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Autore: Ged    20/03/2014    3 recensioni
Un "crossover fra crossover" ambientato nel mondo de "Il castello errante di Howl", di Hayao Miyazaki (che probabilmente almeno una volta avrete visto, e in caso contrario vi consigliamo di vederlo, perché è davvero un capolavoro!).
Scritto a quattro mani da Ged ( io) e Tomori_16.
Che siamo i primi ad avere avuto un'idea del genere o no, poco importa. La cosa più importante è che vi piaccia e vi diverta ^^
Tomori: vi dico che abbiamo utilizzato i personaggi delle proprie storie: "The Wizard and The Shadow" e "Kingdom Hearts: a new soul". Abbiamo cercato di scrivere questa long-fic mettendo le basi per poter almeno capire chi sono questi nuovi personaggi, cercando di renderla accessibile anche a chi non avesse mai letto le nostre rispettive storie.
Ged: si tratta di un progetto che avevamo in mente da un po' e devo dire che ci siamo divertiti un mondo a scriverlo. Spero appassioni anche chi non ha letto le nostre storie (magari spingendolo a leggerle perché no XD), quindi non scoraggiatevi e tuffatevi in questa nuova avventura!
Genere: Azione, Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heartless, Kairi, Nuovo personaggio, Riku, Sora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
- Questa storia fa parte della serie 'Gedo senki - Le cronache di guerra di Ged'
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Leap into the future


Si avvicinava la sera, sulla foresta alle pendici di una collina. Il sole, che si apprestava a scomparire tra i monti, donava all'intero paesaggio quell'aura rosata, tendente al rosso. Anche le foglie degli alberi si erano tinte di quel colore, dando l'idea che la foresta avesse improvvisamente preso fuoco. Il silenzio regnava su quella valle, interrotto solo dal verso delle cicale.
Nel bel mezzo della natura, una creatura si aggirava tra gli alberi sospetta. Quella spiccó un balzo, atterrando su un ramo di questi. Sembrava una sorta di coniglio. Prese una mela tra le dita, osservandone il colore rosso acceso.
- Così dovrebbe andare, kupó!-
La prese e la aggiunse al cesto, ormai pieno. Era ora di rientrare.

Il sole era completamente tramontato da un pezzo, e la luna piena si era già levata in cielo, illuminando con il suo bagliore sinistro tutto il paesaggio. Proprio grazie a quella luce, fu facile per il Moguri ritrovare la capanna abbandonata tra la vegetazione, che in quei giorni stavano usando come base temporanea.
Montblanc si avvicinò alla porta e bussó nel modo in cui si erano messi d'accordo in precedenza.
- Entra pure.- lo aveva esortato una voce sinistra.
Il Moguri non se lo fece ripetere, e la spalancò lentamente. Il cigolio della porta lo fece rabbrividire.
Al suo interno, c'era un giovane seduto spalle al muro ed accanto a lui riposava una creatura enorme. Sembrava un lupo all'apparenza, ma poi quello aprì gli occhi che al buio emettevano una strana luce rossa, tradendo invece la sua natura demoniaca. Il lupo ringhiò mettendo in mostra i suoi denti affilati: traspariva un aura omicida.
Anche sul viso del ragazzo si dipinse un ghigno malefico...
- Attacca.-
- A-Aspetta...! C-Che fai?! Kupó!!!-
Il lupo scattó verso il Moguri con le fauci spalancate. Quello schivó all'ultimo secondo un morso diretto al volto, inciampando in un sasso e cadendo a terra. La bestia stava già per ritornare all'attacco, quando Montblanc si voltó di colpo, lasciando il cesto delle mele che rotolarono al suolo, ed inizió a correre a perdi fiato per la foresta.
"Mi mangia! Mi mangia! Mi mangia, kupó!!!"

Forse lo aveva seminato, finalmente. Un rapido zampettare lo riportó alla realtà, e subito si nascose dietro ad un albero. Gli pareva di sentire il respiro di quella creatura sul collo, mentre si aggirava tra la vegetazione
in cerca della preda che aveva perso di vista. Il rumore dei passi si faceva sempre più vicino: Montblanc ipotetizzó che in quel momento si trovasse proprio dietro al suo albero.
"Ti prego, non guardar qua dietro, kupó! Ti prego! Ti prego! ... Ehi, aspetta... Non è che può fiutare il mio odore, kupó?!"
Ed infatti.

Il ragazzo intanto stava aspettando all'entrata della capanna, appoggiato al muro mentre guardava la luna in cielo.
- Eccovi qua!- disse infine, avvistando il lupo che aveva portato il Moguri in bocca al suo padrone.
- Bravo il mio cagnolone! Ora peró molla l'osso!- e quello obbedì, lasciando cadere a terra Montblanc ancora leggermente stordito.
Il lupo continuava ancora a guardarlo, vedendolo ai propri occhi come un pezzo di carne ambulante. Aveva tirato fuori la lingua e aveva iniziato ad ansimare e sbavare.
- Su, buono... È nostro compagno e i compagni non si mangiano, ok? Per ora almeno, eheh...-
Intanto Montblanc si era ripreso.
- Si può sapere che scherzo è mai questo?! Mi hai quasi ucciso, kupó!!!-
- Suvvia! Non sopporti neanche più gli scherzi? Non pensavo avessi un carattere così pessimo!-
- E io non credevo lo avessi così sadico!-
- Finché si tratta della pelle degli altri, eheh!-
- La pagherai cara, parola mia! Kupó!-
*Presagio epico*


In seguito il clima tra i due si calmó, e decisero di entrare nella capanna.
- Cosa stai leggendo, kupó?- aveva chiesto Montblanc tra una mela e l'altra.
- Un libro.- aveva risposto secco Ged.
- Questo l'ho visto, kupó! Intendevo cosa c'è scritto!-
- Avresti dovuto chiedere subito così.-
Il Moguri si stava innervosendo: era tutto il giorno che, per non si sa quale motivo, il suo compagno si divertiva a prenderlo in giro.
- Sei proprio sicuro di volerlo sapere?- aveva chiesto il ragazzo con un sorriso inquietante.
- Certo, kupó!- rispose Montblanc senza pensarci troppo.
- Stamattina ho usato il Teletrasporto per andare nel mio Mondo a far visita al mio Maestro. Purtroppo non era in casa, così mi son limitato a prendere un libro.-
- Si chiama "rubare", lo sai, vero Ged?-
- Dettagli, stupido coniglio... Dettagli...- sorrise invece il giovane.
- E come mai hai preso proprio quello, kupó?-
Il Moguri provó a leggerne la copertina, ma era davvero rovinata... Gli parve di leggere... "Viaggi nel Tempo"... Quel libro non prometteva nulla di buono!
- Parla dei viaggi nel tempo che ha compiuto Merlino...- aveva iniziato il giovane - Durante il nostro apprendistato era solito raccontarci di come lui vedesse il futuro o di come alle volte ci fosse pure stato...-
Forse Montblanc l'aveva scampata per un pelo... Quel libro probabilmente era solo una raccolta di memorie di viaggi...
- Ma la cosa veramente interessante di questo libro è un altra...-
Il cuore del Moguri perse un colpo.
- Indovina chi è diventato capace ora di viaggiare nel tempo, proprio come Merlino e Yen Sid?-
Le sue paure stavano lentamente prendendo forma...
- T-Tu...?- aveva chiesto intimorito Montblanc.
"Domanda sciocca. Fa stesso! Ti prego, dì di no! Dì di no! Kupó!"
- Sì, esatto!-
Ok, era spacciato.
- E il procedimento è simile al Teletrasporto.-
Proprio come temeva. Il Moguri rabbrividì al ricordo di come era quasi morto la prima volta che Ged lo aveva usato.
- M-Ma cosa ci vai a fare nel futuro, kupó? È molto meglio il presente, eheh!- tentó di distoglierlo dalle sue intenzioni, inutilmente...
- Vedi, qui c'è scritto che in futuro comparirà un certo "Sora"... Verrà chiamato in seguito "L'Eroe del Keyblade", colui che salverà i Mondi dalla distruzione. Qui, Merlino ha scritto che sarà suo destino insegnare al giovane e inesperto Eroe ad usare la magia. Chissà che tipo è... Non lo trovi interessante?-
Gli occhi di Ged brillavano di quella luce chiamata "curiosità", e Montblanc sapeva che quella situazione non portava nulla di buono.
- Bene. Pronti a partire per il futuro!- aveva sentenziato il ragazzo.
- Mah, io quasi quasi rimarrei pure qua, kupó...-
- A nessuno interessa la tua opinione.- aveva detto in tutta risposta Ged, afferrandolo per la giacca verde, con un sorriso inquietante dipinto sul volto.
E in un attimo sparirono.



Si trovarono difronte ad una strana piazza.
Ged si voltó e lesse sul cartello sopra l'enorme portone: "Città di Mezzo".
Non era niente di che, avrebbe preferito di gran lunga un enorme paesaggio naturale... La scintilla che aveva negli occhi si spense, e ritornó il ragazzo freddo e distaccato di sempre.
Montblanc invece era sorpreso di come stranamente avesse superato il viaggio incolume: si aspettava come minimo di comparire senza gambe o senza braccia, o addirittura senza il suo prezioso ponpon!
- Ehi, voi chi siete?-
I due si girarono. La voce proveniva da una ragazza dai lunghi capelli neri stretti in una coda. In quel momento svoltarono l'angolo anche i suoi amici: un ragazzo dai capelli sparati marroni, uno dai capelli lunghi bianchi, un altro dai capelli neri e una bellissima ragazza dai capelli lisci rossi, stretta intorno al ragazzo bruno come un koala.

Sora spalancó di colpo gli occhi.
-Ancora voi?!- esclamò sbalordito.
Ged non capiva. Dopotutto non li aveva mai incontrati prima d'ora.
- Di nuovo l'Organizzazione XIII?! Pensavamo di avervi eliminati tutti!- intervenne Riku, vedendo Ged indossare la loro stessa veste.
- Aspettate, Organizzazione XIII?- aveva chiesto la ragazza dai capelli neri, facendo segno di non capire.
- Ma sì... Esempio il tipo coi capelli rossi sparati ancora più lunghi dei miei, dai davvero non ti ricordi?- gli aveva risposto Sora. La ragazza si mise una mano sotto il mento e si fece pensierosa... Poco dopo apparì una lampadina sulla sua testa e si mise subito all'erta con tutti i sensi pronti e attivi.

Accadde tutto in un attimo: Sora urló -Yuki!-, prendendo per mano la ragazza dai capelli neri e gli occhi color rubino, e all'improvviso quella si trasformò in un Keyblade, la famosa Catena Regale di Sora. Il ragazzo si mise in posizione d'attacco, rivolto verso Ged.
- Organizzazione XIII...?- il mago non stava capendo la situazione... - Ci dev'essere un malinteso...- tentò di spiegarsi lui.
- Sora, non credergli! I Nessuno non hanno un cuore, tutto quello che ti racconterà saranno solo bugie!- gli aveva ricordato Riku.
- Ma io veramente...- cercava ancora di spiegarsi Ged.
Montblanc non stava capendo bene la situazione, sapeva solo che era giunto il momento giusto per vendicarsi dello scherzo subito. Un ghigno malefico si inarcó sul suo volto.
- Sì, è uno dell'Organizzazione! Mi ha rapito, kupó! È un uomo davvero malvagioooo!!!- aveva urlato tra le lacrime Montblanc, andandosi a nascondere dietro le gambe di Kairi come a cercare protezione.
- Povero cucciolo!- si era intenerita la rossa, nel frattempo il Moguri si era girato verso Ged, asciugandosi le finte lacrime ed esibendo un ghigno soddisfatto di chi si appresta a compiere la propria vendetta...
- Piccolo bastard...-
Il ragazzo non ebbe il tempo di concludere la frase, che un colpo vibró nell'aria a un nonnulla dalla sua testa: Sora era improvvisamente partito all'attacco con il Keyblade in mano, sempre più convinto della sua colpevolezza, e il mago a stento era riuscito a schivare il fendente.
- Ehi, aspetta! Posso spiegare!-
Ma Sora non lo ascoltava, e procedeva estremamente rapido affondo dopo affondo. Era piuttosto abile, tuttavia Ged riusciva lo stesso a schivare ogni fendente.
- Senti, ragazzo... Io non appartengo all'Organizzazione XIII, non so nemmeno cosa sia!- tentava ancora di spiegarsi il mago.
- Il coniglio laggiù la pensa diversamente.-
- Intanto quello è un Moguri, e poi...- nel frattempo aveva evitato un altro paio di tagli obliqui, che però stavolta gli erano passati tremendamente vicino: il ragazzo stava migliorando di secondo in secondo il suo stile di combattimento.
"Dannazione, quello stupido coniglio mi ha fregato! A chi crederanno? A un Moguri che fa la vittima, o a un ragazzo vestito come uno dell'Organizzazione loro nemica?", si ritrovó a pensare Ged. La risposta era scontata.
Un altro affondo, stavolta troppo vicino. Il mago fu costretto a prendere le distanze con un balzo.
- Sto dicendo la verità, credimi!-
- Sì, sicuro! E scommetto che non hai neppure mai incontrato Xehanort, ho forse ragione?- chiese ironico Sora.
- Be' a dir la verità una volta sì, ma...-
- Ecco, come pensavo!- il bruno non gli fece finire nemmeno la frase, reputandola come un altra prova della sua evidente colpevolezza.
"Ma che hanno tutti che non va?! È solo un enorme e tremendo malinteso, dannazione!"
Sora ritornó all'attacco.
"Ah, non importa... Mi son rotto."
Ged evitó l'ennesimo fendente verticale, portandosi vicino all'Eroe del Keyblade.
- Sei solo una seccatura.-
Una piccola onda d'urto fece volare via Sora che cadde rovinosamente a terra qualche metro più in là.

- Finalmente quell'idiota mi lascierà in pace...- sospiró il mago.
Non si era però accorto che il Keyblade era scomparso dalle mani del ragazzo.
- Sai, una delle regole basilari è di non distogliere mai lo sguardo dal nemico.- una voce proveniva da dietro di lui.
- Ma che...?-
Alle sue spalle era comparsa all'improvviso Yuki, che trasformando il braccio in chiave cercó di tagliare in due il mago, ma quello ebbe appena il tempo di schivare il colpo, scartando di lato. La ragazza dagli occhi color rubino non gli lasciò un secondo di respiro e lanció un coltello da lancio. Come era prevedibile il giovane schivó pure quello rotolando a sinistra: era caduto nella sua trappola.
Yuki intanto si era già portata nel punto in cui aveva previsto si sarebbe buttato Ged e subito ritrasformò il suo braccio in chiave tentando un affondo diretto. All'improvviso comparve una spada a mezz'aria, bloccando il colpo, seppur per un istante. Questa subito si spezzó a causa della forza del Keyblade.
"Ma cosa...?!"
Un calcio poderoso lo colpì in pieno stomaco, facendo volare via il mago tra i tavolini della locanda sotto il porticato, spaccandone alcuni.
- Maledetta ragazzina...- aveva detto Ged, cercando di rialzarsi a fatica.
Ma Yuki era già ritornata all'attacco e in quel momento si trovava in aria, pronta ad avventarsi sul suo nemico.
Uno schiocco di dita.
Una terribile esplosione scaraventó la ragazza lontano, rotolando per qualche metro. Per fortuna i suoi riflessi le avevano consentito di parare il colpo con il braccio-chiave, non riportando quindi gravi ferite e cavandosela solo con qualche benda intorno al braccio leggermente bruciacchiata.

- È forte la ragazzina...-
- Modestamente- si tirò su e lo puntò col suo braccio-chiave - Ma anche tu non scherzi, ragazzino.- il mago potè sentire fino a un miglio di distanza la sua voce che diventò ironica pronunciando l'ultima parola.
Quel combattimento non poteva durare a lungo, era ora di giocare il tutto e per tutto.
Ged raccolse tutto il suo Potere. L'aria intorno al ragazzo vibrava intensamente, come se lui stesso emanasse un enorme fiamma che consumava tutto quello che gli stava attorno.
Dall'altra parte invece, Yuki aveva posto le mani difronte a sè e, attingendo al proprio cuore, stava creando dal nulla un enorme sfera bianca fatta di luce e fulmini. Solo il crearsi di quella sfera stava causando una voragine nel terreno.

Entrambi si apprestavano a lanciare i loro attacchi più potenti, quando...

- Stop!!!-

Il portone della città si era appena aperto, facendo entrare un piccolo topo.

- Vostra Maestà!- urló Sora.
- Re?!- Yuki e Ged avevano interrotto il loro scontro.
- Topolino!- Riku era corso incontro al suo amico - È comparso uno dell'Organizzazione XIII...! Yuki e Sora lo stanno affrontando in questo momento.-
- Macché Organizzazione! Lui è Ged, ed è un mio amico!-
-EH?!- urló in coro il gruppo sopreso.


- Lui e Montblanc ci hanno aiutati durante una nostra avventura...- ammettè il Re sorridendo, mentre navigava tra i propri ricordi.
Nel frattempo Yuki e Sora si erano inginocchiati a chiedere perdono con anche le facce da cuccioli a Ged per l'enorme malinteso, ma lui non li degnó di uno sguardo, scocciato.
- Come mai è venuto qui, Re?- aveva chiesto infine Sora.
- Sono venuto ad avvertirvi che vi siete dimenticati di un Mondo, che ora è sommerso dagli Heartless...-
- Heartless?- aveva chiesto incuriosito Ged.
Topolino, che aveva capito il senso della domanda, gli rispose: - L'universo è cambiato da vent'anni fa, Ged. Ora gli Heartless si sono diffusi anche nel Regno della Luce, costituendo una seria minaccia... Molti Mondi sono stati divorati dall'Oscurità-.
- Che cosa triste, kupó...- era intervenuto Montblanc.
- A proposito... Dov'è White? Come mai non è con voi?-
Sora aveva iniziato a sorridere come un idiota: - Diciamo, che è rimasto sulle Isole del Destino con una certa persona, eheh...-.
- Chi?-
- Cough! Safira! Cough!- disse il bruno tra i colpi di tosse, ovviamente simulati.
- Si è fatto il suo fughino d'amore, eheh!- aveva sorriso Yuki.
Tutti scoppiarono in una sonora risata, eccetto Ged e Montblanc che non capivano di chi stessero parlando.
- Io avrei una domanda.- era intervenuto infine il mago, rivolto verso Topolino.
- Dimmi.-
- Perché la ragazza dai capelli neri si trasforma in un Keyblade? Io non ne so nulla di questa storia.-
- Yuki ti spiegherà tutto durante il viaggio, ora salite sulla Gummiship! Non c'è un secondo da perdere!-

E così il piccolo gruppo si apprestava ad imbarcarsi. Topolino si voltó verso Ged e Montblanc vedendoli ancora fermi.
- Io ho delle faccende da sbrigare al Castello Disney, quindi non potrò andare con loro. Ma sono sicuro che saranno più che sufficienti, io mi fido di Sora e gli altri... Voi invece cosa avete intenzione di fare? Andrete con loro?-
Montblanc rispose senza esitazioni: - Un Mondo in pericolo significano persone infelici, potete contare pure su di me, kupó!-.
Topolino sorrise: il Moguri non era cambiato di una virgola dall'ultima volta che lo aveva incontrato.
Invece Ged stava ancora in disparte a riflettere. Sapeva già a prescindere che quell'avventura sarebbe stata una delle ennesime seccature, e non ne aveva proprio voglia... Ma d'altra parte invece c'erano loro due: Sora, l'Eroe del Keyblade, il Prescelto; e Yuki, la strana ragazza dagli occhi color rubino che per qualche strano motivo era in grado di diventare a sua volta un Keyblade. Entrambe erano delle figure interessanti, sebbene il primo si fosse rivelato da subito una delusione... Davvero era l'Eroe? Gli sembrava un ragazzino come tanti altri, neppure molto capace... Ma non poteva essere tutto lì...
Montblanc, vedendo il ragazzo indeciso, puntó su quello che sapeva fosse il suo punto debole...
- Topolino!-
- Dimmi, Montblanc.-
- Ha qualche informazione su questo Mondo?-
- Sì, certo... Si chiama "Ingary".-
- Ingary, kupó?-
A Ged quel nome non diceva niente.
- Pare che sia un Mondo in cui tecnologia e magia convivono alla perfezione... Si dice che in giro vaghino molte streghe e stregoni potenti...- era intervenuto alla fine Topolino.
"Magia? Streghe e stregoni? Si preannuncia interessante... Quel Mondo deve contenere una riserva di sapere...!", pensó il ragazzo.
Montblanc sorrise vedendo il volto improvvisamente interessato del giovane. Il suo piano era andato in porto.
- Ok, vengo anch'io.- aveva detto infine Ged.

E così tutti si imbarcarono verso quel nuovo Mondo.




Erano dentro la navicella e sia il Moguri che il mago argenteo se ne stavano a bocca aperta ammirando tutta quella nuova tecnologia.

- Allora ditemi, voi siete del passato eh?- era Yuki che cercava di parlare un po' coi nuovi che fino ad adesso se ne erano stati in disparte, ma Ged non fece segno di vita ignorandola altamente. Alla corvina cominciò a salirgli il nervoso e toccò freneticamente la spalla del mago finchè non si girò più che scocciato e fece per un momento gli occhi al cielo.
- Sto parlando con te, signorino.-
- Che altro vuoi?- lo guardò assottigliando gli occhi e incrociò le braccia sbuffando.
- Ti ho chiesto se siete del passato.-
- Sì, kupò!- le iridi dal color rubino si abbassarono sul coniglietto e rimase con faccia sognante vedendo quanto fosse "pacioccoso" quel peluche... Subito si abbassò e mise le sue mani sulle sue guanciotte morbide e gli fece dei grattini che lo mandarono subito in tilt. Il mago guardò scocciato tutta la scena e fece per mettersi in un angolo ad ammirare lo spazio, ma una mano lo fermò.
- Non ho ancora finito... Se non sbaglio Topolino ha detto che voi venite da 20 anni dal passato.-
- Astuta la ragazzina.- quella fu la goccia che fece traboccare il vaso: in un secondo tirò fuori un coltellino e glielo puntò alla gola.
- Stammi a sentire se non vuoi finire fuori morendo per la mancanza di ossigeno, mettiti a cuccia e stai zitto.-
- Guarda sto tremando dalla paura.- la corvina lo guardò storto e tirò indietro il coltello camminando verso Riku che era alle prese con i comandi.
- Riku, qual è il tasto per aprire la porta?- ne indicò uno rosso e fece un sorrisetto rivolto verso i due del passato.
- Effettivamente erano anche di troppo.- Yuki si voltò e ghignò come lui. Poco prima che andasse a premerlo, Sora la bloccò tirandole via il braccio.
- Il Re ha detto che sono suoi amici, lasciali stare e per ora ignorali.- i fari color rubino si spostarono dagli oceani e si fermarono sulla chioma dell'argenteo. Scese con lo sguardo e lo fissò dritto nei suoi occhi senza timore e mettendo leggermente a disagio Ged che però non lo diede a vedere e rimase anche lui a fissarla. Poco dopo notò che un ragazzo alto coi capelli corvini allungò le mani andando a stringere la vita della ragazza che fece un piccolo sobbalzo per poi essere costretta a sedersi sulle ginocchia di Erif.


