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Autore: PersainElle    17/03/2014    8 recensioni
“Viene organizzato in un luogo apposito, spesso con un numero chiuso di iscrizioni e proporzionato. I partecipanti sono fatti sedere uno di fronte all'altro in una fila di tavoli e iniziano a parlare per cercare di conoscere e farsi conoscere in un limite di tempo prestabilito.”
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Donghae, Eunhyuk
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Yoboseyo?”-

 

“Saeng il chu ka ham ni da, Saeng il chu ka ham ni da, ji gu e seo u ju e seo jae il sa rang ham ni da!”- ♫ ♬ ♪ ♩ ♭ ♪ 

 

“Aish... hyung, g-grazie m-ma stavo dormendo”-

 

“E chi se ne frega! E' il tuo compleanno, basta pensieri tristi Hae; Non ne possiamo più e anzi... a tal proposito...”-

 

Heechul non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che qualcuno gli strappò il cellulare dalle mani, beccandosi tutte le imprecazioni possibili e immaginabili

 

“Hyung buon compleanno!! Sei così vecchio che hai la Bibbia autografata, ah non dirlo a Siwon, potrebbe ingelosirsi! Hahahaha”-

 

“Buongiorno a te Ryeowook”- disse Donghae cercando di recuperare appieno le sue facoltà mentali senza scomporsi minimamente al commento acido del suo amico. Era il suo modo per dimostrargli il suo affetto, Donghae lo sapeva.

 

“Yaaaaa DONGHAE!!”-

 

La voce tuonante di Kangin piombò nelle orecchie del ragazzo che ormai, era del tutto sveglio.

 

“Aish hyung, puoi abbassare il tono di voce? Sto cercando di riprendermi da una nottataccia”-

 

“Non mi dire che hai fatto lo straordinario anche stanotte?”- tuonò Kangin ignorando la richiesta del più piccolo.

 

“Ma lo lasciate in pace, e tu... buzzurro!... ridammi il mio cellulare!”-

 

“Senti Cenerentola va a farti un giro, sto parlando col mio amico ok? Ha fatto un'altra nottata e vorrei capirne il motivo”-

 

“Non osare chiamarmi Cenerentola, tsk... orso Yoghi”-

 

Donghae ascoltava quella diatriba telefonica con un sorriso ebete e rassegnato.

Quei tre erano i suoi migliori amici da 20 anni e in 20 anni non erano cambiati di una sola virgola.

 

“Insomma quando avete finito di litigare me lo fate sapere. Abbiamo avuto un'emergenza hyung, ci hanno chiamato da Hongdae”-

 

“Ma perchè la gente muore sempre di notte?”- fece Kangin rivolgendosi idealmente a tutti i suoi interlocutori

 

“Indelicato!”- fece Ryeowook da lontano.

 

“Senti chi ha parlato di indelicatezza, nemmeno ha risposto al telefono che già gli hai dato subito del vecchio al mio dongsaeng.”-

 

“Kanginnie, scusami ma dovrei fare una doccia e portare Jack a fare la pipì”-

 

“Si senti Hae facciamola breve, stasera veniamo a prenderti, andiamo ad uno speed date. Non andare su internet a vedere cos'è, non fare ricerche strane, vestiti figo e soprattutto SORRIDI HAE!”-

 

Lee Donghae compiva quel giorno 34 anni.

Era un ragazzo tranquillo, pacato, riservato.

Era un impresario delle pompe funebri e a parte Siwon, Heechul, Kangin e Ryeowook non conosceva moltissime persone.

Lasciato circa quattro anni prima dalla sua fidanzata storica Alissa, che stanca del fatto che il suo fidanzato dopo dieci anni ancora non gli chiedeva di sposarsi, lo aveva mollato per mettersi e quasi subito sposarsi, con uno dei parenti di un suo... “cliente”. Alissa, attualmente mamma di due splendide bambine, era il motivo per cui Donghae aveva smesso di pensare alle donne e aveva completamente escluso ogni forma d'amore dalla sua vita; A parte quella dei suoi amici e del suo cane Jack.

 

“Tsk... speed date, pensano che sia davvero così imbecille da non sapere cosa sia”- pensò tra se mentre, indossando la tuta, si preparava ad infilare il guinzaglio a Jack per la passeggiata mattutina.

