Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: Ally M    21/03/2014    4 recensioni
Pelle candida come la neve, puntellata da piccoli nei che sembravano quasi formare una costellazione e lui come un astronomo la scopriva, accarezzandola con le mani e con le labbra.
Grandi occhi scuri, languidi e tremanti, catturavano i suoi in una morsa talmente forte e stretta da impedirgli di respirare.
“A volte non ti manca il respiro?”

Post Season 3, basato sugli spoiler della Season 4
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'The Wonderwall's Series'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

II

I Wanna Be Yours

 

 

 

Innocence is gone
And what was right is wrong

Bleeding Out, Imagine Dragons



 

 

 

 

 

“Come sta Stiles?”

Alla fine, puntuale come un orologio svizzero, era arrivata quella domanda a cui Derek non era sicuro di qualche risposta dovesse dare. Da quando era partito da Beacon Hills non aveva mai risposto al telefono quando era Stiles a chiamare, guardava lo schermo senza fare nulla, sentendolo vibrare fra le dita fino a quando non si fermava e ogni cosa tornava ad essere calma, come il suo battito del cuore. Era un codardo, se lo era ripetuto più volte in quei trentaquattro giorni – sì, continuava a contarli anche se in quel momento si trovava su un aereo che lo stava riportando a casa – ma non era in grado di affrontare quello che era successo.

Derek Hale aveva combattuto contro cacciatori, Kanima, branchi di Alpha e persino Oni e Nogitsune ma non avrebbe più potuto sostenere lo sguardo Stiles, non dopo quello che era successo trentaquattro notti prima. Si mosse a disagio sulla sua poltroncina, cercando di muovere le gambe, strette dallo schienale del passeggero seduto davanti a lui prima di girarsi verso Scott che era seduto al suo fianco.

Stiles sta bene, l’ho chiamato prima per dirgli che stavamo per prendere l’aereo”  la voce calma di Allison Argent arrivò attutita da contro la spalla di Scott a cui si era appoggiata per provare a dormire un po’ durante il lungo viaggio che li aspettava e Derek mentalmente la ringraziò per aver risposto lei a quella domanda.

“Non sono praticamente riuscito a dirgli nulla dopo che lo abbiamo liberato dal Nogitsune” mormorò Scott abbassando per un attimo lo sguardo, come se la sua mente fosse corsa indietro a quei giorni, altri momenti che nemmeno Derek voleva ricordare.

Lo sguardo buio di Stiles, quel ghigno che gli deformava le labbra erano qualcosa che, persino a più di un mese di distanza, continuava ad affollare gli incubi di Derek, trovandolo sveglio in piena notte in un bagno di sudore e il cuore che batteva con forza contro il suo petto al punto da fargli male. Si massaggiò la fronte prendendo un respiro profondo mentre Allison sussurrava qualcosa a Scott prendendogli la mano, evitò più che volentieri di ascoltare e spostò lo sguardo fuori dal piccolo finestrino dell’aereo, lasciando che i suoi occhi si perdesse fra le nuvole.

“Quando tornerai parleremo”

Ancora semi addormentato fra le lenzuola, la pelle arrossata e il sorriso più bello che avesse mai visto.

Parole che non riusciva a capire se fossero una preghiera o una promessa, lettere che sembravano marchiate a fuoco sulla sua pelle e non solo lì. Perché il suo cuore batteva sempre più forte quando pensava al neo che Stiles aveva sul fianco, ai suoi occhi enormi, bollenti e pieni di fiducia, alle sue labbra piccole e delicate in posti in cui non avrebbero dovuto essere.

Perché Derek non era gay, a lui non piacevano i ragazzi e mai gli sarebbero piaciuti ma tutte le volte che chiudeva gli occhi vedeva Stiles.

Stiles

Preghiera e bestemmia

“A volte non ti manca il respiro?”

“Derek che hai?” Scott si era girato a guardarlo con aria preoccupata sentendo il suo cuore agitarsi in quel modo, persino Allison si era tirata su per osservarlo, confusa e con le labbra leggermente dischiuse, non comprendendo la preoccupazione dell’altro ragazzo.

“Niente, Scott, davvero” cercò di chiudere il discorso alla svelta scrollando le spalle in una pallida e mal riuscita imitazione d’indifferenza, la gola secca che gli impediva di dire altro e la fastidiosa sensazione di essere osservato con attenzione.

“Non pensavo che un grande e grosso lupo come te avesse paura dell’aereo” il borbottio di Chris Argent proveniente dal sedile dietro di loro strappò una risata a Scott e Allison, mentre Derek con un piccolo sorriso tornava a guardare fuori dal finestrino.

“Più che lupo grande e grosso dire più che altro un Labrador tonto” rincarò la dose Braeden che era seduta accanto ad Argent, aveva parlato con dolcezza, una presa in giro tenera, quasi una carezza, perché le parole avevano sempre un peso e quelle di Braeden erano sempre carezze.