Per quasi tutto il viaggio rimasero a chiacchierare fra di loro lasciando però in disparte il povero mago che si era seduto in un angolo a leggere un libro. Come atterrarono scesero subito tutti tranne Ged che, essendo troppo preso dalla lettura, non se ne era accorto ed era rimasto lì a fissare... almeno così sembrava. Yuki si bloccò all'uscita e guardò verso l'argenteo che se ne stava in silenzio a "fissare" quel libro. Decise di avvicinarsi e si sporse riuscendo a scorgere delle strane figure ma non capì cosa ci fosse sopra perchè subito dopo Ged chiuse di scatto il libro e la guardò col suo solito sguardo di ghiaccio.
- Siamo arrivati- il mago fece per dire qualcosa, ma lei se ne andò subito lasciandolo lì da solo. Lui fece spallucce fregandosene e si alzò raggiungendola. Tutti quanti si chiusero in sè stessi per il freddo che c'era e subito Sora andò verso Kairi mentre Erif verso Yuki che si stava decisamente congelando.
- Ma che razza di posto è mai questo?!- nessuno rispose alla domanda del moro anche perchè in mezzo a tutta quella nebbia riuscirono a scorgere una bocca gigante con la lingua di fuori...
- Ma che diam...?!- sentirono il rumore di passi e quella bocca si avvicinava sempre di più mettendo poi tutto il suo corpo in mostra. Sembrava una sorta di castello, che peró si muoveva e sbuffava vapore, e questo forse lo rendeva più simile ad un enorme mostro.
- E quello che cazzo è?!?!- Sora si voltò verso gli amici e aveva la stessa faccia di tutti gli altri tranne Ged che sembrava avere occhi sognanti. La corvina lo guardò stranita e il mago corse subito verso una porta che aveva notato sotto la pancia del mostro.
- Ma dove vai?- tutti corsero verso di lui raggiungendolo ed entrarono in quel castello...

Piuttosto trasandato: pieno di ragnatele, sporco, disordinato era poco... Tutti quanti rimasero leggermente delusi vedendo che non era granchè. Sentirono dei passi che scendevano con calma dalle scale e scorsero una signora anziana con un vestito blu ed in mano una scopa. Aveva un naso enorme ed era piena di rughe. Si voltò verso quel gruppo.
- E voi chi siete?-
Ged guardò verso la signora e notò una sorta di maledizione intricata tessuta su tutto il suo corpo, invisibile ad occhi normali ma non a quelli di un mago come lui.
- Per caso ti è stata imposta una maledizione?- Sophie, il nome dell'anziana, fece un leggero sobbalzo dallo stupore e annuì lievemente col capo. Provò a dire qualcosa ma la sua bocca si chiuse automaticamente senza poter dire una sola, minuscola parola.
- E chiunque sia stato ha fatto in modo che tu non ne possa parlare, a quanto pare...-
Poco dopo sentirono la porta aprirsi e si voltarono tutti quanti. Fuori c'era un gran sole e si sentiva il verso dei gabbiani e anche il rumore delle onde in sottofondo, ma solo lievemente. Dalla porta entrarono un ragazzo alto coi capelli biondi e un nano con la barba...? Appena chiusero la porta quel nano si tolse il cappuccio e diventò un bambino piuttosto piccolo con la faccia da monello.
- Sophie, ti avevo detto che non devi far entrare gli sconosciuti...- la rimproveró Howl, il ragazzo biondo.
- Ma loro sono entrati per i fatti loro dalle lande!- gli occhi azzurro cielo del mago si soffermarono su Ged.
- Che Potere incredibile... Strano che un mago sia riuscito ad entrare nel castello, ero sicuro di aver disposto una fitta rete di incantesimi che ne impedisse l'accesso a qualunque creatura dotata di poteri magici.-
- Ah, parli di quella leggera brezza? Sei un illuso se pensavi di fermarmi con così poco.- rispose sarcastico Ged. Ma Howl non sembrava preoccuparsene: non aveva percepito cattive intenzioni da parte degli intrusi.
Nel frattempo anche Ged aveva usato la Percezione sull'altro: pure lui aveva davvero un Potere incredibilmente elevato... In quanto a potere magico, i due sembravano essere alla pari.
- Chi è il tuo Maestro?- aveva chiesto improvvisamente Howl.
- Merlino.- aveva risposto secco il giovane.
- Ah, quell'addormentato dalla barba lunga è il tuo Maestro?-
- Come fai a conoscerlo, kupó?- si intromise Montblanc nel discorso.
- Molti anni fa, quando io ero ancora ragazzo e studiavo presso la scuola di magia, arrivó un vecchio svampito. La prima volta che lo vidi inciampò nella sua stessa barba... Diceva di chiamarsi Merlino e che stava viaggiando per i Mondi in cerca di conoscenza... Quel vecchio era davvero strambo, pensavo che ormai fosse così decrepito da non riuscire nemmeno più ad avere degli allievi, ma a quanto pare mi sbagliavo.-
Howl guardó Ged con aria di sfida, ma quello aveva alzato gli occhi al cielo e lo stava ignorando bellamente. Il ragazzo si riscosse improvvisamente sentendosi osservato.
- Scusa, non ascolto le storie noiose.-
Howl sorrise, sospirando.


Appena finito, si voltò verso gli altri nuovi arrivati e subito notò una maledizione piuttosto complicata. Howl si avvicinò così alla ragazza e la rigirò incuriosito, in cerca magari di qualche sorta di segno nascosto. Con questo gesto però si beccò una fulminata da parte di un corvino poco più alto di lui e con occhi di un azzurro come il ghiaccio. Si voltò lentamente verso il ragazzo e in pochi secondi se lo ritrovò a due centimetri dal suo volto per poi andare verso la ragazza, prendendola per mano. L'allontanò da lui e gli mandò un'altra fulminata che lo fece rabbrividire.
- Anche tu hai una maledizione?- le chiese Howl. Ged si fece più attento, in fondo ancora non sapeva il motivo per cui lei fosse il Keyblade...
- Sì, mi tiene prigioniera dentro al Keyblade ma non sono l'unica- staccò un momento la mano e indicò Erif - sia lui che un altro mio amico hanno la stessa maledizione.- tutti e due i maghi si fecero più attenti e Ged s'incuriosì sempre di più di quella ragazza così piena di misteri che sembrava provenire da un passato lontano: lo si poteva notare fin troppo bene che quella nascondeva qualcosa... Che ragazza interessante, perfetta per poter studiar nei minimi particolari le proprietà del Keyblade!
Invece in quanto a Sora, purtroppo lo aveva deluso, lo credeva molto più forte e più... più speciale.

Passarono la serata al castello, chiedendo se potevano rimanere lì a dormire e Howl accettò subito: potevano essere utili in un modo o nell'altro. Così mentre Sophie se ne stava a far pulizie, Kairi, Yuki e Markl, l'apprendista del mago, giocavano assieme al Moguri e ogni tanto questo riceveva delle belle coccole da parte di tutti e tre e non le rifiutava mai, sempre che non arrivassero a toccargli il suo ponpon... Sora, Riku ed Erif si erano messi a chiacchierare e cercavano di far aggiungere anche Ged, ma l'asociale del gruppo si mise seduto sul divano e cominciò a leggere uno dei libri di magia di Howl.
- Io adesso devo andare.- tutti si fermarono e si voltarono verso lo stregone che stava girando il pomello e sulla destra della porta un disco con quattro colori si fermò sul colore nero. I riflessi della luna che entravano dalle finestre scomparvero e al posto spuntò un nero pece che non faceva tralasciare neanche un minuscolo raggio di luce. Aprì la porta e subito la chiuse senza far vedere che cosa si celasse all'esterno. Subito sia Yuki che Sora si alzarono e corsero verso il pomello cominciando a girarlo e a metterlo sul blu. Aprirono la porta e si ritrovarono al mare. Si guardarono con occhi sgranati e subito chiusero per poi girarla sul colore rosso. Riaprirono subito la porta e stavolta erano su un viale di lusso e difronte a loro stava una villa enorme ricoperta di stendardi che sventolavano al vento, ed un gardino bello verde. Richiusero la porta e guardarono verso il bambino cercando delle risposte.
- È una porta magica.- entrambi fecero "oooh" in coro e rimasero con occhi sognanti per poi riguardarsi e tirare fuori sta volta una faccia da diavoletto. Corsero subito verso la porta e ricominciarono a girare i colori facendo impazzire il castello; una volta provarono a fermare il segnalino in mezzo al blu e al rosso e aprirono la porta trovando il paesaggio metà sul mare e l'altra metà sul viale di lusso. Stavano per metterci piede ma subito sia il bambino che Sophie li presero per il colletto e li tirarono via chiudendo la porta.
- Basta! Ora voi non la toccate più chiaro?!- entrambi abbassarono lo sguardo e annuirono per poi ritornare a sedersi vicino al fuoco.
- Aiuto! Sophie! Ci stiamo spegnendo, ti prego ci devi salvare!- i due ragazzini si voltarono verso il fuoco e avevano gli occhi che coprivano tutta la faccia.
- Kyaaaaa! Spegniti, spegniti, spegniti!!- a momenti per lo spavento Yuki quasi lanciava una secchiellata d'acqua contro il povero Califer che già stava urlando aspettandosi il peggio, ma Sophie la fermò in tempo e buttò della legna.
- Quel fuoco ha parlato! Sarà una sorta di demone!!-
- È vero, lo è. Ma è grazie a lui che questa catapecchia continua a camminare quindi è una specie di demone buono...-
- Sì certo, noi buoni?! Siamo il peggior demone che abbiate mai visto quindi cercate di non farci arrabbiare!- tutti quanti, Ged compreso, lo guardarono con la famosa "poker face" per poi tornare a fare la stessa, uguale, identica cosa di prima, ignorandolo altamente.



Mentre se ne stavano tutti quanti polleggiati fra poltrone e sedie, di colpo sentirono qualcuno urlare e poi Howl che...correva...giù dalle...scale...con...solo...un...telo... Tutte le ragazze, Sophie compresa, rimasero a bocca aperta a fissarlo, finchè quello non si toccó i capelli e guardó più che infuriato la donna.
- Sophie! Hai trafficato con l'armadietto del bagno?! Ora sono diventati di questo colore così strambo!- aveva sbraitato Howl disperato, tirandosi così tanto i capelli che a momenti se li strappava.
- Ma che bei capelli.- aveva commentato divertita la nonnetta.
-Guardali bene!- nel frattempo aveva avvicinito la testa ad un palmo dal volto della povera anziana - Sophie! Trafficando con l'armadietto hai scombinato tutti gli incantesimi!-
- Non ho trafficato, ho fatto solo pulizia...- tentò di discolparsi la vecchia.
- Pulizie! Pulizie! Pulizie! Ecco perché ti avevo detto di farle con moderazione le pulizie!-
Ged alzó gli occhi al cielo e ritornó a immergersi fra quei libri polverosi e disordinati, come il proprietario dopotutto...
- Guarda che quel rosso carota ti dona.- aveva provato a rassicurarlo Sophie, ma Howl si tiró ancor di più i capelli e dal nervoso cominció a sbattere piedi, finendo col sedersi su una sedia di fronte a Calsifer.
- Non c'è più speranza... Che razza di immane umiliazione...- aveva detto con un filo di voce, mentre si teneva la testa tra le mani.
- Non è che sia poi tanto grave...- i capelli di Howl si erano improvvisamente tinti di nero - Io penso che siano belli anche così...- ma il mago non stava ascoltando Sophie.
- Ormai è la fine... Senza la bellezza non c'è più ragione di vivere...- tutti quanti percepirono una strana aura... Sophie toccó Howl che era rimasto immobile. Come spostó la mano vide che una strana sostanza appiccicosa e verde si era attaccata alle sue dita e, inorridita, subito la ritiró, facendo qualche passo indietro.
- Fermati, Howl! Fermati!- urló Calsifer.
- M-Ma che sta succedendo...?-
- Howl sta richiamando gli spiriti dell'Oscurità! Li aveva già evocati una volta che una donna lo aveva respinto!- spiegó Markl.
Improvvisamente sulle pareti spuntarono strani esseri neri, e la stanza si fece improvvisamente più buia. Un'Oscurità informe stava lentamente scendendo su quel luogo... Appena Ged distolse lo sguardo dal libro, notò quelle ombre così familiari che lo fecero raggelare. No, non poteva arrivare persino sin lì... Cercò di alzarsi dalla poltrona ma le gambe gli cedettero, cadendo a terra insieme a tutta quella massa di libri che si era messo a leggere e, in preda al panico, finì contro il muro senza smettere di fissare quelle strane ombre. Yuki si accorse di lui e lo guardò senza capire il motivo del suo comportamento.
- Ah è così? Fa pure come ti pare, io me ne vado! Non lo sopporto più questo posto!- Sophie scese le scale e, spalancando la porta, uscì fuori seguita subito da Kairi che riuscì a fermarla per poi vederla scoppiare a piangere e ritornare giovane, bella e dolce... L'abbracciò e lasciò che si sfogasse sul suo vestito.
- Ascoltami, so che può essere difficile ma non ti devi arrendere subito, in fondo lo ami, no? Quindi rimboccati le maniche e cerca di fargli capire a quel bambino che non è un comportamento decente.- alla parola "ami", Sophie in un istante riprese le sembianze di una vecchia, staccandosi poco dopo dalla rossa.
- Io non lo amo... Ma quella cosa del rimboccarsi le maniche lo faccio.- si girò verso di lei e fece un piccolo sorriso - Grazie.- così ritornarono dentro il castello trovandoci il casino totale.
Yuki, Sora, Erif e Riku stavano cercando di tenere a bada quei strani esseri neri che strisciavano sulle pareti e non assomigliavano per niente agli Heartless, mentre Ged era rimasto contro il muro pietrificato di fronte a così tante creature che emettevano lo stesso sentore di Oscurità della sua Ombra, la sua cara Amica che lo inseguiva da quella che a lui sembrava un'eternità...
Invece Howl era accasciato sulla sedia appoggiando la testa sul focolare, sul quale si stava diffondendo a causa sua il liquido verde.
- Howl, smettila! Ci spegneremo!- urlava Calsifer mentre quella strana melma verde avanzava verso di lui - Sophie! Presto vieni!-
- Che sceneggiata...- aveva commentato divertita lei.
- Ma sarà morto...?- aveva chiesto Markl preoccupato...
- È tutto a posto... Di collera non è mai morto nessuno! Su, Markl, dammi una mano!-
Insieme portarono la sedia vicino alle scale e aiutarono Howl a salirle. Durante il percorso il mago perse il suo unico telo: nessuno ci fece caso, tranne Sophie, che fece finta di niente e in tutta risposta chiese a Calsifer di inviarle l'acqua calda in bagno, e Yuki, che diventò rossa come un peperone alla vista di quel sedere, ma distolse lo sguardo per evitare la furia del suo Erif che per queste cose era davvero geloso.
- Markl, ti affido il resto!- disse Sophie dopo aver aiutato il piccolo apprendista a portare Howl nel bagno. Chiuse la porta e guardó la scia melmosa che da lì arrivava fin giù nel salotto... Sospiró delusa.
- Mi toccherà ripulire tutto da capo...- nel frattempo Kairi le si fece vicino sorridendo.
- Non ti preoccupare, stavolta ti aiuteremo noi.-
- EH?!- rispose in coro il gruppo.

Tutti, nessuno escluso, furono costretti a ripulire quello sporco e disordinato castello, per evitare la furia della rossa. E così, chi con le scope, chi con gli stracci, tutti diedero una mano a Sophie, la povera donna delle pulizie che si era trovata a dover compiere da sola un miracolo: rendere quel guazzabuglio chiamato castello, un ambiente accogliente. Nemmeno Ged fu esente dal lavoro, e seppur sempre seduto sul divano a leggere, dava una mano facendo muovere avanti e indietro le scope con la sua magia.


Passarono alcuni giorni. Finalmente le pulizie erano finite, Sophie e il gruppo, tranne ovviamente Ged, esultavano soddisfatti del proprio operato: erano riusciti nell'impossibile. Tutto era improvvisamente ordinato e pulito e le stanze sembravano risplendere di una nuova luce, uno scenario completamente diverso da come si era prospettato loro all'inizio.
Anche Howl nel frattempo si era completamente ristabilito, e ora sfoggiava una folta chioma scura.
Un giorno partì per il settore nero e di lui non se ne seppe più nulla.


Erano passati due giorni da allora e Howl non era ancora tornato. Era mattina e il sole si era levato da qualche ora, facendo filtrare i suoi raggi luminosi dalle finestre.
- Non ti preoccupare, Sophie! Non è la prima volta che il Signor Howl non torna a casa per diversi giorni!- cercó di rassicurarla Markl.
Intanto Sora e Montblanc fissavano la pancetta e le uova, con un filo di bava che gli scendeva dalla bocca.
- Cibooooo...-
Erano diversi giorni che non avevano una colazione decente...
- Senza il Signor Howl non si può usare il fuoco...- gli aveva spiegato Markl.
Yuki aveva preso una padella e si era avvicinata minacciosa a Calsifer, con un sorriso inquietante dipinto sul volto.
- Vedró di pensarci io, eheh...-
- Ma è impossibile! Calsifer da retta solo a quello che gli dice il Signor Howl!-
- Ha ragione!- era intervenuto il demone - Non ci metteremo mica a cucinare!-
- Lo vedremo...- gli occhi color rubino avevano iniziato a risplendere di un fuoco che non prometteva nulla di buono, tanto da mettere pure Calsifer in soggezione.
- Non esiste! Noi siamo un demone! Non prendiamo ordini da nessuno!- disse tirando fuori la sua linguaccia fiammeggiante.
- Evidentemente non conosci Yuki, come la conosciamo noi...- aveva sorriso Erif, e con lui il resto del gruppo.
- Allora, che vogliamo fare?- la corvina appoggió la padella su Calsifer che ovviamente oppose resistenza all'inizio, per poi essere sopraffatto dalla forza della ragazza.
- Che la pancetta ti si bruci!- aveva urlato infine lui.
Markl fissava la scena a bocca aperta...
- Incredibile... Calsifer fa quello che gli è stato detto...-
Ecco com'era la loro Yuki.

Tutti si sedettero a tavola, e la ragazza passó da uno ad uno a distribuire la colazione: una pancetta e due uova. Di gran lunga meglio di quello che mangiavano di solito senza l'uso del fuoco.
- Finalmente una colazione decente!- aveva esclamato felice il piccolo apprendista.
- Veniamo a noi...- aveva iniziato Riku facendosi improvvisamente serio - Siamo qui da diversi giorni e ancora nessuna traccia degli Heartless... Da come ne aveva parlato Topolino, sembrava che questo Mondo ne fosse completamente sommerso...-
Tutti si fecero pensierosi... Nessuno sapeva darne una risposta...
Ged si alzò improvvisamente dal tavolo. Aveva concluso il suo pasto ed era pronto a ritirarsi. Anche Yuki si alzó e gli corse dietro, sotto gli occhi attenti di un Erif leggermente infastidito.
- Ehi, ragazzo silenzioso!-
- Che vuoi ancora?- aveva risposto secco il giovane. Nel frattempo avevano salito le scale e si trovavano lontani dal resto del gruppo.
A Yuki quel ragazzo non piaceva proprio, ma si sforzó di continuare il discorso.
- Mi stavo chiedendo... Perché quando Howl ha evocato quelle strane ombre, tu ti sei rannicchiato in un angolo impaurito?-
- Non sono affari che ti riguardano.-
- Sembravi un cane con la coda tra le gambe.- ma Ged non volle cogliere la frecciatina della ragazza, e fece per voltarsi ed andarsene seccato.
- Ehi, guarda che sto parlando con te!-
- Non sono cose che una ragazzina come te può capire.-
Yuki si fece un attimo pensierosa.
- Quanti anni hai?- aveva chiesto infine.
- 21, quasi 22.- aveva risposto sincero il mago, non capendo dove volesse andare a parare la ragazza.
La corvina si mise improvvisamente a ridere. Ged fece una faccia ancora più seccata, pensando ad un modo di liberarsi di quella ragazzina impicciona.
- Ci crederesti, se ti dicessi che sono più vecchia di te?-
"Impossibile..."
- E quanti anni avresti, sentiamo?-
- Ad una donna non si fanno queste domande, eheh... Hai ancora molto da imparare, ragazzino.- di nuovo quella punta di sarcasmo nell'ultima parola. La corvina se ne andó muovendo il bacino con fare provocante.
Nemmeno a Ged stava simpatica quella ragazza presuntuosa.
- Sono come cane e gatto, kupó!- li aveva definiti una volta Montblanc.

Anche quel giorno passó senza particolari avvenimenti.


A notte fonda, la porta si spalancó emettendo un cigolio sinistro.
- H-Howl...?- chiese Calsifer un po' spaventato.
Una creatura umanoide più simile ad un enorme corvo si sedette sulla sedia difronte al focolare, e ci appoggió sopra i suoi piedi artigliati...
- Che puzza... È odore di creature e ferro bruciati...- aveva commentato il demone. L'odore della guerra, ecco cos'era.
Howl riprese a fatica le sue sembianze umane.
- Se volerai troppo, non sarai più capace di ritramutarti...- lo aveva avvertito Calsifer, prendendosi intanto un legno posto li vicino: un regalo della nonna Sophie.

Alla mattina il gruppo scese in salotto ancora mezzo addormentato.
In mezzo alla stanza, sulla sedia davanti al focolare, stava ancora Howl che li stava aspettando impaziente...
- Signor Howl!- urló Markl correndogli incontro.
- Howl...- Sophie aveva tirato un sospiro di sollievo: aveva avuto tanta paura per lui...
- Eccovi qua. Vi stavo aspettando.- lo stregone si era fatto improvvisamente pensieroso - Voi forse ne sapete qualcosa...- e con un gesto della mano fece comparire dal nulla una piccola creatura scura e dagli occhi gialli. Uno Shadow.
- Heartless!- aveva urlato Sora preparandosi al combattimento.
- Tranquillo, è solo un illusione.- il moro fece segno di non capire - Ultimamente sul campo di battaglia sono comparsi questi strani esseri invincibili... Sono davvero fastidiosi e rendono la guerra molto più dura... Per quello mi stavo chiedendo se voi ne sapeste qualcosa.-
Yuki prese in mano il discorso.
- Sono Heartless, e l'unica cosa che sembra avere effetto su di loro è il Keyblade... Ma un esercito di Heartless è troppo perfino per noi!-
- Capisco...- rispose il mago facendosi pensieroso - In questo caso credo di avere io la soluzione adatta.-
- E sarebbe?-
- Solitamente gli Heartless sono comandati da qualcuno?-
- Be' solitamente sì, ma non sempre...-
- Perfetto, se estirpiamo il male alla radice presumo che anche quei mostriciattoli spariranno... Purtroppo nemmeno con il mio Potere sono stato in grado di scoprire chi ci stesse dietro... Ma conosco una persona con più potere magico perfino di me...- e stavolta si rivolse a Ged che intanto si stava strofinando gli occhi ancora mezzo addormentato - e perfino di lui... Forse lei ne saprà qualcosa...-
- Di chi stai parlando?-
- Della maga di corte e mia Maestra... Madam Suliman.-


Sophie, Yuki, Sora e Ged stavano passeggiando per le vie della capitale.
- Scusa, potresti ricordarmi il motivo per cui Howl non ha voluto venire con noi?- aveva chiesto il moro al mago.
- È un vigliacco, ecco perché... Ha paura della sua vecchia Maestra, a quanto pare.-
- Parla quello che ha paura del buio.- aveva commentato Yuki.
- Certo che tu devi sempre avere l'ultima parola, eh?-
- Sì!- aveva risposto con un sorrisino la ragazza.
Anche Sophie si era messa a ridere: a quanto pare non si sarebbe annoiata con quel gruppetto. Si guardó l'anello al dito. A detta di Howl, era un amuleto affinché potesse tornare incolume.
"Che carino... Cioè no, volevo dire premuroso!... Ehm... Ah, lasciamo stare..."
Sophie improvvisamente era diventa rossa in volto.
- Ehi, nonna? Hai le vampate di calore?- aveva chiesto divertito Sora.
- Ehm... N-No, non è niente... Giuro...-
Yuki, che invece aveva capito tutto, si mise a ridere soddisfatta.
- Inoltre, abbiamo anche un favore da fare ad Howl.-

