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Autore: slanif    21/03/2014    4 recensioni
HanaRu
“E dai, volpetta, che ti costa?”. Tono lamentoso e voce strascicata. Hanamichi Sakuragi tentava in tutti i modi di convincere Kaede Rukawa.
“Ho detto di no!”. Ma ovviamente Kaede Rukawa non era affatto d’accordo.
“Ma perché sei sempre così antipatico?” inquisì il rosso, con cipiglio arrabbiato.
“E tu perché sei sempre così petulante?” domandò Rukawa con un sopracciglio alzato e le mani puntate sui fianchi.
“Ma non ti sto chiedendo niente di assurdo!” protestò la testa rossa.
“Ah! Questo per te non è assurdo?” si stupì Rukawa.
“Certo che no!” affermò deciso Sakuragi.
“In tal caso sei più idiota di quanto pensassi…” sbuffò Kaede, esasperato.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sun
di slanif
 
 
 
“E dai, volpetta, che ti costa?”. Tono lamentoso e voce strascicata. Hanamichi Sakuragi tentava in tutti i modi di convincere Kaede Rukawa.
“Ho detto di no!”. Ma ovviamente Kaede Rukawa non era affatto d’accordo.
“Ma perché sei sempre così antipatico?” inquisì il rosso, con cipiglio arrabbiato.
“E tu perché sei sempre così petulante?” domandò Rukawa con un sopracciglio alzato e le mani puntate sui fianchi.
“Ma non ti sto chiedendo niente di assurdo!” protestò la testa rossa.
“Ah! Questo per te non è assurdo?” si stupì Rukawa.
“Certo che no!” affermò deciso Sakuragi.
“In tal caso sei più idiota di quanto pensassi…” sbuffò Kaede, esasperato.
“Eddaaaiii, volpetta del mio cuore!”. Il tono di Hanamichi tornò lamentoso, ma stavolta era anche melenso, con l’unico intento di convincere la sua volpe in qualche modo a fare ciò che gli aveva chiesto di fare.
“Ho detto di no!”. In tutta risposta a tanto miele, Kaede fu come sempre lapidario.
“Va bene. Allora vorrà dire che lo chiederò al primo che passa!” si impuntò Hanamichi.
“…”.
“Beh?” si stupì la testa rossa di fronte a tanto silenzio. Anche se la kitsune non era uno che parlava molto, non era comunque sua abitudine perdere in un botta e risposta all’ultimo sangue come quello!
“Sto pensando a come posso ammazzarti, do’aho…” ringhiò il moro, fissandolo malevolo a occhi stretti.
“Ah! La mia volpetta è gelosa! Questo rende felice il cuore del tensai!” esclamò Sakuragi entusiasta, per nulla preoccupato dalle minacce ma anzi super felice che la sua volpe si dimostrasse gelosa di lui!
“La volpetta non è gelosa, do’aho. La volpetta è possessiva, e se tu ti azzardi anche solo a pensare di chiederlo a qualcun altro, giuro che tiro fuori gli artigli e ti riduco in brandelli!” continuò a minacciarlo Rukawa.
“Ooohhh! Ti amo, volpetta!”. Se fosse stato Miyagi, probabilmente ad Hanamichi sarebbero venuti gli occhi a forma di cuore dalla felicità.
“Sì sì… adesso stai zitto e sdraiati!” disse Kaede, strappandogli di mano l’oggetto del contendere e stringendolo forte nel pugno.
“Cosa? Finalmente ti sei deciso a mettermi quella dannata crema protettiva sulla schiena, volpe?” domandò tutto contento Hanamichi, osservando Kaede aprire il tubetto di crema solare.
“Ho altra scelta?” domandò la volpe, spruzzandosene una grossa quantità su una mano.
“Le incredibili doti dialettiche del tensai alla fine ti hanno convinto!” esclamò Sakuragi entusiasta, sdraiandosi a pancia sotto sull’asciugamano.
“Non sopravvalutarti, do’aho...” ringhiò Kaede, posizionandosi di fianco a lui e cominciando a spalmargli la crema sulle spalle larghe.
“Dopo te la metto io, volpetta!” disse Sakuragi, tutto contento.
“Come minimo! Io mi scotto anche all’ombra!” disse Kaede, in imbarazzo di fronte a quelle carezze in pubblico, benché effettivamente non ci fosse nulla di male. Ma lui non era un tipo espansivo, e a volte si imbarazzava anche quando erano da soli ad abbracciarlo, perciò perché diavolo doveva fare una cosa del genere su una spiaggia pubblica in pieno Agosto con ottomila persone intorno?
“Sei impossibile!” rise di cuore Hanamichi.
“Adesso stai zitto…” sbuffò Rukawa, continuando a spalmare la crema con movimenti lenti e circolari, premendo un poco sulla pelle e beandosi del contrasto netto tra il bianco della crema e il dorato della pelle del suo do’aho.
 
“Ho fatto, do’aho” disse Rukawa dopo un po’ “Adesso tocca a te” gli ricordò, felice di poter smettere quell’imbarazzante situazione.
“…”.
“Beh?” domandò Kaede, con un sopracciglio alzato, sporgendosi un poco ad osservare il volto di Hanamichi.
“Mi piacerebbe tanto, kitsune, ma c’è un problema…” bofonchiò Hanamichi, rosso in viso.
“E quale sarebbe, di grazia? Non pensare che io ho dovuto fare una cosa così imbarazzante e tu non farai un bel niente!” lo minacciò.
“Ma figurati!” si alterò la testa rossa “Non vedo l’ora di metterti le mani addosso!” disse candidamente, ma poi tornò ad arrossire: “Semplicemente… beh…” inghiottì a vuoto “L’amico lì sotto adesso è un po’ troppo allegro perché io possa alzarmi…”.
“…”.
“…”.
“Sei sempre il solito maniaco, do’aho!”.
 
Risultato di quella giornata?
Hanamichi era bello abbronzato, ma Kaede era bello ustionato e minacciava di morte il suo fidanzato sia per il fatto che l’aveva costretto a toccarlo davanti a tutti sapendo quanto lui detestasse fare certe cose in pubblico, sia per il fatto che poi si fossero addormentati sugli asciugamani in attesa che l’amico lì sotto si quietasse senza avergli messo la crema!
“Me la pagherai cara, do’aho…”.
 
 
 
**FINE**
 
Kitsune: Volpe in giapponese.
Do’aho: Idiota.
Tensai: Genio in giapponese.
 
Non so perché ho scritto questa cosa… non mi piace neanche il mare, ma tant’è che volevo scrivere qualcosa di stupido di prima mattina, ecco tutto! u.u

   
 
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