genere generale, introspettivo
rating verde (G/PG)
avvertimenti shonen ai, one shot, spoiler
parole 1086 (con Works)
personaggi Shuichiro Oishi, Eiji Kikamaru e con la presenza di Shusuke Fuji
pairing Oishi/Eiji
timeline dopo la finale del Torneo del Kantou, prima del Torneo Nazionale
spoiler minimi, dal volume 27
dedica alla mia amatissima Sis, per i suoi primi splendidi sedici anni. Ti voglio un mare di bene (compresi gli squali dentro, come diceva una mia compagna alle superiori XD)!!
ringraziamenti alla mia carissima Tweester, per l'enorme supporto morale nel placare tutti i miei dubbi dell'ultimo minuto (come sempre, innumerabili)XD
disclaimer i personaggi non sono miei, ma degli autori e di chiunque ne ha diritto; tanto meno sono utilizzati a fini di lucro, ma solo per mero piacere personale.
note d'autore è la prima volta che mi dedico ad una fanfic su un manga, sportivo per di più... non è stato semplice, ma l'ispirazione era troppo forte -tanto che ho dovuto smettere di leggere il manga per scriverla (spero succederà davvero una cosa simile! XD)- e quindi ne ho approfittato per farne anche un regalo -spero gradito- alla mia Sis che compie gli anni proprio oggi (e spero di riuscir a postarla entro le 24.00). Chiedo scusa per come è rappresentata la partita, non sono sicura sia venuta benissimo, è la prima volta che mi cimento in una cosa simile...
Chiedo scusa anche per il titolo... sono negata in questo... ù_ù



“Fino al giorno in cui ti sconfiggerò, io giocherò in doppio con te!!”

Era arrivato il momento.
Senza sapere bene come o perché, erano entrambi giunti alla solita conclusione senza bisogno di parlarne.
Fuji si fece avanti. “Vi farò da arbitro.”
Shusuke era l’unico che sapeva dell’accordo tra i due.
“Okay.”, Kikumaru si voltò verso Oishi per assicurarsi che anche lui fosse d’accordo e il ragazzo annuì.

C’era un’aria diversa dal solito nel campo del Seigaku; gli allenamenti erano finiti, ma un’ultima partita andava giocata. Perfino Fuji, sempre sereno e sorridente con tutti, era stranamente serio rispetto a quello che sembrava solo un incontro d’allenamento.
Era dalla gara contro il Rikkai Dai, alla finale del Torneo del Kantou, che Shuichiro sapeva che, quando avrebbero giocato nuovamente uno contro l’altro, per la prima volta avrebbe potuto vincere Eiji.
Non ci aveva più voluto pensare, concentrandosi prima sulla partita e poi sugli allenamenti, ma ora che erano arrivati al match decisivo non poteva far finta di nulla.

“Al meglio di un set, Kikumaru-Oishi.” annunciò professionale Fuji “Oishi al servizio.”

Shuichiro si preparò a cominciare la partita, nonostante tutto deciso a vincere anche quella volta.
Voleva e doveva vincere. Non sapeva nemmeno più se era più forte la volontà o la necessità di non vedersi sconfitto in quella partita. Non era ancora pronto a quello, a rischiare di vedere la fine del Golden Pair.

“Fifteen Love.”, veloce quanto il suo servizio arrivò anche il punteggio da parte di Fuji.
“Wow… non ti stai risparmiando. Ottimo!” esclamò dall’altro lato del campo Eiji, sorridente come se avesse fatto punto lui.
“Non l’ho mai fatto.” rispose Oishi preparandosi al nuovo lancio, E certo non voglio avvantaggiarti adesso.

Se Shuichiro non voleva perdere non era una questione di puro orgoglio e se temeva la disfatta della coppia d’oro non era unicamente perché Eiji era stato in assoluto il miglior compagno con cui avesse mai giocato. Aveva paura che con la vittoria di Kikumaru le loro strade si sarebbero potute allontanare incrementalmente per non incrociarsi mai più e non voleva rischiare una simile eventualità.
Si rendeva conto lui stesso che era un pensiero assurdo, con il campionato nazionale alle porte il Golden Pair era una delle poche cose certe, tanto quanto era sicuro che né Tezuka né Ryuzaki sensei avrebbero mai permesso che loro non giocassero insieme solo perché Eiji era riuscito a batterlo.
Il pensiero della faccia che avrebbe potuto far Tezuka a sentir quella motivazione, lo fece sorridere.

“Game per Kikumaru. Uno a zero.”
“Perché stavi ridendo, Oishi?" domandò Eiji "Guarda che sto vincendo io!”
E’ solo l’inizio. “Niente... Vai.”