Dopo tanto camminare, arrivarono infine nei pressi della reggia. Una scalinata enorme e lunghissima si innalzava difronte a loro.
- Prego, da questa parte.- li aveva esortati un soldato.
Sophie ebbe un momento di mancamento: quella scalinata infinita sarebbe stato un suicidio per chiunque, figurarsi per una vecchia come lei. Si sentiva già spacciata.
"Chissà che è la volta che schiatto...", aveva pensato lei.
Avevano iniziato la scalinata e dopo poco tempo Sophie sembrava essere in difficoltà, come aveva previsto. Era rimasta indietro, ed ogni scalino le costava un immensa fatica, Sora lo aveva notato.
Il moro si avvicinò a Sophie, piegadosi sulle ginocchia e facendogli segno di salire sulla sua schiena.
- Tutti a bordo! Il treno Sora Express sta per partire, deve fare in fretta se non vuole perderlo!- aveva detto lui con il suo tipico sorriso a trentadue denti.
- Che bravo giovanotto...- e gli salì in groppa.
Non fece in tempo a fare pochi passi che un gruppo di soldati lo aveva circondato, puntandogli le lancie al collo.
- Mettetela giù, per favore.- gli aveva intimato uno di loro.
- Ma è una donna anziana!-
- Prestare aiuto ad alcuno è cosa vietata.-
Sora digrignó i denti, guardando i soldati con aria di sfida.
- Fa come ti ha detto.- era intervenuto il mago - Non vogliamo seccature.-
- Ma io...!- il suo sguardo si soffermó su Yuki: anche lei stava annuendo... Stavolta si trovava d'accordo con Ged.
- E va bene...- e a malincuore posó a terra la vecchietta.
I soldati ritirarono subito le lancie.
- Bene, proseguite.-

Ged fu il primo ad arrivare in cima, seguito a ruota da Yuki. Invece Sora arrivó parecchio tempo dopo, siccome aveva seguito passo a passo la povera Sophie, per poterle prestare aiuto se ce ne fosse stato bisogno. Alla fine anche i due giunsero in cima, e si poteva notare da un miglio che la vecchietta era completamente esausta. Peró in compenso si poteva godere di una splendida vista su tutta la capitale, da quanto erano in alto.
Appena furono di nuovo tutti insieme, da dietro il muro comparve un servitore mandato dalla maga per mostrargli la via. Giunsero così in un enorme sala sul retro, davvero spaziosa considerato che gran parte del luogo era occupato da una fitta vegetazione. Le enormi vetrate gettavano una luce innaturale su quell'enorme sala, al centro della quale stava un anziana signora seduta su una sedia a rotelle.
- E così lei sarebbe la signora madre di Howl?- aveva chiesto la maga.
- Sì. Rispondo al nome di Pendragon.- aveva risposto Sophie.
- Prego, accomodatevi pure.- li esortó quella indicando le sedie difronte a lei.
- Io sono Suliman, la maga al seguito della corona reale.-
- Non l'avremmo mai detto...- aveva detto secco Ged.
- E loro chi sono?-
- Dei nostri amici.- aveva risposto sincera Sophie.
- Venite dal mondo esterno, vero?- un leggero fremito percorse il corpo di Yuki... Come aveva fatto a scoprirlo?
- S-Sì.- aveva ammesso infine.
- E cosa vi porta qui da me?-
- Sul campo di battaglia sono comparsi gli Heartless...-
- ... E vi stavate chiedendo se io sapessi chi ci fosse dietro a tutto ció, ho forse ragione?- la aveva interrotta la maga. Sembrava leggere Yuki nel pensiero...
- E sentiamo, cosa mi offrite in cambio di questa informazione?- aveva chiesto Madam Suliman. Si trattava del classico principio dello "scambio equivalente", molto conosciuto tra i maghi che, si sa, non cedono volentieri le proprie conoscenze senza avere nulla in cambio.
- B-Be', noi...-
- Lascia parlare me.- la aveva interrotta Ged.
- Arriviamo subito al punto.- il mago si fece serio - Questo regno è in guerra, e suppongo abbiate bisogno di tutto l'aiuto militare possibile, per questo reclutate tutti i maghi e gli incantatori, e perfino le streghe...-
- A tal proposito- era intervenuta Sophie - Mio figlio è un tale sconsiderato da mandare ad immolare la madre e i propri amici al suo posto... Non credo sarebbe di alcuna utilità al Re...- disse lei, mantenendo così fede alla promessa fatta ad Howl, che non voleva più combattere quella guerra inutile e vivere libero come non era mai stato.
- Ah, capisco... Quindi Howl non verrà... La faccenda si fa veramente problematica. Per quanto lui fosse stato l'ultimo dei miei allievi, quel ragazzo aveva un talento straordinario. Certa finalmente di aver trovato il mio successore, fui davvero felice... Tuttavia quel ragazzo si fece rubare l'animo da un demone e così si allontanó da me, ed inizió ad usare la magia solo per sè stesso...- la maga fece una pausa soppesata, per poi rivolgersi alla signora anziana.
- Signora madre, quel ragazzo è molto pericoloso: anche se ha perduto l'animo, possiede ancora un eccessivo Potere...! Se continuerà di questo passo, finirà per trasformarsi a sua volta in un demonio.-
- Non è più un problema suo.- le aveva ricordato in modo freddo Ged.
- Anche questo è vero...- sorrise Suliman - Ciò non toglie che fosse una pedina preziosa in questa disastrosa guerra...-
- Ed è qui che entriamo in scena noi.-
- Spiegati meglio.-
- Ormai dovresti aver visto che il mio Potere non è inferiore a quello di Howl, anzi, e ti assicuro che anche questi due ragazzini se la cavano molto bene. Inoltre la ragazza è la chiave per la sconfitta di quegli esseri oscuri.-
- Insomma, voi vi ponete al servizio del Re e in cambio io vi rivelo chi sta dietro a tutto questo?- aveva chiesto lei incuriosita.
- Esatto.- confermó Ged.
- Ci hai provato.- e la vecchia si mise a ridere... Yuki si fece nervosa e scattó in piedi.
- Che ha detto di così divertente? Noi parliamo sul serio!-
- Voi forse sì, ma le sue intenzioni non sono sincere.-
Sora e Yuki si voltarono verso Ged, perplessi.
- Quel ragazzo è proprio come il mio Howl: tremendamente svogliato... Non si metterebbe mai al servizio di qualcun'altro, neppure se significasse la salvezza di un Mondo.- Suliman sorrideva. Quel ragazzo dai capelli bianchi gli trasmetteva un sentimento nostalgico. Per un attimo al suo volto si sovrappose quello di Howl.
- Eheh, e io che pensavo di riuscire a fregarti, vecchia svampita...-
- Ged!!!- avevano urlato Sora e Yuki in coro. Quel ragazzo era davvero uno poco di buono come sembrava.
- Non vi preoccupate.- la voce di Suliman si era fatta improvvisamente più dolce - Ho deciso di rivelarvi tutto.-

- E così dietro alla comparsa degli Heartless ci sta la Strega delle Lande...- aveva ripetuto Yuki come per chiedere conferma.
Al solo pronunciare quel nome, il volto di Sophie si rabbuió: dopotutto era stata proprio lei ad imporgli quella tremenda maledizione.
- Ma non è da sola.- aveva continuato la maga - Avverto come un altra figura agire nell'ombra... Nemmeno i miei poteri riescono a scovarla... Penso che la strega delle lande sia a sua volta manovrata da questa oscura figura... Forse voi la conoscete?-
Yuki e Sora si guardarono negli occhi. Poteva essere solo lui...
- Si deve trattare di mio padre... Il suo nome è Dark, ed è l'Oscurità in persona.- aveva risposto Yuki.
Ged si mostró subito interessato. Yuki figlia dell'Oscurità? E la madre chi poteva essere se non...?
- Capisco... Un avversario pericoloso...- la maga si era fatta pensierosa.

- Grazie di tutto! Noi ora ce ne andiamo, dopotutto abbiamo ottenuto l'informazione che volevamo.- dichiaró Yuki soddisfatta, ma qualcosa bloccó improvvisamente il gruppo sul posto.
- Con la guerra alle porte e degli avversari simili, il regno ha bisogno di tutto l'aiuto possibile.- Suliman sorrise, un ghigno inquietante - Davvero credevate che vi rivelassi quell'informazione senza nulla in cambio? Ora diventerete i miei servitori personali!-
Ged avvertì tutto il suo Potere... Veramente immenso, ovviamente non all'altezza di Merlino o Yen Sid, ma ci si avvicinava pericolosamente.
- Inoltre faró sapere ad Howl che se verrà e sottoporrà i suoi poteri al servizio del regno, gli insegneró il modo per spezzare il suo legame con il demone... In caso contrario, verrà privato di tutti i suoi poteri.-
L'ultima frase fece rabbrividire il piccolo gruppo. Ma per Sophie era troppo.
- Se permettete una parola, la ragione per cui Howl non voleva venire qui, ebbene l'ho capita.- il suo tono di voce si fece più deciso - Howl non avrebbe un animo, dicevate? Certamente è un egocentrico, un codardo, e non si capisce cosa gli passi per la testa... Peró lui è una persona corretta! Vuole solo vivere libero!-
La maga la guardó torva, mentre invece Sophie continuava imperterrita, e più la sua voce si faceva decisa più il suo aspetto sembrava ringiovanire.
- Howl non verrà! E neppure diventerà un demonio! Con il demone in qualche modo risolverà di certo da solo! Io ho fiducia in questo!- le rughe erano sparite sul volto di Sophie che improvvisamente era ringiovanita, mostrando la ragazza bella e sicura che era in realtà, dai capelli marroni stretti in una treccia.
- Signora madre, siete innamorata di Howl, eh?- in un istante la ragazza riprese le sembianze di una vecchia.
- Tutto ciò è davvero dolce, ma non posso lasciarvi andare.-
- Altro che servitori, vuoi solo usarci come esca per attirare qui Howl, vero?- aveva chiesto Ged, che aveva capito il suo reale piano.
- In questo caso, penso proprio che ci apriremo un passaggio da soli!- disse Yuki, con un sorriso combattivo.



- Sora!-
- Sì, ho capito!- il bruno corse da Yuki prendendola per mano e subito quella si trasformò nel Keyblade.
- Non vi lasceró fuggire.-
Bastó un tocco del suo bastone sul pavimento e all'improvviso ne scaturì un onda immensa pronta a travolgere il gruppo.
Subito Ged raccolse Sophie e la portó in volo in un luogo della sala in cui sarebbe stata al sicuro, mentre invece Sora spiccó un salto schivando l'inondazione e senza pensarci due volte lanció il Keyblade contro la vecchia. L'arma peró andó a schiantarsi contro una barriera invisibile. Ebbe appena il tempo di richiamare la chiave tra le proprie mani, che subito cadde in acqua e fu trasportato dalla forte corrente andando a sbattere violentemente contro un muro. Sora sentiva la testa farsi pesante e i sensi venirgli meno quando vide un altra enorme onda che si stava per abbattere su di lui. Cercó di bloccarla con il Keyblade, preparandosi al peggio.

Ma il colpo non arrivó.

Il bruno aprì gli occhi. Uno scenario maestoso si prospettava difronte a lui: l'onda, e con lei tutto il fiume che si era andato a creare in quella sala, tutto era completamente ghiacciato.
- Ma che...?-
L'aria si era fatta improvvisamente più gelida e ora difronte al ragazzo stava il mago, di spalle, e lo si poteva sentire ridacchiare.
- Interessante...- il ragazzo giró leggermente la testa verso Sora, senza tuttavia voltarsi del tutto - Tu servi ancora nel futuro, e anche i tuoi amici hanno bisogno di te... Lascia pure la maga al sottoscritto.-
- Ma io...!-
- Bravo ragazzo.- Ged non lo stava ascoltando e ora si rivolgeva a Suliman - È da tanto che non faccio un duello di magia... Lei era...- per un attimo il suo tono si era fatto tra il triste e il nostalgico, lasciando il discorso in sospeso...
- ... Ma vedró subito di rimediare!- aveva detto infine, sorridendo.
- Io non credo.-
Delle radici solide e robuste si erano intrecciate intorno alle gambe di Ged, bloccandogli i movimenti. All'improvviso, dal nulla, sbucó Suliman brandendo nella mano sinistra il suo bastone, che al momento era rosso incandescente, pronta a scagliarlo come una lancia sull'avversario per trafiggerlo da parte a parte.
Ged provó a divincolarsi ma non ci riuscì. Le cose stavano andando veramente male, di questo passo avrebbe avuto la peggio.

"Dannazione, queste radici stanno bloccando la mia magia!"

Suliman scaglió il colpo.

"No, non ora!"

Il bastone simile ad una lancia però non lo trafisse, beccandogli solo la spalla destra di striscio: Sora si era frapposto tra i due deviando il colpo con il suo Keyblade.
- A me sembra invece che tu abbia bisogno di aiuto, eheh.- disse Sora voltandosi verso il mago che peró non c'era già più. Lo aveva lasciato di nuovo indietro!
Alzó la testa al cielo e vide un drago argenteo librarsi nell'aria a tutta velocità, seguito a sua volta da tre creature nere per metà pipistrello e per metà rane. Probabilmente qualche sorta di chimera creata da Suliman.
Con grandi colpi d'ala, Ged si avventó sul primo, incenerendolo all'istante con una sola fiammata. Si giró per affrontare gli altri due, quando una sfera di acido corrosivo gli passó a un nonnulla dalla testa. Quelle chimere volanti erano pericolose.
Continuó quindi il proprio volo stando attento a non farsi colpire dai due, quando gli venne all'improvviso un'idea. Il drago allargó le ali in tutta la loro ampiezza, e frenó il suo volo, ritrovandosi così tra le due chimere che aveva alle calcagna. Quelle, colte impreparate, ruggirono e spruzzarono l'acido corrosivo in direzione di Ged, che però con un potente battito d'ali si levó da quella situazione. L'acido così colpì uno dei due, facendolo calare a picco, mentre all'altro lo sfioró soltanto.

Sora osservava a bocca aperta la scena: il drago sembrava quasi giocare con quei mostri, mentre si esibiva in voli acrobatici nell'aria. Sembrava che per Ged fosse una cosa naturale volare, come se lo facesse da tutta una vita.
Al momento il drago argenteo si era levato ancora più in alto in cielo, subito seguito dall'ultima chimera rimasta, che volava a quota più bassa, sotto di lui. Un'altra frenata all'improvviso, e il mostro passó subito avanti rendendosi una facile preda per Ged, che come un falco caló sul nemico scendendo in picchiata. In un istante la chimera fu ghermita tra gli artigli del drago, che gli laceró il collo e i fianchi. Entrambi caddero rovinosamente al suolo, Ged ancora sopra di lui. Il mostro cercava inutilmente di liberarsi dibattendo furiosamente le proprie ali, ma un altro morso violento al collo da parte del drago lo fece smettere.
Era finita.
Il mago aveva ripreso sembianze umane, voltandosi verso Suliman.
- Tutto qui i tuoi scagnozzi?-
Ged ritornó all'attacco: uno schiocco di dita rilasció un'enorme esplosione grande come tutta la sala, crepando perfino la pavimentazione fatta di marmo indurito dalla magia. Ma come previsto la maga non ne risultó minimamente intaccata, anzi, contenne l'esplosione e la rimpicciolì in una sfera fino a farla scomparire del tutto. Dell'attacco del ragazzo non era rimasto che un piccolo sbuffo di fumo come se fosse stato creato da una minuscola ed insignificante fiammella.

Agli occhi di una persona comune, poteva sembrare che quello scontro fra titani fosse completamente alla pari, ma per Ged era chiaro come il sole che lui era decisamente in svantaggio: Suliman non sembrava si decidesse a combattere d'impegno.
Il ragazzo non sapeva che strategia usare: continuare a combattere con tanti incantesimi di poco conto ed inefficaci e sperare in un momento di debolezza o distrazione da parte dell'avversario, oppure tentare il tutto e per tutto con magie molto più potenti ma che forse non avrebbero ottenuto lo stesso un risultato, lasciandolo così senza Potere e in preda al nemico?
Tutte e due le strategie sembravano portare al fallimento.
Decise lo stesso di provare.

Fu un lampo.

In una frazione di secondo un enorme tuono irruppe nella sala facendo a pezzi la vetrata e andandosi ad abbattere nel punto in cui stava la maga di corte.

Il colpo fu tremendo e creó un boato che assordó i presenti per qualche secondo.

Il terreno sembrò dividersi in due per la potenza, creando un violento terremoto che fece cadere a terra Sora, e creó un enorme voragine e profonde crepe dovunque. A causa del colpo, si levó anche un fitto polverone.
Nel frattempo Sophie, che stava guardando la scena fin dall'inizio, rimase allibita.
"Questi non sono esseri umani! Sono mostri!!!"
Anche Sora si rialzó un po' stordito, non credeva che quel ragazzo fosse capace di una cosa del genere.
- Grande, l'hai sconfitta!- urló il bruno.
Ma il mago ancora guardava nella direzione in cui si era abbattuto il fulmine, e si limitó soltanto a dire: - Io non ne sarei così sicuro...-.
Il polverone si diradó rivelando così la maga Suliman ancora intatta.

Sora digrignó i denti.
Cominciava a sentirsi escluso da quel combattimento, e non lo sopportava: voleva rendersi utile anche lui in qualche modo!
Partì così all'attacco, ignorando gli avvertimenti del mago di fare attenzione.
In pochi secondi le fu vicino, spiccó un balzo e abbattè il Keyblade su di lei, che peró come previsto si bloccó a mezz'aria come fermato da una barriera invisibile. Il ragazzo urló, imprimendo tutta la propria forza in quel colpo.

La barriera scricchiolò.

Un enorme pilastro di roccia colpì violentemente Sora al fianco, facendogli sputare sangue e scaraventandolo dall'altra parte della sala.
- Cazzo... Ce l'avevo quasi fatta...- riuscì solo a dire, prima che un gigante macigno sospeso in aria provasse a schiacciarlo...
- No!- stavolta era la voce di Yuki, che ritornando umana aveva distrutto l'enorme pietra con il suo braccio-chiave, salvando così Sora da morte certa. Dopodiché il ragazzo perse conoscenza.
La rabbia percorse il corpo della ragazza infiammando i suoi occhi color rubino. Si voltò verso la maga che rimase per un momento pietrificata vedendo quello sguardo colmo d'odio, notando che nel profondo del suo cuore, al di là della Luce, si nascondeva l'Oscurità pura e buia. La ragazza si alzò e si mise in posizione d'attacco: gliel'avrebbe fatta pagare per aver fatto del male al suo amico... Anzi, a suo fratello.

Nel frattempo Ged stava ancora combattendo con la maga... Sette figure completamente nere emersero dal terreno: sembravano non avere consistenza, ed emanavano una strana aura oscura... In pochi secondi circondarono il mago, a corto di energie e di magia. La situazione si faceva disperata.
Yuki si avvicinó a Ged...
- Che Potere incredibile... Yuki allontanati, questa maga è pericolosa... Lascia fare a me, tu pensa a metterti al sicuro.-
La ragazza improvvisamente si mise a ridere e fece comparire una katana fra le proprie mani...

- Tu riprendi fiato, cane.- improvvisamente gli ritornò in mente quella battuta del Moguri.
La corvina partì subito all'attacco verso i primi due facendo una finta con la katana per poi ritrovarsi sopra quegli esseri, dopodiché lanciò due coltelli che puntarono dritti con precisione in mezzo a quelli che sarebbero dovuti essere i loro occhi... Come immaginava, i pugnali non sortirono nessun effetto, passando attraverso a quei due. Così si concentrò e due fiammelle rosse le contornarono gli occhi. Cominciò a parare i colpi e non smetteva mai di osservarli evitando prontamente anche le sfere di acido, lanciate da qualche chimera.
- Trovato!- in pochi secondi li trafisse dritto nel cuore nascosto, e così quelle creature si sciolsero perdendo quella poca consistenza che avevano.
- Oh, hai trovato il punto debole dei miei guerrieri-ombra... Non male...- sorrise Suliman soddisfatta.
Intanto Yuki si voltò verso gli altri cinque e allungò due dita verso di loro. Dalla mano uscì un fulmine bianchissimo che andò a colpirne altri due... Ne rimanevano ancora tre.
I guerrieri-ombra e le chimere restanti si unirono creando un essere ancora più grande e, come acqua, andarono verso Yuki coprendola completamente.
- Peccato, sembrava avere delle grosse potenzialità...- finita la frase, gli occhi della maga ritornarono su Ged che era ancora seduto ad osservare quella sfera che aveva inglobato la ragazza, fino a farla scomparire.
All'improvviso, una calda luce bianca riuscì a sbucare in alcuni punti...
- Ma che...?- Ged guardó la scena confuso.
Una tremenda esplosione di luce rischiaró la sala, abbagliando i presenti e creando un enorme spostamento d'aria, tanto da muovere il mago di qualche passo...
L'enorme ombra era scomparsa, completamente distrutta.
Da lì ne uscì la corvina senza un graffio e si rivolse verso l'anziana.
- Grazie per il complimento, vecchia!- l'argenteo rimase a bocca aperta. Credeva che lei sapesse soltanto trasformarsi nel Keyblade e nient'altro, ma non di certo che sapesse controllare la luce ad un tale livello.
Per la prima volta, Ged usó la Percezione su Yuki... Un Potere non molto elevato, di certo non era una maga, ma fu piuttosto qualcos'altro a colpirlo... Il suo cuore. Quella ragazza dentro di sè aveva una Luce e un'Oscurità immense come non ne aveva mai viste in nessun'altro, anche se in lei sembrava prevalere la Luce.
- C-Chi sei veramente...?- chiese Ged leggermente sconvolto.
Yuki indietreggiò fino a raggiungere il ragazzo e gli rivolse un piccolo sorriso...sforzato.
- Sono Yuki! Hai per caso battuto la testa?- rispose sarcastica lei.
- L-La luce intendo...-
- Ah, credo sia grazie a mia madre- il mago ci pensò sopra: "Allora, il padre è l'Oscurità in persona... Ma la madre?"...
Intanto la ragazza fece ricomparire la katana fra le proprie mani e si voltò seria verso la maga.
- Ora non è il momento per le spiegazioni, pensa a fare il culo a quella!- evidentemente doveva avergli dato fastidio che la maga avesse quasi ucciso Sora...

Cominciarono a combattere. Appena si trovava in difficoltà Yuki, Ged le dava il cambio e viceversa. Essendo la loro prima volta a combattere "assieme", non erano ancora coordinati ma per ora poco importava. Improvvisamente la maga sbattè il suo bastone a terra e tutto diventò buio. Gli occhi rubino sgranarono e si guardò intorno.
- Ged?- nessuna risposta - Sora?- sempre nessuna. Cominciò a sudare freddo e respirò affanosamente: lei odiava il buio, troppi ricordi.
- Ma guarda chi c'è! La mia adorata bambina è tornata da me.- riconobbe subito quella voce e guardò davanti a sè riconoscendo i suoi famosi occhi bianchi. Provò a urlare ma la voce le era come scomparsa e non poteva muoversi, Dark l'aveva completamente bloccata.
- Dai il giusto benvenuto a tuo padre...- sentì le sue luride mani toccarla ovunque e stava ridendo maleficamente mettendo in mostra i suoi denti affilatissimi. Due lacrime le solcarono il volto e chiuse gli occhi tremando a ogni tocco.
"NO!"
- Yuki!- alzò di colpo le palpebre e si ritrovò difronte gli occhi scuri di Ged. Si guardò intorno: nessuna traccia di Dark... Vide Howl che stava parlando con la maga Suliman, mentre Sora ancora si massaggiava la schiena. Si toccò le guance e sentì che le lacrime non smettevano di scendere facendola persino singhiozzare.
- Ascolta, era una semplice illusione! Niente di più! Certo che per essere estremamente potente, non sai ancora schermare la tua mente dalle illusioni altrui.- disse sarcastico il ragazzo.
Yuki se ne fregò altamente della sua frecciatina e gli saltò al collo, in quel momento le sarebbe andata bene persino uno spaventapasseri. Il mago non si aspettò questo abbraccio e ne rimase per un momento confuso, poi capì e le diede piccole pacche sulla schiena, in fondo senza volere aveva visto le sue paure ed effettivamente erano piuttosto terrificanti...
"A quanto pare ognuno ha i propri problemi... Io ho la mia Ombra ad inseguirmi, lei invece l'Oscurità in persona a perseguitarla...", pensó il mago.
- Tranquilla, andrà tutto bene... In qualche modo ogni cosa si risolverà...- disse Ged, accarezzandole i capelli. Ma lo diceva quasi più per sè stesso.
Sora intanto aveva visto tutta la scena e, ovviamente capendo un malinteso, pensò che Ged se ne stesse approfittando della povera Yuki impaurita e debole.
- Tu!- si mise in piedi lasciando da parte il dolore lancinante alla schiena e raggiunse a grandi passi i due "piccioncini" . Prese per il colletto il mago e lo alzò da terra.
- Come osi approfittarne della mia sorellina?!-
- So...sorellina?- guardò verso la corvina che si era schiaffata la mano in faccia e negava col capo.
- Sì! Lei è mia sorella, non di sangue ma di spirito e tu sei un pervertito!- lasciò cadere a terra il mago e si scrocchiò le mani.
- Sora...- un'aura minacciosa si creò dietro la schiena del moro e lui si voltò tremando -Sora...sei...un...IDIOTA!- mettendo la mano a coltello, lo colpì nel centro della testa e lui cadde a terra col punto colpito fumante. Yuki si sistemò le bende che si erano spostate e sbuffò imbufalita.
- Ma...ma io...volevo solo- non finì la frase che un ennesima "coltellata" lo beccò sempre sulla testa e stavolta ci lasciò il segno. Un gigantesco bernoccolo spuntó sulla sua testa.
Ged rise isterico e sperò di non fare la stessa fine del povero moro.

