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Autore: Uptrand    19/03/2014    26 recensioni
Questo racconto trae ispirazione da Mass Effect la lega degli eletti da me precedentemente pubblicato. Post Mass Effect 3 con Shepard che ha salvato il consiglio, distrutto la base dei collettori, curato la genofagia, fermato la guerra tra geth e quarian e distrutto i razziatori.
Contiene descrizioni prese dal codex del gioco.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashley Williams, Comandante Shepard Uomo, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Mass Effect Legacy'
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La prima settimana passò abbastanza in fretta e nella più normale delle routine tra lezioni, esercitazioni e istruttori che si autodefinivano il dio in terra per i loro allievi. Si erano formate le prime amicizie, le antipatie e somministrate le punizioni ai cadetti che non avevano dato le risposte volute dagli istruttori.
Steve era riuscito abbastanza bene ad evitare problemi con gli istruttori, diceva quello che volevano sentirsi dire, e si sottraeva nell'iniziare discorsi inutili con coloro che desideravano mettersi in mostra, d'altronde se ci tenevano tanto ad aver ragione, parlare non sarebbe servito.
Di natura introverso, odiava le compagnie troppo numerose e rumorose, preferendo un gruppo di tre o quattro persone magari con la possibilità di condividere il suo hobby, i giochi da tavolo.
Olivia si era fatta notare dal capo camerata in senso positivo e non riusciva star fuori da una discussione se riteneva di avere qualcosa da dire. Se qualcuno brilla, altri bruciano per l'invidia e in quello le donne sono maestre. Come il fratello anche lei apprezzava i gruppi piccoli e i giochi da tavolo.
Era venerdì 21 marzo del 2212 nel calendario terreste e i fratelli si trovavano in classe per la prima lezione dell'unica materia che non avevano ancora frequentato “Corso avanzato d'addestramento tattico”.
Per qualche ragione le ore di quel corso erano state raggruppate tutte assieme rendendolo l'unico per tutto il giorno, altra particolarità era la voce che voleva che l'istruttore fosse un civile.
Una porta sulla destra si aprì ed entrò un uomo anziano ma ancora in forma. In volto un pizzetto bianco e uno sguardo attento.
« Cadetti, sono il prof. Oleg Petrovsky e sono il vostro insegnante. Nel caso ve lo siate chiesti questo corso non vi insegnerà le tattiche di combattimento da usare, bensì vi metterà di fronte a combattimenti che non potete vincere, perché solo in situazioni disperate si potrà vedere che genere d'ufficiale potreste essere e acquisire l'esperienza necessaria a un combattimento vero.»
Olivia aveva ascoltato distrattamente il discorso, era troppo impegnata a chiedersi perché la sorte si divertiva a fare questi scherzi e quali problemi avrebbe portato. Si voltò verso destra per guadare Steve, sedeva più in alto e tre file indietro a lei, il fratellino ricambiò lo sguardo con una scrollata di spalle come a dire “Non c'è niente da fare.”
Generale Oleg Petrovsky era un nome che loro conoscevano dalle storie di guerra di loro padre. Era stato il miglior stratega dell’organizzazione terroristica pro umani Cerberus.
Dotato di un profondo senso dell’onore militare non aveva mai compiuto atti criminali che potessero infangarlo. Stratega militare ed esperto di studi umanistici riuscì nell’impresa di occupare l’importante stazione spaziale Omega, punto chiave per controllare i Sistemi Terminus, per conto di Cerberus. Tale conquista mise in luce le sue abilità amministrative.
Fu proprio John Shepard, loro padre, assieme ad Aria T’Loak a riprendersi Omega liberandola e consegnando Petrovsky all’Alleanza che ne accettò la domanda di asilo per le importanti informazioni che seppe dare sulle attività di Cerberus.
Le successive quattro ore della mattinata passarono tranquillamente con prof. Petrovsky che dava un ripasso alla classe di tutte le tattiche basilari, per terminare al suono della campana che segnalava che la sala mensa era aperta.
« Bene cadetti, ci rivediamo tra tre ore al simulatore numero quattro. Lì avrà inizio ufficialmente il corso.» Salutò e uscì dalla stanza.
Olivia raggiunse Steve quando era in coda al self service della mensa.
Pensierosa gli chiese « Dobbiamo preoccuparci? Non possiamo certamente definire Petrovsky un amico di famiglia.»
«Non direi, è vecchio ormai e non credo che l'Alleanza l'avrebbe messo a insegnare se lo ritenesse pericoloso. Di certo è stata una sorpresa.» Disse lui.
«Questo è sicuro. Sono d'accordo che Petrovsky non possa costituire un problema per nessuno fuori di qui, però se quell'uomo scopre chi siamo e decide di tagliarci fuori dal suo corso la nostra carriera è finita.» Commentò la sorella
« Probabile. Ma inutile preoccuparsi ora, se qualcosa va storto hai una linea diretta con una delle massime autorità della galassia.» Suggerì Steve
«Esattamente quello che non vorrei fare, non voglio voci che mettano in dubbio i nostri meriti per il via del nome.» Rispose lei.
«Lo so, abbiamo fatto questo discorso molte volte Olivia. Tu dai troppo importanza a persone che non conosci, come io non ne do nessuna. Ora mi farai il solito discorso e io risponderò di essere orgoglioso di avere un carattere intrattabile.»
Ogni volta che andavano su questo argomento lei non poteva evitare di irritarsi. Steve era un eccellente fratello, un ottimo figlio, un soldato da volere sul campo, una persona fidata per chi lo considerava un amico, ma sapeva che per un problema che si era presentato da piccolo e che ancora si portava dietro aveva scarsa fiducia in sé e per quello che riguardava farsi una vita sociale. Lui aveva deciso che gli sconosciuti potevano semplicemente essere ignorati.
Scocciata Olivia rispose «Beh, sai...scusa se mi preoccupo che mio fratello possa mangiare da solo per i prossimi otto mesi che siamo qui. Ora, se non ti spiace vado a pranzare con le mie compagne di camerata.»
«Mmmh...»
Steve guardò la sorella allontanarsi e con un po' d'invidia prendere posto tra le sue compagne.
   
 
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