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Autore: Kotoko_chan    19/03/2014    1 recensioni
Ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction. Kyoko si rende finalmente conto dei suoi sentimenti nei confronti di Ren. Ma come reagirà? Come potrà affrontare una nuova storia d'amore dopo l'enorme delusione che ha avuto con Sho? Come riuscirà a gestire i suoi sentimenti?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Malinconia
 
Stava correndo allegramente nel bosco vicino la sua casa, ansiosa di incontrare il principe delle fate. Voleva dirgli che oggi la mamma non l’aveva rimproverata come al solito ma le aveva fatto una dolce come regalo e che voleva condividerlo con lui. Aumentò la velocità godendosi la luce del sole e il canto degli uccellini.
“Cespuglio, albero, altri cespugli, altri alberi… ecco!!!”

Felice si fermò nella loro radura in cui si incontravano sempre. Non vedeva l’ora di riabbracciarlo…  
Rimase lì, un’ora, due, tre… ma del suo bel principe nessuna traccia.
“Corn?” chiamò ansiosa.
Iniziò ad aggirarsi per la radura e nei dintorni alla sua ricerca.
“Corn!!”
Nulla. All’improvviso divenne tutto buio. Il suono degli uccelli scomparve e un freddo intenso l’avvolse.
“Corn…” piagnucolò. Si guardò le mani e vide che era cresciuta. Cominciò a correre senza risultato perché era intrappolata nella radura.
“Aiuto!” urlò spaventata.
Un movimento alla sua destra lo mise in allarme. Si voltò di scatto allontanandosi perché un’alta figura si stagliò nella nebbia. Più si avvicinava, più diventava nitida.
La Luna piena sorse improvvisa illuminando la figura. Era un ragazzo.
“Corn?” chiese lei timidamente.
Lui scosse la testa.
“Ren?”
Ripeté il gesto.
“Allora chi sei???”
Il ragazzo aprì gli occhi. Uno marrone e uno azzurro.
Lei emise un urlo…
“Anf… anf… anf…”
Aprì gli occhi e capì che aveva fatto solo un brutto sogno, quello che la perseguitava da due settimane. Si alzò con fatica e sistemò la sua vecchia stanza. Non era più a Tokyo nell’appartamento di Ren ma nella camera che le era stata data molti anni fa nel locale di Sho, dopo l’abbandono di sua madre.
I suoi genitori li avevano accolti con gioia, contenti del loro successo nonostante inizialmente non avevano appoggiato la scelta di trasferirsi a Tokyo. Sho poi si stava comportando da vero gentiluomo aiutandola sempre, facendo in modo che non piangesse. La portava tutti i giorni fuori, vestiti in incognito per non farsi scoprire, cercando di farla divertire.
Era bello passare del tempo con lui, le tornarono in mente i momenti passati in cui scorrazzavano per la città in cerca di nuove avventure.
Si preparò indossando la sua parrucca nera con le trecce e degli occhiali da vista. Scese di sotto dove ad attenderla c’era Sho che stava parlando al telefono. Anche lui aveva i capelli neri, però aveva gli occhiali da sole e un cappellino da baseball.
“Buongiorno” disse entrando.
Lui la salutò con un sorriso e dopo un “ci sentiamo dopo”, chiuse il telefono.
“Cosa succede?”
“Kyoko oggi ti dovrò lasciare sola perché ho un impegno. Ci vediamo per cena, ok?”
“Va bene Sho. Tranquillo” rispose lei sorridendo perché l’amico aveva lo sguardo corrucciato.
“Ora vado. Fai la brava” le diede un bacio sulla guancia e si volatilizzò nel corridoio.
Sospirando lei prese un panino al volo e uscì fuori mangiucchiando. Aveva deciso di andare nel luogo in cui i suoi incubi si manifestavano. La radura dove si incontrava con Corn.
 
