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Autore: Ambros    17/03/2014    5 recensioni
[AU!Klaine]
Quando Kurt torna dalla NYADA a Lima per fare una sorpresa al proprio fidanzato, l'ultima cosa che si aspetta è che David l'abbia tradito. Sconvolto, decide di allontanarsi da tutto e da tutti; parte per Firenze, ma l'ultima cosa che si aspetta è di incontrare lì qualcuno che lo farà sentire di nuovo bene: Blaine.
Dal testo:
-Poi il treno si ferma, lui si allunga per prendere la valigia – miracolosamente non la tira in testa a nessuno - scende quei pochi gradini sorridendo educatamente alla ragazza che è stata seduta accanto a lui, ed è lì.
Sul marciapiede grigio scuro attraversato da una linea gialla, il marmo rosso e bianco a qualche passo da lui che risplende per la luce che entra prepotentemente dalle vetrate sul soffitto.
C’è.
Firenze.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Burt Hummel, Dave Karofsky, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Love doesn't care about odds.
Capitolo XI




 

La giornata corre via in maniera pericolosamente veloce, e Kurt si sente seriamente sull’orlo di un precipizio. E quell’orlo è quella giornata stessa.
Poi dovrà partire, e lui e Blaine non si vedranno più.
Si sforza sinceramente per non pensarci, e l’altro ragazzo fa altrettanto; non ne parlano.
Si limitano a stare insieme come hanno fatto fino ad ora, beandosi l’uno della presenza dell’altro perché è l’unica cosa che potrebbero davvero fare.
Continuano il giro della città, anche se non c’è rimasto davvero molto da vedere; nel pomeriggio vanno di nuovo al Giardino di Boboli sotto precisa richiesta di Kurt, e rimangono seduti sull’erba a crogiolarsi negli inaspettati raggi di sole che accarezzano il prato.
Blaine non lo lascia andare nemmeno un attimo.



*



 
Cenano fuori – comprano una pizza in Piazza del Duomo, nello stesso posto in cui l’hanno comprata al loro primo non-appuntamento.
Poi Blaine ha la malsana idea di trascinarlo al cinema, e Kurt si ritrova a fissare lo schermo con l’altro ragazzo che cerca di sussurrargli la traduzione delle battute in un orecchio.
Ovviamente, finiscono per ridacchiare per un’ora e mezza perché Blaine si diverte a fargli il solletico torturandogli il collo con le labbra, e Kurt gliela fa pagare pizzicandogli dolorosamente i fianchi – coperti da un suo maglione, tra l’altro, che gli ha dovuto prestare perché Blaine si è rifiutato di andare a casa a cambiarsi.
Escono dalla sala con un sospiro e un sorriso un po’ triste, ma si guardano negli occhi e scelgono di non parlarne.
Quando arrivano in albergo, più tardi, si spogliano lentamente e si abbandonano l’uno all’altro senza domande e senza chiedere perché.
Probabilmente non sono mai stati più felici di così.
La valigia di Kurt è pronta in un angolo della stanza.


