Primo capitolo della mia prima ff...spero vi piaccia!
KRISS89
CAPITOLO 1
Che
palle pure oggi piove…ormai piove da due
settimane… e io che amo il sole e le
belle giornate soffro… ma credo che non sia questo a farmi
soffrire di più,
bensì la mia confusione interiore…
Ma
andiamo per gradi innanzitutto mi chiamo Fabio e sono un diciottenne
che ha
appena cominciato il suo penultimo anno di scuola…purtroppo
la mia scuola fa
sei anni…ma non è questo a turbarmi, a turbarmi
è stato quello che è successo
l’altra sera…oddio non so come dirlo…
…sono
stato baciato da… … … un
ragazzo…
…che
neanche conosco…
Ero
ad una festa di compleanno che non mi ricordo manco di chi era
…comunque… era
in una discoteca, la musica era altissima, le luci basse e gli unici
momenti in
cui si vedeva chiaramente era quando risplendeva la luce fredda delle
stroboscopiche, ‘nsomma
ero li a
sorseggiare una bomba alcolica quando sento qualcuno che mi spinge mi
giro e
nel buio vedo solo la sagoma, era piuttosto alto
muscoloso…credo… mi chiede
scusa sta per prendere un bicchiere , io non lo vedo e vado per
prenderne uno
anch’io…
È
stata una frazione di secondo le nostre mani si sono
sfiorate…aveva le mano
calda… io la tiro via ma la sua la segue l’afferra
e mi trascina via… ci
ritrovammo in un angolo ancora più buio …che
palle tutti io i matti li vado a
scovare… sento che mi cinge la vita con le sue braccia un
po’ perché ero mezzo
sbronzo e un po perché non capivo dove voleva arrivare non
lo riuscii a
scacciarlo…
penso
“ Ma che vole sto scemo?” e poi lo
sento… un bacio caldo come il sole si giugno,
mi stampa un bacio sulle labbra…io d’altronde
rimango spiazzato e non mi muovo,
sento lui bisbigliare “ ci si vede bello!” si
stacca da me e se ne va…
Io
sono rimasto schiacciato contro il muro per non so quanto…
credo che il tempo
si sia cristallizzato intorno a me non sentivo più la musica
non percepivo più
nulla tranne quel bacio rubato… secondo voi mi sarei dovuto
schifare…bè in un
certo senso di primo impatto non mi a fatto piacere ma neanche
schifo… l’unica
cosa che ricordo di lui erano le sue mani aveva degli anelli e dei
bracciali,
molti bracciali, di quelli di palline di legno e alcuni di metallo
sentivo il
loro tocco freddo sui fianchi, e il suo profumo, non lo
scorderò mai era così
buono e dolce.
Dopo
la serata tornai a casa con il mio gruppo di amici e la mia migliore
amica
Katia, non proferii parola per tutto il tragitto anche quando qualcuno
mi
chiedeva qualcosa, io rispondevo …se mi accorgevo della
domanda… con un
semplice gesto della testa o della mano; salutati tutti io e Katia, che
mi abitava
vicino, ci incamminammo verso casa…
“
Cos’hai non hai parlato per tutto il tempo che ti
è successo stasera… non ti ho
visto granchè…” disse lei con un tono
preoccupato
“
No non ho nulla è che mi è
success…” cosa stavo facendo stavo per spifferare
tutto
alla mia migliore amica e se non lo avesse accettato, non che fosse
colpa mia,
però mi poteva sempre dire che potevo respingerlo dargli un
pugno… dovevo
inventarmi una scusa…
“
Allora che ti è successo?” mi incalzò
lei
“
no è che mi sono tirato addosso quella roba che stavo
bevendo e allora sono
stato in bagno per un po’ cercando di pulirlo”
che
cretino che sono stato non avevo addosso nessuna
macchia…scemo…scemo… però
per
fortuna lei non se ne accorse, davanti alle porte di casa ci salutammo
lei mi
diede un bacio sulla guancia… stranamente quel bacio che
fino al giorno prima
mi faceva sentire bene ora non mi faceva alcun effetto mi
tornò in mente il
bacio di quella sera, un brivido mi percorse la schiena fino alla
radice dei
capelli, cosa mi stava succedendo?
La
risposta non ce l’ho ancora oggi so soltanto che mi ritrovo
in un casino
assurdo oltretutto devo
anche
scapicollarmi a casa con lo studio, poi devo correre al corso di
pallavolo e
poi quando ho tempo riesco pure ad andare in palestra,
bè non è questo a crearmi casino
è il fatto
che da quella stamaledettissima sera non riesco più a farne
una giusta, non
riesco a concentrarmi sui libri, no riesco più a prendere
una palla senza
buttarla fuori dal campo, e in palestra sembro un fantasma sul
tapisroulant
ieri ho rischiato anche di cadere… uffa sono stufo di tutti
questi problemi
perché non riesco a guardare in faccia la
verità…
…sono
stato baciato…
…da
un ragazzo…
…sconosciuto
per giunta…
….ma
la cosa più spaventosa e credo sia proprio quella a turbarmi
è che…
…NON
MI E’ DISPIACIUTO AFFATTO…ANZI…POTREI
DIRE CHE MI E’ PIACIUTO…
Ecco
ora l’ho detto, dovrei farmi schifo, e invece no sono solo un po’
turbato, tutto qua, ho
deciso riprenderò le redini della mia vita e le
darò una svolta memorabile.
Erano
le quattro e mezza quando Katia suonò alla porta, andai ad
aprire, afferrai
alcuni libri che stavano precipitando al suolo…
“
Come sempre sei esagerata i libri ce l’ho
anch’io…” risi
Anche
lei rise ma con una leggera nota di amarezza “Fabio lo sai
che io sottolineo e
sottolineare su i tuoi libri credo sia un po’ inutile per
me…”
“
Katia cos’ai ti vedo fredda, cosa è
successo?” le chiesi
Katia
non rispose abbassando gli occhi e si diresse in camera mia…
Io
le corsi dietro e la tovai sdariata sul mio letto con il viso affogato
nel mio
cuscino, piangeva, mi sedetti vicino a lei
“
Cos…cioè…Perché
piangi?”
Lei
alzò il viso i suoi occhi che fino a qualche secondo prima
erano inondati di
lacrime ora mi fissavano con una freddezza e un …odio?...
che non avevo mai visto
in lei…
“ A
si vuoi sapere che mi è successo… lo dovresti
sapere benissimo…non mi ha dato
fastidio il fatto in se ma da chi lo sono venuta a
sapere…” mi urlò contro
“
Ma di cosa stai par…” In quel momento mi
paralizzai, come se qualcuno mi avesse
dato una scarica elettrica mi venne in mente un pensiero
orribile… non è che
qualcuno quella sera aveva visto, visto tutto, oddio sono rovinato.
Cercai
di riprendere il controllo ma la voce mi tremava “ S-su dimmi
cosa h-hai
saputo… ti prego non mi tenere sulle
spine…”
“
Fabio” gli occhi le erano cambiati ancora un'altra volta ora
erano pietosi “ Tu
sei gay?”