***
 
“Tsuruga-san! Bene, guarda da questa parte…”
Click
“Perfetto! Inclina la testa, esatto… così…”
Click
“Ora passa la mano tra i capelli…”
Click
“Bravo! Ottimo lavoro oggi! Potete andare”.
Sollevato Tsuruga si rilassò lasciando il set. Aveva appena terminato il servizio fotografico per un’importante rivista giapponese. Si lasciò attorniare da una folla di collaboratori entusiasti dove lui sorrise cordialmente, anche se in cuor suo era tutto fuorché felice.
Andò via salutando cortesemente il fotografo seguito da Yashiro.
“Ottimo lavoro Ren! Per oggi hai finito”.
“Come sarebbe?” chiese sorpreso.
“Che non hai più impegni”.
“Non ti avevo espressamente detto che tutte le giornate le devi impegnare??” chiese adirato.
“Si, ma sei stanco Ren! Come manager mi devo occupare anche della tua salute! Tra qualche giorno uscirà il nuovo film e tu sarai al centro dei riflettori!”
“Non m’interessa del nuovo film!”
“Ren! Non sarà così che penserai di meno a Kyoko-chan!”
Si zittì lanciandogli uno sguardo fulminante.
“Ren sono preoccupato per te… ultimamente sei dimagrito, più affaticato… sei pallido! Non voglio che ti accada qualcosa…”
Sotto lo sguardo implorate di Yashiro, Ren si addolcì e gli promise che si sarebbe riposato. Lo salutò lì e si diresse in macchina. Non tornò a casa perché tutto le ricordava lei, quindi iniziò a vagare senza meta finché non si trovò in una zona boscosa. Parcheggiò sul ciglio della strada per poi addentrarsi a piedi nel folto della vegetazione alla ricerca di un luogo dove sedersi.
Due settimane… due settimane senza di lei. Senza sapere dove fosse, con chi, cosa stesse facendo… aveva staccato il cellulare. Aveva chiesto al presidente un periodo di ferie a tempo indeterminato. Lui aveva intuito che fosse successo qualcosa quindi senza porsi domande aveva accettato. Però nessuno sapeva dove fosse…
Si sedette sull’erba guardando sconsolato il paesaggio non riuscendo a dimenticare l’espressione ferita di Kyoko. Ciò che le faceva più male era la questione della doppia identità, non di quello che aveva fatto in America.
Voleva vederla, parlarle, toccarla, farla sua, tornare insieme… non riusciva a stare più in casa tanto che tornava la sera in un albergo. Ovunque posasse lo sguardo Kyoko era lì: i suoi vestiti, le sue foto, il suo odore… tutto. Avere quelle cose ma non lei lo rendeva pazzo. Neanche Sho e Moko sapevano dove fosse, era sparita nel nulla.
“Dove sei Kyoko? Kyoko…” mormorò disperato coprendosi il volto tra le mani.
 
***
 
Stava camminando lentamente, indecisa se proseguire o meno. Non tornava in quel posto da molto tempo, l’ultima volta che ci era stata fu il giorno prima della partenza per Tokyo. Cosa le sarebbe accaduto una volta lì? I suoi sogni si sarebbero trasformati in realtà? Rabbrividendo proseguì finché finalmente non arrivò nella sua radura.
Immediatamente un vortice di ricordi l’assalirono: la sua disperazione a causa di sua madre, la prima volta che aveva visto Corn, i loro giochi, le sue storie, i momenti felici, la sua scomparsa…
Si accasciò a terra non in grado di reggere quel dolore che la investiva ad ondate. Andare lì non le  aveva fatto bene, sperava che Corn apparisse per consolarla ma lui non sarebbe venuto perché Corn era Ren e lui in quel momento era a Tokyo, lontana dai suoi occhi, dal suo cuore…
Perché non le aveva detto mai nulla? Se glielo avesse detto dall’inizio non ci sarebbero stati tutti quei problemi, invece così le aveva solo creato un gran confusione in testa. Si era comportato male in America però dopo era cambiato diventando l’uomo più dolce e premuroso del mondo. L’unico problema è che non sapeva di chi si fosse innamorata, chi aveva avuto per tutto quel tempo davanti ai suoi occhi? Kuon o Ren? Chi aveva amato?
Barcollando si alzò da terra per tornare a casa, stringendosi forte lo stomaco. Non voleva vedere più tutta quella luce, voleva solo dimenticare e andare avanti come aveva sempre fatto…
Raggiunse la casa e si rifugiò in camera mettendosi sotto le coperte e accendendo la tv che le diede il colpo di grazia. Stavano mandando in onda un’intervista fatta a Ren il giorno prima.
“Buonasera gentile pubblico! Oggi abbiamo con noi Tsuruga Ren, il sogno di ogni donna, il più grande attore degli ultimi anni! Facciamoli un applauso!!”
“Grazie e buonasera anche a voi”.
Per tutto il tempo dell’intervista continuava a sorridere recitando perfettamente il ruolo di Ren Tsuruga. Anche lei l’aveva conosciuto così: sorriso cordiale che si trasformava in ghiaccio se faceva qualcosa di sbagliato, educazione perfetta, posa da modello, la perfezione.
“Se lo vedessero in casa…” pensò ridacchiando.
Spesso era disordinato e distratto, camminava con passo goffo e quel sorriso non era così costruito ma naturale. Spesso si arrabbiava mostrando il suo carattere forte e nei momenti di intimità diventava l’imperatore della notte, cosa che non aveva mai visto nei suoi film. Diventava talmente passionale che spesso si era chiesta dove fosse finito Ren Tsuruga.
Ecco, appunto… questo lato che aveva conosciuto chi era? Kuon?
Confusa si alzò in piedi avvicinandosi al televisore per osservarlo meglio. Era dimagrito, e i suoi occhi erano spenti. Accarezzò l’immagine come per consolarlo ma la ritrasse nel momento in cui saltò fuori il suo nome.
“Tsuruga-san… cosa ci racconta del rapporto con Mogami Kyoko? Non avete mai detto come vi siete conosciuti. La vostra storia è un mistero…”
“No nessun mistero! Ci siamo incontrati ed innamorati. Tutto qui”.
“Ma non ci dici nient’altro? Tante donne hanno tentato di stare con te ma nulla di fatto. Cos’ha in più questa splendida ragazza che ora è diventata molto nota per il musical?”
“Lei? E’ semplicemente lei. Però non ne voglio parlare perché sono cose private”.
“Caro Tsuruga-san! Tu sai come creare suspense! Ma sono vere le voci di una crisi? Non vi vediamo insieme da un bel po’…”
“E’ in ferie”.
“Dove?”
“Top secret” fece l’occhiolino facendo urlare isteriche alcune ragazze che stavano tra il pubblico.
Spense la tv. Vederlo non le aveva fatto bene. Si mise nuovamente sotto le coperte chiudendo gli occhi colmi di lacrime.
 
