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Autore: CronaWorld    21/03/2014    1 recensioni
Kuroro è solo e riflette sulla sua situazione,pieno di malinconia.
"Quella stella sono io, distante dalle altre che mi permetterebbero di comporre la mia costellazione"
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kuroro Lucifer
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sono solo oramai, nessun contatto con i membri del Genei  Ryodan. C’è il cielo coperto questa sera, a chiazze. Sono gruppi di nuvole abbastanza grandi, che come un pallido gregge si muove da una parte all’altra della volta celeste. Così grandi, voluminose, spinte da forti venti… Eppure nel loro viaggiare così silenziose. Emanano silenzio, sì perché ogni cosa sembra rallentare e tacere al loro passaggio, persino la Luna fa un piccolo inchino e si spegne un istante.
C’era una sola stella in cielo stasera. Una di quelle piccolino, lontane, fredde. Una di quelle basse sull’orizzonte, una stellina insignificante, che pare nascondersi. L’ho ignorata, ero impegnato. Non è mica l’Orsa Maggiore, niente costellazione, nulla di tutto ciò, una semplice lucciola appesa da sempre là per aria. Intanto quelle nuvole seguitavano a pascolare, silenziose, a far riverire la Luna.
Avevo finito, stavo per rientrare, ma butto un’occhiata distratta laggiù, oltre la fila di alberi che anch’essi impettiti rendono omaggio alla transumanza celeste. Lei è ancora là, e brilla. Non è una di quelle stellone accecanti che trovi sempre sotto il naso, che si pavoneggiano tanto di essere vicine alla Stella Polare. Lei è piccina, in disparte, non chiama e non cerca nessuno.
La guardo bene, ce la metto tutta per inquadrarla, ma è così lontana che malgrado i miei sforzi più di tanto non riesco a mettere a fuoco. La osservo, e lei brilla sempre di più nei miei occhi. Cambia colore, a intermittenza è bianca come la neve, poi diviene smeraldo, e ancora rubino, e poi blu come il mare, gialla come il Sole. Lo fa velocissima, sembra impegnarsi: tenta di far capire al resto del cielo che anche lei è una stella, che anche lei sta lì appesa, che pure lei sa brillare. Ma niente, sono tutti impassibili.Le nuvole continuano a brucare la Via Lattea, coprono perfino le Orse e le grandi costellazioni. La stellina la snobbano, non la considerano proprio. Io continuo a guardarla e penso molte cose. Quei bellissimi giochi di colori, quelle luci che ora baciano le mie pupille hanno viaggiato fino a quel momento nel vuoto, nel nulla più assoluto. Sono partite migliaia e migliaia di anni fa, si son lanciate nello spazio siderale e proprio ora sono giunte qui. Per me è quasi un onore accogliere il suo brillare, ma sono l’unico ad apprezzarlo. Tutti sono troppo impegnati a chinare il capo a quelle grosse masse di vapore che fluttuano nel blu. “E’ solo acqua al posto sbagliato” penso io, ma anche se lo gridassi non importerebbe a nessuno.Ma quella stellina brilla ancora di tutti i suoi colori più belli. Vorrei mandarle un messaggio se solo potessi, vorrei che sapesse che io l’ho vista, che so che c’è, ma pure se fosse fosse possibile chissà quanto impiegherebbe ad arrivarle…Sto pensando a quella stella solitaria come una grande metafora. Quella stella sono io, distante dalle altre che mi permetterebbero di comporre la mia costellazione. Ah la solitudine del dannato...
  
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