Le parole di Stiles erano baci lunghi, affamati e bisognosi.

Le parole di Stiles gli mancavano da morire.

“Non vi sopporto più, una volta scesi da qui non voglio vedervi per almeno due settimane” brontolò infine mentre da dietro Braeden gli scompigliava i capelli con fare giocoso. Il suo corpo a quel gesto s’irrigidì per qualche istante, come se, ribellandosi alla sua mente, ne fosse quasi infastidito e non voleva nemmeno pensare al motivo. Semplicemente si lasciò andare contro lo schienale del seggiolino e chiuse gli occhi.

 

 

 

 

 

 

***

 

 

 

My head's underwater
But I'm breathing fine
You're crazy and I'm out of my mind

All of Me, John Legend

 

 

 

Fu un po’ come morire.

Derek non avrebbe mai trovato parole più adatte per descrivere quel momento nemmeno se avesse avuto tutta l’eternità per pensarci, perché nessuna parola, nessuna lettera poteva raccontare il modo in cui Stiles rispose al suo bacio.

Inizialmente rimase immobile, una manciata di secondi in cui il suo cuore smise di battere e trattenne il respiro, poi le sue labbra si mossero con lentezza quasi esasperante contro quelle di Derek, scoprendole e assaggiandole quasi con fare timoroso.

Non aveva idea di quello che stava facendo, non sapeva se aggrapparsi ai fianchi di Stiles fosse giusto, spingerlo contro la porta e continuare a baciarlo. Gli morse il labbro piano e il suo cuore si fermò dolorosamente quando le mani dell’altro raggiunsero il suo viso, trattenendolo contro di sé come se altrimenti non potesse respirare.

Forse era quello che intendeva, quelli erano i momenti che rendevano più facile respirare, Derek non ne aveva idea, non riusciva a pensare, a formulare nemmeno una parola, o almeno nessuna che non fosse ‘Stiles’ perché tutto il resto lo aveva dimenticato.

Stiles scostò le labbra da quelle di lui ma solo per iniziare a tracciare una calda scia umida lungo il collo, denti contro la sua pelle, la lingua che premeva contro la carne, risvegliando istinti che Derek nemmeno sapeva di avere, un qualcosa che era sempre stato nascosto in un angolo di lui e che in quel momento ruggiva, chiedendone ancora e ancora.

Anche lui ne voleva ancora, non si era reso conto fino a quel momento quanto avesse desiderato Stiles, non aveva idea di quando fosse iniziato tutto, forse da quella mattina nel bosco, quando lo aveva visto per la prima volta e lui aveva abbassato lo sguardo imbarazzato accarezzandosi i capelli, o forse lo aveva sempre desiderato ancora prima di conoscerlo.

Fece qualche passo, sempre tenendo Stiles per i fianchi, alla cieca, fino a quando non raggiunsero il letto e fu allora che si tirò indietro, lanciando una lunga occhiata interrogativa al ragazzo in piedi davanti a lui, come a volergli chiedere il permesso.

Fu come se lo vedesse per la prima volta e allo stesso tempo come se lo conoscesse da sempre, i grandi occhi scuri erano torbidi e bollenti, le sue dita erano scese a stringere il tessuto della maglietta, il ragazzo non parlò ma nel suo sguardo c’era tutto quello che aveva bisogno di sapere. Lo fece stendere sul letto con una delicatezza che non gli apparteneva, e poi fu come perdere l’equilibrio e trovare come unico appiglio il corpo di Stiles e sapeva di non aver bisogno di altro.

Perché ogni loro gesto era dettato dal bisogno, come se potessero sentirsi vivo solo sotto il tocco dell’altro, perché c’era qualcosa nei loro gesti, come se si stessero raccontando un segreto che per anni avevano mantenuto, ma quella non era la notte dei segreti, era la notte delle mani di Derek sul petto di Stiles e di labbra che si cercavano come se da quello dipendesse la loro stessa vita.

Solo Derek poteva sapere quanto Stiles avesse bisogno di sentirsi vivo, di sentire che quella era la realtà, per quello lo strinse più forte, al punto che probabilmente gli avrebbe lasciato dei lividi, ma era quello che voleva, poteva sentire il suo desiderio scorrergli sulla pelle come se fosse fuoco, ma non faceva male, anzi era talmente bello che si trovò a sperare che quella notte non finisse mai.

Si arrese all’evidenza che quel ragazzino magro e logorroico, con gli occhi troppo grandi e la pelle candida come la neve, era sempre stato nella sua testa, il suo pensiero non lo aveva mai abbandonato, nemmeno quando aveva provato a scacciarlo a tutti i costi. E sapeva che era una follia, sapeva che quella notte non sarebbe mai stata dimentica e Derek, in un momento di lucidità mentre le labbra di Stiles erano arrivate a baciare la carne tenera sotto l’ombelico, comprese che mai avrebbe voluto dimenticare perché sembrava di essere nato per quello.