Nonostante fosse un pastore tedesco, era uno dei cani più tranquilli e mansueti che Donghae conoscesse, tanto da permettergli anche di sfogliare gli aggiornamenti del suo cellulare e leggere le notizie del mattino, come d'abitudine durante la passeggiata.

Donghae non guardava niente intorno a lui, non si era accorto di aver incrociato la sua procace vicina di casa, così come non si era accorto che lei con una scusa aveva, come tutte le mattine, provato ad invitarlo dentro al suo appartamento.

E non si era nemmeno accorto della multa che sventolava sul cruscotto della sua macchina parcheggiata nel divieto di sosta a cui non aveva fatto caso.

Lee Donghae viveva un po' tra le nuvole;

Fortuna che Jack conoscesse la via di casa perchè spesso era lui che passeggiando, lo riportava indietro.

 

Quella mattina decise di convogliare tutte le sue attenzioni su come funzionava lo speed date. Insomma sapeva che si entra in questo locale dove ci sono un migliaio di persone che non conosci ma che teoricamente non vedi l'ora di conoscere, e per farlo hai a disposizione pochi minuti.

 

-Le parole di Kangin risuonavano nella mente di Hae-.

 

“Meno male che c'è internet”- disse tra sè, digitando sul motore di ricerca del proprio cellulare la parola chiave “speed date”.

I primi risultati erano spiegazioni reali della cosa, il resto... tutta robaccia di puttane in cerca di clienti.

 

“Viene organizzato in un luogo apposito, spesso con un numero chiuso di iscrizioni e proporzionato. I partecipanti sono fatti sedere uno di fronte all'altro in una fila di tavoli e iniziano a parlare per cercare di conoscere e farsi conoscere in un limite di tempo prestabilito.”

 

“Tsk... non ho voglia di conoscere persone, non ci voglio andare a quello stupido speed date. Jack non tirarmi”.

 

Donghae urtò per caso contro qualcuno a cui, come sempre, non fece caso. Troppo impegnato a controllare le news sul suo cellulare.

“Mi scusi”- si limitò a biascicare noiosamente.

 

“Non si preoccupi”- rispose la persona accarezzando ripetutamente Jack.

 

“Andiamo!”- ordinò distrattamente Donghae al suo cane tirandolo leggermente per il guinzaglio.

 

 

**

 

La sera arrivò fin troppo in fretta per Donghae.

Dopo aver ricevuto varie telefonate di auguri da parenti inutili che non tollerava nemmeno e aver fatto una doccia, si diresse verso la cabina armadio della sua camera da letto.

Era quasi più grande della camera.

Era una persona molto attenta al dettaglio e siccome per mestiere, doveva sempre vestirsi di nero, il suo vestiario abituale al di fuori dell'ambiente lavorativo incontrava decisamente e ovviamente il suo gusto personale: elegante e chic, ma mai volgare o pacchiano;

Donghae optò per un completo leggero di cotone del suo colore preferito: il blu.

Si diresse verso lo specchio sbottonando leggermente la camicia bianca che aveva abbinato al completo, profumandosi con la sua essenza preferita, costituita da una personalissima miscela di: Artemisia, Coriandolo, Garofani e fiori d'arancio.

Aveva deciso di non mettere alcun tipo di gel nei capelli, lasciando che ricadessero lisci e morbidi sulla fronte e le spalle;

Donghae aveva i capelli rossi e lunghi e spesso, li legava in una piccola ma elegantissima e maledettamente sensuale, coda di cavallo.


 

**


 

Kangin venne a prenderlo poco dopo, in macchina c'erano tutti i suoi amici e Donghae non aveva molta voglia di parlare.

Arrivarono al locale circa un quarto d'ora più tardi.

Non sapeva benissimo come funzionava ma non ci mise molto a scoprirlo; Infatti appena entrato, un tizio fin troppo cordiale e simpatico gli si avvicinò.


 

“Buonasera signore, favorisca card d'ingresso prepagata grazie”-


 

“F-favorire c-cosa?”- Donghae si girò verso Siwon con un'espressione interrogativa


 

“Ah, buonasera. Non si preoccupi, la card del mio amico è una prepagata regalo. Eccola”- disse elegantemente Siwon porgendo la carta al tizio.


 

“Capisco. Beh, buon compleanno signor Lee Donghae”- disse il tizio leggendo l'intestazione della card


 

“G-grazie?”-


 

Donghae non ebbe nemmeno il tempo di rispondere che fu condotto da una prorompente signorina ad un tavolino per due, con due poltroncine, una di fronte all'altra.


