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Autore: Purple    01/07/2008    5 recensioni
Quando i pensieri si affollano nella tua mente e cancellano quello di buono che per te c'è stato in un momento tanto importante e breve....
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Karl Heinz Schneider
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Black Ballon

Silenzio.
Io odio il silenzio, non mi è mai piaciuto. Ha sempre provocato in me un senso di disagio e inadegutezza.
Beh... ora che ci penso bene... in questo momento mi sento terribilmente a disagio e in imbarazzo.

Cazzo!! Sono un' idiota!!!

Lo sapevo... lo sapevo che dopo mi sarei pentita di tutto questo.. ma io no, non mi sono fermata in tempo... no!! Ho preferito seguire l'impulso del momento senza pensare alle conseguenze.

Lentamente mi alzo a sedere e appoggio la schiena contro la testata del letto. Il mio sguardo vaga per la stanza soffermandosi su i nostri vestiti sparsi per terra e subito dopo su le lenzuola sfatte e ingarbuglate. Ancora calde, segnale di un atto d'amore appena compiuto.
Atto d'amore.. ma che atto d'amore!!! sarebbe meglio chiamare tutto quello che è successo qualche ora fa "atto di puro sesso" o meglio ancora "atto di pura lussuria per soddisfare il nostro desiderio carnale". Si così va decisamente meglio, rende più l'idea.

Oddio che casino.
Sicuramente domani mattina Maria vorrà delle spiegazioni e non so proprio da che parte cominciare. Insomma non posso mica dirle:

" Buongiorno Mary!! Bella giornata vero? ti saluta tuo fratello... sai questa notte abbiamo fatto sesso."

Però il succo di tutto il discorso è proprio questo.
Perchè io ho fatto sesso con Karl.
Proviamo a ripeterlo più lentamente.... io - ho - fatto - sesso - con - Karl.
Maledizione a me e a quando ho accettato di andare a quella stupida festa.
No...
Qui l'unica stupida sono io. Io che invece di seguire la ragione ho preferito dare ascolto al piacere che mi davano le sua mani, io che per quel piacere ho preferito tradire il patto che avevo fatto con me stessa: quello di non lasciarmi mai andare con il fartello della mia coinquilina.
Era una regola che mi ero imposta, per salvaguradare me stessa, l'amicizia, a cui comiciavo a tenere, con Mary e per evitare di andare ad impegolarmi con qualcosa più grande di me e a cui non ero e non sono ancora pronta.

Ho incontrato Mary per caso.
Eravamo entrambe in cerca di un appartamento e abbiamo afferrato lo stesso volantino assieme. Sul momento siamo scoppiate a ridere e poi abbiamo deciso di visitare l'appartamento. Il resto è successo tutto molto velocemente: ci siamo trasferite, abbiamo rimesso a nuovo la casa, con l'autorizzazione del proprietario ovviamente, e abbiamo iniziato una tranquilla e felice vita come coinquline tra lezioni università, esami e feste.
Poi un giorno è arrivato Karl. Devo ammettere che sul momento non sapevo che dire; mi sentivo come una bambina che la mamma ha scoperto con entrambe le manine nel vaso di marmellata. E dire che non avevo fatto assolutamente niente. Oddio... l'avevo gia visto in tv ma tra lei e la realta e me c'è una parete di vetro molto spesso a dividerci.
Mary me lo presentò come suo fratello e da quel giorno, ogni tanto veniva a trovarla e, quando non giocava o non era occupato con qualche modella famosa, si fermava a cena da noi.
Pian piano mi è crollato un mito.
Karl non era affatto come si presentava davanti agli altri. Non era assolutamente quell'essere perfetto che ritraevano le telecamere e i giornali. E' un ragazzo con un vero e proprio caratteraccio e con pochissima pazienza, borioso e vanesio all'inverosimile. La cosa più buffa di tutte è che lui ne è consapevole e sembra vantarsene ancora di più, insomma, il tipico ragazzo "son bravo e sono bello soltanto io".
Però, da quel che mi ha raccontato Mary, nonostante il suo carattere strafottente, per gli amici, quelli veri, e la famiglia è sempre pronto a farsi in quattro in caso di bisogno.

Mentre la mia mente naviga tra pensieri e ricordi il mio sguardo cade sulla sveglia.
Sono le 04:30. Forse è meglio che vada.
Cercando di non far rumore scosto le coperte e mi alzo. Ma il mio proposito fallisce perchè accidentalmente sbatto il mignolo contro il bordo del letto, provocando uno scossone a quest'ultimo. Dalla bocca mi scappa un gemito/urlo trattenuto a forza, credo che peggio di cosi la serata non potesse terminare.
Preoccupata mi volto verso Karl, ma lui continua indisturbato a dormire. Ha il viso completamente sommerso nel cuscino e qui una domanda mi sorge spontanea "come diavolo fa a dormire indisturbato dopo tutto il casino che ho fatto? ma soprattutto come fa a non soffocare???" io sarei gia morta.

Con calma mi rivesto, raccolgo le mie cose e lanciando un ultimo sguardo al letto me ne vado.
Proverò a raccontare a Mary cosa è successo sperando che capisca e che dopo essersi arrabbiata mi perdoni.
Con Karl, sinceramente, non so come andrà a finire. Non so come dovrò comportarmi e come l'affronterò. Tutto questo è stato talmente improvviso che proprio non lo so.
Ma per adesso quello che ha la precedenza su tutto è Mary.


IL MIO ANGOLO PERSONALE:

ciao a tutti!!!
Questa storia è nata ieri notte dopo che un tuono che ha interrotto il mio dolce riposo e da li non sono più riuscita a dormire.
E' è nata così, senza un motivo particolare o un'elaborazione dietro. L'ho scritta di getto, correggendo alla fine qualhe espressione che non mi soddisfaceva.
Sinceramente non so come sia venuta. Io ci ho provato.
Il titolo è lo stesso di una canzone dei Goo Goo Dolls gruppo che mi piace particolarmente. E' molto carina, consiglio a chi legge di ascoltarla.

Per ultimo, ma non meno importante, vorrei ringraziare quelli che leggeranno lasciando un commento e quelli che leggeranno solamente.

Grazie Mille!!!

   
 
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