La partita andò avanti senza esclusioni di colpi da parte di entrambi.
“Game per Kikumaru. Cinque a cinque.”
Nonostante la stanchezza e il sudore, l’acrobata del Seigaku stava sorridendo raggiante. “E’ la prima volta che ti vinco cinque match!" esclamò e Oishi sorrise con lui, pur temendo di veder ribaltare il risultato.
“Non ne vincerai altri.” disse poi, preparandosi al nuovo servizio.

“Game per Oishi. Sei a cinque."

“Oishi, quaranta a trenta. Match point.”
Non posso perdere... non ora.

Subito dopo aver servito, Kikumaru usò la sua nuova mossa e davanti a Shuichiro apparvero due Eiji.
Destra o sinistra? Destra.
No! Oishi osservò il suo avversario darsi una spinta e allungare il braccio a colpire la palla.
L’istante che seguì, fu come visto al rallentatore; la palla sembrava non arrivare mai dall’altro lato, nonostante l’alta velocità della stessa.

“Rete! Game set, Oishi vince. Sette a cinque.” annunciò Fuji.
Il giovane non aveva mai amato tanto la voce del genio del Seigaku come in quel momento e quasi senza rendersene conto, alcune lacrime cominciarono a scendergli dagli occhi, per la felicità e la tensione che stava lentamente cominciando ad allentarsi.
“Complimenti Oishi!”, Eiji gli si era parato davanti e gli tendeva la mano, “Questa volta credevo davvero che ce l'avrei fatta.” aggiunse prima di accorgersi che il volto del compagno non era bagnato solo dal sudore e il suo volto divenne stupito.
“Lo credevo pure io.” disse Shuichiro, allungando la mano a prendere quella dell’altro. “Fortunatamente, non è ancora la fine del Golden Pair.” mormorò passando oltre Fuji e allontanandosi verso gli spogliatoi.
Eiji rimase immobile ad osservarlo, non sicuro d’aver sentito bene ciò che l’altro aveva detto.
“L'ultimo colpo, l’hai sbagliato di proposito?” domandò Fuji avvicinandosi all’amico.
Kikumaru si voltò sorpreso verso di lui, “Certo che no!” rispose e nell’attimo stesso in cui lo disse ebbe come la sensazione di stare mentendo, come se lui per primo, nello stesso modo di Oishi, avesse a livello inconscio raggiunto la convinzione che la propria vittoria avrebbe segnato la fine del Golden Pair e tutto ciò che quello avrebbe potuto comportare. Infondo, era ciò che aveva detto.
“Non è ancora la fine del Golden Pair…” ripeté Shusuke lasciando il campo.

Quando Oishi tornò nella zona comune degli spogliatoi per finire di vestirsi, dopo essersi fatto la doccia, si ritrovò davanti Eiji, ancora sudato e con l’uniforme dei Regolari addosso.
“Ti prenderai un malanno, così!” esclamò, seriamente preoccupato.
“Non importa, dovevo parlarti e temevo che se fossi entrato a far la doccia, te ne saresti andato prima che avessi finito.” rispose Kikumaru.
L'altro lo guardò stupito e un po' preoccupato. “Dimmi, Eiji.”
“Anche quando un giorno ti batterò, continuerò a giocare in doppio con te.” annunciò con un sorriso, anche se era un po’ intimorito dal volto ancora serio di Oishi.
“E così sei ancora sicuro che mi batterai, eh?” scherzò lui, non riusciva mai a restare serio di fronte al volto sorridente di Eiji.
“Ci puoi scommettere!” esclamò Kikumaru, finalmente di nuovo allegro. “Vado a farmi la doccia, ci vediamo dopo.”
“Aspetta.” lo bloccò l’altro, anche se era un po’ esitante. “Non… non ero preoccupato solo per il tennis…”
Eiji abbassò lo sguardo, “Lo so… Ero preoccupato pure io.”
Oishi si mise a ridere e, dopo averlo guardato stupito per un istante, si mise a ridere anche Kikumaru.
“Per i nostri standard,” cominciò Oishi “stiamo parlando…”
“troppo.” terminò Eiji per lui.
“Mi sento stupido, adesso, per esser stato così spaventato.” disse Shuichiro portando una mano dietro la testa e abbassando gli occhi, imbarazzato.
Kikumaru gli si avvicinò e lo guardò dal basso sorridendo mentre Oishi sobbalzò, stupito; gli posò una mano sulla spalla e s’alzò sulle punte dei piedi, posandogli un bacio sulle labbra.
Shuichiro dischiuse appena le labbra, portando le mani ai fianchi del compagno.
“Beh… vado…” disse Eiji quando si allontanò per riprendere fiato, indicando le docce.
Oishi annuì; “Sì… Ti aspetto qui.”

Fine