Raggiunsero Howl e la maga che non smettevano di parlare senza risolvere un bel niente, intanto Yuki era sparita...


- Howl, tu hai grosse potenzialità, sei indispensabile per la buona riuscita di questa guerra!-
- Maestra, come lo ho già detto, ho altro a cui pensare adesso- si voltò per qualche millesimo di secondo verso Sophie per poi ritornare a guardare verso la maga.
- Allora non mi lasci altra scelta...- stava per sbattere di nuovo il suo bastone a terra ma sentì qualcosa muoversi alle sue spalle. Si voltò e per poco riuscì ad evitare una macchina volante, entrata improvvisamente nell'edificio.
- Ma che...?!-
- Che figataaaa!!!- Yuki era sopra quel coso e faceva dei gran peli riuscendo ad evitare rovinose schiantate contro colonne, tetti, pavimenti e muri. Tutta quella minima stima che il mago aveva per quella ragazza scomparve completamente vedendola come si divertiva, proprio una bambina! E cosa diceva? Lei sarebbe più vecchia di lui?! Impossibile.
Purtroppo tutto quel divertimento venne bloccato da Howl che la fermò e la costrinse a scendere sorridendogli.
- Scusa, ma questo mi serve per dopo...- Yuki si grattò una guancia e fece un sorriso più che imbarazzato.
- Eheh...scusa...- Sora negò con la testa e le braccia conserte, per poi ritornare serio rivolto verso la maga.
- Mi stia a sentire: Howl ha già fatto più del dovuto ritornando a casa sanguinante e pieno di ferite. Lei dovrebbe capirlo meglio di tutti che ha bisogno della sua libertà e che nessuno lo può costringere a combattere contro il suo volere!- fece un respiro e allungò la sua mano - Ascolti, mi prometta che d'ora in poi lo lascerà in pace, semmai ci occuperemo noi di sconfiggere gli Heartless e chi ci sta dietro, che lo conosciamo piuttosto bene.- si voltò verso Yuki che sorrise in risposta e gli fece l'occhiolino tranquillizzandolo.
La maga lo guardó dritto negli occhi: quello sguardo deciso e sincero la colpì...
Si fece pensierosa per poi sorridere e stringere la mano del ragazzo accettando, in fondo il piccolo aiutino per la guerra l'aveva sempre trovato. Il mago guardò tutta la scena senza capirci più niente: lui assieme a Yuki si erano fatti un culo grande almeno quanto una casa per poter riuscire anche solo a contrastare il suo Potere, invece arriva quel Sora che con una frase risolve tutto?!
"Il mondo del futuro è davvero strano...", pensò Ged.
Forse era per questa sua abilità, riuscire ad entrare in contatto con numerosi cuori, che era riconosciuto come "L'Eroe del Keyblade"?

Sophie ed Howl salirono sulla macchina volante mentre gli altri invece sul lupo di Ged, una bestia così grande eppure maestosa che farebbe rimanere a bocca aperta chiunque.
- Il suo nome è Sif, un demone-lupo con cui ho stretto un Patto tempo fa... Vedete di non farlo arrabbiare, sennò vi sbrana vivi.-
- Tsè. Non sei l'unico ad avere l'animaletto da compagnia.- il lupo ringhió al sentirsi chiamare "animaletto", lui che era un potente demone!
Alla fine, sia Ged che Sif ignorarono la solita frecciatina di quella mocciosa impertinente, mentre lui la aiutava a salire.
Intanto Sora continuava a guardar male il povero mago credendolo ancora un pervertito approfittatore...

Il viaggio sarebbe stato lungo e non erano nemmeno a metà, purtroppo il lupo non poteva volare quindi si limitó a spiccare un balzo da un tetto all'altro di quegli edifici, mentre gli abitanti della capitale lo fissavano increduli ed alcuni addirittura spaventati. Dato il peso, la velocità di Sif era stata ridotta drasticamente e per questo persero presto di vista la macchina volante su cui viaggiavano Howl e Sophie.
Sora si era addormentato sulla schiena di Yuki mentre lei continuava a guardarsi intorno pensierosa, si poteva capire benissimo che in quel momento non era su quel mondo.


Avevano lasciato la capitale da qualche ora, quando il mago parló, interrompendo improvvisamente la quiete che si era creata, ostacolata solo dal rapido ma silenzioso passo del lupo.
- Posso farti una domanda?- Ged la risvegliò aspettando silenziosamente la risposta.
- Dimmi.-
- Allora tuo padre è l'Oscurità, giusto? Mentre tua madre...?-
- Può sembrare strano ma è Light, la Luce personificata. Io e mia sorella, Safira, siamo diciamo delle figlie illegittime.-
- Quindi è per questo che riesci a controllare la Luce...-
- Sì, ma solo una piccola parte, se mi metti a confronto con mia madre io non sono altro che un piccolo granello di sabbia...- Ged si voltó del tutto ritrovandosi faccia a faccia con la corvina dagli occhi color rubino.
- Raccontami la tua storia, per favore.- Yuki non si aspettò quella richiesta e si mise una mano sotto il mento pensierosa.
- Vedi... I miei genitori, io, mia sorella, White ed Erif siamo stati i primi abitanti di tutti questi mondi. Con noi è nata la leggenda del Keyblade e la storia di dover sempre combattere contro l'Oscurità per evitare che inghiottisca tutta la Luce.- sentendo quelle parole, il mago rimase un po' stupito di questo suo discorso. Ora capiva la frase del "sono più vecchia io"... Una splendida reliquia storica!
I suoi occhi s'illuminarono e cominciò a guardare ogni particolare della ragazza mettendola in imbarazzo. Lui però la vedeva solo come un artefatto antichissimo, storico, affascinante solo per motivi di studio.
Dopo un po' di tempo, sentirono il lupo che fece una sorta di ringhio per avvertirli che erano arrivati e alzarono lo sguardo verso il castello. Videro poco dopo una di quelle macchine volanti entrare nella bocca andandosi a schiantare rovinosamente.


Scesero dalla bestia grigia ed entrarono nel castello, trovando un buco enorme nella parete di fronte a loro. Poco dopo arrivarono anche gli altri, che erano rimastì lì quel giorno, e subito si misero a tossire per colpa di tutto quel polverone che si era alzato a causa dello schianto. Dalle macerie videro una misteriosa figura tutta nera avvicinarsi, e non sapendo cosa fosse, si misero all'erta pronti per combattere un eventuale nemico, ma quel che si ritrovarono davanti fu invece Sophie.
- Sophie! Evviva sei tornata!- Markl corse saltandole addosso e facendola quasi cadere all'indietro, mentre Sora fece una strana smorfia di dolore e cadde a terra. Yuki s'abbassò subito e vide una macchia di sangue che si espandeva sempre di più sui suoi vestiti.
- Diamine è ferito! Sophie porta subito delle bende!- poco dopo anche Ged s'abbassò e tirò su la maglia, mettendo in bella mostra la ferita. A momenti la corvina avrebbe vomitato a quella scena, così si ritirò vicino alla finestra spalancandola e cambiando quell'aria che già odorava di ferro, il tipico odore del sangue.
Gli fecero una piccola fasciatura provvisoria, in modo tale da poterlo portare su in una camera, e lo posarono quindi su un letto con accanto ancora Kairi, che non sembrava avere intenzione di lasciargli la mano, e così rimase assieme a lui dentro la stanza.

Arrivò sera e di Howl non ce n'era ancora traccia. Sophie raccontó loro  che, come partirono, alcuni di quei mostri neri li avevano inseguiti e così il mago era stato costretto a dargli una falsa pista, per salvare Sophie, separandosi da lei mentre questa scappava distruggendo nel frattempo qualche albero perchè non aveva la minima idea di come diamine si pilotasse quell'affare, andandosi addirittura a schiantare alla fine contro il castello, che per fortuna aveva ritrovato grazie all'anello di Howl. Da quel momento peró, lui non si era più fatto vivo.
In tutto il castello si respirava un'aria strana: Riku e Kairi erano preoccupati per il loro amico, Yuki ed Erif erano nervosi per il fatto che Dark li avesse inseguiti fin lì, e Ged... Be' Ged emanava un'aura depressa già di suo. L'unico che forse era un po' su di morale, probabilmente era Montblanc che cercava in tutti i modi di rallegrare l'atmosfera, beccandosi alla fine una librata in testa da parte del mago, scocciato di tutta quella sua gioia.


Di notte, mentre tutti dormivano, il pomello della porta girò e una bestia nera piena di piume entrò sanguinante e stanca. Sophie aprì gli occhi e lo vide salire le scale. Senza pensarci due volte si alzò e, vedendo delle impronte d'uccello rosse, rimase per un momento pietrificata. Si scosse la testa e salì le scale entrando nella camera di Howl. Trovò un buco fatto nel muro e penne nere e rosse rimaste incastrate nel terreno. Entrò e per qualche secondo camminò nel buio completo trovandosi poi a un bivio. Per un primo momento si fermò cercando di capire in quale dei due si era infilato Howl. La testa le diceva di andare a destra, sentendo il rumore del vento spirare da quella direzione, tuttavia il cuore la portava a sinistra. Le sue gambe camminarono d'istinto proprio verso dove la portava il cuore, e alla fine del tunnel ci trovò una specie di corvo tutto nero sanguinante.
- Howl? Sei Howl, vero?- gli chiese Sophie, che nel frattempo non si era accorta di avere le sembianze di una ragazza.
La bestia non rispose, e continuó ad ansimare.
- Soffri? Sei rimasto ferito, non è vero?-
- Non venire...- era una voce roca e mostruosa, sembrava più di un demonio che non di Howl...
- Io voglio poterti aiutare!- continuó la ragazza - Voglio sciogliere la maledizione che ti è stata imposta!-.
- Tu, che non riesci a sciogliere nemmeno la tua di maledizione?!-
- Ma io sono innamorata di te! Io ti amo!-
- È tardi ormai!-
La bestia simile ad un corvo spiegó le ali e voló via.
- Howl!!!- a niente servirono le urla della ragazza, ritornata intanto vecchia.


Sophie si sveglió di soprassalto. Che fosse stato tutto un sogno?



Era mattina.
Ged si alzò, sentendo un meraviglioso odore di uova e pancetta e trovò Yuki alle prese con la padella, mentre Calsifer cercava in tutti i modi di bruciargli la pancetta.
- Stupido demone! Guarda che ti spengo!-
- E noi dovremmo crederci?- la corvina lo guardó con le sopracciglia alzate e prese in mano un secchio pieno d'acqua. Fece cadere una piccola goccia che Calsifer evitò subito.
- Ma sei impazzita?! Ci vuoi uccidere!?-
- Io ti avevo avvertito... Senti, se non la smetti, vedrai per la prima volta nella tua vita la pioggia al coperto.- come l'altra volta, il demone le fece la linguaccia e si mise tranquillo accontentando Yuki.
- Non ti facevo così mattiniera...- la corvina si voltò ritrovandosi il mago che stava già seduto a tavola, voltato verso di lei. Per un momento la ragazza si fece cupa e sinistra, ma poi ritornò a cucinare la colazione.
- Non sono riuscita a dormire.-
- Perchè?-
- Incubi...-
- Per una bambina è normale avere gli incubi...- Yuki fece sbattere la padella e si voltò con un ghigno sinistro che incurvava le sue labbra.
- Parlò quello che corse in un angolo vedendo delle ombre.- quella frecciatina diede leggermente fastidio a Ged, che distolse lo sguardo non potendo più sopportare quegli stramaledetti occhi rossi.
- Senti, ho i miei motivi.- la ragazza tolse la padella e l'appoggiò da una parte, prendendo una sedia e mettendosi accanto al mago.
- E quali sarebbero?-
- Ma che ti interessa?-
- Hai viaggiato nelle mie più grandi paure, come minimo voglio sapere le tue, non ti sembra giusto?- fece per controbattere ma le parole gli morirono in bocca arrendendosi... In fondo aveva ragione.
- La mia Ombra mi insegue sin da quando ne ho ricordo... Assomiglia a un Heartless, ma allo stesso tempo non lo è... È invincibile, e tutto ció che desidera è trovarmi e divorare il mio cuore... Se mi raggiunge per me è la fine.- per un primo momento Yuki rimase impassibile, ma poco dopo si rattristò e abbassò lo sguardo - In pratica sono scappato fino ad adesso.-
- Allora perchè qua non scappi?-
- Sembra che qua nel futuro non riesca a raggiungermi.- per un momento ci fu silenzio fra i due e si fissarono cercando di capirsi l'un l'altro. Anche se si odiavano, si erano detti le loro paure e forse adesso potevano capirsi meglio.
- E quindi eri qui.- Yuki sobbalzò e si voltò verso le scale ritrovandoci Erif.
- Buongiorno! Sì, non riuscivo a dormire, così mi sono messa a preparare la colazione per tutti.- si alzò e fece per abbracciarlo, ma il corvino la bloccò poco prima e la guardò in modo freddo, così tanto che fece rabbrividire la ragazza.
- Che hai? Ti senti bene?-
- Perchè non ne parli col tuo nuovo amichetto?- fece uno strattone e si liberò dalla presa al braccio, ritornando su e lasciando una Yuki confusa e disperata. Che cosa aveva fatto di così sbagliato? Ged guardò per tutto il tempo la scenetta e in un certo senso si sentì in colpa. Si alzò andando verso la corvina e provò a risvegliarla.
- Yuki...-
- Quel cretino...- un'aura minacciosa la circondò, i capelli si liberarono dalla coda e gli occhi si illuminarono di un rosso fuoco demoniaco. Salì a grandi passi le scale, lasciandoci addirittura le impronte, e scomparì dalla vista del mago. Sentì una porta spalancarsi, urla disumane che dicevano "cretino di un cane!!!", pugni e calci e per finire qualcuno che si trascinava dietro qualcosa. Yuki scese le scale e si trascinava dietro Erif con un paio di bernoccoli in testa e svenuto. Lo lanciò verso il mago che per un pelo lo evitò e il corvino si andò a schiantare contro il muro.
- Chiedigli scusa!- Erif si alzò massaggiandosi la testa e, con due lacrime per il dolore sotto gli occhi, voltò lo sguardo.
- Scusa per aver frainteso... Però non ci provare mai più.- la padella ormai vuota volò sulla testa del corvino e Yuki gli mandò di nuovo lo sguardo demoniaco - Ok, ok... Scusa e basta.- la ragazza sbuffò soddisfatta e si rimise a cucinare le uova.
- Scuse accettate, anche se non ho ben capito per cosa...-
- Meglio che tu non lo sappia.- disse la corvina mettendo poi il tutto in tavola.
Poco dopo arrivarono anche gli altri, persino Sora anche se aveva ancora bisogno di una mano per camminare. Mentre mangiavano notarono subito una strana aria che girava attorno ai due futuri piccioncini, Howl e Sophie. Yuki se ne accorse e continuò a fissare Sophie finchè non ne ebbe la certezza: fra quei due c'erano problemi di cuore. Alzò lo sguardo e notò che nessuno se n'era accorto, tutti tranne Ged e il piccolo Moguri che non appena incrociò le iridi color rubino, fece un sogghigno assieme a lei dicendosi coi pensieri "piccoli, grandi problemi di cuore, kupó!". Annuirono per poi soffocare una piccola risata che diede fastidio solo e soltanto al mago, che voleva mangiare in santa pace.

Mentre gli altri uscirono per prendersi una boccata d'aria, Yuki rimase dentro ad aiutare Sophie che stava rimettendo a posto.
- Allora? Come va?- la signora smise per un momento di spazzare e guardò dritto nei suoi occhi cercando di capire il motivo di quella domanda.
- Come va, cosa?-
- Con Howl.- Sophie arrossì leggermente e le sue rughe diminuirono.
- C-Che cosa vuoi che ti dica? Io faccio le pulizie, mentre lui va in guerra rischiando la vita...-
- Allora perchè non gli dici di smetterla? Di stare a casa con Markl, Calcifer, e tu... Come una famiglia. Dopotutto lo ami.- la ragazza che era poco fa, ritornò subito vecchia e si voltò verso la corvina.
- I-Io n-non lo amo!- Yuki si mise a braccia conserte e la guardò sarcastica.
- Ah no? E cos'era tutto quel discorso della libertà che hai fatto alla nonna?- probabilmente in verità Yuki era ancora arrabbiata per la questione di Sora.
- M-Me lo a-aveva chiesto lui...!- riprese a spazzare e cercò in tutti i modi di evitare lo sguardo della ragazza che voleva a tutti i costi saperne di più. Yuki sospirò arrendendosi e gli andò a fianco appoggiando un braccio sul suo collo ma senza arrivare a farle male.
- Senti, io non me ne intendo molto su queste cose, ma so per certo che rimanere lì così aspettando che sia lui a fare il primo passo, viziato e egocentrico com'è, è da stupidi.- non disse altro e la lasciò lì da sola a pensarci su, e ricordandosi di quella notte... Forse aveva ragione, forse lei doveva fare il primo passo, può darsi...

Appena Yuki mise piede fuori, subito Erif la prese in braccio portandola al limite di un lago, dove nel frattempo si erano ritrovati tutti, lasciandola a dir poco a bocca aperta difronte a quello splendido paesaggio: semplicemente magnfico.
- Wow... In un certo senso mi ricorda il mare...-
- Mmh... Io credo che il "nostro" mare sia molto più bello.- rimasero lì così ad ammirare il paesaggio mentre c'era chi giocava, chi riposava e chi leggeva... Come al solito.
- Ehi tu, kupó! Staccati dalla tua amica carta e fatti degli amici umani!-
- Non rompermi, e vatti a far le coccolare da...- Ged ci pensó un po' su - ... Kairo.-
- Kairi...- il Moguri si sedette accanto al mago e si mise ad ammirare il tramonto - No seriamente, parla ogni tanto, kupó... Non sei da solo in questo viaggio!- Ged chiuse il libro sospirando e i suoi occhi si soffermarono su Yuki che rideva assieme a Sora, Riku... Assieme a tutti.
- Anche se è piuttosto snervante, in fondo è simpatica, kupó!-
- Tanto a te interessano solo le coccole...- Montblanc si alzò arrabbiato.
- Sempre meglio che parlare con "Mister Cuore di Ghiaccio", kupó!- si voltò avviandosi verso il gruppo.
- Non provar più a darmi soprannomi!-
- Tutti ti chiamano così, kupó! Persino Kairi che è buona come il pane!- il mago sbuffò e si sdraiò sull'erba, ammirando i giochi di luce che si creavano scontrandosi con le nuvole bianche come il latte. Forse Montblanc poteva aver ragione...
"Ma che dico?! È solo uno stupido coniglio scocciatore!!"
Chiuse gli occhi e gli venne in mente il volto di Tenar. Quanto avrebbe voluto rivederla...
Stava per addormentarsi quando un piccolo sassolino lo andò a colpire in testa svegliandolo di soprassalto.
- Ma che diamine...?!-
- Ehi tu, asociale! Vieni che ci stiamo divertendo e... insomma...- Yuki si mise a braccia conserte e guardò da un'altra parte - ... Mi da fastidio vedere un compagno tutto solo.-
- Ma tu non mi odi?- la ragazza si voltò con un sorriso malefico.
- Oh sì, sei piuttosto insopportabile ma per una volta mi sforzo di chiudere un occhio quindi approfittane, cane.- lo prese per il braccio e se lo trascinò a forza buttandolo in mezzo al gruppo dentro al castello.
- Sei riuscita a convincere il "freddo"?- chiese Sora sedendosi a terra.
- A quanto pare...-
- Ma se mi ci hai costretto.- sbuffó seccato Ged.
Riku gli si avvicinó ed allungò una mano volendolo aiutare.
- Bè, ogni tanto fare i "sociali" non è così fastidioso...- gli sorrise quello.
Ged si alzò senza prendere la mano del ragazzo e si sedette a caso, finendo proprio in mezzo a Yuki ed Erif. Si voltò verso il corvino che lo guardava malissimo e, appena si accorse di dov'era, si alzò subito e si mise dall'altra parte vicino al Moguri e a Sora. Montblanc fece una piccola risata che subito venne interrotta dall'occhiataccia del mago.



Per quasi tutta la sera rimasero a chiacchierare facendo un gran baccano, tanto da svegliare Howl, che aveva dormito fino a quel momento.
- È permesso?- era Ged, che bussava alla porta della sua camera, anche se già aperta.
- Entra pure.- gli rispose Howl.
- Quante cianfrusaglie che tieni in questa camera...- commentó divertito il ragazzo, guardandosi in giro.
Il mago distolse lo sguardo.
- E sembrano essere tutti degli incantesimi per tenere lontano qualcuno...- continuó l'altro - Ma la vera domanda è: chi?-.
Howl non rispose. Non gli piaceva dove stava andando a parare quel discorso.
- La Strega delle Lande, forse?-
Il cuore del mago perse un colpo.
Ged sorrise.
- A quanto pare ho fatto centro... È da quando Suliman ci ha rivelato che dietro alla comparsa degli Heartless ci stava quella strega, che tu non fai altro che sospirare e guardare nel vuoto...-
- Cosa ne vuoi sapere tu della mia vita?- chiese Howl innervosito, fissando dritto negli occhi Ged. Quei pozzi di Oscurità, all'apparenza privi di emozioni, lo lasciarono spiazzato.
Il ragazzo si fece serio.
- Io sono un mago. Posso sentire chiaramente il tuo cuore vacillare.-
- ... E cosa dovrei fare allora?!- aveva urlato Howl esasperato da tutto quel discorso - Tu sei il primo a non potermi criticare! Anche tu stai scappando da qualcosa! Lo posso vedere!-.
Il ragazzo tacque, e stette in silenzio a riflettere.
- È vero, anch'io in fondo sono un vigliacco.-

I due stettero un po' di tempo in silenzio, a fissare entrambi il soffitto, con tutti quegli strani oggetti che pendevano creando vari giochi di luce qua e là sul pavimento, mentre si poteva sentire il resto del gruppo schiamazzare al piano di sotto. Probabilmente si stavano divertendo.
- La Strega delle Lande è alla ricerca della mia casa.- cominció Howl, spezzando il silenzio - Io in verità non sono che un vigliacco... Questo ciarpame... Sono tutti incantesimi per tenere lontana la strega. Ho paura, paura da non reggere...-.
Il volto del ragazzo si rabbuió: erano gli stessi sentimenti che provava lui difronte alla sua Ombra.
- E come mai sei preso di mira dalla Strega delle Lande?- chiese infine Ged incuriosito.
- Pensando che fosse una persona interessante, fui io ad avvicinarla... Dopodiché sono scappato: era una persona spaventosa...-
Il giovane alzó di nuovo lo sguardo al cielo.
- Senti...- inizió Ged - Che ne dici di un Patto?-
- Un Patto...?- chiese Howl, non capendo cosa intendesse dire.
- Non un Patto vero, come quello tra te e Calsifer, o tra me e Sif, parlo di una semplice promessa tra...- qualcosa gli impedì di pronunciare la parola "amici", nonostante sapesse che fosse la più adatta a quella situazione -... tra maghi.- concluse alla fine.
- Patto tra maghi, eh?- sospiró Howl sorridendo - E sarebbe?-
- Tu ti impegni ad affrontare la strega, come io mi impegno ad affrontare la mia...- lasciò la frase in sospeso...
- Ombra?-
Ged lo guardó sorpreso. Come aveva fatto a scoprirlo...? Eppure lui...
- Potrai anche ingannare gli altri con le tue illusioni, facendo apparire un ombra completa agli occhi di chi guarda... Ma io, come te, sono un mago e questi giochetti su di me non funzionano! Io vedo chiaramente la tua ombra incompleta.- spiegó Howl, indicando il suolo.
Il ragazzo sorrise. Un giorno avrebbe voluto scontrarsi con lui: sarebbe stato un degno avversario. Magari in un futuro lontano, ora non ne aveva proprio occasione.
- Allora è una promessa?-
- Sì.- confermó Howl, tornando a sdraiarsi sul letto.
- Ah, un ultima cosa: io non sono l'unica persona per cui devi mantenere quella promessa... Lei ti sta aspettando.- disse Ged, uscendo dalla camera e chiudendo la porta dietro di sè.
In parte a lui c'era il Moguri.
- Hai ascoltato tutta la conversazione, vero?- chiese seccato il giovane.
- Sì! Sei proprio cambiato, kupó!- rispose Montblanc con il suo tipico sorriso.
Ged sospiró, e si limitó solo a dire...
- Muori.-
Da quel momento in poi, del Moguri non se ne seppe più nulla fino al giorno seguente: era misteriosamente scomparso.