*



“Okay, cerchiamo di non farla più complicata di quanto non sia già” Kurt si gira con un sospiro e incrocia gli occhi dorati di Blaine, grandi e un po’ lucidi.
“Okay.” Deglutisce il ragazzo, tentando di mettere su un sorriso tremolante.
“Io … Dio, non ho idea di cosa dovrei dire” mormora Kurt, passandosi una mano sul viso, e deve ingoiare un enorme groppo che gli si è formato in gola.
“Okay” Blaine prende in mano la situazione, e gli poggia le mani sulle spalle  con delicatezza, accarezzandolo con i pollici in maniera quasi impercettibile. “Nemmeno io so cosa dire” inizia, inspirando profondamente per non farsi scivolare sulle guance le lacrime che gli stanno pungendo gli occhi “Però so questo.” Chiude gli occhi per un attimo, facendosi coraggio “Questa cosa … Qualsiasi cosa sia stata, non mi importa. È stata importante, per me. Io …” sbuffa, sorridendo con leggerezza “Lo so che è folle. Lo so, davvero. Ma non ho mai incontrato nessuno come te, e non … Non voglio che finisca così. Che sia stato inutile.” Distoglie per un attimo lo sguardo “Però … Insomma, lo capirò se per te non è lo stesso. Se non è stato lo stesso e non vuoi … Sai. Provare.
Kurt lo guarda con gli occhi azzurri spalancati per la sorpresa, e cerca di respirare normalmente senza iperventilare; com’è possibile che quel ragazzo l’abbia trovato proprio lui?
“Io …” dice, senza fiato “No, Dio, io vorrei provare. Davvero, lo vorrei così tanto. Anche per me ha significato qualcosa. Sarò patetico” ridacchia, praticamente tra le lacrime “Ma ha significato tutto. È solo che … Le relazioni a distanza …” comincia a tormentarsi le dita e a mordicchiarsi il labbro inferiore “Non fanno per me” mormora alla fine, cercando di non incrociare gli occhi dorati dell’altro ragazzo, perché non vuole leggervi la delusione e la rabbia.
“Ehi” La voce di Blaine è così dolce che gli fa sollevare immediatamente lo sguardo “Lo so. Lo capisco. Ma io non …” si interrompe, cercando le parole giuste “Non ti farei mai del male” sussurra alla fine, e lo sguardo che gli rivolge non lo fa dubitare della veridicità di quelle parole nemmeno per un attimo “Davvero, non potrei mai. Io … Lo so che è folle, tutto questo è folle, ma io …” deglutisce, visibilmente nervoso “Io credo di essermi innam—” Kurt gli poggia velocemente un indice sulle labbra, spalancando gli occhi “Non dirlo” mormora velocemente “Ti prego, non dirlo o non salirò mai su quel treno.”
Blaine sospira, e gli preme un bacio delicato sul dito – Kurt si sente sciogliere, e fa davvero male. Non pensava che qualcosa potesse essere così dolce e così doloroso allo stesso tempo.
“È la verità” mormora, con un piccolo sorriso che sa un po’ di tristezza.
“Lo so.” Risponde Kurt, accarezzandogli il viso con la punta delle dita. E lo sa davvero. “Ma se lo dici ad alta voce non troverò mai la forza di andarmene, e saremo bloccati in questa stazione per i prossimi cinque mesi.”
“D’accordo” si arrende Blaine, poggiando il capo contro le sue dita; rimangono in silenzio per qualche secondo, semplicemente a guardarsi.
“Quindi cosa facciamo?” soffia Blaine dopo qualche istante, con esitazione, come se avesse paura di sapere la risposta.
Kurt sente una voce amplificata che sta annunciando la partenza del suo treno, e decide senza pensare “Tu … Tu tornerai a New York, vero?”
Blaine annuisce “Il piano è quello” risponde velocemente, aggrottando leggermente le sopracciglia “Proverò ad entrare alla NYU o alla NYADA, quindi … Sì. Dovrei tornare prima delle vacanze estive.”
“Okay” Kurt riflette velocemente “Anch’io sarò lì. E noi ci …” un piccolo singhiozzo gli sfugge dalle labbra, e inspira profondamente per continuare “Ci ritroveremo lì, okay? Quando tornerai. Tu mi chiamerai, se non avrai cambiato idea. Non appena atterri a New York. E io risponderò, se non avrò cambiato idea.” – sa perfettamente che risponderà, perché non potrebbe mai cambiare idea su Blaine, lo sa. “E allora ci rincontreremo e ci riproveremo. O riprenderemo da qui. Solo … Senza complicazioni.”
“Ti chiamerò” risponde immediatamente Blaine, afferrandogli il viso con le mani e depositandogli un bacio urgente sulle labbra “Lo sai che ti chiamerò. Non potrei mai cambiare idea, mai.
