Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Nora_93    17/03/2014    0 recensioni
"ma c'è qua il tuo principe azzurro, sono io, perché non te ne accorgi?”
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

                                                               Migliori amici

“ Dai basta Matty, lo sai com'è la situazione e non ci puoi fare niente, cambia persona, mica è l'unica ragazza che esiste sulla terra”.

“Lo so Frà ma non ci riesco a non pensarla, a me piace da sempre, la amo, nessuna è come lei, non mi stancherò mai di combattere per averla.”

“Scusa se te lo dico, ma quando hai iniziato a combattere per conquistarla? Siete migliori amici dall'infanzia, ma con ciò non vuol dire niente, Sara non se lo immagina minimamente che sei cotto bruciato per lei, non le dimostri niente”.

“ Ma sono timido, lo capisci, e dichiararmi sarebbe un rischio per la nostra amicizia”.

“Sì ma se non rischi non saprai mai come potrebbe andare a finire. Magari anche a lei non gli dispiaci”.

“Macchè dici, è fissata con quel tizio con i rasta e mi parla in continuazione di lui, e poi chi se lo scorda quel periodo che stava insieme a quell'altro, il suo compagno di banco fissato per il metal, come lei del resto.”

“E non ti rompevi e rompi tuttora le balle a sentire le sue paranoie e avventure amorose? Cazzo sei il suo psicologo?”

“Più o meno. No, non mi rompe ascoltarla, è una mia amica e aiutarla mi fa sempre piacere, però ogni volta è un pugno al cuore per me. Però c'è da dire che anche lei mi ascolta, solo che io ho poco da dire, poi sai come è fatta lei, è buona e cara, ma ha quel viziaccio di sfottere, e questo suo aspetto la rende ancora più speciale”.

“Certo Matty che sei proprio incorreggibile. Siete amici. Punto.”

“Migliori amici, precisiamo.”

“Peggio, perché così... guarda non so nemmeno io cosa dirti. Quanti anni è che ne parliamo, bho, ho perso il conto, so soltanto che tu non puoi continuare a soffrire così per quella, che a me personalmente manco piace più di tanto. E' un manico di scopa, antipatica e scorbutica, si dà tutte quelle arie come se fosse l'unica donna del pianeta, abbassa la testa ragazzina”.

“Non dire così della mia Sara, capito, altrimenti addio la nostra amicizia”.

“Visto che dici che Sara è tua, voglio che sabato alla festa di Mirko fai qualcosa per poter veramente dire - la mia Sara - .”

 

Mancavano tre giorni a Sabato e quella sera Mattia avrebbe incontrato Sara per la loro solita passeggiata al parco, l'ultimo spettacolo al cinema di un film qualsiasi pur di passar tempo e divorare due secchielli di pop-corn e poi di nuovo al parco a prendere da bere. Nonostante tutte le volte Mattia fosse un po' brillo e Sara vestita in maniera attraente e sexy, lui non riusciva a dirle una minima parola a riguardo. In quelle serate estive in cui uscivano parlavano di tutto, si divertivano un mondo, ridevano come pazzi per ogni cavolata e Sara, però, non riusciva mai a tacere riguardo i suoi sentimenti amorosi riguardo ogni ragazzo di cui si invaghiva e iniziava con le sue paranoie da sedicenne dicendo che sarebbe rimasta sola per sempre e sarebbe morta zitella. Mattia, quando sentiva queste parole aveva un nodo allo stomaco, si faceva coraggio e le diceva:

“Ma cosa dici Sara, sei bellissima, troverai chi ti amerà davvero e ti tratterà come una principessa, perché te lo meriti, e lo sai che non sto mentendo.”

“Tu sei il ragazzo più dolce della galassia, fortunata chi diventerà la tua principessa”. E gli diede un bacio casto nella guancia e lo abbracciò.

Mattia tra sé e sé pensava “ma c'è qua il tuo principe azzurro, sono io, perché non te ne accorgi?”

 

Arrivò sabato e Mattia impiegò l'intero pomeriggio a prepararsi per essere impeccabile e decise che quella sera si sarebbe dichiarato. Mentalmente preparava mille discorsi, ma nessuno andava bene, alla fine pensò che improvvisare al momento con spontaneità è sempre la cosa che riesce meglio. Alle 20.30 prese la sua moto da cross nera con strisce rosse e gialle, quella moto con cui aveva fatto un sacco di giri per Firenze insieme a Sara, e tutte le volte ammiravano il tramonto sul ponte dove sotto scorreva l'Arno. Chi non li conosceva li avrebbe sicuramente scambiati per una coppia di fidanzatini in piena adolescenza innamoratissimi e felici.