Passò un giorno, e Howl tornò dalla porta, che conduceva alla via lussuosa, più felice del solito.
- Ho scoperto dove si trova il nascondiglio!- tutti quanti si alzarono entusiasti di quella notizia e si avvicinarono al mago, che aprì una mappa sul tavolo. Trotterellò con le dita bloccandosi in un punto cerchiato di rosso.
- Dovrebbero essere lì.-
- Su di una montagna?-
- No, mi dicono che lì attorno dovrebbe esserci una grotta piuttosto grande e buia...- Sora guardò fuori dalla finestra: ormai era notte, e fuori era già buio pesto.
- Forse sarà meglio partire domani mattina.- commentó il bruno, e tutti quanti annuirono.
Conclusa la cena, si buttarono tutti a letto.

Yuki stava dormendo tranquilla nel suo letto, accanto ad Erif.
Cominciò a sognare quella grotta: dentro c'erano tutti i suoi amici bloccati da una qualche forza e non riuscivano a muoversi di un millimetro. Provò a liberarli ma era inutile, più correva e più s'allontanavano. Si fermò un momento e guardò per un'ultima volta i suoi amici che scomparvero nel buio totale. S'inginocchiò a terra ormai esausta e con le lacrime che non smettevano di scendere lungo le sue guance.
- Se verrai con loro sarà quella la fine che faranno...- alzò di scatto il capo e rimase pietrificata vedendo quegli occhi, così bianchi e privi d'emozioni, privi di una pupilla. Dark sorrise mettendo in mostra i suoi denti affilati come rasoi e pronti a sbranare qualcuno.
- Non vuoi questo, vero?- la ragazza negò col capo - Brava... Allora vieni da sola...- in un istante Dark scomparve, e Yuki si svegliò di colpo, tutta sudata e tremante. Respirava affannosamente e le sue mani non smettevano di tremare come foglie. Si mise seduta sul letto e guardò accanto a lei, trovandoci Erif che dormiva tranquillo, russando, invadendo tutto il letto. Fece un piccolo sorriso e si alzò, facendo attenzione a non svegliarlo. Finì di vestirsi e ripensò a quell'incubo: molto probabilmente era una trappola ma non voleva perdere i suoi amici, Sora, Erif, Riku, Kairi, e... Montblanc.
Improvvisamente le si accese una lampadina e, silenziosa, uscì dalla stanza entrando in quella del Moguri e del mago. Quatta, quatta raggiunse il letto di Ged trovandolo che dormiva tranquillo nascosto fra le coperte. Fece un bel respiro, pentendosi della sua "grande idea", ma lo scosse comunque... Nessuna risposta. Lo scosse con più forza.
- Ged...- quello spalancò gli occhi e per un riflesso involontario tirò un pugno in aria, beccando in pieno il povero naso di Yuki. Lui si alzò di scatto.
- Ma che...?!- appena vide la corvina che lo stava maledicendo senza fiatare, la guardò stranito per poi arrabbiarsi. Stava per mettersi ad urlare ma Yuki corse verso di lui, tappandogli la bocca. Per un primo momento provò a liberarsi, ma lasciò subito perdere: era ancora assonnato e di mettersi a far del baccano non ne aveva proprio voglia. La corvina se lo trascinò fino allo studio di Howl e chiuse la porta accertandosi che nessuno li avesse sentiti.
- Dammi un valido motivo per avermi svegliato e non ti uccideró.- disse secco il giovane, evitando di urlare: non sopportava chi interrompeva il suo sonno.
- Ti sto chiedendo di partire assieme a me verso la grotta.-
- La partenza non era prevista per domani mattina?- il volto della ragazza si oscurò e abbassò lo sguardo.
- Non voglio che si facciano del male... Non voglio che finisca come con Sora...- fece per ribattere ma Yuki gli prese la mano e lo guardò dritto negli occhi. Niente più sogghigni, facce sarcastiche o arrabbiate ma una semplice ragazza che lo supplicava, anche se era piuttosto imbarazzante doverlo fare proprio a lui...
- Perchè proprio io?-
- Perchè se ti fai male a me non fa nè caldo nè freddo.- addio ragazzina supplichevole e innocente.
- Grazie tante...-
- E di te mi posso fidare, ti sei dimostrato utile quella volta contro la vecchia.- Ged sospirò e fece per rispondere, ma la porta dietro di loro cigolò.
- Che fate, kupó?-
- Shhh!!!-
- Zitto, così ci farai scoprire!-
- Ma voglio vedere anch'io, kupó!-
Il Moguri saltò in testa a Sora, facendo cadere tutti quanti rovinosamente a terra: si erano messi a origliare da dietro la porta e ora per colpa di quello stupido coniglio li avevano beccati.
- Sora? Erif? Persino Riku??- il moro si alzò e prese per le spalle la corvina, sembrava leggermente arrabbiato.
- Avevi davvero intenzione di andartene da sola con quello lì nella tana del lupo?!- guardò dritto in quegli occhi color rubino.
- Io... Sì.-
- Davvero pensi che lascerei andare mia sorella sola contro Dark, quel... Lasciamo perdere!- l'abbracciò lasciandola sorpresa - Mai, mai farei una cosa simile...- due lacrime solitarie scesero sul suo viso, e Yuki l'abbracciò a sua volta, stringendolo a sè.
- E poi...- arrivò Erif e guardò malissimo il povero Ged - davvero pensi che ti lascerei andare da sola con lui? Cara, gli ho detto scusa ma questo proprio non posso accettarlo!- la corvina rise vedendo quanto fosse geloso Erif, il suo Erif, e gli sorrise in risposta. Ged rimase in disparte ad osservare tutta quella scena, forse avere degli amici su cui contare...
- Non ti preoccupare, ci sono io per te, kupó!- ...meglio di no, decisamente.

Si prepararono tutti quanti, e stavano per uscire, quando Sora prese per un braccio Kairi e la riportò dentro dove erano rimasti Markl e Riku che senza White non poteva fare molto, non avendo un'arma a sua disposizione.
- Tu devi rimanere qui.- disse il moro dando già le spalle alla ragazza.
- Cosa?! No, lo sai benissimo che d'ora in poi dove vai tu, ci vengo anch'io!-  
Sora l'abbracciò stretta per poi ancorarsi in quegli oceani che assomigliavano tanto a quello di casa loro.
- Ho bisogno che tu rimanga qui...-
- Ma perchè...- non finì la frase che le labbra sottili del ragazzo si appoggiarono sulle sue premendo, ma poco dopo si staccarono, ritornando a fissare i suoi occhi blu mare.
- Fidati di me.- per un primo momento provò a rispondere ma quegli occhi così puri, limpidi e innocenti l'addolcirono, annuendo col capo e lasciando stare - Non ti preoccupare, tornerò subito!-
- Giuralo.- Kairi alzò il suo mignolino e lo mise fra le loro teste. Il ragazzo sorrise e lo strinse col suo di mignolo promettendo di ritornare presto, almeno sperava... Scosse il capo levandosi quel pensiero dalla testa e le diede un piccolo bacio sulla fronte, lasciandola lì a badare al castello.
Appena uscì ci ritrovò Yuki con le mani sui fianchi e sbatteva ritmicamente il piede a terra.
- Hai finito di consumarla?- il moro arrossì per poi tirar fuori la lingua.
- Di certo sono più dolce di qualcuno di mia conoscenza...- stavolta fu la corvina ad arrossire come un peperone. Decise di lasciar perdere girando sui tacchi e raggiungendo Ged che, come suo solito, se ne stava in disparte, silenzioso. Il povero Montblanc cercava in tutti i modi di farlo ridere, non ottenendo molti risultati, se non quello di farsi inseguire dal demone-lupo, sguinzagliato da Ged, seccato dal comportamento del Moguri. E di certo Sif non rifiutava, ed ogni volta si leccava i baffi, vedendo quella prelibatezza saltellante.
Stavano per uscire dalla porta quando all'improvviso Ged fermó Sora sul posto.
- Fammi vedere la ferita.- gli disse freddo.
Sora alzó la maglia, la benda era ancora leggermente insanguinata.
- Tu in queste condizioni non puoi venire con noi. Ti faresti solo ammazzare...-
- Ma io...!- tentó di replicare Sora.
- Per questo devo curarti.-
- Tu, cosa?!-
Il mago appoggió la mano sulla ferita. Una breve luce illuminó il palmo del giovane.
- Bene, ora puoi togliere la benda.-
E così fece. La ferita era improvvisamente sparita, non c'era traccia nemmeno di una cicatrice.
Ged avvertì un aura omicida proprio dietro di lui...
- Se sapevi fare una cosa del genere fin dall'inizio...... Perché non lo hai curato subito?!- urló Yuki furiosa.
- Semplice: perché non ne avevo voglia.-
- Tu... sei... un... IDIOTA!!!- la corvina cercó di tirare un pugno a Ged, ma gli passó attraverso.
- Illusione! Ti ho fregata, ahah!- sorrise il mago, comparso poco più in là.
- Comunque anche Howl avrebbe potuto curarlo!- continuó Ged.
Yuki si voltó verso di quello furiosa, come per chiedere spiegazioni.
- N-Nessuno me lo aveva chiesto, quindi...-
- Tutti e due! Siete due idioti!!!- urlava la ragazza infuriata, a quanto pare si era arrabbiata più lei che non il povero Sora a cui era toccato sopportare il dolore inutilmente.
Montblanc osservó la scena: la corvina inseguiva i due maghi che scappavano cercando di evitare la sua furia incontenibile... Sorrise. A quanto pare almeno con Yuki, Ged riusciva ad aprirsi...
- Basta litigare! È ora di andare!- li sgridó la nonna Sophie.

E così, Yuki, Sora, Erif, Ged, Montblanc, Howl e Sophie, partirono verso la tana della Strega delle Lande e, con molta probabilità, anche di Dark.

Viaggiarono per ore...

Arrivarono fino a un dirupo, e Howl indicò una piccola montagna diroccata e bassa davanti ai loro occhi.
- Si dovrebbe trovare qua attorno...- disse il mago.
- Cavoli, ce ne vorrà di tempo prima di trovarla...- Ged sbuffò annoiato.
Il ragazzo guardó il dirupo. Sif in quella situazione probabilmente non gli sarebbe servito molto...
Prese una decisione.
In pochi secondi Ged si tramutó in un drago argenteo, prendendo con gli artigli il piccolo Moguri.
- C-Che hai i-intenzione di f-f-fare?!-
- Ti porto a fare un bel viaggetto...- da drago, la voce del mago si era fatta più roca  e paurosa, e nonostante si trovasse sotto quelle sembianze, si poteva notare lontano un miglio il suo sorriso malefico, che in un istante fece sbiancare il povero Montblanc. Il mago-drago si voltò verso gli altri.
- Scusatemi, ma non posso prenderne altri.-
- No problem.- Yuki appoggiò due dita sulla fronte chiudendo gli occhi. Dalle sue spalle spuntò uno splendido drago bianco con la pancia e le ali azzurre. La prima cosa che incantò il mago, furono gli occhi dal colore diverso: uno bianco con sfumature azzurre mentre l'altro nero con sfumature rosse. Qualcosa di magnifico e terrificante al tempo stesso: probabilmente quegli occhi furono le ultime meraviglie che videro tante persone, prima della loro inevitabile morte, difronte a quella maestosa creatura...
- Visto? Non sei l'unico ad avere l'animaletto.-
- E dimmi, come si chiamerebbe questo demone-drago?-
- Zorf e, non è un demone. Un semplicissimo drago di un'altro mondo.- saltò sulla groppa squamosa della bestia e ci fece salire anche Sora ed Erif.
- Riesci a volare con due pesi in più?-
"Certo, credi che essendo magrolino sia debole e tremante?", pensó Yuki.
La corvina fece una piccola risata che nessuno riuscì a trovarci un motivo, parlava da sola? Probabile... Non ne diedero peso e la lasciarono fare dando dei colpetti al drago per fargli capire di dover spiccare il volo.

Mentre Ged faceva tutte le acrobazie del mondo facendo svenire Montblanc, Yuki e Howl, con Sophie abbracciata stretta al suo collo, si misero alla ricerca della grotta finchè non arrivarono in fondo al dirupo e notarono un buco nero profondo, profondissimo. La corvina scese da Zorf, stremato per lo sforzo che aveva appena fatto, e improvvisamente dei brividi le scesero lungo la schiena, facendola inarcare.
- Che hai?- era il mago che si teneva in spalla il piccolo Moguri svenuto.
- Lo sai che odio il buio...- Ged guardò verso la grotta e potè confermare il motivo delle sue paure: era buio pesto e non si vedeva niente, davvero niente. Fece un bel respiro e fece per entrare, ma Yuki lo bloccò.
- Allora... Non so da te, ma qua gli Heartless sono leggermente differenti.-
- E cioè?-
- Nessun'arma al di fuori di un Keyblade, arma fatta quasi di sola luce, possono contrastarli.-
- Quindi?-
- Quindi- allungò la sua mano verso il Moguri e verso Ged -ora vi lascerò parte della mia luce, in modo tale che possiate almeno ucciderne alcuni.- quella s'illuminò e andò a circondare Ged e Montblanc.
Il mago rimase senza parole: poteva sentire la Luce nel suo cuore essersi rafforzata notevolmente, e sapeva che anche nel suo compagno era così. Dunque era capace anche di questo, la figlia di Light?
Rimasero così per un po', finchè Yuki non riaprì gli occhi e abbassò la mano.
- Bene, ora possiamo andare.- si voltarono tutti quanti verso il buio assoluto, e Yuki e Ged crearono una piccola sfera luminosa, pronti ad entrarci e sconfiggere una volta per tutte quei mostriciattoli neri che avevano invaso quello splendido mondo, così splendido anche se martoriato dalla guerra.



Era già da un po' che camminavano e Sora si chiese se per caso non stessero girando in tondo. Fece uno sbadiglio grande quanto una casa e di colpo Yuki si fermò.
- Facciamo una pausa, sembra infinita questa grotta...- così buia, ripetitiva, priva di rumori, che avevano perso la cognizione del tempo. Per le gambe sembrava da un giorno che stessero camminando senza una meta, per la mente poco più di 10 minuti e per il cuore neanche 1 minuto.
Tutta quell'Oscurità li confondeva e li intimoriva al tempo stesso.
Si sedettero per terra, anche se umido, mentre Ged continuò a guardarsi intorno con la sua sfera.
- Ehi, anche tu ti puoi riposare, sai, kupó?- ma come al solito il mago ignoró altamente il Moguri e continuò a guardarsi intorno. Rocce, pozzanghere, gocce d'acqua, ancora rocce, rocce, rocce... Era tutto uguale quel posto! Nemmeno una piccola pietra fuori posto che potesse far capire se si era andati avanti o meno. Si mise seduto assieme agli altri esasperato e fece un lungo sospiro.
- Che hai?- era Howl che subito notò il suo strano comportamento.
- Questo posto ti fa perdere la cognizione del tempo, la mente, tutto. Non so nemmeno se stiamo girando in tondo o se davvero questa grotta è lunga e infini...- si bloccò di colpo all'ultima parola e si fece pensieroso. Guardò un'attimo Howl e lo ritrovò con un piccolo sorrisino in faccia: avevano avuto la stessa idea.
- Un'illusione!- lo dissero assieme e corsero verso gli altri dicendogli della loro novità.

- Aspetta, ma tu non hai detto che sai proteggere la tua mente dalle illusioni?- chiese confusa la corvina.
- Sì, è vero, ma sembra che questa sia un qualcosa di diverso che non ha a che fare con la magia. Può darsi che l'abbia fatta tuo padre...-
- Questo spiegherebbe tutto... Ma allora come facciamo a liberarci di questa illusione?- improvvisamente Sora si mise fra i due sorridendo come suo solito.
- Forse basta andare indietro?- indicò dietro le sue spalle e subito Yuki cercò di scorgere qualcosa ma nulla, sempre e solo buio.
- Da dove ti è uscita questa idea idiota?- chiese seccato Ged.
- Vale la pena provarci.- li incoraggió invece Howl, con il suo tono ottimista.
Il mago si arrese e annuì, si alzò e s'incamminò per primo dall'altra parte con subito alle calcagna Montblanc che si fidava completamente di lui, se poi fosse fiducia ben riposta nessuno lo sapeva.
Yuki tese la mano verso Erif e lo raggiunse, con subito dietro gli altri, che li seguivano passo a passo. All'improvviso, notarono come delle piccole crepe in mezzo a tutta quell'Oscurità e di colpo una barriera si ruppe cadendo in mille pezzi. Guardarono davanti a sè e, tutto ad un tratto, si ritrovarono in una stanza altissima, enorme. Il soffitto doveva essere almeno a 150 metri come minimo e al centro si ergeva una specie di stalagmite grande che emanava luce propria, illuminando tutta la caverna.
Per un po' rimasero a guardarsi intorno senza smettere di chiudere la bocca, finchè non sentirono la terra sotto i loro piedi tremare leggermente. Sophie distolse lo sguardo da quella meraviglia per prima e gli occhi si riempirono di terrore a quella vista: la famosa Strega delle Lande era davanti a loro, scortata ovviamente da un esercito di quegli strani esseri senza ossa che sembravano avere la consistenza del petrolio.
- Quell'uomo aveva ragione quando diceva che vi avrei trovati qui...- disse la strega, ridendo in modo agghiacciante.
Subito Yuki allungò la mano verso Sora, Ged si mise in posizione d'attacco con anche il Moguri accanto, mentre Erif tirò fuori il suo arco. Howl invece corse subito da Sophie facendole da scudo, pronto a difenderla in ogni momento.
- Guarda un po' chi si vede, Howl!-
- Strega.-
- Sento sin da qua il tuo splendido cuore palpitante, giovane, così invitante... Lo voglio! Lo voglio ad ogni costo!- Sora si mise davanti a lui con in mano il Keyblade.
- Tu non lo tocchi.- il viso della strega si contrasse in un ghigno da pazzoide e subito la prima fila di quegli esseri partirono all'attacco verso il ragazzo. Il primo si scagliò contro di lui, ma venne tagliato a metà dal pugnale di Montblanc.
- Nessuno può far del male ai miei amici, kupó!- con uno scatto, andò subito verso altri due uccidendoli facilmente, ma non si accorse che uno era comparso improvvisamente alle sue spalle e quasi lo colpì.
Una freccia scoccata da Erif finì dritta in mezzo al petto del mostro bloccandolo in aria, finchè non esplose dall'interno emanando luce.
Ged creò tante stalagmiti di ghiaccio sospese in aria, che come una pioggia di freccie andarono subito a trafiggere parte dell'esercito di quelle cose uniformi.
Sora lanciò la chiave verso i nemici e subito Yuki ritornò normale con in mano la katana. Roteò in mezzo a quei mostri finchè non ci finì proprio in mezzo.
Tutti i mostri distolsero l'attenzione dagli altri, circondando la corvina.
- Sei finita!- urló la strega, già cantando vittoria e questo non fece altro che far sorridere la ragazza.
- Questo lo pensi tu...- chiuse gli occhi e cominciò a fluttuare in aria stringendo le proprie ginocchia al petto, assumendo una posizione fetale. Di colpo li riaprì e, con un urlo disumano, liberò tutta la luce che aveva in corpo mostrandola in tutta la sua bellezza. Tutti quanti furono costretti a coprirsi gli occhi per non essere accecati, mentre Ged invece rimase a guardarla fino all'ultimo: lo confortava, in un modo o nell'altro, vedere tutta quella luce dinnanzi a sè, lui che non vedeva altro che Oscurità nel suo futuro ed era costretto a scappare continuamente dalla sua Ombra, senza poter far nulla.

Poco dopo ritornarono le solite tenebre, illuminate solo dalla stalagmite.
Yuki cadde in ginocchio col fiatone: quel colpo più forte degli altri l'aveva stremata, perchè quegli strani esseri erano più difficili da sconfiggere. Sentì qualcuno correre verso di lei e già si aspettava o Erif o Sora, ma stranamente si ritrovò Ged.
- Tutto bene?- alzò lo sguardo fino a fissarlo dritto negli occhi.
- Da quando tu ti preoccupi per me?- il mago sospirò arrabbiato e la prese per un braccio facendola alzare bruscamente.
- Per una volta che faccio il premuroso, tu devi rovinare sempre tutto?-
- Tsè. Mi scuso se mi porgo domande!-
- Ma che domande, tu mi odi e basta, sei veramente senza pietà!-
- Parlò quello che sguinzagliava il proprio lupo contro un suo amico!- fece per controbattere ma qualcuno prese da dietro la ragazza e la strinse al collo.
- Fermi o la uccido!- un dito s'appoggiò sulla tempia della ragazza creandole un fortissimo mal di testa, così forte da farla urlare. Già Erif stava per incoccare una freccia, ma Howl lo fermò calmando i suoi bollenti spiriti. S'avvicinò alla strega ormai impazzita del tutto.
- Howl, voglio il tuo cuore... Dammelo o l'ammazzo!- aumentò la potenza della magia e fece aumentare il mal di testa facendo diventare nere le vene sotto le sue dita. Il mago alzò le mani come per arrendersi e subito la Strega delle Lande lasciò a terra la corvina ancora dolorante e corse da Howl appoggiando una mano al petto. Già si leccava i baffi ma appena notò che non arrivava nessun battito, sgranò gli occhi.
- Tu... Tu non hai il cuore...-
- È diverso.- in un istante la roccia sotto i piedi della strega, la avvolse immobilizzandola - Ce l'ho, ma non nel mio corpo.- quella provó a controbattere, ma subito Howl la interruppe, rivolgendosi agli altri.
- Yuki! Ged! Ho bisogno del vostro aiuto per fare quella cosa.-
I due annuirono.
La prima ad agire fu Yuki, creando tante sfere di luce intorno alla strega, che la illuminarono proiettando inevitabilmente molte ombre tutte intorno a lei sul suolo.
Poi fu il turno di Ged, che con un gesto, sollevó le ombre da terra, che cominciarono a danzare in cerchio intorno alla strega, cantando una qualche sorta di antica nenia.
- È un antico incantesimo insegnatomi dalla mia Maestra Suliman.- disse Howl, avvicinandosi a lei.
In un istante, le appoggió una mano sulla fronte, prosciugandola completamente del suo Potere, e facendola diventare una piccola, rugosa, innocente vecchietta col naso rosso che subito s'attaccò alla gamba di Sora.
- Ma che bel ragazzino!- il bruno la guardò stranito senza capirci niente di tutto ciò e svoltò verso Howl.
- Le ho tolto tutta la magia che aveva in corpo, e così ora si vede la sua vera età.- continuò a non capirci molto ma fece la tattica del sorridi e annuisci.