Sembrava che ogni angolo del suo corpo fosse stato creato per combaciare completamente con quello di Stiles, le sue mani disegnate perché gli stringessero i fianchi, le labbra del ragazzo per baciare ogni millimetro del suo corpo, le sue stesse dita non avevano avuto un senso fino a quando non si erano trovate a tracciare percorsi sulle pelle dell’altro noti solo a lui.

Perché si rese conto che aveva sempre voluto contare tutti quei nei che imbrattavano il candore di quella pelle così delicata e bollente, aveva sempre voluto sentire il tocco delle dita tremanti e nervose di Stiles sulla pelle, aveva agognato quel momento dalla prima volta che lo aveva visto, quando ancora era un ragazzino dalla guance troppo gonfie e i capelli cortissimi.

Aggrapparsi ai capelli di Stiles fu qualcosa di talmente naturale che fu come se lo facesse da tutta una vita, da sempre, da ancora prima di essere nato e tremò, ogni cosa in lui tremò quando fece stendere il giovane sotto di lui, negli occhi una muta domanda le cui risposta fu un bacio affamato e bisognoso.

Si sentì completo e umano come mai prima di quel momento, così unito e stretto a Stiles che aveva completamente perso cognizione di sé, non riusciva a dire con precisione quale fossero le sue mani e quali quelle dell’altro, se fosse il suo viso che trovava rifugio nella dolce curva del collo del ragazzino o ancora di chi fosse quel bisogno tanto impellente e forte, quasi bruciate sulla pelle.

Lo pregò di parlare sulle labbra, un sussurro a malapena udibile ma quando Stiles cominciò a pronunciare il nome di Derek come una preghiera gli sembrò una parola talmente bella e nuova che a stento inizialmente la riconobbe. Era dolorosamente bello il suo nome pronunciato da quelle labbra gonfie per i baci, incontrare il suo sguardo che non aveva mai lasciato il suo viso e aveva seguito ogni suo movimento

E il suo nome pronunciato ancora e ancora e ancora come se non ci potesse mai essere una fine per loro.

DerekDerekDerekDerekDerekDerekDerek

C’era tenerezza e bisogno nei loro movimenti, nel modo in cui Stiles alzava i fianchi e andava incontro ai movimenti di Derek, come non riuscivano a lasciare libere l’uno le labbra dell’altro, per come il giovane si fosse aggrappato alle sue spalle come se solo quello gli permettesse di non spezzarsi in mille pezzi, perché era un po’ così che si sentiva anche lui.

Perché Stiles era stato ciò che gli aveva impedito di crollare negli ultimi anni, la sua forza, l’aria di sfida con cui lo guardava la maggior parte delle volte perché lui non lo temeva, non come avrebbe dovuto.

Si lasciò andare su di lui senza rendersene conto e si trovò stretto in un abbraccio soffocante che sapeva di quelle parole che nessuno dei due era in grado di pronunciare in quel momento, sapeva di lenzuola strette fra le dita per il piacere e della tenerezza dei baci con cui Stiles aveva ricoperto il suo viso alla fine di tutto, quando il battito del suo cuore si stava lentamente regolarizzando e aveva alzato il viso per guardarlo.

Si stese accanto a lui e subito la mano di Stiles corse a cercare la sua, stringendola mentre si girava su un fianco e posava la fronte contro la sua spalla con un respiro profondo.

“Dormi?” gli chiese Stiles dopo un lungo momento di silenzio, un movimento del viso e il suo naso che sfregava contro la pelle della spalla, un piccolo sorriso che prendeva posto sulle labbra di Derek. “Perché io adesso non ho molto sonno” continuò il ragazzino, facendo leva sul gomito e alzandosi il giusto per guardare l’espressione sul volto dell’altro.

Era dolce l’indolenzimento che Stiles sentiva nelle membra, nulla di fastidioso, solamente il segno del passaggio di Derek su di lui e gli piaceva da morire.

“E quindi?” domandò l’uomo inarcando il sopracciglio, la voce che voleva risuonare ironica e divertita, ma fu come miele bollente sulle pelle, al punto che Stiles si mosse verso di lui e lo baciò affamato.

Nemmeno Derek aveva sonno dopotutto.

 

 

Ed ecco la seconda parte, più corta della prima – colpa della mia totale incapacità di scrivere scene rosse slash – ma molto densa e spero che vi sia piaciuta.

Non ho note particolari da fare per questo capitolo, su Allison non mi esprimo cioè immagino che già sappiate, prendetelo come tributo perchè " in the amrs of my first love". Comunque vi dico solo di prepararvi psicologicamente per il coming home, dico sul serio, preparatevi.

Grazie a tutti coloro che stanno seguendo la storia e in particolare un grazie a Lilyhachi, adesso tesoro rispondo subito alla tua recensione

Alla prossima parte!

 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Ally M