“Lo so” mormora Kurt, lasciando andare un sospiro tremante “È lo stesso anche per me.”
Rimangono in silenzio solo per qualche secondo, prima che Kurt riesca a parlare “Dio, perché non ti ho incontrato a Lima? Ora è tutto così … difficile. Quante probabilità c’erano che ci conoscessimo qui, invece che in America?”
Blaine ridacchia contro le sue labbra, e una lacrima gli scivola lentamente lungo una guancia “Mi sa che all’amore importa poco delle probabilità.”
Kurt mugola, chiudendo gli occhi “Non dovevi dirlo” gli fa notare, con tono lamentoso – e ora non ha davvero niente che lo spinga a partire, non quando le braccia di Blaine gli stanno avvolgendo la vita e lui si sente così al sicuro.
“Scusa” mormora Blaine, senza essere davvero dispiaciuto; poi si allontana da lui, e Kurt sente davvero freddo. “Coraggio” gli dice, con un sorriso triste “Hai un treno da prendere.”
“Non voglio prenderlo.” Ribatte con un mugugno, come un bambino piccolo.
Blaine ridacchia “Lo so. Ma devi.” Afferra la sua valigia e comincia a trascinarla verso il binario; Kurt lo segue senza guardare davvero dove stia mettendo i piedi – non gli importa per niente, a dirla tutta – e quando si ritrova davanti ai pochi scalini che lo porterebbero sul treno ha solo un’immensa voglia di piangere.
Blaine si gira verso di lui inspirando profondamente, e sta davvero lottando per trattenere le lacrime; non dice niente, si limita a sporgersi verso di lui per avvolgergli il viso tra le mani e baciarlo con trasporto, facendo incontrare le loro lingue dopo solo un istante, intrecciandole insieme come se non dovessero più lasciarsi andare.
Quando Blaine si allontana, Kurt lo segue inconsciamente sporgendo un po’ il viso in avanti, e sente davvero di star perdendo un piccolo pezzo di sé.
“Forza” lo incoraggia Blaine, anche se la voce gli sta tremando “Vai” accenna con il mento al treno alle sue spalle.
Kurt prende un respiro profondo, e gli stringe le mani con forza “Mi hai cambiato la vita, Blaine.” Quando lo dice è senza fiato, perché è la pura e semplice verità. “L’hai fatto davvero.” E ora Blaine ha piegato il capo su una spalla e le lacrime stanno scorrendo liberamente sul suo sorriso. “E io ti risponderò” continua Kurt, senza lasciarlo andare “Aspetterò quella chiamata. E risponderò. Te lo giuro.”
“Okay” risponde soltanto Blaine, con gli occhi luminosi “Non ti farò aspettare. Te lo prometto.”
“Okay” Kurt prende un respiro profondo – l’ennesimo – e indietreggia fino a che non arriva al treno; trascina la valigia su per le scale, prima di girarsi di nuovo verso Blaine “Ci vediamo presto, allora.” Gli dice, semplicemente.
“Sì” Blaine lascia andare un enorme sospiro “Sì, ci vediamo presto.”
“Okay.”
“Okay.”
Kurt gli accarezza un’ultima volta il viso “Niente lacrime” sussurra, con un sorriso.
“No” sospira Blaine “Niente lacrime. D’accordo.” E si asciuga velocemente le guance.
“Perfetto” sorride Kurt.
“Ti aspetto.”
“Ti aspetto anch’io.”
La porta si chiude lentamente tra di loro, e Kurt può vedere le lacrime che cominciano di nuovo a scorrere sulle sue guance; gli rivolge un sorriso tremulo e lo saluta con un gesto della mano, mentre il treno comincia a muoversi. Blaine ricambia il gesto, e cammina per seguirlo.
Ma il treno comincia a prendere velocità presto – troppo presto – e dopo poco deve fermarsi e limitarsi a seguirlo con lo sguardo.
I loro occhi non si lasciano andare nemmeno un attimo, fino a che il treno non curva e Blaine scompare alla vista di Kurt.
Entrambi avvertono distintamente i loro cuori che si spezzano nei rispettivi petti, ma prendono un respiro profondo. Si rivedranno. Bisogna solo aspettare.



***
Note:
lo so, lo so, è imbarazzantemente corto :\
Ma diciamocelo: erano rimaste poche cose da sistemare.
Che dire ... Mi dispiace che questa storia stia finendo :\ Manca solo il cortissimo epilogo, che pubblicherò Mercoledì.
Spero sinceramente di non avervi annoiati ^^ 
Fatemi sapere cosa ne pensate, per favore; anche se ci metto un po', prometto che risponderò a tutte le recensioni :) 
Siete stupendi, davvero, grazie a tutti **
Bacioni!

 

  
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