Mentre Sora camminava con quella ancora attaccata alla gamba, sentirono come un sibilo alle loro spalle e tutti quanti si voltarono. Da ogni ombra si alzò della nebbia che andò a circondare la stalagmite che emanava luce propria, oscurando così tutta la caverna, se non fosse però per le solite sfere di Ged e Yuki.
- Ma bravi, siete riusciti a sconfiggere la Strega delle Lande...- lo diceva con sarcasmo e poco dopo fece una risata di poco buono - Mi avete fatto soltanto un favore, grazie!- improvvisamente la nebbia si spostò a pochi metri dal gruppo facendo uscire poi un uomo coi capelli neri e gli occhi bianchi. Subito tutti si misero in posizione d'attacco, ma la corvina li fermò prendendo in mano la sua katana.
- A lui ci penso io.-
- Fai poco l'eroica.- la stuzzicó Ged, ma Yuki ignorò altamente la sua classica frecciatina e lo guardò seriamente, spegnendo subito il ghigno che aveva in faccia.
- Non voglio fare l'eroe, semplicemente ho un conto in sospeso con quello lì e sai di che parlo.- il mago fece per rispondere, ma Erif lo fermò facendogli per la prima volta in tutto il viaggio, un piccolo sorriso.
- Lasciala stare, noi abbiamo altro a cui pensare.- indicò un esercito di Heartless fra cui i giganteschi  Darkside, i Neoshadow, gli Invisibili e le Darkball, persino altri esseri strani ma sempre neri.
Un esercito vero e proprio di creature oscure.
- Sono tantissimi...- già Ged si stava leggermente abbattendo vedendo quei migliaia e migliaia di Heartless e esseri strani sempre neri, eppure con il colore degli occhi diverso, ma Erif gli diede una pacca sulla schiena facendogli male - Ehi!-
- Diciamo che questa è una piccola vendetta.- non gli diede il tempo di controbattere che subito lanciò 3 frecce assieme facendole esplodere nel bel mezzo di quell'esercito. Montblanc passò un'arma a Sora e assieme partirono contro i Darkside uccidendone uno alla volta, mentre Howl invece si trasformò in quel suo solito corvo umanoide. Intanto Sophie si mise da una parte, insieme alla vecchietta una volta conosciuta come la Strega delle Lande, nascoste dietro una roccia a guardare il combattimento da lontano: qualcosa di terrificante sicuramente, quasi quanto la vera guerra che infestava quel Paese.

Erano rimasti a fissarsi dritti negli occhi mentre gli altri combattevano, fermi, immobili e con in mano le proprie spade.
- Credevo che saresti venuta da sola, dopo il primo avvertimento...-
- Scusa se ti ho rovinato i piani.- ci fu un'altro buco di silenzio, solo i rimbombi lontani dei colpi di Sora, Ged, Erif, Howl e Montblanc.
La katana s'illuminò di colpo e con uno scatto velocissimo cominciò la danza delle spade. Per un breve momento tutti quanti si fermarono a osservare padre e figlia che combattevano: sembrava che avessero la stessa tecnica di combattimento, stessa velocità e stessa forza. Eppure si notava che c'era qualcosa che li divideva l'uno dall'altro: Yuki era una mortale, Dark no.
Di colpo la corvina saltò in aria e lanciò tutti i suoi coltelli che Dark evitò facilmente spiccando un balzo. Senza esitare, il "padre" creò una sfera d'Oscurità pura e la scaglió contro la corvina. Lei la tagliò a metà con la sua katana di luce e le due metà andarono ad infrangersi contro le pareti facendo tremare tutto. Come toccó il suolo, partì con uno scatto verso Dark e le loro lame si scontrarono nuovamente, formando lampi di luce e fiamme nere.
Il colpo rimbombò per tutta la caverna e rimasero così di nuovo a fissarsi dritto negli occhi. Poco dopo Dark lasciò che la sua katana andasse a colpire il terreno e balzò indietro continuando a sorridere. I suoi occhi bianchi, privi d'emozioni e di una pupilla si soffermarono su Ged e guardò la sua ombra incompleta.
- Scusami cara, per adesso basta.- disse ad un tratto, e scomparì di colpo ritornando nebbia. Assieme a lui anche gli Heartless svanirono, lasciando sbigottiti tutti quanti.
- Torna subito qui!- Yuki cominciò a correre a caso sperando di poter trovare il padre mentre gli altri si chiedevano ancora che cavolo era appena successo.

Mentre guardavano in giro, Ged scorse qualcosa in mezzo all'Oscurità e un piccolo spiffero arrivò al suo collo facendolo rabbrividire. Assottigliò gli occhi e vide quegli occhi bianchi e un sorriso inquietante che metteva in bella mostra i suoi denti bianchissimi e affilati. Subito cominciò a correre in quella direzione scomparendo nel buio completo.
Sentiva fin troppo bene una voce continuare a chiamarlo, e chiamarlo, e chiamarlo...

- Dov'è finito Ged, kupó?- chiese all'improvviso Montblanc preoccupato.




L'aveva perso di vista.
Il ragazzo si guardó in giro, facendo luce con la sfera. Era finito in una sorta di piccola e stretta galleria, era già tanto se riusciva a camminare stando in piedi.
- Dark! Dove ti sei cacciato!?-
- Io sono dovunque. Sono l'Oscurità stessa che avvolge questo luogo.- una voce rimbombava nella grotta, ma non si capiva da dove provenisse.
Ged non sapeva se sarebbe davvero servito per scovarlo, ma tentó lo stesso con una Percezione ad area.

Qualcosa dietro di lui.

Dark aveva aperto le sue fauci e stava per azzannare il collo del ragazzo, che per fortuna se ne accorse e riuscì appena in tempo a scansarsi.
Dark rise.
- Che vuoi da me?- chiese Ged seccato.
- Un accordo.-
- Che tipo d'accordo?-
Il mago si incuriosì: che cosa poteva avere in mente quel pazzo?
- La tua Ombra...- aveva iniziato l'uomo.
Subito il giovane si fece attento.
- ... Io conosco il modo per liberartene.-
- Impossibile.- concluse Ged.
- Sono l'Oscurità in persona! La tua Ombra in un certo senso fa parte di me, vuoi che non sappia anche come distruggerla?- in effetti il suo ragionamento non faceva una piega.
Sospiró.
- E sentiamo... Cosa vuoi in cambio?-
- Dovrai aiutarmi a distruggere quel gruppo di insetti fastidiosi... Insieme sarà un gioco da ragazzi. L'importante è che Yuki la lasci a me... La mia bambina deve pagare...-
Ged rimase in silenzio a riflettere, confuso.
- È meglio la tua libertà oppure la vita di quei mocciosi insulsi?- continuó l'uomo.
Dopotutto aveva ragione: a parte Montblanc, gli altri fra poco non li conosceva nemmeno. Gli dispiaceva solo un po' per il Moguri, il suo inseparabile compagno, ma dopotutto quando si era unito a lui lo aveva avvertito della pericolosità di quel viaggio. D'altra parte, quella proposta era troppo allettante: un piccolo sacrificio per un intera vita di nuovo libera. Avrebbe potuto rivedere Merlino, Anacleto, e sopratutto Tenar.
- E va bene, accetto.- disse infine.


Nel frattempo, il resto del gruppo si trovava ancora in quell'enorme stanza, in cerca del nemico oppure del loro compagno scomparso.
All'improvviso, difronte allo stalagmite si aprì un varco oscuro, dal quale uscì Dark con il suo solito ghigno inquietante dipinto in volto, subito seguito da Ged, il cui sguardo era all'apparenza privo di emozioni.
- Ma che sta succedendo...?- chiese Sora, rimasto a bocca aperta.
- Cosa gli hai fatto, kupó?!- gli urló contro il Moguri.
L'uomo si mise a ridere in modo agghiacciante per l'ennesima volta.
- Io niente, è lui che ha deciso di sua spontanea volontà di unirsi a me! Ahahah!!!-
Yuki nel frattempo osservava ancora la scena, senza parole e completamente spaesata... Tutte le sue certezze le erano crollate addosso.
- Ged...-
Erif vide il volto della sua ragazza rabbuiarsi. Strinse forte i pugni con ancora più rabbia in corpo.
- Lo sapevo che alla fine ci avresti traditi!!! Lo dicevo io che non potevamo fidarci di un solitario come lui, che non si sa mai cosa gli passi per la testa!-
- Ci dev'essere una spiegazione...- tentava ancora di giustificarlo Sora.

- Erif ha ragione.-

Era Ged a parlare.
- Dark mi ha promesso di liberarmi da quello che mi insegue...- nessuno sembró capire a cosa si riferisse il mago, tranne ovviamente Yuki, Montblanc e Howl, che sapevano del suo segreto.
- Ho dovuto accettare: forse questa sarà la mia prima e ultima occasione. Non potevo fare altrimenti.-
- Ti sbagli, kupó! Se le parole non servono, ti faró cambiare idea con la forza!- urló il Moguri.
Ged guardó il suo inseparabile compagno di viaggio.
- Montblanc... Hai davvero intenzione di combattermi?- chiese serio il mago, con tono deciso.
- Certo, questi sono miei amici e devo difenderli, kupó!- rispose lui evocando la sua spada Girasole, colmo di rabbia - Ma anche tu lo sei, ed è compito di un amico riportare sulla retta via chi l'ha persa di vista, kupó!-
Il ragazzo sorrise. Lui e i suoi soliti discorsi inutili sull'amicizia.

Tutti si erano già preparati a combattere, solo Yuki non si era ancora messa in posizione d'attacco. Qualcosa non quadrava nel tono di voce del mago.
E se fosse...?

Intanto Ged aveva raccolto tutto il proprio Potere, pronto a combattere contro tutto e tutti.
- Qualche ultima parola prima di morire?- sorrise il giovane.
Dark tornó di nuovo a ridere: - Certo che sei un cattivo coi fiocchi! Chissà perché non ho scelto te fin dall'inizio invece di quella stupida ed inutile vecchia!? Ahahahah!-.

- Erif ha ragione... Non ti puoi fidare di un solitario come me.-

Una forza misteriosa aveva appena immobilizzato Dark.
- Ma cosa...?!-
- Yuki!-
- Sono già qui!-
In un istante la corvina, che aveva già capito le vere intenzioni di Ged, comparì ad un passo dall'uomo, con il braccio trasformato in chiave.
- Se fossi in te, ora non riderei così tanto, "padre".- sogghignò la corvina, per poi abbattere il colpo su di lui tranciandolo da parte a parte.

- Bel trucchetto!- il Dark che vedevano difronte a loro svanì nella nebbia e ricomparì poco più in là, tenendosi con una mano il fianco dalla quale sgorgava copioso il sangue nero - Ma non è abbastanza per uccidermi!-.
L'uomo si guardó in giro, scorgendo l'enorme Oscurità racchiusa nel ragazzo dai capelli lunghi e scuri.

In un istante gli comparì vicino.

-Attento, Howl!- urló con tutte le sue forze Sophie. Ma ormai era troppo tardi.
Dark toccó il petto del giovane all'altezza di quello che sarebbe stato il cuore, se si fosse davvero trovato dentro di lui.
Yuki si ricordó dell'episodio in cui Howl aveva richiamato le ombre con il potere dell'Oscurità, a causa dell'incidente con i capelli. Come aveva fatto a non pensarci? Anche il cuore del ragazzo era oscuro, rendendolo così una facile preda per suo padre. Se se ne fosse accorta prima forse avrebbe potuto evitare tutto ciò...

Ormai peró era troppo tardi.

Un'Oscurità informe si espanse all'improvviso, avvolgendo il giovane mago. Quando questa scomparì, lasció al suo posto una creatura terrificante: sembrava un gigantesco corvo fatto di piume e Oscurità, i cui occhi gialli inespressivi si muovevano frenetici da una persona all'altra, selezionando la sua prima vittima.
Nel petto di quel gigantesco Heartless, tra le piume, si poteva scorgere un grosso buco a forma di cuore, all'interno del quale Howl giaceva svenuto con le braccia aperte a croce, mentre l'Oscurità gli assorbiva già parte delle braccia e tutta la parte inferiore del corpo: presto si sarebbe fuso con la creatura.

Sophie uscì dal suo nascondiglio ringiovanita ed infuriata.
- Cosa gli hai fatto, mostro?! Parla!!!- ma Dark non la stava ascoltando.
Il corvo aprì il becco e gracchió con tutta la voce che aveva in corpo: un rumore assordante e terrificante al tempo stesso che costrinse tutti quanti a tapparsi le orecchie.
- È tutto vostro, mhmh...- disse tra le risate Dark, prima di scomparire in un varco oscuro.

Yuki fece per andare subito verso Sora, ma l'Heartless emanò un'improvvisa aura oscura, così oscura da arrivare persino a turbare la parte buia e nascosta della corvina.
La testa cominciò a pulsarle costantemente ma non ci fece caso: doveva concentrarsi sulla battaglia. Ora c'era solo lei, Sora, Erif, Ged, Montblanc, Sophie e l'Heartless creato dall'Oscurità che si celava nel cuore di Howl.
Raggiunse in un attimo il bruno e allungò la mano, pronta per il combattimento, ma un cerchio di fiamme nere li costrinse a correre al riparo, nascondendosi dietro a delle rocce. L'attacco proveniva dal mostro che emanava così tanta energia da far tremare le stalattiti sopra le loro teste.
- Non credo sia il posto ideale per un bestione del genere!- osservó giustamente Sora. Si guardó attorno, notando sulla sua destra il tunnel da cui erano arrivati. Con la coda dell'occhio guardò verso Yuki che già stava annuendo con la testa.
- Al mio segnale corriamo tutti verso l'uscita!- urló la corvina anche agli altri.
Un secondo cerchio di fiamme si infranse sulle rocce.
Yuki si era accorta che tra una fiammata e l'altra c'era un determinato intervallo di tempo in cui l'Heartless non riusciva a riattaccare. Si mise a contare mentalmente.

Un altro cerchio di fiamme nere. Il terzo.

-Ora!- urló decisa la corvina- Abbiamo solo dieci secondi, fate presto!-
Ged non se lo fece ripetere ed evocó Sif, che subito prese con piacere in bocca il povero Moguri ormai sbiancato, mentre il ragazzo dava una mano agli altri, compresa la vecchietta che fino a poco tempo fa era loro nemica, facendoli salire sulla groppa. Il lupo, anche se con tutto quel peso, cominciò a correre velocissimo sfrecciando fa le rocce che cadevano a causa del colpo che aveva lanciato il loro amico pennuto. Yuki si guardò un momento alle spalle e scorse in tutta quell'Oscurità piccole fiamme che mangiavano letteralmente le pietre: il fuoco si stava espandendo molto rapidamente, divorando in un istante qualunque cosa. Diede perció una pacca sulla groppa del demone-lupo, urlandogli di aumentare la velocità, cosa che fece innervosire non poco la creatura.
- Le fiamme ci sono alle calcagna!- urló la ragazza. Sif sputò un momento il Moguri che venne preso per le orecchie dal mago.
- Cosa credi che avere in groppa sei persone e mezzo pesino come una piuma, stupida mocciosa?!- le sbraitó contro il demone.
Strano, la corvina non sembrò sorprendersi molto del fatto che quel lupo sapesse parlare, nonostante fosse la prima volta che accadeva con lei, ma anzi lanciò invece uno sguardo verso Erif, che le rispose con un sorrisetto complice stampato in faccia. Entrambi contemporaneamente saltarono dalla groppa cominciando a correre.
- Vuoi farti uccidere!?- era Ged che, vedendola saltare, le stava dando della pazza mentalmente.
Subito Yuki allungò una mano verso l'Oscurità e quella si avvinghiò al suo braccio. Con uno strattone riuscì a strapparne un pezzo che si allungò come un nastro. Ci saltò sopra, raggiunta poco dopo anche da Erif.
In un istante, quella sottospecie di serpente sfrecciò superando il lupo e prendendo anche il povero Moguri, che era da mezz'ora che penzolava da terra, strattonato di qua e di là prima dal demone e poi dal mago.

Al contrario dell'andata, non ci misero molto ad arrivare fino all'uscita.
Per un primo momento, la luce fu così accecante che costrinse tutti quanti a chiudere gli occhi. Appena fuori il nastro si dissolse, mentre Sif scomparve chissà dove lasciando gli altri a terra.
Si concessero qualche secondo per riprendere fiato, quando all'improvviso la terra sotto i loro piedi tremò, facendoli quasi cadere a terra. Di colpo l'Heartless volatile uscì distruggendo tutto, proprio tutto. Per una frazione di secondo, a chiunque passò il terrore davanti agli occhi vedendo quella gigantesca creatura emersa dall'Oscurità della grotta spiccare ora il volo in cielo, tra le rocce della montagna che roteavano ancora nell'aria, disegnando traiettorie confuse che per fortuna non colpirono nessuno.
Dopo il momento iniziale di sgomento, tutti si rimisero in posizione di difesa, pronti al riprendersi dello scontro.

Sophie, stranamente tornata giovane come un tempo, ad eccezione della chioma ora argentea invece che bruna, corse verso Yuki che le aveva fatto cenno di raggiungerla. In un secondo apparve Zorf in tutta la sua bellezza.
- Saltagli in groppa. Tu e la nonnina.-
- Ma...-
- Ascolta, qua di certo non fareste altro che rischiare la vita e... complicarci la situazione... Non so se mi spiego.- fortuna che la ragazza annuì comprendendo appieno quel che voleva dire, così prese la vecchietta per il vestito e saltò sulla groppa del dragone. Quello spiccò subito il volo, dividendo le nuvole dalla velocità. La corvina fece un piccolo sorriso e poi raggiunse gli altri che, rimanendo sulla difensiva, stavano cercando un punto debole.
- Sembra non avere nessun punto debole...- disse Sora, già disperato.
- Che seccatura, dovró dar fondo a tutto il mio Potere...- sospiró Ged - Durerà un attimo.-
Detto questo, il mago alzò le mani verso l'alto e sopra le loro teste si aprì improvvisamente un enorme varco dimensionale, oltre il quale si poteva notare un cielo stellato, probabilmente lo spazio. Poco dopo, scese un meteorite gigantesco, quasi colossale, che a contatto con l'atmosfera prese fuoco.
Sora rimase a bocca aperta difronte a quella sfera di fiamme e morte. Quella scese veloce diretta verso l'Heartless, colpendolo in pieno. Tuttavia la meteora lo lasció illeso, passandogli solo attraverso e andandosi a schiantare contro la montagna dove si trovava la grotta, ormai andata distrutta.
- Attenzione!- Yuki radunò tutti quanti da una parte riuscendo a creare all'ultimo secondo uno scudo di luce, che evitò morte certa da parte della colossale esplosione causata dall'impatto. Una coltre di fumo si creò attorno a tutti quanti, costringendoli a tossire.
- Volevi ucciderci tutti?!- gli sbraitó contro Erif, infuriato. Tuttavia Ged non lo stava ascoltando, osservando la scena a bocca aperta, non riuscendo a darsi una spiegazione.
- Ma come...? Perchè lo ha oltrepassato?- balbettó il mago.
Yuki, rimase un attimo a guardarlo, poi gli si avvicinò, andando a toccare con un dito il centro del suo petto, proprio sul cuore.
- La mia Luce è totalmente scomparsa... Evidentemente, quando hai incontrato Dark ti era veramente passata l'idea di aiutarlo per poterti liberare della tua Ombra...- il mago abbassò gli occhi non riuscendo a rispondere.
Effettivamente per una frazione di secondo gli era passata quell'idea, ma non credeva che, a causa della tentazione dell'Oscurità, la Luce che gli aveva donato potesse davvero scomparire completamente. La corvina sorrise e gli diede un buffetto sulla guancia facendolo innervosire.
- Ehi, su col morale! In fondo è umano cadere nelle tentazioni, ogni tanto! Però sappi che ora non posso più ridonarti la Luce perchè ne ho bisogno per il combattimento...- il mago scostò in malo modo la sua mano e sbuffò scocciato.
Yuki fece un ghigno soddisfatta e lo guardò con uno sguardo di sfida.
- Tsk, a quanto pare non sono fatto per essere un eroe, un ruolo che si addice più a te...- fece Ged.
- Fatti valere.- sogghignò il mago.
-Puoi contarci!- rispose la corvina con un sorriso combattivo.

I due si voltarono verso l'Heartless, raggiunti poi dagli altri, che erano rimasti indietro.
Yuki allungò la mano verso Sora e in pochi secondi si trasformò. Subito il bruno partì all'attacco con il Keyblade in mano verso quelle che dovevano essere le zampe artigliate del mostro, ma un muro di fiamme lo bloccò. Da lì ne uscì un esercito di Heartless, bardati con un armatura: i Soldato, abituati a comandare a loro volta folte schiere di Heartless più deboli come gli Shadow.
Sora strinse fra le sue mani il Keyblade con ancora piu forza, e quello s'illuminò improvvisamente più del normale. Nel frattempo, tre frecce esplosero fra le fiamme creando come una sorta di varco.
- Voi due andate avanti, qua ci pensiamo noi!- gli urló Erif, e sia Sora che Ged non se lo fecero ripetere, superando con un balzo  le fiamme che poco dopo richiusero subito il passaggio.

Sora cominciò a correre verso l'Heartless gigante, che spalancò le ali, scagliando sul povero malcapitato le sue piume affilate come rasoi. Ged le fece sparire prontamente con un vortice d'aria, facendole volare chissà dove, e permettendo così a Sora di continuare la sua avanzata. Il corvo, ormai infuriato, cominciò a muovere freneticamente le ali, diventate due specie di braccia. Yuki tornò per un momento normale e lanciò la sua katana verso il mostro, colpendoli una delle ali. La lama, conficcatasi fino all'elsa, fece sprofondare nel terreno come delle radici bianche che lo ancorarono a terra, bloccandolo.
Sora ci saltò sopra mentre Yuki tornò chiave e il primo continuò a correre, ormai a un passo dalla bestia.

Nel frattempo, dall'altra parte del muro, Erif e Montblanc continuavano senza sosta a combattere, col fiatone.
- Se continuiamo così... finiremo col perdere...- osservó un corvino ansimante.
Montblanc intercettò intanto un colpo dall'alto da parte di un Darkside e salì sul suo braccio tagliandogli di netto la testa. Erif colpì con una sola freccia tre Shadow che stavano alle spalle del Moguri, facendoli scomparire. Tuttavia il ragazzo era così impegnato a guardare le spalle al compagno, buttatosi nella mischia, che non si accorse di avere lui stesso uno Shadow dietro di sè.
Un squarcio rosso gli si aprì lungo tutta la schiena. Montblanc subito fece un balzo tagliando a metà l'Heartless.
- Tutto a posto, kupó?- il corvino si alzò a fatica e il respiro si fece ancora più affannoso.
- Credo di sì... È solo un taglio superficiale, tranquillo. Posso continuare...-
Erano agli stremi, non sapevano che fare. Intanto l'esercito stava aumentando a dismisura e ben presto si ritrovarono con la schiena contro il muro, in trappola. Ovviamente Montblanc non si diede per vinto e continuò i suoi affondi, uccidendone la maggior parte, ma più ne sconfiggeva e più sembrava aumentassero.
- Merda... Non riesco a muovermi, la schiena mi fa male...- il Moguri controllò il taglio: era diventato nero e fiamme bruciavano costantemente la sua pelle. C'era qualcosa che non quadrava in quegli Heartless...