***

“Non mi parlerai ancora per molto?”
Silenzio.
“Kanae-chan per favore! Non potevo dirtelo, l’avevo promesso!”
“Fuwa chi ti ha dato il permesso di chiamarmi per nome??”
Moko-chan si voltò irritata verso il suo interlocutore.
“E tu da quando mi chiami per cognome? Questa fase l’abbiamo superata già da un bel po’!!” ribatté lui irritato.
Erano nell’auto di Sho. Lui non sapendo più come comportarsi con Kyoko aveva chiesto aiuto a Moko che era andata su tutte le furie perché fino a quel momento non sapeva che fine aveva fatto la sua amica ed inoltre Sho non le aveva mai detto nulla.
Si guardarono in cagnesco poi Sho si arrese e la prese per mano.
“Per favore non ci vediamo da un bel po’… non litighiamo” mormorò avvicinandosi al suo viso.
Lei si scansò ignorandolo. Lui irritato sciolse la presa e si mise a braccia conserte.
“Hai proprio deciso che siamo in guerra???”
“Si! Sono morta di paura in questi giorni e tu lo sai bene!!!”
“Lo avresti detto a Tsuruga sicuro!”
“Non ti fidi di me allora????”
“Si che mi fido ma tu non l’hai vista…” si zittì distogliendo lo sguardo.
La sua cara Kyoko era diventata uno zombie… era dimagrita moltissimo, la sua vitalità si era spenta anche se davanti ai suoi genitori cercava di essere quella di sempre. Ma lui lo sapeva che in quel momento era un involucro vuoto.
Una stretta alla mano lo fece ritornare con i piedi per terra e si voltò notando lo sguardo preoccupato di Kanae.
“Non ti ha detto perché l’ha lasciato?”
Lui scosse la testa sospirando.
Moko appoggiò delicatamente la testa sulla sua spalla.
“Ehi Sho…”
“Siamo tornati ai nomi?” chiese lui sorridendo.
“Mi sei mancato” disse sorprendendolo.
Lui si chinò verso di lei e la baciò dolcemente. La sua ragazza le era mancata anche troppo. Voleva bene a Kyoko però quella lontananza forzata gli aveva fatto capire che con Kanae voleva starci sul serio… e pensare che all’inizio non facevano altro che litigare!
Arrivati a casa l’aiutò a scendere e dopo una breve presentazione dei suoi genitori corsero di sopra alla ricerca di Kyoko. Kanae vedendola in quello stato chiese a Sho di andare per stare insieme a lei.
Appena la vide Kyoko la strinse forte a sé raccontandole tutto come un fiume in piena, la povera Moko si limitò ad annuire e ad ascoltare abbracciandola forte.
“Kyoko… senti la sua mancanza… devi parlare con lui. Così vi fate solo del male” disse.
“Lo so ma è difficile! Con chi parlerò? Con Kuon o Ren? Chi??” disse lei singhiozzando.
“Mia cara sarà il tuo cuore a guidarti… lo capirai tu stessa…”
“Oggi l’ho visto in tv e mi sono sentita male… volevo toccarlo, consolarlo ma non potevo… e non posso neanche andarci… non so cosa fare!!!”
Lasciò che l’amica sfogasse tutte le sue lacrime finché non si addormentò distrutta. Kanae chiamò Sho per farsi aiutare a metterla nel letto e dopo averle tolto la parrucca e gli occhiali uscì fuori prendendo il cellulare.
“Cosa vuoi fare?” chiese lui curioso.
“Qualcosa che salverà Kyoko”.
 
 
Ciao a tutti, sono tornata presto come promesso ^^ è un capitolo particolare perché emerge solo il dolore dei personaggi e la loro confusione, come dare torto a Kyoko? Però abbiamo scoperto anche una tresca tra Sho e Moko! Ahahahh mi è venuta all’improvviso questa idea xD Forse scriverò una one shot proprio su di loro per capire com’è nato questo amore (forse). Comunque vi volevo avvisare che questo potrebbe essere il penultimo capitolo della storia… non ho ancora deciso… Poi vi farò sapere.
Ciao a tutti :D
 
 
 
 
 
   
 
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