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Autore: ilaperla    19/03/2014    1 recensioni
Tommaso e Martina sono tornati a vivere. Li abbiamo lasciati, finalmente, con un finale tanto desiderato, voluto e ottenuto. Tanti sono stati gli ostacoli, materiali e non, nel loro cammino.
Ma cosa è accaduto prima? E cosa accadrà dopo il loro perdersi, ritrovarsi e amarsi?
Ritornano loro, ritornano gli altri e ritornano le emozioni.
[Continuo di Perdersi, ritrovarsi e amarsi. (Consigliata la lettura) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1793747&i=1 ]
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Perdersi, ritrovarsi e amarsi'
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Amarsi: Il calore della festività



Aria di festa, aria di caramello, aria di serenità.
Queste volteggiavano su Odenzo, a pochi giorni della grande festività.
Festività che aspettano tutti, dai più piccoli ai più grandi. Festività che riscalda il cuore, anche quelli più freddi, con la consapevolezza che sia un nuovo inizio, una nuova pagina della nostra vita.
Si è felici, si è emozionati e si è più buoni.
“Mamma, mamma, dove metto questa?” Domanda una Sofia cresciuta.
Tra le sue piccole dita tiene, custodita come un tesoro, una piccola palla di vetro rossa con richiami dorati.
Luccica proprio come i suoi occhi verdi, così simili al suo papà.
I suoi capelli lunghi e boccolosi, sono fermati da forcine colorate, per riuscirgli a domarli. Ma si sa, in quella famiglia i capelli sono inesorabilmente scarmigliati, tanto da avere vita propria.
“Che ne dici del secondo ramo? Lo vedo vuoto” Indica Martina, il ramo più vicino a Sofia, che dopo averlo identificato si abbassa sulle sue piccole ginocchia e appende la pallina.
È cresciuta Sofia, ora è una bellissima bambina di sei anni, che rincorre le farfalle nel parco con un’agilità mai vista prima.
“E’ bellissimo” Squittisce la bambina, sollevandosi sulle gambe e ammirando l’albero.
“Ma dobbiamo ancora accenderlo e poi manca l’angelo alla punta” Osserva Martina, avvicinandosi a fianco della figlia.
“Lo metterà Fabio, vero?” Domanda Sofia.
“Quest’anno si piccola, l’anno scorso lo mettesti tu, ricordi?”
La bambina fa un cenno affermativo del capo e si dirige nello scatolone dove sono posti i pupazzetti del presepe, che tra poco saranno sulla madia del salotto, accanto all’albero.
“E poi dobbiamo aspettare papà” Osserva la piccola, prendendo tra le mani un piccolo Gesù bambino.
Martina le sorride e le si avvicina per passarle una mano nei boccoli dorati.
È comprensiva sua figlia e un po’ rivede se stessa in quegli atteggiamenti.
Una piccola Martina, dove la bontà e la gentilezza fanno sempre da protagonista.
La nonna, glielo dice sempre alla piccola Sofia: ‘Sei un miscuglio della tua mamma e del tuo papà e questi sono grandi pregi’.
Parole che ripete sempre, quando Sofia mette il muso per i piccoli battibecchi con i proprio genitori.
Perché si sa, due caratteri uguali si scontrano frequentemente.
E in questo caso tutto è amplificato. La piccola Sofia non solo deve combattere con una singola persona, ma con ben due.
“Papà arriverà tra poco, che ne dici di iniziare il presepe mentre io vado a svegliare Fabio?”
“Va bene” Asseconda Sofia.
Martina si allontana, per poi girarsi un’ultima volta e ammirare sua figlia mentre, tutta concentrata, raduna i pupazzetti del presepe in ordine sul pavimento.
Bhè, quest’ordine di certo l’ha preso dal padre: eterno stacanovista.
 