Arrivato da Mirko, la casa era già piena di gente e ancora ne doveva arrivare molta. Si girò intorno ma Sara non era ancora arrivata, la puntualità non era il suo forte: impiegava ore a scegliere il vestito più adatto, si cambiava mille volte, il trucco doveva essere perfetto e intonato con il tutto. Mille accessori, pensate, cambiava cover al cellulare in base al contesto in cui stava. Era una ragazza troppo vanitosa e viziata, Mattia ne era cosciente e il suo amico Francesco glielo ricordava sempre: “Quella lì si cambia minimo tre volte al giorno mentre tu indossi la stessa maglia per minimo una settimana”. Ma ciò Mattia non lo reputava importante, aveva il prosciutto negli occhi e si diceva “gli opposti si attraggono, poi se fossi così schifoso non saremmo migliori amici.”


“Ehi Matty!!”

“Ciao Frà, tutto ok?”

“Io sì, ho già adocchiato una tipa molto carina e anche la sua amica non è male, magari puoi farci un pensierino, e ho mangiato un pasticcino alla crema squisito e bevuto un bicchierino di limoncello delizioso.”

“Hai visto Sara?”

“Sara, Sara, Sara.. solo Sara sai dire? Comunque sì, l'ho vista.”

“Dov'è? Le ho mandato due messaggi ma non risponde.”

“ E ci credo”.

“Cosa vuoi dire? Non farmi preoccupare, lo sai che quando si tratta di Sara vado in tilt.”

“E allora se vai in tilt fai finta che non ti abbia detto niente”.

“Non sto capendo un benemerito cazzo, dimmi ciò che sai e che hai visto. Subito!”

“Non voglio che tu muoia così giovane d'infarto. Amico, io ti voglio bene, ma veramente, dammi retta, vieni con me, facciamoci un giro e divertiamoci”.

“Il giro me lo faccio da solo così scopro cosa mi tieni nascosto. Stronzo”.

Mattia girò per la casa, e su un divano c'erano due ragazzi che si baciavano con molta passione. Lui aveva dei lunghi dread, magro, vestito di nero e aveva come bracciale una fascia con punte di metallo. Ora che lo guardava meglio si accorse che quello era l'ultima new entry nella lista love di Sara. Che sollievo, quanto avrebbe voluto che Sara vedesse quella scena, così si sarebbe rassegnata e lui l'avrebbe confortata e si sarebbe dichiarato, si sarebbero baciati e poi messi insieme. La ragazza con cui il tipo con i dread si sbaciucchiava ancora non l'aveva vista bene, ma appena essa si tirò più su per sistemarsi la riconobbe subito: era Sara. Un colpo al cuore, un pugno allo stomaco, la vita in frantumi. Lei non si accorse di Mattia; quanto era sexy quella sera con quella canottiera rosa confetto scollata tanto da mostrare la sua attraente terza abbondante di seno e jeans attillati color azzurro slavato che evidenziavano tutte le sue forme sensuali e femminili. Portava un tacco vertiginoso ma lei ci sapeva camminare con disinvoltura ed eleganza. Anche se Sara amava andare in giro mezza nuda non era mai volgare, però se iniziava a parlare e si sentiva a suo agio ogni sua frase composta da 10 parole conteneva minimo 4 parolacce. Mattia la definiva “la dea camionista”.

Mattia distolse lo sguardo dalla scena e voleva andare da Francesco, stare con lui e dirgli che aveva sempre avuto ragione.

 

“Matty!!!!”

“Sara”.

“Quando sei arrivato? Ti devo dare una notizia bellissima. Ti ricordi Ricky, il ragazzo con i rasta che mi piace un casino? Bè, mi ha detto che mi trova carinissima e che non gli dispiacerebbe per niente diventare il mio ragazzo. Ora stiamo insieme, ti rendi conto, il mio sogno si è avverato. Ed è anche merito tuo che mi sei sempre stato stato accanto, mi hai sempre sostenuto. Ti voglio bene. E ricordati che il mio fidanzamento non rovinerà la nostra meravigliosa amicizia. Sei importantissimo per me Matty”. E lo abbracciò dandogli un grande bacio nella guancia.

“Sono molto contento per te Sara, te lo dicevo che non morivi zitella, però dì a mister rasta che se ti fa soffrire se la dovrà vedere con me. Uomo avvisato, mezzo salvato.”

“Ahahaha Matty, ricordati che purtroppo tu sei il mio psicologo, quindi saprai ogni minimo dettaglio e avrai così modo di intervenire se ne avrò bisogno. E la stessa cosa io per te. Guarda quante belle ragazze ci sono qui, fa conoscenza, sei un gran figo, anche tu troverai la tua principessa, poi siamo giovani, abbiamo ancora tanto tempo davanti a noi, e poi si sa, in amore si cambia idea facilmente. Dai, vai da Frà e rimorchiate, e domani raccontami tutto. Ciao Matty!”

Anche Sara aveva ragione.

Finalmente Mattia aveva realizzato che doveva cambiare obiettivo, Sara era la sua amica preferita e niente avrebbe cambiato questo legame unico ma non poteva al contempo essere la sua ragazza: era giunta l'ora di aprire nuovi orizzonti.

“Ehi Frà!”

“Matty, dov'eri finito che ti ho cercato ovunque. Come va?”

“Alla grande, dove sono le ragazze che avevi adocchiato per noi due?”

 
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Nora_93