Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: Kristah    19/03/2014    1 recensioni
“L'hai mai visto, l'oceano?”
Una domanda innocente, posta da Dean Winchester all'angelo Castiel in una desolata notte poco importante.
Ma cosa pensa davvero Castiel della terra? E degli esseri umani?
Titolo ispirato dall'omonima canzone dei Negramaro.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

MERAVIGLIOSO.



“Meraviglioso. Ma guarda intorno a te che doni ti hanno fatto. Ti hanno inventato il mare. Tu dici non ho niente, ti sembra niente il Sole, la vita, l'amore.” 
(Negramaro, Meraviglioso)

 

Si sa: a Dean Winchester non piace andare piano; soprattutto non se è al voltante della sua Chevy Impala del '67, il suo gioiellino. 

Per questo motivo per poco non finì contro il guardrail quando al suo fianco -il posto solitamente occupato da suo fratello Sam, che era rimasto in Motel- apparve l'Angelo Castiel. 
“Ma che c…! Ma si può sapere che cosa costa a voi angeli segnalare il vostro arrivo? Magari con una bella insegna luminosa, sai… A scarso di equivoci.” 
Sapeva che Castiel aveva un senso dell'umorismo praticamente pari a zero, così rimase a bocca aperta quando lo sentì dire: “La prossima volta chiederò per avere una fila di lucine natalizie prima di presentarmi…”
“Sembra che qualcuno qui stia iniziando a capire l'umorismo! Avvertite la stampa!” 
A Dean parve di intravedere l'ombra di un sorriso fare capolino dalle labbra dell'angelo, ma non ci avrebbe giurato: Castiel cambiava umore peggio di una donna in quel periodo del mese. 

“Dove stiamo andando?” domandò Castiel dopo interminabili minuti di silenzio: il sole stava tramontando velocemente dietro i monti Appalachi, lasciando spazio al firmamento stellato. 
“Ovunque e da nessuna parte.” Dean scrollò le spalle, dando di gas per superare un mini van pieno di attrezzatura per il campeggio: “Mi piace prendere la macchina e guidare. Mi rilassa -continuò - Perché, sei preoccupato per l'effetto serra? No, perché, sai, dicono che tra pochi anni inizierà una nuova era glaciale… Ah, già, ma a te non interessa cosa accadrà in questo mondo desolato e vuoto.”

Meraviglioso” disse l'angelo in italiano, avvicinandosi al cruscotto per poter osservare meglio il paesaggio che si stagliava alla sua destra. 
Dean aggrottò le sopracciglia: “Che?” 
“Ho detto che è meraviglioso. Non è un mondo desolato è vuoto. E' pieno di meraviglie, e voi uomini siete così fortunati a poter passare una vita qui” concluse con un sospiro rassegnato. 
“Molte persone farebbero carte false per stare al tuo posto, Castiel. Al servizio di Dio, con una vita eterna, il potere, le ali… Non sono tra quelli, ovviamente. Non ero un vostro grande fan prima e ora lo sono ancora di meno, dopo aver scoperto che siete tutti un po' stronzi.”
“Dean, tu non capisci. Molti di noi vi invidiano: voi avete tutto questo… Il sole, l'oceano, la vita… L'amore.”
“Non ci sono solo le cose belle: ci sono anche la morte, il dolore, l'odio.”

 

Non sapeva bene come era finito in mezzo a quella conversazione, soprattutto non con un angelo in generale e non Castiel in particolare; dopo aver vissuto all'Inferno per quarant'anni ad aver sopportato la tortura dei demoni per interminabili, lunghissimi anni, tutti i giorni, Dean pensava che, se l'Inferno era… Beh, l'Inferno, allora il Paradiso doveva essere pace eterna, un posto dove c'era tutto quello che volevi con un semplice schiocco di dita; il tutto incorniciato da nuvolette rosa confetto sopra alle quali cantavano e suonavano i putti. 
“Non puoi immaginare cosa significhi passare l'eternità a non provare nulla. Voi siete la specie che nostro Padre predilige: siete voi i fortunati. Non avete le ali, ma avete inventato gli aeroplani per volare; dite di non avere il potere, ma avete il libero arbitrio che è l'arma più potente del mondo: la possibilità di scegliere cosa fare o non fare.”

Non seppe dire esattamente perché, ma alla prima uscita, svoltò e si diresse verso l'oceano: era da tempo che non lo vedeva; Dean lo sognava spesso: di sedersi su una barca in affitto e starsene lì a pescare insieme a suo fratello a bere una birra e parlare di qualcosa che non fossero Demoni o Angeli o qualsiasi altro mostro. 
“Ora abbiamo una meta ben precisa. L'hai mai visto, l'oceano?” schiacciò ancor di più il piede sull'acceleratore, sfiorando i cento chilometri orari su una strada il cui limite era esattamente la metà. 
Sembrava che Castiel volesse soppesare le parole, prima di parlare; possibile che stesse cercando un modo per non risultare -come al solito- uno stronzo senza sentimenti? 
“L'oceano è troppo lontano. Impiegheremmo ore per arrivarci. Accosta.”
“Ah, no!” lo ammonì Dean, iniziando a scuotere la testa: “Sai come la penso sul teletrasporto angelico: non è il mio modo preferito per viaggiare. E, per una volta, dovresti viaggiare in macchina, come facciamo noi umani di solito. Mettiti tranquillo e ascolta un po' di sana musica.”
E così dicendo alzò il volume della radio al livello "spaccatimpani", solo per godersi l'espressione persa di Castiel mentre cercava di scoprire cosa fosse tutto quel "rumore".

 

***

 

Dean aveva passato l'intera notte guidando, fermandosi solamente per procacciare cibo -perché lo stomaco era l'organo più importante del corpo umano, e i cheesburger erano la sua priorità; stava sorgendo il sole quando vide stagliarsi davanti ai suoi occhi la distesa immensa che era l'oceano. 
Diede di gomito a Castiel solo dopo aver parcheggiato a ridosso della spiaggia completamente deserta: “Svegliati, dormiglione! Non pensavo che anche tu avessi bisogno di dormire…” si fermò con un sorriso che aleggiava sulle labbra non appena vide l'espressione di Castiel: era la stessa che avrebbe avuto un bambino la prima volta che vedeva la meraviglia dell'oceano; era l'espressione che aveva avuto Sammy quando John lo aveva portato a San Francisco a nove anni. 
“Bello, non è vero?”
“Zitto. Le parole diventano superflue davanti a questa bellezza.”
E così dicendo, con il suo solito tono brusco e superiore, scese dalla macchina senza usare la portiera, e si avvicinò all'acqua come incantato. 

Tutto sommato, pensò Dean, portare Castiel lì non era stata un'idea malvagia.


 

Angolino autrice:
Eccomi qui!
Dopo eoni di silenzio stampa, sono tornata.
Durante il forzato (?) periodo di non scrittura, ho aperto le porte dell'immaginazione ad un nuovo, meraviglioso FFFFFandom:
quello dei bellissssimi fratelli Winchester, ovviamente! (No, dai!? Ammettetelo, non lo avreste mai capito).
Okay... 
Parlando di cose "serie":
è una piccola Shot così, a caso; senza pretese!

E vi sssssarei gratissssima se mi lasciaste una recensioncina, non mordo, lo giuro! :3

Baci,
K.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Kristah