TANTISIMO FOSSI IN VOI MI ODIEREI!
Scusate se non ho più aggiornato ma questa storia non mi attraeva più e solo oggi (rileggendo gli ultimi capitoli e le vostre adorabili recensioni) mi sono sentita assurdamente in colpa e ho trovato una fine che spero non faccia troppo schifo. Forse vi sembrerà affrettata ma se non finivo oggi non finivo più.
Ci sarà un epilogo prima o poi (forse il prossimo weekend ma non fatevi ingannare potrei tornare nel 2015).
Spero davvero che non mi disprezziate troppo per recensire c;

Okay vi lascio (
DAVVERO SCUSATE PER IL RITARDO MI SENTO COSI' IN COLPAAAA).
Ciao <3

   
 
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