“Tesoro, Fabio svegliati”
Martina percuote amorevolmente, dal piccolo braccio lasciato scoperto dalla manica del pigiamino blu, il piccolo Fabio di tre anni che sonnecchia nel suo lettino.
Il piccolo è venuto alla luce tre anni dopo l’arrivo di Sofia.
All’inizio è stata dura per i due novelli genitori. Crescere una nuova vita oltre alle proprie.
La piccola Sofia, ogni giorno in più, mentre cresceva, assomigliava sempre più alla sua nonna che mai avrebbe visto.
E per Tommaso è stata difficile, vedeva in quei grandi occhi il volto dell’amata madre.
Ogni volta che ci entrava in contatto, con quegli occhi verdi, era una pugnalata inflitta al suo povero cuore di figlio, tramortendolo al suolo.
Ma alla fine, come gli ha fatto sempre capire la sua roccia, la sua vita, sua moglie: il risvolto della medaglia oltre a cose negative vede sempre una cosa positiva.
La piccola Sofia sarebbe stata la seconda possibilità.
La convinzione che sua madre non se ne fosse andata via realmente, che avrebbe donato prima di volare via i suoi stessi occhi alla piccola nipote che mai avrebbe visto.
E Tommaso sa che la sua mamma non è andata via, la vede sempre dietro il sorriso di sua figlia, dietro quel muso lungo quando la piccola non riesce ad ottenere quello che vuole e la vede dietro lo sguardo dolce e sognante quando si perde ad ammirare le cose che il mondo nasconde.
Poi è arrivato Fabio, questa volta voluto e cercato dai due.
Quella volta erano sicuri!
Sapevano a cosa andavano incontro!
Anche se ora, possono benissimo ammettere che il mestiere dei genitori non si studia da nessuna parte.
E se tre anni fa erano pronti alla venuta al mondo del piccolo, perché sapevano come comportarsi. Ora hanno avuto lo smacco e si sono ricreduti.
Perché hanno visto che i due figli sono l’opposto, l'uno dall’altro.
Se Sofia è grintosa e testarda, Fabio è tranquillo e sereno.
Probabilmente è ancora presto per definire i loro caratteri, ma è proprio da piccoli che si inizia.
Fabio mugola indispettito, dal fatto che è stato disturbato dal suo pisolino pomeridiano, ma non appena apre gli occhi e vede i capelli ricci di sua madre un sorrisone gli nasce sul volto.
“Mama” Cinguetta, mentre Martina lo solleva e se lo posa in grembo.
“Ciao piccolo, pronto per completare l’albero?”
Fabio, subito con gli occhi vispi, asseconda vigoroso col capo, mentre Martina sorridendo lo porta in salotto e lo appoggia sul grande tappeto della sala, per farlo giocare con le sue costruzioni per aspettare il momento per accendere questa festa.
 
“Sono a casa famiglia!”
La voce di Tommaso fa girare in sincrono tre teste che erano concentrate nella disposizione dei pupazzetti del presepe.
Sofia, ancora con una pecorella in mano, sorride e si fionda tra le braccia del suo papà.
“Ciao piccola mia” Saluta Tommaso, stringendo tra le braccia la sua bambina.
“Ciao papà”
Sofia si stacca e ritorna alla madia per riprendere il suo lavoro nel collaudare tutti i pupazzetti restanti, immergendosi in quel compito.
Tommaso appoggia la sua ventiquattrore sul divano e appende il cappotto nero all’appendiabiti vicino alla porta d’ingresso.
“Pap”
Il richiamo piccolo e soave, proveniente da Fabio che trottola alle gambe di suo padre, fa sorridere Martina che torna ad aiutare Sofia nel suo lavoro.
“Ciao ometto. Hai aiutato mamma e la sorellina?” Domanda il papà, mentre solleva tra le braccia suo figlio.
“Io dormito” Ammette fiero Fabio.
“Sei un dormiglione! Credo che tu abbia preso tutto a tua madre”
“Guarda che ti ho sentito!” Lo ammonisce Martina di spalle.
“Non sono io che preferisco dormire e fare tardi agli appuntamenti” La prende in giro suo marito.
“Ma questo accadeva tanto tempo fa” Si giustifica la donna risentita.
Tommaso le si avvicina e con ancora Fabio tra le braccia, posa un bacio delicato sul collo scoperto della moglie.
“Accade anche ora, quando siamo a letto” Le sussurra, con voce roca al suo orecchio.
Martina si gira di scatto e lo guarda negli occhi.
“Ma che tipo sei!” Sbotta risentita.
“Parlare di queste cose con i tuoi figli davanti” Sussurra.
Tommaso fa un passo indietro e scoppia a ridere, vedendo le guance di sua moglie colorarsi di un rosa pesca.
“Io mi riferivo al sonno”
Martina boccheggia, aprendo e chiudendo ritmicamente la bocca e poi da un piccolo schiaffo sul braccio di suo marito.
“Che papà monello che hai” Dice, verso il piccolo Fabio che guarda curioso il battibecco tra i due genitori.
“Pap buono” E’ la sua unica frase.
Tommaso ridacchia e appoggia a terra suo figlio, per vederlo poi camminare verso i suoi giochi.
“Lo dice anche lui eh… Io non c’entro nulla” Alza le mani in segno di resa.
“Te lo sei comprato in qualche modo” Sbuffa Martina allontanandosi di un passo.
“Hei, hei, non mi hai nemmeno salutato. Sono appena tornato a casa dopo una lunga ed estenuante giornata di lavoro e tu cosa fai? Dici che sono cattivo, questa me la segno così poi mi vendicherò” Dice lui, mentre afferra la moglie per un braccio e la fa accoccolare tra le sue braccia, per poi passarle sui suoi fianchi.
“Come pensi di vendicarti?” Domanda maliziosa Martina, allacciando le braccia al collo di suo marito.
“Ci sto pensando, ma ho già qualche idea” Risponde di rimando Tommaso, sfiorando il suo naso con quello di Martina.
“Sono curiosa”
Martina si alza sulle punte dei piedi e bacia sulle labbra il suo più grande amore.
Alle volte si stupisce di come le cose sono cambiate tra loro e ringrazia il cielo per l’evoluzione che ha avuto il loro rapporto.
Si chiede dove e cosa sarebbe se ora accanto a se non ci fosse quell’uomo. Ma è sicura che in qualche modo si sarebbero ritrovati e riconosciuti.
È sicura che le loro anime erano destinate a loro stessi.
“Ciao” Lo saluta, staccandosi da quelle labbra piene che tanto ama.
“Ciao piccola”
Un brivido le percorre la schiena, le farà sempre questo effetto quando le piccole dichiarazioni di affetto di suo marito giungono alle sue orecchie.
“Mamma, papà completiamo l’albero?” Domanda Sofia, facendo sorridere i suoi genitori.
“Certo” Asseconda Martina, lasciando un bacio sulla guancia di suo marito e avvicinandosi a Fabio.
 