- Allora te ne sei accorto.-
Sentirono una voce provenire dall'alto e istintivamente alzarono il capo. Dark se ne stava seduto su una roccia poco sopra di loro e sorrideva in modo raccapricciante.
- Accorto di cosa, kupó?-
- Stupido coniglio... Non ti sembra piuttosto strana quella ferita, no?- il Moguri ricontrollò il taglio e notò che il nero aumentava sempre di più.
- Maledetto! Che gli hai fatto, kupó?!- l'uomo fece una piccola risata mettendo in mostra i suoi denti bianchi e affilati.
- Nah, nulla di che! Era solo d'intralcio, quindi...- come schioccò le dita, Erif cadde a terra svenuto - Perché non toglierlo di mezzo?- un buco nero si aprì davanti ai loro occhi e Dark ci sparì dentro senza mai smettere di sorridere. Il corvino cominciò a tremare e sudare.
Montblanc appoggiò la mano sulla fronte del ragazzo: fredda. Strano, se l'aspettava minimo bollente, invece era fredda come il ghiaccio... Ancora peggio. Intanto gli Heartless s'avvicinavano sempre di più.
- Non osate avvicinarvi, kupó!- urló il Moguri, facendo di nuovo comparire tra le proprie mani la sua spada Girasole.
Doveva evitare che quei mostriciattoli dagli occhi gialli sfiorassero il corpo freddo e inerme del corvino.
La situazione sembrava volgere al peggio: lui si ergeva da solo contro tutto un esercito di creature oscure, che continuavano ad avanzare lentamente. Doveva salvarlo. Doveva salvarli tutti. Perché... Perché erano suoi amici!
Gli Heartless non hanno una morale, non importa se il loro nemico è a terra, incapace di combattere: loro sono semplicemente guidati da un primordiale istinto di distruzione. Infatti, subito due Darkside cercarono di colpire Erif, mentre il resto dell'esercito si occupava di Montblanc.
- Lasciatelo stare, vi ho detto, kupó!- urló in preda alla rabbia.
Riuscì a tagliare solo il braccio di uno dei due, ma l'altro finì per colpire il Moguri che si era frapposto con il corpo tra l'amico a terra e l'Heartless, venendo perció scaraventato con violenza contro il muro alle sue spalle.
Una fitta di dolore gli smorzó il fiato, mentre un gruppo di Soldato gli saltava già addosso, pronti a dargli il colpo di grazia. Era finita.
Si voltó verso il corvino che, anche da svenuto, manteneva comunque il suo tipico sorriso spensierato, forse proprio quello che aveva fatto innamorare Yuki a suo tempo.
No, non poteva permetterlo. Per lei, e anche per lui: Erif dall'inizio del combattimento gli aveva sempre coperto le spalle salvandolo in più occasioni, ora era giunto il momento di ripagare l'aiuto.
Afferró con ancora più forza la sua spada Girasole, che cominciò all'improvviso ad essere avvolta da una strana aura magica. Montblanc sentì una forza disumana scorrergli nelle vene: era ora di entrare nella modalità Berserk.


Gli occhi color rubino si distaccarono un momento dal combattimento, osservando la scena dall'altra parte: Montblanc infuriato nero, mentre Erif stava disteso a terra immobile...
- Erif!!- si distrasse dal nemico solo per un momento e quello ne approfittò, colpendo sia lei che Sora e scaraventandoli con violenza contro il muro. Una piuma più grossa del normale voló dritta verso Yuki, che riuscì ad evitarla per un pelo, colpendole però il fianco.
- Yuki!- Sora si alzò in fretta e furia e andò verso la corvina che era in ginocchio a terra dolorante, mentre si teneva stretta il fianco ferito.
Tolse un momento la mano e mise in mostra il suo sangue fin troppo chiaro per un essere umano. Ged sgranò gli occhi e si pietrificò di fronte a quella scena.
- Tu... Tu non sei umana...-
- Grazie , sai com'è! Sono pur sempre figlia della Luce e dell'Oscurità, no? Chiaro che però non sono immortale...- chiuse gli occhi un momento e poi li riaprì. Della ferita ne era rimasta una cicatrice e qualche macchia di sangue sui vestiti. Il mago rimase stupito.
Un grido del corvo li riscosse e si voltarono quindi nuovamente verso la bestia. Un'aura nera circondò la creatura e i suoi occhi da gialli diventarono rossi: si stava arrabbiando sempre di più.
- Le cose si stanno mettendo veramente male! Ci serve una strategia!- urló Sora.
- Dobbiamo ferirlo alle gambe.- propose Yuki. I due annuirono in contemporanea e si misero in posizione d'attacco.
Sora prese Yuki e partì verso le zampe della creatura, ma subito fu fermato da un'ala che, diventata un pugno, li sfioró di un soffio: Sora era riuscito per un pelo ad evitare il colpo, ma ora si trovava a mezz'aria senza possibilità di scampo dall'attacco che l'Heartless gigante stava già caricando con l'altra.
- Da quando mi son ridotto a far la misera spalla di supporto?-
All'improvviso una lastra di ghiaccio comparve sotto i piedi del bruno, facendolo scivolare via e riuscendo così a schivare il colpo d'ala del mostro che si infranse nel vuoto.
- Grazie!- gli urló in tutta risposta Sora.
Intanto Ged continuava a tracciare nell'aria linee di ghiaccio intorno al mostro, sulle quali Sora continuava a scivolare indisturbato.
L'enorme corvo si guardó in giro spaesato, sentendosi in trappola per l'improvvisa gabbia di ghiaccio creatasi intorno a lui, e confuso dalla velocità con cui il bruno continuava a girargli intorno.
Finchè di colpo Sora lanciò verso la creatura il Keyblade, che ritornò normale e roteò con la katana in mano. Yuki riuscì così a colpire tutt'e due le zampe, causando peró solo dei piccoli taglietti.
- Ged!-
- Subito!- un muro di rocce si creò dall'altra parte e Yuki lo sfruttò appoggiandoci i piedi per darsi uno slancio, finendo di nuovo fra le zampe del mostro. Stavolta prese in mano i coltelli da lancio e un'aura luminosa li circondò. Ne lanciò tre da una parte e tre dall'altra. I coltelli riuscirono finalmente a trapassare le zampe da parte a parte, andando a conficcarsi fra le rocce, facendo così urlare di dolore il mostro.
Ora che era distratto, mostró finalmente un'apertura nella sua difesa, che Yuki non si fece sfuggire. In un istante, la corvina comparve sopra la testa del corvo, colpendolo con il proprio braccio-chiave con tutte le forze che aveva in corpo.
Per fortuna la lastra di ghiaccio del mago li fece scivolare via, evitando di essere schiacciati dall'Heartless che cadde rovinosamente a terra andando a colpire tutto l'esercito, da dove nel frattempo Ged aveva portato via Montblanc ed Erif, teletrasportandosi sul posto.


Sora potè finalmente tirare un sospiro di sollievo, vedendo la creatura a terra inerme.
- Finalmente ce l'abbiamo fatta...-
- Io non credo.- gli rovinò il momento Ged.
E come preannunciato, l'Heartless si rialzò piano piano, diminuendo la sua grandezza ma ritornando nel pieno delle forze: ora era grande poco più di un Darkside.
-È immortale...- sospiró deluso Sora.
Nel frattempo, il mago aveva sistemato da una parte il corpo del corvino in modo che potesse riposare al sicuro dallo scontro, dopodiché raggiunse Sora, Yuki e Montblanc, che si guardavano tra loro, ormai stremati. Anche Ged non era da meno, aveva usato molte volte la magia da quando avevano iniziato lo scontro ancora nella grotta, inoltre il varco dimensionale e la meteora gli avevano consumato gran parte del suo Potere e per nulla: ormai la sua Riserva magica era agli sgoccioli, e senza la Luce di Yuki non poteva fare altro che supportarla con le poche energie che gli rimanevano.
All'improvviso, l'Heartless gracchiò ancora più forte delle altre volte, risvegliando il mago dai propri pensieri e costringendo tutti quanti a tapparsi le orecchie.

Attorno al mostro si concentrò un quantitativo d'Oscurità enorme da far paura.

-Cazzo!- Yuki si voltò beccando però Ged, facendo cadere entrambi a terra.
Subito la corvina creò uno scudo di luce coprendo tutti. Di colpo l'Oscurità esplose e andò a espandersi distruggendo parte dello scudo, lasciando Sora e Montblanc allo scoperto.
-Sora!!!- troppo tardi. L'esplosione li inghiottì e non si riuscì a veder più nulla, niente di niente. Il mago d'istinto strinse la corvina che stava cercando di raggiungere il suo amico disperata.

Riaprirono lentamente gli occhi incrociandoli. Ged teneva stretta la corvina mentre lei aveva le lacrime sulle guance. Si rialzò a fatica e camminò passo dopo passo verso il corpo di Sora, inerme. S'inginocchiò accanto a lui e grazie a Dio notò che ancora respirava. Lo sguardo si spostò sul Moguri, che era rimasto in piedi grazie alla sua Luce ormai però completamente esaurita.
- Ho provato a coprirlo, ma l'esplosione mi ha bloccato, kupó...-
- Non ti preoccupare, respira ancora ma è pieno di ferite...- una sfera di fiamme nere li fece risvegliare e la evitarono per un pelo, scartando di lato.
Si voltarono verso il mostro e lo trovarono ancora più arrabbiato di prima, furibondo. Yuki sospirò e si alzò a fatica andando a sistemare dietro una roccia Sora assieme a Erif. Ritornò vicino a Ged e sguainò la sua katana.
- Voi dovete andare, tornate al castello e dite che ci sono dei feriti.- il mago gli diede un mezzo pugno sulla schiena e la guardò storto.
- Pff, sei ancora una mocciosa, non fare tanto la sbruffona. Non esiste che io lasci il destino del Mondo a una ragazzina da sola.- sorrise sarcastico Ged.
Yuki sospirò disperata.
- Fedele fino all'ultimo, eh, cane?- poi si voltò verso il Moguri con in mano il suo bastone ricoperto di ghiande ed edere.
- Mentre io non lascio mai un amico da solo, kupó!- Yuki fece un piccolo sorriso e guardò verso l'Heartless notando Howl: piano piano stava cominciando a scomparire dal buco, come se lo stesse divorando. Presto sarebbe stato completamente assorbito dalla creatura.
- Dobbiamo muoverci.- strinse la spada e, lasciando di sprovvista gli altri due, partì velocissima verso il mostro saltando in aria, come se stesse volando. Tracció un fendente verticale nel vuoto che poi andò a colpire in pieno la spalla dell'Heartless con una lama di luce.
Come ritoccò terra, con una serie di capriole e balzi, giró intorno al mostro, evitando che le sue piume la trafiggessero. Appena finì la pioggia, prese in mano i coltelli da lancio e andò a colpire attorno al buco, nella speranza che in un modo o nell'altro Howl uscisse da lì. Niente, quei coltelli non gli causarono nulla di nulla.
Non si diede per vinta, si voltò verso Ged e con uno sguardo si capirono al volo. La corvina tornò veloce verso di lui e si presero per mano. Insieme alzarono anche le altre mani e si creò una sfera di luce che girava vorticosa grazie al vento del mago.
Cominciarono a correre verso il volatile velocissimi e, urlando sempre insieme, mirarono alla testa.
Per un momento la luce del colpo costrinse Montblanc a chiudere gli occhi, ma quando li riaprì, la scena lo raggelò: le fiamme nere, come delle lingue, tenevano stretta la corvina mentre Ged era riuscito ad evitarle ritornando vicino al Moguri.
- Dannazione... Senza di lei non possiamo colpirlo.- la lingua strinse ancora di più Yuki facendole stringere i denti per evitare di urlare dal dolore.
Erano alle strette: Ged aveva quasi finito il Potere, Montblanc era stremato dallo sforzo di poco prima, Yuki bloccata, e Sora ed Erif svenuti e pieni di ferite...





Il drago ebbe un leggero tremolio e fece preoccupare Sophie che stava sulla sua possente schiena.
- Tutto a posto?- Zorf annuì lievemente col capo e cominciò a volare il più velocemente possibile, la sua padrona era in pericolo.

Poco dopo arrivarono al castello e Sophie corse subito verso la porta, lasciando indietro la povera vecchietta che tentava ancora a fatica di scendere dal drago. Sia Kairi che Riku, vedendola così agitata, si alzarono preoccupati e la raggiunsero mentre riprendeva fiato.
- Cos'è successo?-
- Anf... Anf... Sora... Yuki... Tutti quanti, sono in pericolo!- di colpo Kairi strinse le spalle dell'argentea e la guardò dritta negli occhi.
- Cos'è successo?- prese un bel respiro e cominciò a spiegargli tutto di filo e per segno.
Quelli assunsero una faccia piuttosto preoccupata e si scambiarono due sguardi che dicevano una parola sola: Sora. Corsero veloci come il vento di sopra, prendendo le loro cose mentre Sophie rimase un momento di sotto a osservare Calcifer.
- E così tu sei Calsifer, eh...?- la ragazza fece un balzo per lo spavento e si voltò verso la nonnina, che era entrata con tutta calma e si era messa vicino al fuoco riscaldandosi le mani - Sei proprio un bel fuocherello...- le mani s'avvicinarono sempre di più al demone mentre lui la guardava preoccupata, capendo dove voleva arrivare.
- Quello che cercavo da tempo, finalmente l'ho trovato...- disse lei, afferrando avidamente tra le mani la fiamma animata, mentre questa cercava invano di liberarsi.
Stranamente il contatto con Calsifer non la stava affatto bruciando.
Solo allora Sophie notó quella strana massa rosea che teneva gelosamente il demone fra le proprie fiamme.
- Il cuore... Il suo cuore...- quelle parole le vennero da sole e si tappò subito la bocca per la sorpresa.

Un giramento di testa.

Si ritrovò su un prato verde, di notte, mentre una pioggia di meteore attraversava la volta celeste tracciando linee luminose, come se il cielo stesso stesse piangendo.
- Dove mi trovo...?- si chiese Sophie, mentre si guardava ancora in giro.
In lontananza scorse un piccolo mulino e vicino al lago un ragazzo, un ragazzo dai capelli neri. Istintivamente cominciò a correre verso di lui, ma il terreno era estremamente melmoso ed ogni passo le costava una tremenda fatica, tuttavia continuava a correre, risollevandosi ogni volta che incespicava. Doveva raggiungerlo. Doveva salvarlo.
Una di quelle meteore le piombó vicino, spaventandola. Per la prima volta si accorse che quelle non erano veri frammenti di cielo, ma demoni dalle sembianze di stella, che una volta piovute a terra, si rialzavano e sfrecciavano tra l'erba verde andando a spegnersi definitivamente poco più in là. Questo doveva essere il momento in cui Howl avrebbe incontrato Calsifer.
Difatti alzó lo sguardo e lo vide: il ragazzo passeggiava tranquillamente tra quei prati, osservando quella scena magnifica e inquietante allo stesso tempo. Ad un certo punto allargó le braccia e il miracolo, o tragedia a seconda dei punti di vista, avvenne. Howl prese così in mano una stella cadente, piovuta dal cielo proprio dritta verso di lui, come se fosse destino. Sophie potè riconoscere quella fiamma: Calcifer.
- No, Howl!- troppo tardi. Il ragazzo avvicinò il demone al suo petto lasciandosi prendere il cuore, il suo giovane cuore.
Una voragine sotto i piedi della ragazza si creò all'improvviso, risucchiandola dentro. Continuò ad urlare il suo nome, finchè finalmente il ragazzo non si voltò scorgendola in tutta quell'Oscurità.
- Tornerò... Tornerò, aspettami!- riuscì a dire soltanto queste parole, prima di scomparire definitivamente nel buio.

Si risvegliò improvvisamente dal sogno, mentre veniva costantemente scossa da Markl, con le lacrime sotto agli occhi.
- Sophie, sei viva!- saltò al collo dell'argentea, sorprendendola non poco.
La ragazza in risposta accarezzò dolcemente la schiena del bambino, alzandosi con calma e cercando fra le macerie del castello la nonnina. A quanto pare, senza più Calsifer nel proprio focolare a tenere in piedi quel mostro di rottami con il proprio potere, quest'ultimo era finito inevitabilmente per crollare. Erano stati fortunati a non essere stati coinvolti dalle macerie, finiti per caso sotto una delle assi portanti che li aveva riparati alla perfezione.
Intanto, sia Kairi che Riku erano accanto a quella signora, mentre questa continuava a stringere avidamente Calsifer, ormai ridotto a una piccola sfera blu, senza più potere. Sophie si tirò su con calma e camminò verso la vecchietta allungando poi le mani.
- Posso averlo?-
La nonnina scosse il capo - Io non ne so niente, non sto nascondendo niente.- mentì quella, continuando a scuotere il capo e a stringere ancora più gelosamente il cuore, quel cuore.
Intanto sia Kairi che Riku si guardarono tra di loro perplessi, non capendo molto.
- La prego.- la supplicó abbracciandola. La nonnina si voltò verso la ragazza, che le stava piangendo sulla spalla. Ci pensò un po' su, e poi sospiró.
- Lo desideri così tanto...?-
Sophie annuì tra le lacrime.
- Be' c'è poco da fare... Trattalo con riguardo.-
- Sì.-
- Eccolo qua.- disse e poi a malincuore lo consegnò tra le mani dell'argentea che sorrise dalla gioia.
- La ringrazio infinitamente, nonnina!- diede un piccolo bacio sulla sua fronte e tenne in mano il cuore di Howl, aspettando che Calcifer si riprendesse. La ragazza si guardò attorno fino a scorgere il focolare, che era stranamente rimasto intatto. Corse in quella direzione e ci appoggiò il fuocherello.
- Ascoltami, Calcifer: ci devi portare da Howl.-
- Eh?! E come facciamo? Il castello è andato completamente distrutto!-
- Ma sin dall'antichità non si dice che i fuoriclasse non si scelgono il campo?- lo lusingó.
- Be' sì, sarebbe così ma... Dici davvero?- le chiese Calsifer.
Sophie annuì, sorridendo.
- Tu puoi riuscire a farlo! È straordinario il potere che hai!-
- Allora... Sophie, puoi darci qualcosa di tuo?-
- Di mio?- ripetè l'argentea sorpresa.
- Solo noi non bastiamo: tipo i tuoi occhi?-
- I miei occhi? E questa qua?- chiese, mostrando la sua lunga treccia color dell'argento da quando era improvvisamente ringiovanita nella grotta.
Il demone non aspettó nemmeno un secondo e la tagliò di netto, mangiandola in un sol boccone. Quello subito dopo riprese il colore rosso e diventò enorme, liberando tutto il suo potere.
- Fantastico, Calsifer! Sei davvero un fuoriclasse!-
- E donandomi gli occhi o il cuore sono ancora più fantastico! Bene, andiamo da Howl!-
Improvvisamente dietro di loro la porta s'aprì di scatto e una luce accecante li colpì. Sophie riprese Calcifer in mano e corse verso la porta, seguita a ruota da Kairi e poi Riku.


-Yuki! Devi liberarti!- ma nulla da fare, più si muoveva e più la presa si faceva ferrea. Ad un certo punto il fuoco prese anche a scottare e questo fece urlare la corvina, disperata e impaurita. Non ne poteva più, cercò di concentrarsi e riuscì a creare una piccola sfera di luce intorno a sè, che fece sciogliere la lingua lasciandola cadere. Al volo Ged la prese in braccio e l'allontanò dal mostro mentre Montblanc cercò di distrarlo per un momento, finendo poi con l'essere scaraventato contro il muro. Tutti e tre avevano il fiatone, distrutti, le forze li stavano abbandonando.
- Tutto bene?- la corvina si pulì la bocca con un piccolo rivolo di sangue e annuì rialzandosi a fatica. Rievocò la katana e fece per ripartire all'attacco, ma il mago la fermò per un braccio.
- È tutto inutile, quel mostro è troppo forte e noi siamo ridotti male... Tutte le probabilità sono contro di noi.- per Yuki fu troppo. Una mano colpì la guancia di Ged sorprendendolo e lasciandolo senza parole.
- Io non mi arrendo, non ora!-
- È un dato oggettivo: non ce la possiamo fare contro di lui. È meglio fuggire.- ma la corvina non si dava per vinta.
- E io ti ripeto che non scapperó! Se non ci siamo noi, con chi pensi che se la prenderà!? Non accetteró mai di avere delle persone innocenti sulla coscienza!-
- Idiota! Se tu muori ora, chi lo sconfiggerà poi!? Preferisci avere qualche persona sulla coscienza o un Mondo intero? Ah, dimenticavo: morta come sarai, non avrai più una coscienza a cui rispondere!-
Yuki stette per tirargli un altro schiaffo, ma Ged le bloccó con forza il braccio. La corvina digrignó i denti.
- Forse tu non puoi capirlo, ma esiste una cosa chiamata "fiducia". Lo so che ai tuoi occhi potrebbe sembrare illogico o stupido, ma la forza del cuore e dei legami è qualcosa da non sottovalutare.- la voce della ragazza aveva cambiato tono, non più furiosa, ma tranquilla e determinata.
- È perché ho delle persone da proteggere, che non perderò.- concluse con un sorriso combattivo.
Il mago sospiró.
Fece per rispondere, ma sembró notare qualcosa in lontananza. All'improvviso la sua espressione cambió e si dipinse sul suo volto un piccolo ghigno. Dopodiché scostò in malo modo la ragazza, facendola quasi cadere a terra.
- Sono arrivati i rinforzi...- uno squarcio di luce si creò davanti ai loro occhi. Da lì uscirono Sophie, Riku e Kairi. La rossa aveva in mano il Keyblade mentre Riku una semplice spada, dato che White non c'era...
- Vi vedo ridotti piuttosto male.- la corvina se la prese e lanciò una pietra contro Riku, beccandogli la spalla.
- Sta zitto, se non vuoi finire male!- l'argenteo sorrise per poi essere superato da Kairi che aveva già una faccia preoccupata.
- Sora?-
- È svenuto... Ma sta bene.- entrambi fecero un piccolo sospiro e poi si fecero accompagnare da Yuki verso il loro compagno. Era affiancato da Erif messo peggio, pieno di ferite mentre il bruno solo qualche taglio. Kairi immediatamente li guarì con una magia, stupendo Ged.
- Ehm... Avete fatto tante storie a me, ma anche tu... Non potevi utilizzarlo quando si era ferito alla schiena?-
- No, la ferita era troppo grave, non sarebbe servito a nulla... Purtroppo nella magia non sono al tuo livello o a quello di Howl.- il mago fece cenno d'aver capito e li lasciarono ancora riposare mentre ritornarono verso il mostro che ancora cercava in tutti i modi di prendere Montblanc che scappava qua e là, difendendosi e basta. Vedendo che erano arrivati i rinforzi, lasciò perdere l'Heartless e corse verso il gruppo. Intanto Riku s'avvicinò a Yuki e appoggiò una mano sulla sua spalla.
- Pensi di farcela? A rafforzare anche solo la mia arma, intendo...- la corvina annuì e lasciò parte del suo potere sull'arma, finendo però poi per inginocchiarsi.
- Tutto a posto?- era Kairi, che si era già preoccupata.
- Sì... Però potrò aiutarvi solo con la katana che con quella non ho bisogno di dover usare la mia Luce, bensì sfrutta quella circostante...- la rossa annuì e l'aiutò a rialzarsi, notando poi che Sophie era accanto a loro.
- Sentite, io devo riuscire ad arrivare fino ad Howl.-
- Non ti preoccupare, ti proteggeremo noi: tu fai il tuo dovere.- tutti quanti annuirono e si voltarono verso l'Heartless; di Howl si riusciva a vedere solo parte del busto e la faccia, il resto era completamente scomparso nel buio. Yuki strinse i pugni e partì all'attacco, più arrabbiata che mai.
- Yuki, ho un'idea...- la corvina si interruppe di scatto e si voltò verso il mago, che avvicinó anche gli altri per poter spiegare loro il piano, mentre Montblanc intanto teneva a bada il mostro.


