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Autore: Kastel    19/03/2014    0 recensioni
Non poteva definire ciò inaspettato, ma nemmeno previsto fino in fondo.
[AkaKuro genderbender] [La prima in ordine cronologico della serie "Akane e Tsukimi"]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Seijuro Akashi, Tetsuya Kuroko
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender
- Questa storia fa parte della serie 'Akane e Tsukiko '
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Non poteva definire ciò inaspettato, ma nemmeno previsto fino in fondo.
Akane non riusciva a staccare gli occhi dal soffitto, cercando di ignorare con tutte le sue forze il respiro leggero che le faceva compagnia nel suo tormento. Non poteva girare il viso, poiché non voleva rendersi conto che tutto quello che era successo appena mezz'ora prima era la realtà. Non ci riusciva proprio.
Per quanto avesse sognato fin troppe notti quelle labbra apparentemente morbide.
Quegli occhi che sembravano freddi e persi dietro lettere stampate.
Quelle mani che sapevano prendere qualsiasi cosa.
Compreso il suo cuore.
Solo quando percepì delle dita sopra il palmo della mano destra trovò il coraggio di girare il viso.
Tsukiko aveva gli occhi aperti e le osservava il volto. Non riusciva proprio a decifrare il suo sguardo, e ciò non era dipeso solo dalle imposte abbassate che nascondeva entrambe.
Le mancava proprio la volontà di comprendere.
“Vieni qui."
Non reagì subito, preferendo rimanere immobile nella speranza di trovare una via di fuga. Che non esisteva, almeno per la sua mente spezzata e confusa.
Era più semplice rifugiarsi fra i seni morbidi e sodi di Tsukiko, che fino a poco prima erano stati adorati dalla sua bocca bisognosa di sentirla.
La strinse forte, senza proferire verbo. Non riusciva a smettere di parlare a se stessa, cercando e scartando soluzioni sempre più deliranti.
Puoi fingere che tutto ciò non sia mai successo.
In fondo non è difficile smettere di amare qualcuno. Non l'hai già fatto con la mamma? Non hai esaudito la richiesta di papà troncando ogni rapporto con lei?Amore, affetto,
bisogno. Sono tutte cose a cui i vincitori possono rinunciare senza soffrirne eccessivamente.

Oppure puoi passare alle maniere forti. Graffiarla, strapparle il cuore, ucciderla pian piano. Annullare completamente la sua esistenza e renderla un semplice ricordo da tirare fuori ogniqualvolta la solitudine si fa sentire.
. . .
Hai così tante possibilità e così poco coraggio...
Forse ti meriti seriamente ciò che stai provando.
Perché agli occhi di lei tutto quello era un semplice errore, qualcosa che avrebbe solo portato sofferenza. E non le era difficile immaginare che il medesimo ragionamento lo avesse potuto fare suo padre. Poco importava che ci avesse riflettuto così tanto da farsi male: né lei né suo padre non avrebbe mai ascoltato le sue ragioni: meglio dimenticare di possedere dei sentimenti e basta.
Eppure non poteva ignorare i sogni che tormentavano le sue notti, la cui unica risposta era scoprire quanto affascinante potesse essere il mondo dell'autoerotismo. Non poteva non considerare giusto quel bisogno che provava di toccarla e farla sua. Era qualcosa che la faceva stare bene e non ci avrebbe rinunciato così facilmente. Anche a costo di deludere suo padre e se stessa e spezzare il cuore ad entrambi, semmai ne avessero avuto uno.
Non era così semplice, però, trasformare in realtà quelle fantasie. Non era una cosa che riguardava solamente se stessa: doveva prima accertarsi dei sentimenti di Tsukiko, conquistarla nel caso. Era qualcosa di così complesso che non sapeva neanche da parte cominciare. Era sì brava ad usare gli altri, ma non doveva farla scappare via e nemmeno renderla un mero strumento. Doveva regalarle delle sensazioni positive e ciò non era esattamente il suo forte.
Eppure si impegnò. Davvero, ci mise tutto il suo impegno nel farle comprendere, senza farla fuggire via dallo schifo, che per lei non era semplicemente Tsukiko.
Era la sua Tsukiko.
E, probabilmente, il fatto che fossero in quel letto disfatto, a stringersi così forte da farsi male, era la risposta ad ogni suo sforzo.

 

Anche se all'inizio, doveva ammetterlo, si era dovuta abituare al contatto con le labbra di Tsukiko. Nonostante tutte le notti passate a sognare quel momento le fu difficile associare quel tocco a qualcosa di reale e tangibile, perché lo aveva sempre idealizzato. Le aveva immaginate morbide le labbra di Tsukiko, non rovinate da uno sciocco tic
nervoso.

Eppure non riuscì a staccarsi, proprio perché sapevano di realtà. E iniziò lei stessa a divorarle pian piano, realizzando ciò che aveva sempre desiderato.
Rendere Kuroko Tsukiko sua.
Unicamente, dolcemente, avidamente.

 

 

“Cosa succede se tuo padre ci scopre?”
Akane non alzò lo sguardo su Tsukiko a quella domanda: preferì che l'altra non vedesse la preoccupazione presente nei suoi occhi.
“Qualcosa a cui è meglio non pensarci.”
A quella risposta si cercarono con più intensità, come cercando di scacciare quella presenza che spaventava entrambe.
Come se bastasse solo quello a rendere irreale la possibilità di essere allontanate.
“Akashi-san... Non ti lascio andare via.”
La mano di Tsukiko accarezzò dolcemente il volto di Akane, che piano alzò gli occhi su di lei.
“Nessuno ci separerà, né ora né mai.”
Akane la fissò sorpresa, ascoltandola senza riuscire a risponderle a dovere.
“Non ora che ci siamo trovate. Non adesso che ci siamo amate. Che ci amiamo.”
Era come la forza che le mancava per andare contro il genitore e se stessa. Era ciò che le serviva per poter respirare senza affogare nel mare dei dubbi e del dolore. Era il paraorecchie che le impediva di sentire quella voce furiosa gemella della propria urlarle nella testa. Era la sua forza contro quelle presenze che tanto le straziavano il cuore e se ne rendeva conto solo grazie a quelle parole che erano forti come la pietra.
Non l'aveva cercata per farsi salvare, ma era ciò che stava accadendo.
“Kuroko... Io... Ti...”
Non ebbe il tempo di parlare: Tsukiko la baciò, così dolcemente che dovette staccarsi per non mostrarle le sue lacrime.
Tsukiko sorrise piano, nella maniera che solo lei sapeva fare e che Akane amava tanto.
“Lo so, Akashi-san. Lo so.”

 

 

 

 

Note.

Torno dopo mesi (. . . MI DISPIACE, DICO SERIAMENTE) con le mie amate Akane e Tsukiko. Volevo descrivere della loro prima volta e invece è venuto fuori altro, IS OK LO STESSO.
Spero seriamente di non aver fatto OOC Akashi. Giuro che se è venuta sballata tolgo tutto, ne andrebbe del mio onore (e dolore).
See you soon. 

   
 
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