 

“Si accomodi”- fece la ragazza “tra poco il nostro event manager inizierà il discorso d'apertura, cosa desidera bere?”-


 

“Un gin tonic per favore”-


 

“Arriva subito”- disse la ragazza appuntando l'ordine su di un taccuino elettronico.


 

“Il nostro event manager... mammamia ma chi cazzo credono di essere questi? A me sembra un bordello mascherato da evento alla moda”- pensò Donghae tra sè e sè.


 

I suoi amici erano lontanissimi da lui, l'unico che era riuscito a vedere da lontano era un imbarazzatissimo Ryeowook, tanto piccolo che riuscì appena a scorgerlo nella sua poltroncina.


 

“Sicuramente avranno trascinato anche lui qui. Heechul, questa me la paghi”-


 

Dopo una decina di minuti d'attesa arrivò il drink di Donghae.


 

“Prego Signore, con i complimenti del locale”- a servire Donghae fu una ragazza piccolina e prosperosa, con un evidente e alquanto imbarazzante cappellino con su scritto a lettere cubitali: “Buon compleanno!”


 

“La ringrazio”- disse arrossendo.


 

“Prova-prova”- una voce metallica e stridula fece il suo ingresso nel padiglione auricolare di Donghae.


 

“Buonasera e benvenuti all'evento numero 136 di quest'anno. E' davvero un record e siamo orgogliosi di essere la prima agenzia di Seoul a sponsorizzare e promuovere questo tipo di evento. Come tutti sapete questo è uno speed-date, alcuni ci sono già stati, per altri è la prima volta. E la prima volta come si suol dire non si scorda mai, se sapete a cosa mi riferisco”-


 

“Mhhh... questo dev'essere quel coglione dell'event manager” pensò Donghae iniziando ad alterarsi per la piega scontata e banale che stava prendendo il discorso di quell'uomo.


 

“Tra qualche minuto si siederà di fronte a voi una persona, avrete 200 secondi per parlare con lei. Se siete soddisfatti dei vostri incontri potrete alzarvi e provvederemo a tutto noi, se non siete soddisfatti o volete comunque conoscere altre persone, restate al vostro posto e ne vedrete delle belle! Per qualsiasi tipo di ordinazione, rivolgetevi alle nostre ragazze. Buon divertimento!”-


 

Donghae si chiese come mai il pubblico fosse scattato in un applauso così fragoroso, lui fu l'unico a non applaudire e anzi... curvandosi leggermente, notò che nemmeno Wookie stava applaudendo.


 

“Caro e fidato amico”- pensò Donghae.


 

**


 

Quella che ne seguì fu una specie di tortura.

A Donghae capitarono tre persone; Due 55enni e un 20enne.

Noiosi, sgarbati e una delle due signore risultò essere anche molto volgare. Le conversazioni erano statiche e si faceva fatica ad andare oltre il “Ciao, io sono tizio, ho tot anni e sono di Boh”-

All'estremo limite della sopportazione e dopo essersi reso conto che quello era davvero un compleanno di merda, Donghae dovette far fronte a tutta la sua calma interiore e affrontare l'ennesima, inutile, noiosa persona.


 

“200 SECONDI SONO PASSATI, AVANTI IL PROSSIMO” - Tuonò la voce dell'event manager dal microfono.


 

Al tavolo di Donghae si sedette in modo quasi spavaldo un ragazzo biondo;

A occhio e croce aveva più o meno la sua stessa età, anche se vestiva come uno di quei modelli usciti dalla copertina di Vogue e aveva un piercing sul labbro inferiore e uno sul sopracciglio sinistro, un evidente tatuaggio che fuorisciva dal collo per poi continuare sulle spalle e probabilmente, pensò Donghae, anche sulla schiena.

Aveva un non so che di “Io so figo perchè so bucato e c'ho il tatuaggio”- quel genere di persona che non andava molto a genio a Donghae che accavallò le gambe e sbuffò leggermente. Il ragazzo masticava un chewin-gum, lo prese con le dita dalla bocca e lo gettò nel posacenere sul tavolino.

Prese poi il bicchiere con il suo gin tonic e ne bevve un sorso generoso, portando vie le gocce di liquido dalle labbra con la lingua.