Si riuniscono tutti attorno all’albero ormai pronto, tranne che per l’angelo in cima e per le luci che tra poco si accenderanno.
Tommaso infila la spina nella presa e lucine dorate sguizzano veloci su quei rami verdi folti dell’abete.
È una sensazione bellissima, di tranquillità e di armonia. Si sente lo spirito famigliare e questo è quello che è sempre contato da quando Sofia e Fabio hanno fatto il loro ingresso nella vita dei due genitori.
Sofia, accanto a Martina, guarda affascinata, come ogni anno, quello spettacolo emozionante.
Ama questa festività, ama il fatto che tutta la sua famiglia a cui è molto legata, si riunisca e festeggi insieme a loro.
Ama i giochi di società con suo zio Matt che la prende in giro quando perde.
Ama la zia Miranda perché la fa sempre giocare con il suo cuginetto Davide che lei ama tanto.
Ama anche la zia Ely, che non le ha ancora regalato nessun cuginetto, ma che la sua pancia da qualche giorno sembra sempre più grande come se si fosse mangiata un fagiolino e stesse crescendo.
Ama i suoi nonni, tutti i suoi nonni, anche quella nonna che mai vedrà, ma che sa ciecamente che la protegge.
Almeno così dicono sempre i suoi genitori e lei si fida ciecamente di loro.
Tommaso solleva tra le braccia il piccolo Fabio che ha tra le mani l’angioletto dorato e lo avvicina alla punta.
Il piccolo allunga la sua manina e appoggia, aiutato dalla mamma, l’angioletto su quella punta alta dell’abete.
Torna stretto tra le braccia del papà, mentre Martina avvolge le spalle di Sofia con un suo braccio.
“E’ perfetto” Decreta lei.
“Come noi” Aggiunge Tommaso, sorridendo davanti a quello spettacolo.
“Già, come noi” Asseconda Martina, felice della sua vita.
Perché mai avrebbe desiderato una famiglia come la sua. Come la loro.

 

Sono tornata!
Sono un sacco emozionata e non vedevo l'ora di pubblicare.
Ormai, chiedervi scusa è scontato. Ma sappiate solo che è stata dura, veramente tanto dura tornare a scrivere di loro. 
Non avevo più idee, avevo solo il fischio del tema "Natale" infatti l'avevo impostato diversamente il capitolo, ma non mi soddisfaceva e ho cancellato ben dieci volte l'aggiornamento per poi capire che non era quella l'idea che avevo in mente.
Sono stata ferma per un mese! E mi facevo schifo, perchè volevo dare una fine a Martina E Tommaso con questa storia, se lo meritavano e poi ci siete tutti voi, miei amati lettori.
Così venerdì mi sono seduta di forza davanti al computer e ho riaperto la cartella "Frammenti di noi" e le parole sono uscite da sole, una dietro l'altra e Ila ha iniziato nuovamente ad essere felice.
Perciò, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Questo, haimè, è il penultimo capitolo. Mercoledì prossimo diremo addio a questa storia.
Mi dispiace e mi mancherà, proprio come mi è mancata "Perdersi, ritrovarsi e amarsi" ma spero che vi sia entrata lo stesso nel cuore. 
E' stata una prova quella che ho fatto e ci ho messo tutta la mia devozione.
Ma, vi dirò tutto nell'ultimo capitolo ;)

Che altro dirvi, GRAZIE!
Grazie infinitamente per la vostra presenza, non siete andati via e questo vi fa onore. Il numerino delle seguite, preferite e ricordate non è sceso, ciò vuol dire che avete avuto fiducia in me ♥

Vi saluto e vi ringrazio enormemente. Significa un sacco per me.

-Ila-
 
 
 
  
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