- Tecnica del burattinaio...?- era Kairi che non aveva capito una mazza del discorso del mago. Ged sospiró seccato.
- In pratica, io erigo una rete percettiva intorno al mostro... Questo mi darà l'opportunità di prevedere ogni sua mossa per un limite massimo di tre secondi prima che accada.-
- E...?- chiese Riku, non capendo dove volesse andare a parare.
- Inoltre, nel frattempo controlleró i vostri movimenti tramite la mia magia, proprio come se foste delle marionette... Questo mi darà un controllo totale sul corso della battaglia.- aggiunse, per poi rivolgersi alla corvina - Appena si presenterà l'occasione tu dovrai bloccarlo, permettendo così a Sophie di ridonare il cuore al suo legittimo proprietario.-
Yuki annuì.
- È una cosa che non ho mai provato prima d'ora, non so se ci riusciró... Comunque sia, sono a corto di Potere, e anche Yuki è stremata ed ha quasi esaurito la propria Luce...-
- ... Quindi questa sarà l'ultima occasione.- concluse Riku, che aveva già capito tutto.
- Esatto.- annuì serio il mago - Montblanc, vieni qui anche tu!-
- Dimmi, kupó!- rispose lui, dopo aver schivato l'ennesimo cerchio di fiamme nere.
- Non ho tempo di spiegarti il piano, quindi...-
- Non c'è problema: mi fido di te, kupó!- lo interruppe subito Montblanc.
Ged sorrise.
- Bene, tutti in posizione. Ha inizio il piano!-


Montblanc partì subito all'attacco, finendo dalla parte opposta e attirando su di sè le attenzioni del mostro. Il suo corpo aveva smesso stranamente di muoversi secondo la sua volontà, ma anzi sembrava averne una propria. Che ci fosse lo zampino della magia di Ged?
La creatura si girò e, come predetto dal mago, chiamò a sè le fiamme lanciando una sfera nera verso il Moguri. Kairi arrivò di colpo in mezzo e divise in due il globo fiammeggiante.
Intanto Yuki, accanto a Ged in disparte dal combattimento, aveva chiuso gli occhi, concentrandosi al massimo, così tanto che attorno a lei l'aria cominciò a girare vorticosamente tirando su la coda della corvina.
- È il mio turno!- Riku spuntò da un fianco e tagliò di netto il braccio, grazie alla spada rafforzata da Yuki, facendo urlare di dolore la creatura.
Subito tutti quanti si misero davanti ai ragazzi e Riku e Kairi evocarono assieme uno scudo, riuscendo a parare l'ira del mostro trasformatasi in Oscurità.
- Ora!!- la corvina aprì di botto gli occhi e la terra cominciò a tremare.
Dal terreno spuntarono migliaia di fili bianchi che corsero diretti verso l'Heartless prendendolo per le gambe e il busto, lasciando però libero il buco.
- Muo...ve...tevi...- Yuki era allo stremo: sudava ed ansimava pesantemente, cercando comunque di mantenere viva la Luce sui fili.
Intanto Sophie corse a più non posso verso Howl, scortata da Kairi nel caso la creatura fosse riuscita a liberarsi.
L'Heartless provò invano a dibattersi, ma la presa di quei fili era ferrea e più si muoveva, più stringevano. L'argentea riuscì a salire sul braccio e continuò a correre, disperata e con le lacrime agli occhi. Lo voleva indietro, lo voleva indietro a tutti costi, dovesse finire il mondo. Ormai lo accettò: lei era innamorata di Howl, quel ragazzo egoista e pieno di sé.
Ad un certo punto le fiamme cercarono di bruciare i fili, allentandoli piano piano.
- Ghhh...- Yuki continuò a resistere, rafforzando il più possibile la Luce.
Finalmente Sophie arrivò fino al petto di Howl e proprio in quel momento il mostro scatenò tutta la sua forza arrivando persino a ferire la corvina ed il mago, colti alla sprovvista. I fili cedettero e Kairi cadde a terra, mentre l'argentea s'aggrappò al collo di Howl, in preda al panico.
- Muoviti a mettere quel cavolo di cuore!- era Ged, scocciato di tutta quella scena. Sophie avvicinò il cuore palpitante del mago al suo petto, cominciando così a ritornare al suo posto. Più entrava e più Oscurità scompariva, fino a, finalmente, distruggere completamente il mostro invincibile. Howl e Sophie caddero a terra finendo l'uno abbracciati all'altro.
Gli occhi azzurrini del mago tornarono a farsi vedere e si guardò attorno.
- Ma che baccano... Cosa c'è da schiamazzare?- chiese il mago, provando ad alzarsi - Argh! Ma che succede? Ho il corpo che mi sembra un sasso!-
Sophie piangeva dalla gioia - Proprio così, l'animo ha un suo peso.-
Howl sembró scorgere solo allora la ragazza.
- Sophie! I tuoi capelli si sono tinti della luce delle stelle! Che splendore...-
- Oh, Howl ti amo tanto!- urló lei buttandosi fra le sue braccia, incurante degli sguardi degli altri.
Nel frattempo, Kairi e Riku avevano un sorriso stampato in volto, mentre Ged sorreggeva Yuki stremata per tutti quegli sforzi.
Ad un certo punto la rossa sobbalzó.
- S-Sora...?- come lo chiese da dietro l'argentea spuntò il bruno e al suo fianco anche Erif.
- Bentornato!- tutti quanti sorrisero, felici e soddisfatti della vittoria... Tutto finchè il corvino non si accorse di Ged che teneva stretta Yuki, la sua Yuki. Un'aura minacciosa, più minacciosa del solito lo circondò e camminò a grandi passi verso il mago facendogli passare un brivido lungo la schiena.
- Togli quelle manacce...- come lo disse, Ged lasciò la corvina e si spostò di almeno qualche metro dalla coppietta evitando di guardare per non mettersi a vomitare. Anche se non lo metteva in mostra, era felice che tutta quella storia fosse finita e che tutti stessero bene, specialmente quel rompiscatole di Montblanc...
- Grazie al cielo anche Mister Cuore di Ghiaccio è vivo, kupó!- tutta la felicità si spense e Sif spuntò correndo dietro al Moguri con un rigolo di bava che scendeva lungo il muso.



- Vi ringraziamo di cuore, non so come avremmo fatto senza di voi.- erano tornati al castello, ricostruito più bello di prima e il gruppo era tornato alla navetta pronti per ripartire. Sora s'avvicinò a Sophie e fece il suo solito sorriso a 32 denti.
- Figurati, è nostro dovere aiutare i mondi invasi dagli Heartless!- l'argentea sorrise e diede un bacio sulla sua guancia.
- Grazie ancora.- il bruno arrossì leggermente per poi essere trascinato via da Yuki, mentre tutti quanti salutarono.
- Aspetta Ged.- era Howl. Il mago si voltò - Ti auguro buona fortuna con la tua Ombra.- fece cenno di saluto e salì sulla Gummiship, ritrovandosi a pochi centimetri dal volto la corvina.
- Che altro vuoi?- Yuki sorrise in modo sincero e allungò una mano.
- Mi volevo scusare, in fondo in fondo, sei una brava persona e anche forte!-
- Te ne sei accorta solo adesso?- subito dopo un martello gli volò sulla testa, causandogli un bernoccolo.
- Ma ciò non mi vieta di darti una lezione per tutto quel che hai combinato facendoti vedere assieme a Dark!-
- Ma se sei stata la prima ad accorgerti che era tutta una finzione?!- un suo dito finì col toccare il centro del petto del ragazzo.
- Sì, ma la tentazione c'è stata, quindi ho tutto il diritto per fartela pagare!- provò a rispondere ma gli tappò la bocca - Lascia che per una volta vinca io...- e per una volta lasciò correre, ma solo per una volta!




Dopo qualche ora, finalmente la navicella toccò terra e tutti quanti scesero stremati dal lungo viaggio.
- Perchè lo spazio è così grande, kupó...?- Yuki diede una "coltellata" sulla testa del Moguri praticamente accarezzandolo, ancora scombussolata dal viaggio.
- Scusami, ma che domanda idiota...-
- Hai ragione...- ci fecero una risata sopra e raggiunsero gli altri che parlavano del più e del meno.
- Montblanc.- di colpo Ged lo prese da una parte e con un solo sguardo si capirono al volo. Ritornarono dagli altri e il mago prese la parola.
- Noi... dobbiamo andare.-
- Eeeh? E dire che mi ero abituato a voi...- fece Sora mettendosi le mani dietro la testa, facendo un piccolo broncio triste.
- Be'...- tutti si voltarono verso Yuki che subito diventò leggermente rossa e cominciò a girarsi le dita, imbarazzata - Potete... Po... P-Potete...-
- Fino al "potete" ci siamo arrivati, grazie.- la corvina si mise a braccia incrociate e gli diede le spalle, arrabbiata per la solita frecciatina.
- Potete sempre rimanere...- lo sussurrò in un modo quasi impercettibile, eppure il mago capì perfettamente quel che disse.
- Non ho sentito bene...- continuò invece a tirar la corda divertito, finchè Yuki non sbattè il piede a terra e si voltò verso di lui più infuriata che mai.
- POTETE SEMPRE RIMANERE!- lo urló tutto d'un fiato.
Sia il Moguri che Ged rimasero per un momento stupiti, assieme agli altri, mentre Erif capì tutt'altro e sbuffò ingelosito - Insomma... Dato che l'Ombra che ti segue da sempre, qua nel presente non riesce a raggiungerti... Potrebbe farti comodo, no?- tentó di convincerlo la corvina.
Il mago stette un po' in silenzio, facendosi pensieroso.
- L'idea di non dover più scappare dall'Ombra è certamente allettante...- sia il Moguri che Yuki sorrisero entusiasti, ma poco dopo Ged appoggiò una mano sulla testa della corvina - Tuttavia non sarebbe un comportamento da vigliacchi, questo? Non posso continuare così per sempre, prima o poi dovró affrontarla... Inoltre c'è qualcuno in particolare che vorrei rivedere...- la corvina, con una mossa, prese la mano del ragazzo e lo buttò a terra fissandolo dritto negli occhi con un ghigno stampato in faccia.
- Primo, non ci provare mai più... Secondo, vedi di salutarla da parte mia... Sto parlando di Tenar...- Ged si alzò di scatto stupito e la guardò spaventato.
- Come...?!-
- Sai, parli nel sonno, caro.- quello arrossì leggermente e distolse lo sguardo sbuffando mentre Yuki gli fece una linguaccia, spensierata.
- Aspettate un momento...- Erif si mise in mezzo ai due e fissò il mago mettendolo a disagio - Tu ami già un'altra?-
- I-Io, amare!? Figurati! No... Non credo almeno...- mentì il mago, che ovviamente non la diede a bere a nessuno.
Il corvino sorrise e strinse stretto a sé Yuki, facendola arrossire come un peperone.
- Allora tu non vuoi lei...- entrambi lo guardarono infuriati neri, e contemporaneamente lo colpirono sulla testa dandogli dello scemo.
Nel frattempo, Montblanc aveva i lacrimoni agli occhi. La ragazza se ne accorse e si diresse subito verso il piccolo Moguri, che cercava invano di asciugarsi il viso.
- Che succede?- fece Yuki abbassandosi fino ad arrivare al suo musetto, ancora più tenero in quel momento.
- Io... Io non voglio andare, kupó!- urló quello tra le lacrime, e le saltò al collo, facendola sedere e cominciando a frignare come un bambino, avvolto dalle braccia di Yuki, mentre questa lo accarezzava con dolcezza. Intanto Ged fissava tutta quella scena seccato, vergognandosi del proprio compagno.
-Yuki...- la corvina si staccò da quella specie di animale di peluche e fissò quegli occhi ancora lucidi per il pianto - Ci rivedremo, vero?- lei in tutta risposta gli fece un sorriso dolce, sincero e gli diede un buffetto sulla guancia paffuta.
- Certo, che domande...- ricominciò a coccolarlo assieme a Kairi che, vedendo tutta quella tenerezza, non poteva fare a meno di aggiungersi.
Quando finalmente smise di piangere, Ged e il Moguri si ritrovarono da una parte mentre gli altri dall'altra.
- Allora...- Sora si avvicinò per primo e allungò una mano verso il mago - Buon viaggio!-
Per un attimo Ged osservó quella mano tesa nel vuoto. Tutto quel viaggio era iniziato per conoscere l'Eroe del Keyblade, e all'improvviso si era invece ritrovato in un viaggio pericoloso in cui aveva conosciuto tante persone incredibili. All'inizio forse era rimasto deluso da Sora, ma in fondo non era così male come pensava: non era la forza quello in cui eccelleva, ma qualcosa di più raro. Il suo cuore.
Il mago sospiró, e per la prima volta strinse la mano del bruno, che sorrise soddisfatto. Era riuscito a sorprendere perfino Ged, cosa non da poco: di sicuro era speciale.

Cominciarono così tutti i saluti d'addio, finchè non rimasero solo Yuki e Ged, mentre gli altri stavano dietro a Montblanc che aveva ricominciato a piangere.
- Allora...?!- il mago non finì la frase che la corvina lo abbracciò forte, donandogli un calore amichevole.
- Buon viaggio a vederci...*- si staccò e lo ritrovò con occhi sgranati, completamente spaesato dall'improvviso gesto. Yuki, già innervosita, gli diede un piccolo pugno sulla testa e sbuffò.
- Che diamine! Mica sono di pietra come te!-
- Ah sì?- allungò un pugno e poco dopo, da entrambe le parti con un sorriso, venne colpito da quello di Yuki.

Fu un attimo, Ged formulò la magia, mentre Montblanc ancora faceva "ciao" con la mano, e in un millesimo di secondo scomparvero chissà dove. No, non chissà dove, sicuramente nel passato, nella loro epoca.
- Ehm... Come mai siete tutti così tristi?- Yuki riconobbe subito quella voce e gli corse incontro abbracciandolo forte.
- White!- esultarono gli altri, raggruppandosi poi attorno a lui.
- Dimmi, com'è stato con Saphira?- il biondo arrossì all'istante e si grattò una guancia, imbarazzato.
- Be'... Ecco...- poco dopo Sora spinse da una parte le due ragazze.
- Voi due è meglio se non ascoltate.-
- Perchè?!- urlarono entrambe, deluse.
- Discorso fra uomini.- fece l'occhiolino e tornò in mezzo al gruppo, sussurrando e ridendo come un idiota. Lui, Erif, Riku e White.
-Vabbè...- la corvina sospirò e si mise a guardare nel vuoto, pensando a chissà cosa.
- Ti mancano già?- con quella domanda sobbalzò e si voltò verso Kairi, ridendo istericamente.
- Cosa? Il peluche sì, ma Mister Cuore di Ghiaccio assolutamente no!- la rossa s'avvicinò ancora di più al suo viso e la fissò dritta negli occhi.
- Ne sei sicura?- Yuki abbassò lo sguardo e ritornò triste.
- Forse...- per un po' rimasero così in silenzio sedendosi sulle scale lì vicino al negozio di accessori nei pressi della piazza, finché Kairi non le diede una piccola pacca sulla schiena sorridendole poi.
- Be' dai, in fondo in fondo era simpatico.- la corvina stava per rispondere sinceramente, ma si ricordò di com'era il suo personaggio: sarcastico, simpatico, non ammette i suoi errori e odia farsi vedere debole.
S'alzò di scatto e fece una risata esagerata.
- Cosa? Può essere tutto, ma Ged simpatico no!- fece una linguaccia verso la rossa e si voltò tornando alla piazza dove i ragazzi si congratulavano con White per chissà cosa.
Kairi rise e negò con la testa.
"Non cambierà mai...", pensó soddisfatta.
Poco dopo s'alzò anche lei e la raggiunse trovandola mezza sbiancata ad indicare White che aveva uno strano sorriso stampato in faccia e spruzzava fiorellini, contento di non si sa cosa...
Immediatamente, Yuki si prese da una parte Kairi e cominciò a dirle tutto, ogni particolare che aveva sentito. Neanche un secondo e anche la rossa sbiancò, indicando poi assieme alla corvina il ragazzo...


*= cit. presa dal film "Alice in Wonderland", detta dal cappellaio matto.








(Angolo Autori)

Ged: Ed eccoci alla conclusione di questo crossover! Se siete arrivati a leggere fino in fondo spero anche che vi sia piaciuto, perché noi ci abbiam messo tutto l'impegno possibile! :)

Volevo scusarmi con i lettori per l'enorme ritardo nella continuazione della mia storia "The Wizard and The Shadow", ma come sapete ultimamente sono stato molto impegnato con la scuola... Comunque sono già al lavoro sull'ottavo capitolo e spero di pubblicarlo molto presto, quindi abbiate ancora un attimo di pazienza! :)

Ah, e ultima cosa: se non avete mai visto il film "Il castello errante di Howl", lo trovate tutto intero su internet se scrivete "il castello errante di Howl veoh.com" su google, vedrete che lo trovate ;) io lo riguardavo così, mentre scrivevamo questa storia ahah!

Bene penso sia tutto, ora passo la parola alla nostra Tomori!

Ehi, aspetta... Che succede...? Sembra tanto il filmato finale dopo i titoli di coda! Buona visione, ahah! :D






- Sono passati due giorni...- Yuki si sedette sulla sabbia accanto ad Erif.
- Già...- il corvino posò gli occhi sulla figura accanto a sé. Stava pensierosa a fissare il tramonto, i raggi si rispecchiavano in quegli occhi rosso rubino donandogli sfumature d'arancione splendide.
All'improvviso gonfiò la guancia come una bambina.
- Io però preferisco l'alba... e poi la sabbia è ancora calda!- Erif continuò ad osservarla: i suoi occhi, i capelli, l'espressione spensierata e infantile...
Di colpo la prese e l'abbracciò forte facendola arrossire come poche.
- M-M-Ma... Maa c-che f-f-fai?-
- Sei così... così... aaah kawaii!!- se la mise sulle gambe e cominciò a coccolarla come una bambina, mettendola ancora più in imbarazzo di prima.

Alla fine si ritrovò seduta fra le sue gambe a osservare le onde infrangersi sul bagnasciuga. Una mano del ragazzo andò a sfiorarle il mento, costringendola a voltare il capo. Solo pochi millimetri, solo pochi millimetri e le loro labbra si sarebbero sfiorate...
- E-Ehm...- tossì una voce all'improvviso dietro di loro.
Yuki sobbalzò dallo spavento e si mise in piedi sull'attenti - Perfavore, evitate di fare queste cose in mia presenza...- la corvina si voltò verso quella voce familiare.
Ged.
- Ma che...?!-
Era proprio lui, col suo tipico broncio e lo sguardo scocciato come al solito.
- P-Perchè sei qui...?- chiese la corvina spaesata: non sapeva se sentirsi felice o meno, era troppo sorpresa per capirlo.
- Non c'è tempo per spiegare.- rispose quello con tono terribilmente serio, e in un attimo scomparì.
Yuki ed Erif si guardarono per un momento tra di loro. Che stava succedendo??
Passarono pochi secondi e il mago ricomparì con accanto Sora e Kairi, che nel frattempo non si erano accorti della loro presenza, avendo gli occhi chiusi, e si stavano per baciare, quando all'improvviso...
- Ciao, kupó!- Montblanc era spuntato fuori dal nulla e si era frapposto tra i due, finendo per essere baciato sulla guancia contemporaneamente sia dal bruno che dalla rossa.
- Bleah!!!- urló Sora riaprendo gli occhi - Peli sulla lingua! Bleah!- mentre cercava con le mani di pulirsela. Invece Kairi, senza aspettare un secondo, lo prese in braccio come un pupazzetto e cominciò a grattarlo dietro la testa, mandandolo in tilt.
Intanto Sora non ci stava capendo un bel niente - Ma che sta succedendo?! Un attimo prima ero nella mia camera con Kairi, e ora...!-.
- Teletrasporto.- gli rispose secco Ged.
"A quanto pare li ha rapiti interrompendo anche il loro momento romantico...", constató sconcertata Yuki.
- Sì, quello lo avevo capito, ma... Ehi un momento... Perché siete qui voi due!?-
Ged sospiró scocciato.
- Quello stupido coniglio... ha insistito tanto a voler tornare...-
- Ehi, guarda che ti ho sentito, kupó!- sia Erif e che Yuki fecero una piccola risata e poco dopo la corvina s'avvicinò all'argenteo e appoggiò un braccio sulla sua spalla.
- E per quale motivo, sentiamo?- subito il mago tentò in tutti i modi di liberarsi ma nulla da fare, non aveva intenzione di mollare la presa.
- Montblanc ha insistito tanto a voler fare una foto tutti assieme. Una tale seccatura, ogni minuto mi chiedeva di tornare nel futuro... A momenti sarei impazzito.-
- Strano, che tu abbia alla fine accettato... Non dirmi che ti mancavamo, eheh?- sorrise maliziosa la corvina.
- Mancarmi una rompiscatole come te? Figurati.- ma Yuki non lo stava ascoltando, voltandosi verso il Moguri.
Si staccò così dal mago e corse verso il piccolo amico, ignorando altamente l'ultima frase di Ged. Lo prese in braccio e prese anche lei a coccolarlo assieme a Kairi, mentre lui era andato in brodo di giuggiole.
- E quello che dovrebbe essere?- gli occhi di Ged si posarono su una figura femminile identica a Yuki, se non fosse per gli occhi verdi accesi come dei fari e i capelli argentati.
- Si chiama Montblanc, è un Moguri.- Safira si chinò fino ad arrivare di fronte al coniglio.
- Piacere, kupó!- lo fissò coi suoi fari dritto negli occhi, mettendolo in soggezione.
- Sicuri che non sia un coniglio?-
- Ehi, io sono un Moguri, kupó! Capisci Moguri? Siamo totalmente differenti da un coniglio!- l'argentea toccò le sue lunghe orecchie.
- Ma rimani sempre simile a un coniglio.-
- Non sono un coniglio, kupó!- e intanto che i due litigavano, Ged s'avvicinò a Yuki che rideva assieme agli altri.
- Per caso è tua sorella?-
-Sì.-
- Capisco...- il mago continuò ad osservarla: non sapeva dire se s'assomigliassero anche di carattere, forse sì o forse no...
- Allora facciamo questa foto sì o no, kupó?- Montblanc si staccò dall'argentea e raggiunse Ged.
-Ovvio!- sorrisero tutti quanti. Poco dopo arrivò anche White che venne subito preso da Safira.
- Un attimo! Manca ancora una persona, kupó!- disse il Moguri, rivolgendosi poi verso Ged - Puoi andare a prendere anche Riku, kupó?-
Il mago sbuffó seccato.
- Da quando son diventato il vostro taxi personale?- ma il piccolo compagno continuava a fissarlo con quei suoi occhioni che sembravano supplicarlo... Dovette acconsentire, seppur malvolentieri.

Una volta riuniti tutti, Ged fece comparire una piccola macchina fotografica tra le proprie mani, tenendola poi sospesa in aria a pochi metri da loro grazie alla propria magia.
- Scatteró due foto, così saremo tutti felici e nessuno mi chiederà di tornare ancora a farne un altra...- disse scocciato il mago - Bene mettetevi in posizione.-
Montblanc saltò subito sulla testa di Kairi, mentre questa stava abbracciata a Sora come un koala. Riku si mise a braccia conserte e serio come al solito, invece Safira abbracció da dietro White, mentre Erif in teoria voleva abbracciare la sua Yuki ma... quella era andata a stringere il mago. Lo aveva preso per il collo e abbassato fino al suo livello, alzò una mano facendo il segno di vittoria e fece un sorriso a 32 denti. Ged sbuffava scocciato e cercava di liberarsi, mentre Erif lo fissava in malo modo, in fondo stava appiccicato alla sua Yuki!


Click!


- È bellissima, kupó!!!- Montblanc saltellava felicissimo.


Tomori: A questo punto non dovrebbe esserci il link con il disegno della foto? Ged...?

Ged: Ehm... Di che stai parlando...? *fa finta di niente guardando da un'altra parte*

Tomori: Cosa?! Non lo hai fatto?

Ged: Non ne avevo voglia... La metteró nel mio capitolo 8...

Tomori: *TOMO-CHOP!!!*

Ged: *sviene con un bernoccolo fumante in testa*




Tomori: Ed eccoci qua alla scena dopo i titoli di coda xD
Allora, ringrazio tanto Ged per avermi aiutata in questa avventura e spero vi sia piaciuta :D ( è stata una sua idea questo crossover fra crossover :3)

Poi, so che si chiama spam, ma per chi ha seguito la mia storia "Kingdom Hearts: a new soul", spero che seguite il sequel "Kingdom Hearts: research of Light".

Ciao a tutti!


Baci&Abbracci,
Tomori_16
  
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