 

“Ciao Donghae”- disse guardandolo con aria di sfida e assumendo la sua stessa posizione.


 

“Ciao, chi sei?”-


 

“Lee Hyukjae, piacere di conoscerti”- disse allungando la mano verso di lui ma Donghae non la strinse.


 

“Vedo che siamo ritrosi anche il giorno del compleanno”- disse il ragazzo biondo sorridendo e compiendo un movimento con la lingua che gli permise di intravedere un'altro piercing incastrato in quel caldo lembo di carne.


 

“Ci conosciamo Lee Hyukjae?”- disse iniziando a scomporsi.


 

Hyukjae non rispose e si limitò a fissare Donghae dritto negli occhi, mettendolo così tanto in soggezione, da non riuscire più a sostenere lo sguardo dell'altro che iniziò a canticchiargli “Buon Compleanno” mordendosi le labbra di tanto in tanto...


 

“Sono già trascorsi 150 secondi e quindi in meno di un minuto dovrò dirti che ho 29 anni. Esatto, non ho la tua stessa età se è quello che stavi pensando, sono un pilota di boing 747 e non un barbone come invece tu stavi pensando. Sono circa 2 anni e mezzo che porto il mio cane, Choco, a passeggio al parco. Sono circa 2 anni e mezzo che il mio cane gioca con il tuo, che io gioco con lui... e che vorrei tanto giocare anche un pò con te; So più cose io di te ascoltando le tue conversazioni col cellulare che non tua madre probabilmente... e si... sono daccordo con te sull' approvazione della legge 205; No il grigio non ti sta male e quella maglietta a righe non ti fa la piega sui fianchi. Volevo farti un regalo di compleanno ma sarei sembrato sciocco dal momento che stamattina mi hai urtato per l'ennesima volta contro e non ti sei nemmeno degnato di guardarmi. 200 secondi sono passati, buona serata Lee Donghae”- disse il ragazzo tutto d'un fiato alzandosi, permettendo al pù grande di intravedere dai jeans strappati, due gambe muscolose e perfettamente depilate.


 

Evidentemente turbato, Donghae si alzò dalla sua poltroncina e si diresse verso il bancone del bar, situato lontano dalla sala in cui si svolgeva l'evento e inaspettatamente vuoto; Il ragazzo ignorava il fatto che in quel preciso istante aveva dato il segnale a l'event manager che la persona appena conosciuta gli interessava; Motivo per cui Lee Hyukjae di lì a qualche ora, avrebbe ricevuto per e-mail il numero personale di Lee Donghae.


 

“Posso avere un bicchiere d'acqua per favore?”- disse nervosamente al barista che glielo porse immediatamente, chiedendogli se stesse bene.


 

“S-sto benissimo”- rispose sbrigativo.


 

“Sta benissimo, non vede? Che ha ancora da guardare”-


 

-Ancora lui-


 

Donghae si voltò, senza dire una parola; Limitandosi a fissare il ragazzo che gli stava di fronte, così diverso da lui.


 

“Sai... credo di aver cambiato idea”- disse il biondo.


 

Mentre pronunciava questa frase, Hyukjae si era avvicinato pericolosamente alle labbra di Donghae, senza staccare mai il contatto visivo con quest'ultimo e portando la sua mano sinistra dietro la testa del più grande e la destra dietro la sua schiena. Hyukjae aveva le labbra più morbide e carnose che Donghae avesse mai avuto la fortuna di assaggiare. Erano lì, davanti al bancone del bar del locale, abbracciati.

Il bacio fu lungo, lascivo, passionale.

Eunhyuk non perse tempo e dopo un primo contatto leggero e delicato entrò immediatamente con la punta della lingua nella bocca di Donghae che potè percepire il dolce sapore della saliva, mescolato a quello leggeremente metallico del piercing del biondo che stava roteando pericolosamente la sua lingua attorno a quella del più grande, senza dargli tregua. Quando ebbe finito, prese a succhiarla voracemente fino a sentirne la fibra e i capillari pulsare freneticamente; Attaccò poi con le labbra di Donghae, succhiandole fino a farle gonfiare leggermente.

Fu sazio solo quando sentì l'erezione del più grande premere violentemente contro la sua.


 

“Buon compleanno Donghae”- gli sussurrò poi sorridendo all'orecchio.


 


 


 

 

 

 

 

   
 
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